Mamma?
Capitolo uno.
“Indovina?” esclamò Kurt, spalancando la
porta del suo appartamento.
Blaine distolse gli occhi dalle
scartoffie su cui stava lavorando per voltarsi verso l'ingresso, dal
quale il
suo fidanzato era comparso con un sorriso gigantesco, le guance
arrossate e i
capelli completamente sconvolti; sembrava quasi avesse corso, ma
nonostante
fosse piuttosto sconvolto, era più bello che mai.
Non sapeva cosa fosse successo, ma
doveva essere qualcosa di bello per farlo sorridere così. Blaine decise
che
qualunque cosa fosse, avrebbe dovuto succedere più spesso.
“Che cosa?” domandò, posando gli
occhiali da vista sul tavolo mentre Kurt appendeva il cappotto
all'attaccapanni
e lasciava ricadere la sua preziosa tracolla firmata sul pavimento.
Prima che potesse anche solo
realizzarlo, Blaine si ritrovò improvvisamente il suo evidentemente
emozionatissimo ragazzo sulle ginocchia, le sue braccia intorno al
collo, e la
sua bocca sulla propria a lasciargli un rumoroso bacio a stampo che lo
lasciò
del tutto - e piacevolmente- frastornato.
“Mi hanno assegnato la parte del
protagonista per lo spettacolo di fine stagione!” annunciò Kurt,
guardandolo
con gli occhi così carichi di gioia e aspettativa che per qualche
istante
Blaine rimase incantato da tanta bellezza.
“E'..questo è..è magnifico, Kurt!”
Blaine praticamente urlò il resto
della frase, avvolgendo immediatamente le spalle del suo ragazzo per
stringerlo
forte a sé, incapace di spiegare veramente a parole il moto di orgoglio
che gli
aveva attanagliato lo stomaco non appena aveva realizzato ciò che gli
aveva
appena comunicato.
Era assolutamente meraviglioso,
finalmente Kurt avrebbe avuto l'occasione di mostrare quanto valesse e
quanto
meraviglioso fosse, ed era così dannatamente fiero di lui.
“Dio, sono così felice..non ci posso
credere!” disse Kurt, scoppiando in una risatina incredula.
Blaine si allontanò quanto bastava
per riuscire a guardarlo negli occhi e mostrargli quanto fosse
emozionato per
lui. Gli sorrise dolcemente, lasciandogli una leggera carezza sulla
gota
arrossata con la nocca della mano. “Te lo meriti. Ti meriti tutto ciò
Kurt,
perché sei meraviglioso e tutti dovrebbero esserne consapevoli quanto
lo sono
io.”
“Quanto sei melenso, Anderson.” lo
riprese il suo ragazzo, dandogli una leggera pacca sulla spalla. Blaine
ghignò.
Kurt poteva anche prenderlo in giro, ma lo vedeva da come i suoi occhi
si erano
illuminati e da come fosse arrossito solo un po' di più che le sue
parole lo
avevano reso ancora più contento.
“Ma smettila. Ammettilo che dentro
stai gongolando come una tredicenne innamorata” ribatté lui, prima di
riavvicinare il suo viso a quello del suo fidanzato.
Kurt mugugnò qualcosa, facendo
strofinare delicatamente i loro nasi, i suoi occhi cerulei fissi sulle
sue labbra.
“Mh..sai cosa dovremmo fare?”
incalzò, invece di rispondere alla provocazione di Blaine.
“Che cosa dovremmo fare?” mormorò
questi, stando al gioco, nonostante fosse già sulla stessa lunghezza
d'onda del
suo talentuosissimo fidanzato.
“Festeggiare.”
“Huh..e hai qualche idea in mente?”
La voce di Blaine era ridotta ad un
soffio. Con Kurt così vicino, si sentiva talmente inebriato che gli
girava la
testa.
“Un sacco.” Rispose Kurt,
come se stesse facendo le fusa. “Lascia che te le illustri.”
Blaine avrebbe voluto dirsi molto
propenso a quella proposta, ma si ritrovò improvvisamente molto, molto
preso
nella dimostrazione pratica.
L’aveva sempre detto lui, che le
parole era meglio trasformarle in fatti.
