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Autore: firstlost_nowfound    18/06/2013    1 recensioni
Sally Broughton è una ricca ereditiera piena d'aspettative per il futuro.
Amante della finanza, ragione per cui decide di lasciare l'Hampshire, è riluttante all'idea di frapporre qualunque cosa fra lei ed il raggiungimento della vetta.
Non ha di certo messo in conto l'ostacolo di maggiore pericolo in circolazione: l'amore.
Cosa potrebbe infatti succedere se un giorno un misterioso quanto affascinante giovane entrasse improvvisamente nella sua vita?
Questo è tutto da scoprire.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sally correva, correva senza meta, correva come una ragazza i cui ideali erano improvvisamente crollati. Correva senza alzare lo sguardo, senza preoccuparsi degli ostacoli che sarebbero potuti incombere, indebolita sia nell'animo che nel corpo.
Di quale stregoneria assurda poteva mai essere prigioniera?
Lei, che sin dall'infanzia aveva imparato a catalogare tutti coloro che le stavano attorno era stata abbindolata dalle sue insulse emozioni.
Il fato l'aveva indotta a cambiare abitudini e ciò le si era riversato contro, poiché la sua scelta l'aveva condotta in un labirinto privo di uscita.
Probabilmente, la sua inesperienza in materia aveva influito a complicare maggiormente la situazione.
Eppure, Sally, riteneva che la vera ragione al dramma risiedesse in se stessa ed in nessun'altra cosa.
Camminava poggiando i piedi al suolo distrattamente, quando, a causa della sua sventatezza, inciampò su un sasso finendo col muso per terra.
Rimase lì, immobile per un paio di minuti, infine, aiutandosi con le braccia si mise a sedere.
Preoccupata, iniziò a girarsi a destra e a manca per capire dove si trovasse.
Davanti e dietro alberi di dimensioni enormi si ergevano in tutta la loro maestosità.
Ovunque volgesse lo sguardo non le si presentava altro se non questi. La luce soffusa dei lampioni, inoltre, non le era di alcun ausilio. Per quanto rendesse l'atmosfera incantevole non le permetteva di vedere oltre quelle distese verdi per localizzarne la zona.
Da considerare, inoltre, che essendosi stabilita nel quartiere da poche ore non lo conoscesse affatto.
Sally decise, allora, di lasciare la sorte in mano al destino e portandosi le gambe al petto vi si adagiò dolcemente sopra.
Per quanto tempo aveva camminato? Si sentiva così spaventata e spaesata.
Una lacrima le rigò il viso. Non era sicuramente il momento più indicato per piagnucolare ma, Sally, avvertiva un assoluto bisogno di sfogare la propria rabbia.
Da quando aveva messo piede a Musselburgh nulla era andato per il verso giusto. Sally, trovava il tutto così soffocante.
Alla marea di sventure,da aggiungersi anche il fatto che ne suo padre ne sua madre si fossero degnati di telefonarle.
Sapeva bene quanto il lavoro impegnasse entrambi ma benché si sforzasse a capirli non ci riusciva.
L'essere occupati non suonava come un'ottima scusa per comportarsi da genitori incompetenti.
A Sally non era mai piaciuto vivere a quel modo. Avrebbe preferito una vita normale ai soldi ma i genitori sembravano tardi a comprendere le sue esigenze, a comprendere che nella vita ci fosse ben altro del solo lavoro e delle feste lussuose.
Era come se la loro vista fosse offuscata da ben altri piaceri.
Tuttavia, anche il più semplice gesto d'affetto avrebbe reso felice, Sally.
Sospirando,distese comodamente la testa sulle gambe e chiuse gli occhi lasciando che le lacrime le bagnassero il volto.
Era talmente agitata, talmente fuori di se da non riuscire a dare neppure una definizione reale di spazio.
Si strofinò gli occhi con entrambe le mani ed in seguito cercò di pensare ad un modo che le consentisse di tornare al campus.
In quel buio totale, tuttavia, Sally non riusciva a far altro se non vagare con la mente. Era una mina pronta ad esplodere da un minuto all'altro.
Le cicale dal canto loro continuavano a frinire assiduamente, incuranti delle sue vicissitudini.
Di colpo un fruscio richiamò la sua attenzione. Sally incominciò inconsapevolmente a tremare.
