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Autore: Imyoursproudlyso    16/06/2013    1 recensioni
-“Niente, è che ti amo.”- sussurrò l’ispanica uscendo quasi dalla stanza per non disturbare Rachel ma si girò per un istante. –“Scrivi su quello che conosci, scrivi sulla tua vita, scrivi sulla tua situazione, scrivi di noi.”-.
#pezberry #ziam♥
Genere: Commedia, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Rachel/Santana
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Rachel chiuse gli occhi e si abbandonò completamente allo schienale della sua sedia declinabile. Cacciò il viso indietro e guardò il soffitto bianchissimo del suo appartamento.
Il locale era piccolo ma accogliente e per l'uso che ne stava facendo era più che sufficiente, quella era casa sua. Quello era il suo cantuccio newyorkese diviso con amore con Santana.
Sorrise e ritornò a fissare le pagine scritte sul documento di testo, affisse sullo schermo del suo portatile.
La porta chiusa e, apparentemente, sigillata si spalancò in un secondo facendo comparire dietro Santana.
La ragazza era vestita molto normalmente: pantaloncini e T-shirt. Tipico indumento da casa. I capelli neri raccolti in un tuppo disordinato e mezzo sciolto. Chiunque a quella visione sarebbe rabbrividito ma Rachel lo trovò un modo in più per sorridere.
Ormai, la vita che condividevano insieme da due anni in quel luogo era una piacevole quotidianeità.
-”Sono mesi che lavori a quella bozza.”-affermò dolcemente Santana mettendosi in braccio a Rahcel e baciandola delicatamente. Quasi con il timore di farle del male.
-”Lo so e credo di aver appena finito...”-sussurrò la moretta sfiorando le gambe nude della sua fidanzata e stringendola sempre più a sé.
-”Ah sì? Allora preparati, vestiti elegante.”-ordinò Santana balzando in piedi e correndo verso la camera da letto estrendo uno dei suoi completi migliori e le scarpe abbinate.
Rachel annuì e obbedì felicemente sorpresa.
In meno di un'ora erano fuori casa.
Ora l'aspetto di Santana era completamente cambiato: i capelli neri le scendevano sinuosi lungo le spalle e la schiena, gli occhi truccati con il mascara e la matita, il rossetto rigorosamente rosso e il vestito blu a fasciarle le forme e a renderle dannatamente evidenti.
-”Dove andiamo?”-chiese Rachel per svegliarsi da quel bellissimo sogno dove la protagonista era la sua ragazza.
-”In un posto.”-rispose l'altra prendendole la mano e attraversando la strada.
Arrivarono in un locale piuttosto affollato e davanti alla porta c'erano due figure. Due ragazzi che Rachel non vedeva da quasi due settimane e, come presa da un attacco di gioia, non potè far a meno di scattare ad abbracciarli non appena li riconobbe.
Zayn e Liam.
-”Ehi, ehi, ci uccidi!”-tossicchiò divertito Zayn guardando la chioma castana della ragazza che aveva addosso.
-”Ragazzi, sono così felice! Non ci credo...”-sussurrò Rachel portandosi una mano alla bocca non appena elaborò che i capelli di Liam erano sistemati in modo diverso...anzi, erano praticamente inesistenti. -”Ma che hai fatto ai capelli?”-.
-”Li ho rasati. Stavo scomodo con quei ricci davanti alla faccia.”-si giustificò Liam facendo ridere Zayn al suo fianco.
-”E poi, così è più facile per me baciarlo.”-terminò il moro prima di posare le sue labbra su quelle dell'altro mentre stava per parlare ancora una volta.
-”Entriamo eh?”-quasi urlò Santana spalancando la porta del ristorante e entrandoci.
Come aveva immaginato Rachel, era uno dei posti più famosi e costosi di New York. Camerieri intenti a portare deliziose pietanze su dei piatti, altri che prendevano ordinazioni e si fiondavano in cucina, clienti presi dal loro pasto, alcuni che aspettavano con pazienza e si intrattenevano in un conversazione con i loro commensali, insomma il risultato era un fastidioso brusio incessante.
Eppure, quel brusio non sarebbe stato tanto pesante considerando di essere lì con le tre persone che l'avevano accolta a braccia aperte, che l'avevano amata incondizionatamente ed era proprio per quel motivo che si era data da fare per realizzare anche i loro sogni. Anche perchè, i sogni delle persone che amava erano anche suoi.
Si sedettero in un tavolo per quattro e Rachel notò la mostruosa vicinanza con i vetri che davano direttamente all'esterno. Forse si sarebbe vergognata a mangiare sapendo che qualcuno la potesse osservare da fuori ma le sue paure non venirono per nulla a galla durante la cena.
Il pasto proseguì senza intoppi.
Non poteva dire di aver visto qualcuno del gruppo cambiato, nessuno aveva mutato le orride abitudini: Santana con la sua mania di fare battutine pungenti e ironiche contro il suo migliore amico, Zayn praticamente accecato dall'amore per Liam e Liam con le sue strane frasi che non riguardavano per niente l'argomento in questione.
