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Autore: itsteddysheeran    19/06/2013    4 recensioni
“Perché vuoi litigare con me?”
“Dean, conto qualcosa? Sul serio, voglio dire. A me non sembra.” Castiel aveva il viso stravolto dalle lacrime e Dean lo guardava accigliato, con il labbro inferiore tremolante.
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Dean è un pittore, Castiel è un cameriere.
E gli occhi del cameriere colpiranno subito il pittore. Talmente che, in poco tempo, si renderà conto di tenere a Castiel più di quanto dovrebbe.
Una relazione che sarà ostacolata non solo dai giudizi di Sam ma anche dal sogno più grande di Dean.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Dean e Castiel non si sentirono fino al venerdì della settimana successiva.
Il pittore aveva aspettato una chiamata che, però, non era arrivata fino alle undici di quella mattina.
Aveva lasciato squillare il telefono due volte e, solamente dopo, aveva risposto.
Castiel gli diede l’indirizzo di casa sua e disse a Dean che non sarebbe potuto andarlo a prendere perché, per l’orario che avevano stabilito, lui tornava appena da lavoro e quindi gli sarebbe toccato trovar casa sua da solo. Eppure non gli dispiaceva avere quella visita nonostante fosse dopo le sette, siccome adorava rilassarsi dopo tutte quelle ore di lavoro che gli toccavano ogni secondo venerdì del mese. Sapeva che guardare Dean dipingere sarebbe stato allo stesso tempo rilassante.

E Castiel gli aprì la porta di casa alle sette, aiutandolo a portare tela e cavalletto dentro.
Dean rimase a bocca aperta quando entrò dentro casa di Cas: il salone, composto anche da una piccola cucina in un angolo, era grande,  tutta dipinto di bianco e decisamente, immensamente, luminoso. Le pareti del salone erano tappezzate di quadri vari, che gli piacquero molto. Lui non aveva mai tenuto quadri in casa, ripensandoci. Notò solo dopo i due corridoi alla sua destra e si chiese quanto grande ancora fosse quella casa.
Castiel lo osservò mentre squadrava il salotto da capo a piedi. Appena lo vide voltarsi verso di lui, gli indicò la veranda con un cenno con la testa.
Dean rimase colpito appena si avvicinò al vetro: il paesaggio era davvero meraviglioso, forse uno dei più belli che aveva mai deciso di dipingere in vita sua.
E il tramonto sarebbe stato ancor più bello da dipingere, pensò. Quindi sarebbe potuto ritornare e passare un pomeriggio con Cas.
“Allora, avevo ragione? Ti piace?”
“ È bellissimo qui.”
“Lo so. Comunque, vuoi qualcosa da bere?” Dean non sembrò sentirlo perché si affrettò a posare il cavalletto e posizionarvi la tela candida per bene. Non pensò ad altro e iniziò subito a dipingere, sporcando la tela del colore di uno dei palazzi, un blu tendente al nero. Castiel, allora, si sedette su una delle poltrone in veranda e lo guardò dipingere.  
E fu abbastanza strano.
Si aspettava che Dean esitasse, che si fermasse un attimo per voltarsi a guardarlo o per riposare la mano destra e, invece, fu perfettamente tranquillo e preciso in tutto ciò che rappresentò e a Cas piacque ancora di più quel particolare. Dean era proprio bello con il chiarore della luna che gli accarezzava il viso e anche a lui sarebbe piaciuto accarezzare quel viso, si rese conto mentre lo guardava.
Quel ragazzo gli piaceva, e anche un bel po’, era abbastanza chiaro. Era terribilmente bello e, per quanto poco lo conoscesse, sembrava anche interessante e pieno di sorprese.
E pensò a lui ancora e ancora, a quanto sarebbe potuto essere bello starci insieme, a quanto avrebbe voluto starci insieme per tutto il tempo, fin quando non si addormentò, talmente stanco che era.
Castiel dormiva ancora quando Dean stabilì che il suo dipinto era ormai completato. Sorrise, soddisfatto di sé, voltandosi e vedendo il ragazzo dormire, con la guancia destra posata sul palmo della mano. Dean pensò bene di afferrare l’album dei disegni e qualche matita per immortalare quel momento e fu quel che fece, sedendosi proprio di fronte a tale bellezza.
Non ci mise molto e il risultato fu abbastanza soddisfacente.
Quant’era bello il suo Cas?, pensò tra sé e sé.
Facendo finta di nulla, il Winchester infilò l’album nella sua borsa e continuò ad osservare quel ragazzo che somigliava tanto ad un angelo.
Era impossibile non sorridere guardandolo, impossibile.
Un attimo dopo l’ennesimo sorriso, l’attenzione di Dean fu catturata dal suo cellulare che vibrava. Un messaggio.