Il bacio che si stavano scambiando
stava diventando meno sensuale e più scomposto man mano che i minuti
passavano;
le loro labbra si scontravano con ferocia, i loro denti ogni tanto
cozzavano, e
le loro mani avevano inevitabilmente cominciato a vagare.
Blaine infilò gentilmente il suo
palmo fino a sfilare la camicia dai pantaloni illegalmente stretti del
suo
fidanzato e sfiorare finalmente quella pelle calda e perfetta che gli
faceva
perdere la ragione. Kurt, dal canto suo, gettò la testa indietro
spezzando il
bacio boccheggiando in cerca d’aria, e Blaine ne approfittò per
scendere con le
labbra a saggiare il suo mento e poi il suo collo stupendo che adorava
tanto
marchiare.
Dio, tutto Kurt era stupendo, ogni
singola porzione di quella pelle d’alabastro era da baciare e venerare,
secondo
lui. Ed era quello che Blaine aveva tutta l’intenzione di fare. Perché
aveva un
fidanzato magnifico, bellissimo e che aveva ottenuto il ruolo di
protagonista
nello spettacolo di fine stagione, e voleva celebrare lui e l’evento.
“Sei meraviglioso.” Ansimò,
mordicchiando la pelle sensibile e arrossata che aveva appena finito di
torturare e che avrebbe presto preso le sembianze di un evidentissimo
succhiotto. “Ti amo. Sono così fiero di te.”
Kurt riprese immediatamente possesso
della sua bocca, baciandolo questa volta con più calma, più dolcezza.
Fu un
bacio che sapeva tanto di grazie e ti amo da morire e a
volte
mi chiedo se tu sia reale e mentre si perdeva a saggiare la
morbidezza e il
sapore delle labbra di Kurt, Blaine si ritrovò a sorridere, un po’ più
innamorato di prima.
Un bacio che prese intensità col
passare degli istanti e che tornò ad essere un ricercarsi di lingua e
respiri
rubati, e che accompagnò le loro mani mentre cominciavano a slacciare i
bottoni
delle camicie e sfilare cinture dai passanti.
Fu tra la canottiera intima di Kurt
e la t-shirt di Blaine che decisero di alzarsi finalmente dalla sedia
per
spostarsi su una superficie più comoda. Superficie che si rivelò essere
i
morbidi cuscini del loro divano, perché la camera da letto era
decisamente
troppo lontana per i gusti di entrambi.
Kurt si lasciò andare all’indietro
quando sentì il bracciolo del sofà scontrarsi contro il retro delle sue
ginocchia, portandosi dietro Blaine, che si pose a cavalcioni su di
lui, le
ginocchia ai lati dei suoi fianchi mentre ripercorreva con dedizione il
suo
petto con le labbra. Intanto che Blaine lo ubriacava a suon di baci,
Kurt fece
scorrere le sue lunghe dita lungo tutta la schiena definita di Blaine,
portando
una mano a strizzargli generosamente il sedere e l’altra a slacciargli
i jeans,
che erano diventati decisamente troppo stretti e per niente
confortevoli.
Blaine si ritrovò a gemere
rumorosamente contro di Kurt, che nel frattempo aveva superato la
barriera dei
jeans e stava sfiorando la sua erezione da sopra i boxer, senza
tuttavia
decidersi a dargli un minimo sollievo, ma con tutta l’intenzione di
farlo
impazzire.
“Kur-“ drin.
Entrambi si gelarono, il gemito di
Blaine bloccato nella sua gola.
Si scambiarono uno sguardo complice,
prima di rotolare di lato giù dal divano e sollevarsi immediatamente,
raccattando i vestiti e tentando di darsi una sistemata.
“Aspettavi qualcuno?”
“No!” rispose Blaine, infilandosi
velocemente la t-shirt e riallacciandosi la lampo dei jeans, grugnendo
per la
spiacevole sensazione dell’erezione dolorosa contro la zip. “Mh..credo
che
odierò chiunque ci abbia interrotti.”
Kurt imprecò sottovoce,
allacciandosi velocemente la camicia e infilandosela nei pantaloni,
mentre
Blaine andava a controllare chi fosse.
“Merda! Mia madre!” sibilò tra sé,
prima di voltarsi distrattamente verso Kurt. Non appena si accertò che
fosse
perlomeno vestito, spalancò la porta, stampandosi in faccia
un’espressione
sorpresa e contenta.
