Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: miseichan    14/06/2013    10 recensioni
Ritrovarsi faccia a faccia con un lupo non è mai una passeggiata.
Certo, il tutto si complica se è l'alba di domenica mattina, si è ancora in pigiama e il suddetto lupo si trova proprio fuori casa tua.
Genere: Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



 

 

Qua la zampa

 


 

 

Uscire di casa non era stato facile.
Derek non aveva voluto saperne di saltar fuori dalla finestra. 

Oh, no. Se non c’era la divertente possibilità di fargli venire un mezzo infarto, il signore voleva necessariamente utilizzare la porta principale.

Cosa che, con diversi sforzi di Stiles, alla fine erano riusciti a fare. 

E ora se ne stavano lì, fianco a fianco, a camminare nel bosco.
Fu a quel punto che Stiles spintonò il lupo, prendendo anche in considerazione l’idea di mettergli uno sgambetto:

“Mi spieghi cosa diavolo sta succedendo?” sbottò, fulminandolo dall’alto in basso.
Il lupo si limitò a ricambiare lo sguardo, mettendosi a sedere.

“Lo so che sei tu. E tu sai di essere tu. Ora perché, di grazie, non cerchi di tornare pienamente in te?”

Stiles si massaggiò le tempie, l’eco di quell’assurda frase che gli rimbombava nelle orecchie.

“Hai intenzione di restare così a lungo? No, perché potrei seriamente impazzire, sai? E presto o tardi gli altri mi faranno rinchiudere in manicomio perché, sorpresa delle sorprese, sto parlando con un lupo che nessun altro sa essere Derek Hale.”

Il lupo, ormai ne era sicuro, ridacchiò ancora.
“Lo trovi divertente? Non voglio essere il ragazzo che sussurrava ai lupi, okay? Con i lupi mannari mi può anche andare bene, ma tu sei una bestiaccia qualunque e...”

Un ringhio sommesso lo zittì, facendolo sbuffare subito dopo:

“Ora ringhi. Ora.”
E una nuova consapevolezza si fece strada in lui. Velocissima e inaspettata.

“Non vuoi che Scott lo sappia. Non vuoi che gli altri lo sappiano.” trasecolò Stiles, scivolando pian piano a sedere sul letto di foglie e ramoscelli secchi.

“Hai sparso la voce e... tutti credono che tu sia partito. Perché?”

Fissò il lupo negli occhi e scosse il capo, senza capire:
“Perché sei qui, con me? Non ne capisco di queste cose da lupi, non sarebbe stato meglio andare da Scott? O da Isaac,” si corresse subito dopo “o da Erica, o chiunque altro? Perché da me?”

Il lupo uggiolò appena, piegandosi in avanti fino a poggiare il muso sulle gambe di un basito Stiles, sempre più sconvolto:

“E’ una specie di... cos’è uno scherzo? Una prematura crisi di mezz’età?” tentò ancora, le dita che fremevano per carezzare il pelo morbido dell’animale “Voi licantropi invece della Mercedes vi trasformate in lupi per un po’ ?”

Non resistette più e la mano gli scivolò sulla testa del lupo, le dita che sfioravano leggere il pelo morbido. Approfondì la carezza, sorridendo appena:

“Non stai morendo, vero?”

Con le dita seguì il profilo dell’orecchio destro, incantato:

“Sai che non c’è poi tanta differenza?” chiese poi, scendendo verso il punto in cui lo aveva colpito con il giornale “Anche da umano non è che parlavi poi molto. Anzi. Quasi quasi, cosa ben strana sia chiaro, sei più espressivo ora di prima.”

Gli solleticò il collo, osservandolo stregato mentre chiudeva gli occhi, calmo. 

“Certo, normalmente non ti fai accarezzare.” continuò Stiles, ragionandoci sopra, più tranquillo ora che il lupo non lo guardava “Certo, mi piacerebbe accarezzarti anche normalmente.”

E l’animale sollevò la testa, allontanandosi appena.

“Cosa?” scattò il ragazzo, realizzando ciò che aveva detto “Non l’ho solo pensato? L’ho detto ad alta voce? Colpa... colpa mia. E di quel filtro che non ho. Lo sai, no? Mi conosci.”

Derek, perché era Derek che gli altri volessero crederci o no, sbuffò sonoramente. 

“Non sbuffare con me.” sibilò Stiles “Se vuoi puoi andartene in qualsiasi momento: nessuno ti costringe ad ascoltare le mie scemenze, no?”

Il lupo inclinò la testa, piegandola appena verso sinistra. 

“Per quanto mi riguarda puoi benissimo tornartene in quella tua catapecchia fatiscente e piena di ragni, sai?”

Stiles inarcò un sopracciglio, allungando al contempo la mano verso di lui:
“Torna qui, dai.” borbottò, muovendo le dita “Mi stavo rilassando. E mi aiutava a pensare.”

Seppur recalcitrante, il muso del lupo tornò al suo posto così come la mano di Stiles ricominciò a carezzarlo piano. Ci volle più tempo stavolta, ma entrambi chiusero gli occhi. 

E con gli occhi chiusi, anche gli sproloqui di Stiles sembravano diventare accettabili:
“Ne deduco che non vuoi tornartene a casa tua. Il che significa che dormirai da me.” mormorava il ragazzo a bassa voce “Avresti mai pensato di sentirmi pronunciare una frase del genere?”

