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Autore: Kagome 95    18/06/2013    1 recensioni
"Sesshomaru ha sempre e solo amato una donna nella sua vita,
fu solo per questo che divenne il sanguinario demone temuto da tutti ( ....)". Ma chi è in realtà questo demone?
Scopritelo in questa storia! [SessKagg F.F.]
TRA I RICORDI DI QUESTO DEMONE E IL DOLORE DI AVER PERSO L'UNICA SUA DONNA AMATA! TRA LE BUGIE E IL DOLORE, un velo di speranza si intravede (...)
Naraku riuscirà nel suo intento finale? Il destino porrà fine al caos creato quel giorno? O che tutto sia nato ancor prima che la sfera fosse creata?
Lo scoprirete solo leggendo !
Spero di aver attirato la vostra curiosità
Un Salutone dalla vostra Eriet (Kagome 95).
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Kagome/Sesshoumaru, Miroku/Sango
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Eravamo Intenti a proseguire la nostra ricerca, quella stessa notte. Padron Sesshomaru era stato irremovibile su una qualsiasi deviazione. Ma diceva il vero, non potevano permetterci di ciondolare per questi boschi inutilmente. Il mio signore doveva trovare Nakaru prima di Inuyasha così da sconfiggerlo per primo. Non poteva lasciare l’affronto di quel mezzo-sangue impuntito! Io stesso, se fossi stata nella sua situazione, non so come avrei reagito. Il grande è potente Sesshomaru: il prossimo erede della nobile famiglia Inuyoukai, l’unico successore del Clan maggiore degli Houkuo e non che unico principe della stirpe Shiroi-inu! essere manipolato da uno scarto di demone? Questo era un vero affronto alla sua persona in modo indiscriminato !!  Nonostante quando di parlasse di Naraku sembrasse quieto, nel cuore del mio padrone bruciava la fiamma della vendetta. Era tutto colpa di Inuyasha! Se fosse stato lì, appeso a quell’albero, Sesshomaru non sarebbe caduto nella trappola di quel mostro. Il padrone odiava con tutto se stesso Inuyasha e aveva tutte le ragioni per farlo. Il grande Generale cane, colui che toglieva e ridonava la vita, colui che era stato paragonato ad un Dio.. Era morto per colpa di quello scherzo della natura. Si, era passato a miglior vita unicamente per salvare il figlio mezzo-sangue frutto di una relazione adulterina con una vile umana. Perfino tra la mia gente le voci si sparse in fretta. Mio padre mi raccontò ogni cosa. Quando il padre di Sesshomaru morì, all’interno del clan, il mio signore e sua madre stavano per essere spodestati dai sudditi indignati. La signora si rinchiuse nel suo castello distrutta dal dolore mentre il padroncino, una sera d’estate, perse il controllo e sterminò gran parte della sua stessa gente. Da quel momento in poi la sua fama di assassino suscitò orrore e preoccupazione. Chi lo guardasse negli occhi perdeva la vita sotto la sua collera.  Sessho-maru significa: colui che uccide, il giovane assassino; non è così? Il giorno in cui nacque, mi a suo raccontò un vecchio demone su di una montagna, la terra tremò e l’oscurità avvolse il sole facendo piombare la notte in pieno giorno. Aveva tolto la vita del suo primo demone ad appena 5 decadi spazzò via un intere stirpe di demoni stupendo persino gli anziani saggi del suo clan.  Tutto ora mi vengo i brivi… Da qui nascevano centinai di voci su di lui, una più terrificante dell’altra. Decapitazioni, mutilazioni e addirittura gente torturata  fino allo stremo. Col tempo iniziò ad uccidere principalmente umani  con unico obbiettivo lo sterminio totale. Freddo e calcolatore. Quando lo incontrai non potei credere ai miei occhi e nel istante in cui mi salvò divenni il suo umile servitore giurando di servirlo fino alla fine della mia vita. Nonostante lo dipingessero come un mostro padron Sesshomaru era molto diverso. La sua aura terrificante atterriva qualsiasi essere vivente ma se nessuno metteva nel suo cammino non attaccava ( generalmente). Il suo unico obbiettivo era trovare il degno rivale da battere fin quando non tornò Inuyasha. Quell’inutile idiota l’aveva menomato persino d’un braccio dopo aver rubato l’eredita che spettava al mio signore per diritto. Il Gran Generale non era stato indulgente con il figlio rispetto all’altro e questa cosa neanch’io l’avrei potuto sopportare. Dalla sottrazione di Tessaiga iniziarono i nostri guai entrando in contatto con gli esseri umani. Rin, quella screanzata di nome Kagome e molti altri ancora… Da quel momento in poi vi fu una costante ricerca di quel pazzo. Nell’ultimo scontro però, Sesshomaru, aveva riacquisito il braccio sinistro e persino una spada degna del suo titolo: Bukusaiga, la lama che distrugge. Una lama pregiata e al dire del sommo Totosai celata dentro il padrone. La vittima non aveva scampo una volta entrato in contato con la sua lama. Morire dissanguati oppure essere distrutti dalle proprie capacità rigenerative. Altro che Tokujin o Meido Sangetsua, Bakusaiga era d’un livello nettamente superiore. Il suo potere era adesso eccezionale e quel buon “ amico “ di Naraku aveva i giorni contati.