Era sola, in chissà quale sentiero sperduto di Musselburgh e per di più quella particolare area non sembrava affatto essere popolata.
Si portò le mani agli occhi come una bambina in preda al terrore. Non voleva guardare, non voleva assistere alla sua fine in quella maniera.
La figura scura le si avvicinò sempre più ed infine le si fermò proprio di fronte.
Sally era sempre più restia a guardare, eppure, ed il suo cuore non smetteva di palpitare.
Inaspettatamente a quanto si potesse credere, però, la figura le tocco delicatamente il viso e fece per scansarle le mani. Infine l'avvolse in un abbraccio.
-Mi hai fatto preoccupare. Ma dov'eri finita? Saranno ore che io e Jesy ti cerchiamo.
-
Sally non ne potette più e si lasciò andare ad un pianto fragoroso fra le braccia del diavolo. Troppe emozioni da reggere. Non avrebbe potuto sopportare altro.
Harry, vedendola in quello stato, la strinse più forte che potette sussurrandole parole sommesse.
Probabilmente, non aveva compreso quanto male le stesse procurando ma voleva sentirla quanto più vicina a lui quanto possibile.
Sally non rispose. E dapprincipio rimase quieta nella sua stretta.
Ma ciò non durò a lungo. Di scatto Sally, come invasa da un raptus repentino, si ritrasse furiosamente spingendo via il povero harry che cadde col sedere sull'asfalto.
-Ed ora cosa ti è preso? Stavo solo cercando di consolarti, forse?!- si giustificò Harry, contrariato.
Sally lo guardò perplessa e confusa. No, i suoi occhi non trasudavano di sola perplessità e confusione. Essi erano infuocati di disperazione pura.
-Non ho bisogno della tua compassione. Io non ho bisogno di nessuno.- Urlò, dunque, Sally in tutta risposta.
In quel silenzio le sue parole echeggiarono con solennità.
-Ma si può sapere cosa stai farfugliando?- continuò Harry portandosi le braccia intorno al petto ed alzando di poco il sopracciglio.
Sally non parlò. Restò lì imbambolata a chiedersi come avesse fatto a perdere la ragione in così poco tempo.
Harry, allora, sbuffando, si alzò da terra e portando verso di lei le mani la sollevò per caricarsela in braccio.
Sally più scioccata che mai provò a dimenarsi.
-Ma che stai facendo? Mettimi giù. Mettimi giù, ti ho detto.- tuonò scalpitando.
Ma a Harry sembrava importare poco e procedette imperterrito verso il campus.
Durante il tragitto nessuno dei due proferì parola. Sally in preda alla più completa rassegnazione, osservava il viso di Harry che la teneva ancora gentilmente tra le sue braccia.
Il ragazzo era un qualcosa d'innaturale. Così affascinante ed i suoi occhi si presentavano tanto espressivi quanto misteriosi.
Sally non riusciva a smettere di fissarli, era come ipnotizzata da essi.
D'un tratto Harry si arrestò.
-Ho qualcosa sul viso, per caso?- le chiese.
Sally, che era stata nuovamente colta in flagrante da uno dei diabolici cugini, detrasse subitaneamente gli occhi ed arrossì violentemente.
-No! Nulla. Proprio nulla.- Si scusò.
Harry, guardandola confuso sorrise divertito.
-Lo sai, sei una persona davvero.. hmm.. interessante.- asserì concludendo la conversazione.
Sally, imbarazzata si sistemò ad agio sul petto di Harry ed iniziò a mirare il vuoto.
Una brezza leggera s'intromise successivamente nella scena. Harry e Sally chiuserò gli occhi come a volersi farsi trasportare dal vento ed assaporarono tutto ciò che in quel momento stava regalando loro.
Non c'era nulla di più piacevole di quel soffio a solleticarli dolcemente.
Riaprendo gli occhi i ragazzi si ritrovarono al campus.
Harry adagiò cautamente Sally per terra. Poi fece per andarsene ma ella lo afferrò di scatto per la camicia.
-Che succede?- bisbigliò Harry.
Sally avvampò per l'ennesima volta poi cercando di recuperare quel po' di coraggio che le era rimasto avvinò il suo viso all'orecchio destro di Harry.
-Grazie- sussurrò titubante.
Harry, guardandola affettuosamente, sorrise per scomparire poi in completo silenzio nel buio della notte.
   
 
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