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Autore: itsteddysheeran    17/06/2013    3 recensioni
“Perché vuoi litigare con me?”
“Dean, conto qualcosa? Sul serio, voglio dire. A me non sembra.” Castiel aveva il viso stravolto dalle lacrime e Dean lo guardava accigliato, con il labbro inferiore tremolante.
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Dean è un pittore, Castiel è un cameriere.
E gli occhi del cameriere colpiranno subito il pittore. Talmente che, in poco tempo, si renderà conto di tenere a Castiel più di quanto dovrebbe.
Una relazione che sarà ostacolata non solo dai giudizi di Sam ma anche dal sogno più grande di Dean.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Dean posò l’ultimo tocco di pittura azzurra sulla tela, per poi pulirsi il viso dalle tracce di azzurro con il palmo della mano.
Era soddisfatto del suo ultimo dipinto, soprattutto perché l’aveva completato in fretta ed era a riuscito a dipingere proprio quel che aveva in mente.
Dean Winchester era un artista, un pittore. Aveva iniziato a dipingere quando aveva quindici anni, così per caso e, da quel giorno, non aveva più smesso. A volte, era riuscito perfino a vendere i suoi dipinti ai passanti e ne ricavava abbastanza, decisamente.
Aveva deciso di conservare tutto quel denaro per affittare un locale dove avrebbe potuto dipingere in santa pace senza sporcare i libri di Sam e, magari, vendere i suoi dipinti. Aveva cinquecento dollari messi da parte fino ad allora e gli mancava ancora tanto per realizzare uno dei suoi sogni più grandi o addirittura il più grande.

Quella mattina, come faceva quasi sempre, si alzò prestissimo, perfino prima di Sam, e mise nell’Impala una tela e i suoi acquerelli, più i suoi amati pennelli. Si diresse abbastanza lontano da casa. Decise di andare sul pontile dove suo padre lo portava da piccolo a pescare, vicino al lago.
Appena arrivato, posò cavalletto e tela, successivamente recuperò i pennelli e i colori dai sedili posteriori e iniziò a riprodurre il paesaggio che aveva davanti.
Si soffermò sulla forma delle nuvole a lungo e le rese il più possibile realistiche.
Solo verso le due riuscì a staccarsi dalla tela, terribilmente affamato e assetato. Si avviò al chiosco che c’era lì vicino, allora.
L’uomo che si trovava dietro al bancone gli mostrò un gran sorriso. Un sorriso che Dean subito ricambiò, posando la mano sporca sul bordo del bancone, colorando di blu quel bianco così candido.
“Ehi, il bancone!” Dean si accorse ben presto della macchia lasciata e si affrettò ad allontanare la mano dal banco, già continuando a lasciare tracce di blu.
“Oh, mi scusi. Non volevo.”
“Non lo noterà nessuno. Prende qualcosa?” Dean alzò gli occhi e incrociò quelli del cameriere: azzurri, maledettamente azzurri. Cristallini. Dean si rese conto di non aver mai visto qualcosa di così bello e azzurro in vita sua. Probabilmente, quegli occhi sarebbero stati la prossima cosa che avrebbe dipinto, ne era quasi sicuro.
“S- sì. Vorrei un cheeseburger e una birra, grazie.”
“Lo mangia qui o preferisce portarlo?”
“Lo mangio qui, grazie.” Rispose sicuro, annuendo.
Il ragazzo dagli occhi azzurri tornò dopo pochi attimi, con il cheeseburger su un piatto e la birra nella mano sinistra. Dean catturò velocemente il suo nome sulla targhetta che teneva sulla polo blu: Castiel. Lo ripeté più volte, in mente, poi gli scappò dalle labbra senza volerlo e Castiel si voltò subito, piegando la testa di lato. Dean non disse nulla e si limitò ad abbassare lo sguardo, mordendo il cheeseburger.
Non aveva nemmeno tanta fame, ma voleva guardare ancora un po’ quel ragazzo dietro il bancone. 
Quando finì finalmente quel cheeseburger, notò che il chiosco era ancora vuoto ed erano passati più di venti minuti. Quando si voltò per dare uno sguardo alla tela, Castiel si voltò con lui, ammirando il paesaggio riprodotto così bene.
“L’hai fatto tu?” Domandò Castiel mentre Dean sorseggiava l’ultimo goccio di birra.
“Sì, è quasi finito fortunatamente. ”
“Be’, complimenti. Trovo che sia davvero bello.”
“Oh, grazie.” Dean posò dieci dollari sul bancone, poi andò via, lasciando Castiel al suo lavoro.
Sarebbe tornato lì appena avrebbe potuto, aveva deciso in fretta.
Voleva dipingere gli occhi di Castiel, aveva deciso, ma non avrebbe azzardato di certo a chiederglielo. Li avrebbe dipinti di nascosto, senza farsi notare.