“Derek dorme in camera mia, stanotte.” ripeté diverse volte Stiles “Suona proprio strano, eh?”
“Hai mai pensato di mordermi? Non semplicemente per rabbia, o per esasperazione, proprio per tu sai cosa. Non credo lo vorrei, sai? Anche se...”

“Domani ho un compito di matematica, purtroppo. Ho un leggerissimo senso di colpa, sai? Del tipo che dovrei tornare a casa e aprire quell’orribile libro di trigonometria nella vana speranza che qualche formula attecchisca di sua spontanea volontà. Tu che dici?”

“Lo sai che hai il pelo proprio tanto, ma tanto morbido?”
“Hai mai pensato di farti un piercing? O un orecchino? Credi faccia troppo gay?”

“E se provassi a farti il bagno? Ho un balsamo al mango, ti interessa?”
“Sai che pensavo? Forse sarebbe il caso di...” il mormorio soffuso s’interruppe di colpo “cos’è?” fece Stiles, aprendo controvoglia gli occhi “Lo senti anche tu? E’... oddio, il cellulare! Dove diavolo...?”

Tastò confusamente il terreno attorno a sé finché non sentì sotto le dita la fonte di quella vibrazione: “Pronto?”

“Stiles?”

“Sì, che c’è?”
“Tutto bene?” domandò Scott, una nota di apprensione nella voce “Dove sei?”

“Nel bosco, te lo avevo detto. E sì, tutto bene.”

“Sicuro? Che facevi?”

“Chiacchieravo.”

“Da solo?” si azzardò a chiedere ancora l’altro con preoccupazione crescente.

“Certo che no!” sbottò infastidito Stiles per poi aggiungere “Con Derek.”
“Ah.”

“So che può sembrare strano, Scott, ma sono convinto che il suo livello di sopportazione nei miei confronti stia considerevolmente migliorando.”

“Chiacchieravate, quindi?”

“Più che altro un monologo, direi.”
“Capisco.”

“C’è stato solo un momento teso, sai, quando mi è sfuggito un commento che non ha gradito.”

“Del tipo?”

“Niente di che, davvero. Neanche avessi parlato dei suoi addominali.”
Stiles ruotò gli occhi, incontrando poi a sorpresa quelli aperti e vigili del lupo.

“Che hanno i suoi addominali?” 

“Andrebbero incorniciati, ecco cos’hanno.” ribatté con ovvietà Stiles, le dita che rapidamente serravano la collottola dell’animale già pronto ad allontanarsi.

“Tu dici?”

“Ne sono fermamente convinto.”
“Stiles,” lo chiamò incerto Scott “tu pensi spesso agli addominali di Derek?”

“Co... che domande sono?”

“Colpa di Danny, scusa.”

“Che c’entra Danny, adesso?”

“Niente.” borbottò teso l’altro “Qualche tempo fa mi ha chiesto tu di che... di che sponda fossi, sai. E io ero andato sul sicuro, ma questo prima di sentirti vaneggiare sugli addominali altrui.”

“Scott, posso sopportare insinuazioni varie sulla mia salute psichica, ma non anche sui miei orientamenti sessuali.”

“Non intendevo...”

“Smettila di preoccuparti inutilmente e torna a spalmarti su Allison, da bravo.”

“E tu cosa...”

“Mi sa che è il caso di tornare a casa: ci sono degli algoritmi che mi chiamano a gran voce.”
Scott sospirò, acconsentendo seppur malavoglia a chiudere la chiamata. 

“Alle volte sa essere davvero inopportuno quel ragazzo, non è vero?” domandò Stiles al lupo, le dita ancora saldamente ancorate al suo pelo.

Lo sguardo dell’animale si fece improvvisamente sarcastico mentre con un rapido movimento si liberava dalla sua stretta, allontanandosi di qualche passo.

“E’ il tuo modo di dire che anch’io sono inopportuno?” borbottò Stiles, arricciando le labbra “Ti sbagli. Io sono sempre opportuno, siete voi altri che tendete a fraintendere il più delle volte.”

“E... ehi! Dove stai andando? Non mi aspetti neanche?”
Stiles si alzò in piedi in fretta e furia, aggiustandosi i vestiti senza perdere di vista l’altro.

“Derek!” chiamò allora, infastidito.

Non si aspettava alcunché, in realtà. Forse per questo vedere il lupo rallentare fino a fermarsi di lì a poco lo stupì a tal punto. Perché proprio non se lo aspettava. 

Lo raggiunse in pochi secondi, evitando di guardarlo e limitandosi a mormorare:
“Grazie.”

 

§



 

 

 

 

Okay, okay, vado di fretta ^-^
Non ho ancora avuto il tempo di rispondere alle recensioni e mi sento terribilmente in colpa, ma prometto di rimediare al più presto. 

Caspita, ve lo meritate ampiamente: siete tutti incredibilmente dolciosi (?) ... pucciosi vi piace di più? Batuffolosi, forse? Mmm... forse è meglio se scappo sul serio. :)

Come sempre, il link  della serie di shot:
                
http://www.efpfanfic.net/viewseries.php?ssid=8013&i=1

 

e questa volta aggiungo anche quello del gruppo su fb: 

          https://www.facebook.com/groups/322279614453686/

 

 

Un bacione e alla prossima,
Sara



 

   
 
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: miseichan