“Mamma! Che ci fai qui?” esclamò,
facendo immediatamente accigliare la madre per il tono eccessivamente
squillante e cadere letteralmente le braccia a Kurt; e meno male che
Blaine
voleva intraprendere la carriera dell’attore! Per fortuna si era
concentrato
principalmente sulla sua musica.
Caroline Anderson fissò sospettosa
il figlio, prima di fare un passo avanti in casa e scoccare la stessa
occhiata
inquisitrice anche a Kurt. Blaine deglutì a vuoto quando notò quanto
sconvolto
Kurt apparisse, con i capelli completamente spettinati, le labbra
gonfie e
rosse per i baci e un succhiotto che sembrava urlare appena fatto
sul
suo collo pallido. Fortunatamente la donna decise di ignorare ciò che
palesemente stavano facendo suo figlio e suo genero. “Spero di non aver
interrotto nulla.”
“No, figurati!” minimizzò Blaine,
cercando di trattenersi dal cacciare da casa sua la sua stessa madre,
che era
piombata davanti alla porta del loro appartamento proprio in una manche
di
sesso celebrativo. O quello che avrebbe potuto essere se non li avesse
interrotti.
“Molto bene. Non vi dispiacerà se
entro.”
“No, si accomodi, prego!” esclamò
immediatamente Kurt, facendole cenno di sedersi sul divano; su quello
stesso
divano dove, pochi istanti prima, stavano per festeggiare. Kurt
si
sforzò di non pensarci.
Solo in quel momento entrambi i ragazzi
notarono l’ingombrante presenza di un trolley con la donna, che li
lasciò un
po’ perplessi. Si scoccarono un’occhiata complice.
“Mamma, perché hai con te una
valigia?” domandò Blaine, andando a sedersi sul bracciolo della
poltrona dove
si era appena seduto Kurt. Intrecciò le loro dita, giusto per bearsi
della
vicinanza del suo amore.
La donna osservò impassibile quel
gesto, prima di puntare lo sguardo sul figlio. “Starò qui in New York
per
qualche giorno, ho delle commissioni da compiere.”
“Oh.” Fece Blaine, “E dove starai?”
“Ma qui, naturalmente.” Rispose lei,
come se fosse davvero la cosa più ovvia del mondo. “Non avete mica una
camera
libera per gli ospiti?”
I sorrisi di Kurt e di Blaine
crollarono miseramente, come la speranza di poter ricominciare dove si
erano
interrotti poco prima non appena se ne fosse andata.
*
“Non ci posso credere. Io..non ci
posso credere.”
“Blaine, vieni a letto, per l’amor
del cielo.” Disse ormai per la ventesima volta Kurt, mentre il suo
fidanzato
continuava a fare avanti e indietro per la loro stanza; non si sarebbe
stupito
se avesse creato un solco nella moquette, con la foga con la quale
Blaine si
muoveva, agitando le mani in aria e passandosele tra i ricci liberi dal
gel e
l’aria di chi sta per crollare a causa di una crisi di nervi imminente.
Era da quanto si erano chiusi la
porta della loro camera alle spalle che Blaine aveva iniziato a
strillare a
bassa voce tutti i motivi per i quali era deleteria la presenza di sua
madre in
casa loro. Poco importava che si trattasse solamente di cinque giorni e
che
fosse stato ovvio per Caroline venire da loro e farsi ospitare
piuttosto di
spendere inutilmente dei soldi. Il suo ragazzo stava decisamente dando
i
numeri.
“Tu..tu non capisci, Kurt. Sarà il
disastro.”
“Sei decisamente melodrammatico.”
Rispose questi. “Vieni a coricarti?”
“Sarà la morte della nostra vita
sessuale. Lo sai questo?” Blaine si voltò improvvisamente verso di lui,
un tic
piuttosto forte all’occhio sinistro. Kurt si lasciò scappare una
risata, perché
se non altro Blaine era esilarante.
“Non credo che tua madre possa
uccidere la tua libido. Nessuno credo potrebbe.” Rispose, sorridendo
divertito.