E lei? Lei era cambiata? Sì, era cambiata. Era cresciuta. Aveva scritto quella bozza per un affare personale, per lei e per quelle tre persone che ora rappresentavano la sua famiglia. Aveva ripercorso con amarezza i periodi tristi della sua adolescenza e poteva davvero realizzare di essere una donna completa. Era grande, non aveva più bisogno dei suoi genitori, la mocciosa con la frangia, immatura, quella che abbassava lo sguardo per ogni cosa, che arrossiva per ogni complimento e che era l'eterna disagiata, ora non esisteva più. Era sparita dalla circolazione ma era ancora presente nella memoria di Rachel.
Non vergognava ciò che era stata in passato, non rimpiangeva niente, dato che aveva ricevuto una così grande ricompensa: Santana.
E vederla lì, vederla tutti i giorni accanto a lei, appena sveglia abbracciata a lei, i suoi occhi mezzi aperti divisi tra la veglia e il sonno, il suo viso assorto durante la scrittura di una canzone e le sue eterne discussioni con Zayn per gli arrangiamenti, era quello il suo premio per la tristezza che aveva accumulato in quegli anni interminabili.
O almeno così li aveva definiti. E ora? Ora erano finiti. Non erano poi così interminabili.
Rivolse degli sguardi compiaciuti ad ognuno: Liam stava inseguendo il suo sogno di diventare un insegnante e da lì a poco avrebbe potuto avere l'idoneità, Zayn e Santana erano alle prese con le loro prime canzoni, scritte assieme e cantate insieme come una vera band e lei era ancora alla Columbia che doveva presentare la sua bozza per un libro.
Cosa poteva chiedere di più? “Niente.”, pensò sorridendo.
-”Amore.”-la chiamò Santana cercando la sua mano. -”Tutto bene?”-.
-”Sì, tutto bene.”-rispose Rachel.
-”Allora ne approfitto per chiederti una cosa.”-disse l'altra estraendo qualcosa dalla sua porta.
Gli occhi di Zayn si illuminarono e si protese in avanti per guardare al meglio la scena, Liam cercò di tirarlo indietro e fargli notare che era una reazione un po' esagerata ma poi scoppiò a ridere per l'interesse che aveva.
Santana prese un cofanetto nero, piccolo, prezioso e lo aprì scoprendo il tesoro che c'era all'interno: un anello.
Un anello con dei brillanti, un anello bellissimo e un anello che Rachel non si aspettava proprio.
Zayn fece dei piccoli urletti sordi. -”Oddio, Liam. Guarda!”-.
-”Sì, sto guardando.”-rise ancora Liam fissando il suo fidanzato.
-”Zaynie, cazzo! Stai zitto. E' seria la situazione.”-lo riprese Santana fissandolo per un istante con ironia. -”Rachel Berry, vuoi sposarmi?”-.
E in quel momento nello stomaco, Rachel, sentì tutto attorcigliarsi, tutto scomporsi, tutto andare in frantumi e riformarsi per poi tornare a pezzi. Il cuore che batteva all'impazzata nel petto. Gli occhi sgranati per lo stupore. Le labbra socchiuse. Gli sguardi dei presenti in sala e, soprattutto, di Zayn addosso le fecero sentire in ansia.
Sì che voglio sposarti, Santana.”, pensò ancora più in panico.
-”Sì, Santana. Sì, sì e sì.”-rispose Rachel dando voce ai suoi pensieri.
Si alzò e corse ad abbracciare e baciare la sua futura sposa immersa tra gli applausi degli altri clienti.
Niente le sembrò più giusto di quel momento, non si era mai sentita al momento giusto nel posto giusto. Eppure, eccola lì. Avrebbe sposato la donna della sua vita e si sarebbero scambiate le loro promesse, questa volta con il “per sempre”.
Non avrebbe mai più avvertito quella sensazione in vita sua.
Non fino a quando non si sarebbero ritrovate davanti ad un orfanotrofio, qualche anno dopo, pronte a portare a casa quella che sarebbe diventata la loro figlia.





-------------------------ANGOLO DELL'AUTRICE.
Beh, eccoci arrivati al punto che avrei preferito non arrivasse mai. Alla fine, alla vera fine di questa fanfic. Mi viene da piangere perchè è una storia a cui tengo davvero molto e che mi ha fatto morire dalla voglia di scriverla. Mi è piaciuto tanto condividere questa mia idea con voi e sono felicissima che sia andata bene, nonostante sia la mia prima vera long. Spero vi sia piaciuta, tanto quanto sia piaciuta me scriverla. Davvero, ci ho messo un impegno impensabile e sono soddisfatta (strano per come sono io!). Niente, non posso salutarvi con "alla prossima", uff che cosa triste. Mi sembra di abbandonare un mio figlio çç ma presto crescerò un altro bambino e lo condividerò come sempre con voi carissimi. Grazie per leggere, per recensire, per mettere tra i preferiti, grazie davvero. Spero di essere stata brava a scrivere questa storia e spero di migliorare sempre più. Termino col dire che questa storia è dedicata TUTTA, e dico TUTTA TUTTA, alla mia migliore amica Sabrina che legge sempre e mi ha voluto uccidere per svariate volte. Hai visto? Ho messo un bel lieto fine! E che dire? Non lo so più, alla prossima long? Sì, posso dirlo! Mi mancherete. (sembra che devo andare in guerra!) Goodbye♥
  
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