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Autore: marix96    14/06/2013    3 recensioni
Qualcuno, dopo anni, torna a New York per riallacciare i rapporti. Ma c'è anche qualcun'altro che arriverà a New York per scoprire la verità. Una verità scomoda che potrebbe costare la pelle a qualcuno. Nuove avventure, nuovi amori e nuovi omicidi per Kate Beckett e il suo partner Rick Castle
Dal primo capitolo:
“È come pensavo..” sussurro il ladro aprendo e richiudendo il fascicolo.
“Cosa capo?” chiesero all’unisono i due.
“Dobbiamo andare a New York.”
(IN PAUSA) per mancanza di tempo e di ispirazione non ho la possibilità di concludere la storia, almeno per il momento, prometto che la finirò prima o poi! I'm very sorry D:
Genere: Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Terza stagione
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6.  L’incontro

“Bene ora posso andarmene.” affermò dirigendosi verso la finestra da cui era entrato. Ma all’improvviso si bloccò: le macchine della polizia erano in fondo alla strada.
 
Davanti alla banca sulla 7th era appena scoppiato il finimondo: i vetri della vetrina erano tutti in frantumi, la porta blindata era saltata ed era finita a terra, mentre all’interno si poteva vedere solo fumo.
“Che cosa è successo?” chiese Beckett avvicinandosi.
“C’è stata una rapina, e per scappare, i ladri hanno fatto esplodere una bomba.” chiarì un agente vicino le transenne.
“Feriti? Morti?” chiese Esposito.
“Per ora si contano 4 feriti e 1 vittima.” rispose l’agente.
“Grazie” concluse Beckett attraversando le linea gialla.
 
“Maledizione, cosa ci fa la polizia qui?” pensò Dragon.
“Capo, capo mi senti?” parlò la voce all’auricolare.
“Dimmi” rispose il ladro.
“Abbiamo un problema, c’è la polizia in fondo alla strada.”
“Lo so, l’ho vista.”
“E ora che si fa?” chiese l’altro dalla radio.
“Provo ad uscire senza farmene accorgere, auguratemi buona fortuna.” concluse Dragon chiudendo la comunicazione.
 
“Lanie, cosa abbiamo?” chiese Kate avvicinandosi all’amica.
“Honey, non si conosce ancora l’identità della vittima, come puoi vedere tu stessa è completamente irriconoscibile, ma posso dirti che si tratta di uno dei rapinatori.”
“Uno dei rapinatori?” chiese Esposito stupito.
“Si, esatto.” rispose il medico legale.
“Questo caso si sta facendo interessante!” sussurro Castle in modo da non essere sentito, ma a Beckett non sfuggì il suo commento e gli lanciò un occhiata poco amichevole.
“Sai come è morto?”
“Suppongo che sia stato l’impatto dell’esplosione, ma saprò darti i dettagli dopo l’autopsia.”
“Ok, appena finisci, chiama.” concluse Kate salutandola e allontanandosi seguita da Castle e i due detective.
 
Intanto, poco lontano dal luogo dell’esplosione, qualcuno stava cercando un modo per scappare senza essere visto.
“Non posso uscire dalla porta, alcuni vicini potrebbero vedermi, l’unico modo per scappare è la finestra però..” non terminò la frase perché si affacciò alla finestra e vide le decine di macchine della polizia.
“L’unico modo è aspettare, sperando che l’avvocato non ritorni.” concluse sedendosi sulla scrivania rassegnato.
 