D’un tratto una vocina acuta spezzò il filo dei miei pensieri con un “ Padrone”  Rin sopra la groppa del drago a due teste iniziò a lamentarsi “ La prego, ormai è calata la sera” si stropicciò la bambina piagnucolante  “ Rin, ha tanto sonno “ disse avvilita.
“ Rin! “ la richiamai severamente “ non mi sembra il caso di lamentarsi!” l’ammonii fuori di me. Ogni volta quella stupida poppante riusciva a rallentare il padrone, quasi lo facesse apposta. Non che l’odiassi ma spesso e volentieri mi era insopportabile. Il padrone ignorò e proseguì senza batter ciglio.
“ Sto morendo di sonno”  ribatté la piccola sbadigliando.
“ anch’io sono stanco “ l’ammonii frustrato dalla sua ineducazione, si stava sempre rivolgendo al padrone! “ ma ciò non vuol dire che io abbia la sfacciataggine di far rallentare il padrone per un mio capriccio.” conclusi severo più che mai.
“ quindi” Si stiracchiò le braccia “ non sarebbe meglio fermarsi per riposare? “ chiese lei poggiando la testa su uno dei colli del dragho a 2 teste.
“ i demoni non dormono mai” mi voltai verso di lei pieno d’ira. “ non è vero padron Sesshomaru ?” chiesi al cercando la sua approvazione ma sbattei contro le gambe del principe dei demoni.  Caddi atterra e rendendomi contro del mio errore urla un “ahhh!! Mi perdoni padrone!” spaventato  mi rialzai “N-Non volevo! La predo non mi uccida!!” con le lacrime agli occhi mi prostrai ai suoi piedi supplicante. Avevo così paura. “ P-Padron  S-Sesshomar-ru? “ balbettai rialzando la testa. “ P-Padrone” preoccupato lo vidi immobile, come se si fosse paralizzato di colpo.
“ P-Padrone, state bene?” chiese Rin nel mio stesso stato d’animo. Che gli fosse successo qualcosa? Io suo capo era leggermente chino e pensai che si fosse sentito male. Non era da lui comportarsi in questo modo. Cautamente cercai di girargli intorno per vedere il suo viso. D’un tratto vidi portare sua mano destra verso il petto ed iniziò a respirare faticosamente. Mi preoccupai come non mai, forse stava male da tempo? O si era ferito ?
“ Padrone, vi fa male il petto?” chiesi terrorizzato andando nel panico.
“ Padron-Sesshomaru !!!“ Scese da Ah-Houn come una furia. Nel momento in cui la piccola fu accanto a me la terra cominciò a tremare.
“m-ma che s-succede!?” persi l’equilibro insieme a Rin. Caduti per terra il drago iniziò a imbizzarrirsi cercando in vano di trovare un equilibrio ma anche lui fece la nostra stessa fine. L’unico che riuscì a resistere all’urto fu il padrone.
“ Jaaakenn!!!! “ urlò la piccola abbracciandomi piena di paura. Senza neanche pensarci contraccambiai sperando che non ci succedesse nulla!
“NON LO SO!!” urlai con le lacrime agli occhi mentre tutti gli animali scappavano atterriti.