Blaine gli scoccò un’occhiata
severa, il sopracciglio alzato e le mani sui fianchi. “Parli come se
fossi l’unico
che ha impulsi. Ma non sono io quello che ieri sera mi ha calato i
pantaloni, e
di certo non ero solo su quel divano, oggi pomeriggio!”
Kurt fece un verso seccato, che
Blaine prontamente ignorò, ricominciando a marciare su e giù per la
stanza e
inveire tra sé.
“Non avremo più privacy, e oddio,
non avremo più intimità!”
“Possibile che tutto vada a
interessare il sesso? Poi tenti anche di far passare me per il
ninfomane
di turno.”
“Ma non parlo solo di sesso, Kurt!”
ribatté Blaine, indignato. “Parlo della nostra libertà di girare per
casa come
e facendo quel che ci pare e piace, i nostri tempi, i nostri spazi, le
nostre
cose.”
“Dio, Blaine! Sarà qui solo per
cinque benedetti giorni! Non è la prima volta che qualcuno sta da noi!
Siamo
sopravvissuti perfino ad una settimana con Finn!” Kurt ricordava
perfettamente
quei sette giorni, in cui avevano avuto pietà del suo fratellastro che
era
stato cacciato via da un’isterica Rachel Berry nel bel mezzo della
sindrome
premestruale; era stata una convivenza piuttosto bizzarra, Kurt e
Blaine
avevano praticamente assunto il ruolo da genitori, ma se l’erano
cavata. E se
avevano davvero superato una settimana a stretto contatto con Finn
praticamente
ventiquattro ore su ventiquattro, non c’era nulla che potesse davvero
metterli
in difficoltà. Specialmente nella vita di coppia e quella sessuale.
“Tu non conosci mia madre, Kurt!”
esclamò Blaine, dandosi una manata sulla coscia – e facendosi anche
discretamente
male – per dare più enfasi alle sue parole sussurrate. “Non l’hai mai
dovuta
tollerare più di una serata al Ringraziamento! Mia madre è peggio di
tuo padre
– non fraintendere, io adoro tuo padre –ma credimi, potrebbe
proibirci
di dormire insieme!”
“Quanto sei esagerato, Blaine. Ti
pare che ci proibisca di dormire insieme-“
Kurt non finì la frase, che venne
interrotto da un leggero bussare alla porta. “Kurt, Blaine, fintanto
che sono
qui vorrei che foste così gentili da non combinare nulla che io non
voglia
sapere. E desidererei che teneste la porta aperta, giusto per esserne
certa!”
Blaine si voltò di scatto verso di
Kurt con un’espressione da ‘che ti avevo detto?!’, che l’altro tuttavia
non
colse, troppo shoccato per la richiesta appena fatta.
Okay, forse era una richiesta un
pelo…dura da accettare, ma si trattava solo di
cinque giorni. Solo
cinque giorni.
Tbc...
Okay, non so nemmeno se qualcuno sia arrivato qui. Non so nemmeno se qualcuno aprirà mai questa pagina, ma se mai dovesse succedere, devo dare una spiegazione per questa sottospecie di...cosa? Premetto che mi è venuta l'idea circa alle cinque di mattina - no, non chiedete cosa ci facessi sveglia alle cinque di mattina - e l'ho progettata al cellulare, quindi abbiate un po' di pietà. Le idee venute a quell'ora non possono essere prese troppo sul serio. E in effetti questa storia, se avete letto (se state leggendo qui è ovvio che l'abbiate fatto, credo. No? ) è molto leggera, e non va presa troppo sul serio. Sarà una mini long molto scialla, diciamo. Tutte le estati scrivo qualcosa di pochi capitoli solo per...beh, solo per, ecco. Mi mancava scrivere di Kurt e Blaine, mi mancano loro come l'aria, e niente.
In più ho un fetish per la Klaine casalinga (sono troppo belli. ksjdhsjdhak. Non calcolate i miei scleri.) e infatti ho già scritto una raccolta molto leggera (Struck by Klaining ~ ) su Kurt e Blaine nel loro appartamento. Diciamo che questa storia è scritta sulle stelle linee. I Kurt e Blaine che descrivo sono gli stessi, ormai ne sono affezionata lol.
Vabbè, io spero che vi sia piaciuta. A chiunque sia arrivato qui. Un bacio :*