Kate Beckett girava all’interno della banca, o almeno di ciò che ne restava, da almeno un paio d’ore, in cerca di prove o almeno di un qualcosa che facesse capire la dinamica dei fatti. Ma niente, l’esplosione aveva cancellato qualsiasi cosa.
“Beckett , è inutile restare qui.” affermò Castle alzandosi.
“No Castle, devo trovare qualcosa, siamo ad un punto morto.” ribatte la detective.
Lo scrittore sbuffò sonoramente, tornando a cercare, quando qualcosa attirò la sua attenzione.
“Kate!” la chiamò.
“Cos’altro c’è adesso?” chiese Beckett voltandosi. Trovò Castle accovacciato mentre si infilava un guanto per raccogliere qualcosa dal pavimento.
“Che hai trovato, Castle?”
“Un proiettile.”
“Ah, che novità, c’è stata una rapina, i rapinatori hanno sparato per spaventare gli ostaggi…” iniziò Beckett con tono frustato.
“Si ma nessuno è rimasto ferito da un proiettile, giusto?” chiese Castle alzando lo sguardo.
“No, nessuno perché?”
“Perché su questo proiettile c’è del sangue.” rispose lo scrittore.
Beckett sgranò gli occhi “Com’è possibile?”
Castle per tutta risposta alzò le spalle.
“Esposito, mandiamo questo al laboratorio.”
“Va bene, Beckett.”
“Ora possiamo andare.” affermò Castle uscendo seguito dai detective.
I detective, appena usciti dalla banca, si diressero verso le loro auto, le uniche vetture rimaste, per tornare al distretto, ma qualcosa attirò l’attenzione di Beckett: in fondo alla strada qualcuno stava scavalcando una finestra.
“Ehi, tu, fermo. Polizia di New York.” gridò la detective.
Il ladro si bloccò e si voltò un attimo.
La detective lo guardò, lo riconobbe e si paralizzò.
“Dragon!” esclamò stupefatta.
Tutti si voltarono verso di lei.
“Maledizione!” sussurrò il ladro.
Con un balzo scese giù atterrando sul marciapiede e iniziò a correre in direzione opposta ai detective.
“Fermati!” gridò Beckett correndogli dietro, seguita da Castle.
Il ladro cercò di scappare, ma la detective non mollava e continuava la sua corsa. Ormai lo aveva quasi raggiunto.
Ma all’improvviso svoltò in un vicolo. La detective continuò a seguirlo, ma rimase sorpresa: era un vicolo cieco.
Il ladro si bloccò e la detective dietro di lui.
“La corsa è finita, arrenditi:” disse Kate.
Solo in quel momento Dragon, che era rimasto di spalle, si voltò e Beckett poté vederlo chiaramente: era solo un ragazzo, con corporatura sviluppata e indossava una maschera, la sua maschera rossa con delle fiamme bianche intorno ai fori per gli occhi.
“Alza le mani!” gli ordinò la detective, puntandogli contro la pistola, ma Dragon non si mosse, rimase immobile.
“Ho detto alza le mani!” gridò questa volta la detective, il suo tono non ammetteva repliche.
“Pensa davvero di avermi catturato detective? Si sbaglia di grosso!” esclamò con tono penetrante il giovane ladro. Beckett lo guardò stupita: anche in una situazione del genere riusciva a restare calmo.
“Non te lo chiederò un'altra volta:” affermò Kate.
“Non c’è ne sarà bisogno, non è arrivato ancora il mio momento!” affermò di risposta Dragon.
Dalle maniche della felpa uscirono due palline bianche che Dragon lanciò al suolo. Non appena entrarono in collisione con l’asfalto, queste esplosero provocando fumo.
Beckett si coprì il volto con le braccia e attraversò la cortina di fumo, ma quando giunse alla fine del vicolo, di Dragon non c’era più traccia.
“Beckett, tutto bene?” chiese Castle arrivando nel vicolo.
“Si, ma Dragon è scappato.”
 
In una macchina ferma sul ciglio della strada, due ragazzi stavano aspettando.
“Ci sta mettendo troppo!” affermò uno dei due.
All’improvviso la portiera dell’auto si aprì ed entrò Dragon.
“Eravamo in pensiero, non rispondevi più, che fine avevi fatto?” chiese il ragazzo alla guida.
“Ho avuto un incontro con una bella detective..”  rispose il giovane Dragon
“Spero che non ti abbia riconosciuto, Alex” disse l’altro.
In quel momento Dragon si tolse la maschera.
“Tranquilli, mia madre non sospetta minimamente.” rispose Alex tenendo ancora in mano la sua maschera di Dragon.




Angolo di Marix:
Buonasera a tuttee!
Eccovi il sesto capitolo!
Alloraa? Che ne dite?
I detective hanno fatto un incontro oggi: hanno visto Dragon! Ma è riuscito a scappare. E guarda un pò chi è, Alex!
Oh oh!! E ora che succederà?
Lo scoprirete vivendo xD
Alla prossima!
Baci,
Marix :D
  
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