Quando finì la tela, prima di andar via, si voltò un’ultima volta verso il bancone e Castiel non c’era più. C’era una ragazzina bassa e mora al suo posto, che aspettava qualche cliente, ascoltando la radio ad alto volume. Dean entrò nell’Impala, allora, pronto ad andare a casa.
Quando vi arrivò finalmente, trovò Sam sulla soglia della porta, furioso.
“Dean!”
“Ehi, fratellino!” Lo salutò altrettanto, posando la borsa con dentro il tutto sulla scrivania.
“Ti ho chiamato, perché non mi hai risposto?!” Dean si portò una mano sulla tasca destra della giacca e notò che il cellulare non c’era. Sbuffò, togliendosi la giacca che, sbadatamente, aveva sporcato quella mattina.
“L’ho perso. Domani vado a recuperarlo.”
“Volevo dirti che vado da Jessica. Torno lunedì o domani sera tardi.”
“Divertiti, Sammy.” Mormorò, sciogliendo i lacci delle scarpe per poi sfilarle dai piedi e buttarle in un angolo della stanza.
Dean era stanco e voleva solamente dormire.
Anzi, voleva disegnare lo sguardo cristallino di Castiel, così non l’avrebbe mai dimenticato. Avevano una bellezza propria, quegli occhi.
Dean dormì a lungo quella notte, consapevole che avrebbe scontrato quello sguardo la mattina successiva.

Dean si svegliò dopo un sonno senza sogni – e se aveva sognato, non ricordava nulla – e si affrettò a lavarsi e a vestirsi lasciando perdere la colazione, già pronto ad andare via. Non portò né tela né altro quella mattina, in fondo andava lì per recuperare il suo cellulare, non per dipingere.
Arrivò lì quando erano le dieci e dieci.
Per fortuna, Castiel era dietro al bancone quella mattina. Appena si videro, entrambi sorrisero: Castiel sembrava aspettarsi quella visita; Dean era abbastanza imbarazzato in quel momento, anche perché sarebbe dovuto andar via subito dopo aver preso il cellulare, non aveva un’altra scusa per rimanere lì.
Quando si avvicinò al bancone, Castiel gli sorrise, alzando lo sguardo. E quando lo fece, il sole gli illuminò il volto, facendo brillare i suoi occhi.
“Credo tu sia qui per questo.” Mormorò, posando il cellulare sul bancone.
“Sì, grazie. L’ho perso ieri.”
“Lo so. Oggi non dipingi nulla?”
“Avevo una mezza idea ma no, non dipingo nulla oggi.” Castiel annuì, guardando in direzione della macchia azzurra.
Stranamente, non era riuscito a toglierla e si era arreso ben presto, lasciandola lì, sperando che Dean la notasse.
“Se ti va, conosco bei posti dove potresti trovare qualcosa di carino da dipingere.”
“Tipo?”
“Da casa mia c’è una vista eccezionale. Penso ti potrebbe piacere.”
“Perfetto. Dove a-?” Dean perse le parole dalla bocca quando Castiel gli sfilò il cellulare dalle mani per digitare qualcosa. Quando glielo diede di nuovo, vide il nome del ragazzo dagli occhi cristallini nella sua rubrica. Gli scappò un sorriso che, però, nascose all’istante.
“Ti chiamerò in settimana, Dean.
“Non so nemmeno se mi piacerà il posto, Castiel.
“Credimi, ti piacerà eccome, ne sono sicuro. È molto meglio di qualche albero e un laghetto.” Gli disse, sicuro di sé.
Castiel ne era sicuro, sapeva che il paesaggio che gli offriva la veranda di casa sua sarebbe piaciuto sicuramente al pittore. Era il suo posto preferito della sua casa dopo il giardino e sapeva che Dean lo avrebbe apprezzato almeno un. E in più, Castiel decise che avrebbe comprato quel dipinto, appendendolo in camera sua.
“Allora ci vediamo questa settimana?”
“Io non ho un lavoro, mi andrebbe bene anche, uhm, domani?”
“Io ne ho uno, Dean. Ti chiamo appena posso e ci organizziamo, va bene?”
“Certo.” Rispose, annuendo.
Dean voleva vedere casa di Castiel e sperava solamente di andarlo a trovare presto. Non voleva aspettare il weekend, soprattutto se Sam e Jessica fossero rimasti a casa per cena o per pranzo come facevano almeno una volta al mese.
Poteva dire di andare in giro a dipingere ma sarebbe dovuto ritornare a casa presto dato che, di domenica, non rimaneva mai tutto il giorno fuori, soprattutto perché era stanco già a metà giornata. Quindi sarebbe dovuto tornare a casa in tutti i casi.
Dean non vedeva l’ora, era sincero, anche perché dipingere qualcosa di nuovo non gli avrebbe fatto di sicuro male. Adorava dipingere cose nuove e, sicuramente, avrebbe adorato dipingere anche il volto di Castiel.


note.
è la prima destiel che pubblico e, boh sì, spero vi piaccia çwç
non ho nulla da dire,  spero solo vi piaccia come inizio.
accetto consigli e critiche e qualunque cosa abbiate da dirmi lol

  
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