ALL’INVERNO INFINITO
Ritorna Orione nel cielo d’estate
pur se nei boschi non s’odono spari,
quando la luce sua è d’altri emisferi,
quando i suoi Cani non seguono odori,
tra i rami carichi, sull’arida volta
dove rotola tiepida la luna
avvolgendo la notte, gomitolo bianco
di un’alba dagli occhi felini.
E vedo, un passo prima del giorno,
spuntare atroci tre stelle in fila,
dov’è rugiada crescere brina,
dove un ricordo inchiodato respira.
Febbraio è vicino, accartocciato
nell’anima fredda che sbatte
ad ogni fermata del 56.
Febbraio vigila in fondo al sole
e salendo getta neve
sulle piccole ore di luce,
e t’increspa i capelli, e congela
la paura di dimenticare.