Sto tornando a casa. Birra e pizza?

Dean controllò l’orologio: erano le undici e trenta. Erano passate tutte quelle ore e non se n’era nemmeno accorto.
Non avrebbe avuto scuse per un orario del genere e sapeva che Sam si sarebbe piuttosto arrabbiato se non l’avesse trovato a casa al suo ritorno.
“Merda!” Mugugnò, alzandosi di scatto dalla poltrona, facendo svegliare Castiel senza volere.
“Dean?” Sussurrò Castiel e lui si voltò subito, sobbalzando.
“Oh, non volevo svegliarti.”
“Che succede?” Domandò, alzandosi per stiracchiarsi per bene.
“Sono le undici, Sam sta tornando a casa.”
“Il tuo baby-sitter?”
“No, certo che no!”
“Quindi è …?” Dean fulminò Castiel con lo sguardo, aggrottando la fronte.
“Mio fratello!” Castiel sospirò di sollievo, nonostante fosse un po’ a disagio. Per un attimo, aveva pensato che Sam fosse qualcosa di più, in fondo non conosceva né Dean né qualcosa della sua vita privata.
Rimase immobile mentre Dean sistemava tutte le sue cose. Cercò di fare un passo in avanti, ma era imbarazzato. E quando Castiel era imbarazzato non sapeva mai cosa fare. Diventava impacciato in un istante e, qualunque cosa facesse, sembrava solamente peggiorare le cose. Quindi decise di rimaner fermo, con le mani poggiate sui fianchi, aspettando che fosse l’altro a dir qualcosa.
Dopo aver caricato le ultime cose nel bagagliaio dell’Impala, Dean tornò dentro, fissando prima lui e poi la tela. Era venuta proprio bene, doveva ammetterlo. Si fece avanti per prenderla, convinto, però, quando  vi posò la mano per toglierla dal cavalletto, Castiel lo fermò, posando la sua mano su quella di lui.
“Puoi lasciarla qui.”
“Cosa?”
“Sì, a me piace tantissimo. Voglio che rimanga qui.”
“Va bene, allora.” E rimasero immobili: Castiel con la propria mano stretta su quella dell’altro; Dean che lo guardava negli occhi, ammirando quell’azzurro che subito l’aveva colpito. Non gli sarebbe dispiaciuto lasciare la tela lì, almeno sarebbe potuto tornare in quella casa, o meglio da Castiel, un’altra volta.
“Buonanotte.”
“Buonanotte, Cas.” Mormorò, scostando la mano e portandosela nella tasca della giacca. Andò via senza voltarsi in dietro, con le guance che  gli andavano letteralmente a fuoco.
Dean era scosso.
Quella giornata era stata stupenda e aveva voglia di passarne un’altra così, magari anche un’altra ancora e poi un’altra e un’altra e un’altra. Voleva passare più tempo con Cas e voleva riprodurre ogni sorriso, ogni sguardo, ogni risata, ogni momento sul suo blocco o su una tela.
Voleva di più, esattamente.
E Castiel, probabilmente, voleva lo stesso. Gli sarebbero bastati i sorrisi di Dean, vedere la luce illuminargli il viso mentre disegnava, oppure passare giornate intere con lui, senza dire o fare qualcosa di speciale. Semplicemente, voleva di più.

Castiel passò il resto della serata a fissare la tela con una tazza bollente di tè in mano e, solo prima di abbandonare il salotto per andare a letto , notò una macchia di colore sul braccio della poltrona. Non si arrabbiò e fu abbastanza strano dato che odiava perfino se stesso quando sporcava qualcosa. Il bianco candido della sua casa doveva rimanere bianco, aveva deciso quando era entrato in quella casa, eppure Dean aveva sporcato quel bianco con del blu e a lui non aveva dato affatto fastidio. Anzi, ne era contento. Gli ricordava costantemente che Dean era stato lì, seduto su quella poltrona, dopo lunghe ore a lavoro su quella dannata ma stupenda tela.
Forse era quello il compito di Dean e, forse, perciò gli piaceva così tanto: quel ragazzo stava colorando un po’ della sua vita, magari avrebbe perfino eliminato quel dannato bianco semplice dopo tutti quegli anni.
Era Dean, era quel poco di colore che c’era nella sua vita in quel momento.
E Castiel ne era felice. Quel poco, per allora, gli bastava decisamente. 



note.
come promesso, ho pubblicato presto dato che non mi piace far aspettare chi legge lol
Volevo ringraziare chi ha recensito e messo tra i seguiti la mia storia, mi fate felice boh ahahah
Penso di pubblicare sicuramente anche il terzo capitolo in settimana
~
Spero vi piaccia questo capitolo, ci ho messo un bel po' per scriverlo e ho cambiato un sacco di cose e spero di non deludervi çwç
  
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