“ PADRON SESSHOMARUU!! “ urlammo in coro supplicando che intervenisse per salvarci. Non so per quanto durò eppure per me sembrò un eternità. Poco dopo tutto tacque. Un silenzio tombale avvolse la foresta e per nostra fortuna eravamo ancora vivi. Al ruggito di Ah-Houn riaprii i miei occhi. L’animale era accanto a noi che cercava di rialzarsi. Rin finalmente fini di stritolarmi ed io rivolgendomi verso il padrone fui in cerca di risposte. Era lì immobile che torreggiava su di noi come se  non fosse mai successo nulla. Capo chino e ,accanto a se, la mano che aveva stretto il suo youkata adesso era stretta in un pugno. Quando vidi il suo viso nel suo viso una terrificante espressione rabbia mi sentii mancare. Non aveva alcun senso. Deglutendo a fatica lo chiamai ma non potei neanche finire ciò che aveva da dire perché di girò dandomi le spalle.
“ Padrone cosa vi prende?” chiese Rin intimorita dalla sua reazione poco prima che Sesshomaru cominciasse a correre come non mai verso quella direzione.
“ Padrone, ci a-aspetti, la prego!” esclamai saltando sulla groppo dell’animale insieme alla umana. Solcando il cielo, dopo attimi di esitazione riuscimmo a ritrovarlo. Stava balzando da un albero all’altro. Non avevamo idea di che cosa stesse accadendo e del perché il mio signore stesse correndo da quella parte. Pronunciammo il suo nome per attirare la sua attenzione ma non sentiva ragioni. D’un tratto sentii Rin sussultare guardando di fronte a se. Di colpo vidi una immensa struttura cilindrica stagliarsi verso il cielo nel bel mezzo della foresta.
‘ M-Ma quella è’ non credetti ai miei occhi ‘ quella è la leggendaria residenza dell’oracolo ‘ pensai stizzito. ‘ ma co-cosa facciamo qui!’ chiesi a me stesse più turbato di prima. La residenza dell’oracolo era una dimora impossibile da individuare ad occhio nudo. Essa sfidala lo spazio e il tempo, solo pochi eletti ne sapevano l’ubicazione. ‘Tutto ciò è impossibile!’ Sciogliendo le briglie di Ah-Houn accelerammo anche noi accostandoci al principe dei demoni.  “Padrone, vi prego” lo implorai e anche se lentamente iniziò a rallentare fino ad arrestarsi totalmente.  “ Che cosa ci facciamo qui?” chiesi impaurito.
“guardate padrone!”urlò Rin indicando l’apice della torre. Un gigantesca colonna di luce Azzurrognola trafisse il cielo.
‘ che cosa significa!?’ chiese a me stesso poco prima che un orrendo urlo di donna tuonasse in ogni dove. In quel preciso momento vidi il padrone uscire fuori di se! Estrasse la sua fida Bakusaiga e si fiondò a tutta velocità verso quella che sembrava essere l’entrata principale del palazzo.
“ Padrone aspettatemi!!” esclamai seguendolo. Senza alcun ripensamento uccise con un sol colpo le guardi poste all’ingresso della torre. Il loro sangue si sparse da per tutto. Ricadendo sulle proprie gambe distrusse la porta con un altro colpo di Katana disintegrandola come fosse sabbia. Pensai che fosse uscito fuori di senno, tutta quella rabbia era insensata. Che senso aveva irrompere nella residenza dell’oracolo in quel modo? E poi cosa stava accedendo ? Gli occhi del mio signore  si tinsero di rosso come e le sue zanne erano ben visibili. Non l’avevo mai visto perdere il controllo di se in questo modo se non a causa di Inuyasha. Ringhiando a gran voce si fece strada tra i cadaveri  dei nemici che aveva ucciso . Perfino i suoi fulmini verdognoli sembravano essere quattro volti più veloci e letali di prima. Senza accorge cene entrando in una stanza molto ampia.  Una guardia , assistendo al massacro dei suoi compagni strisciò per terra prossimo a raggiungere i suoi amici “ chi siete? E cosa volete?” chiese cercando di difendersi con la propria spada.
“ Togliti di mezzo” fu quello che disse Padron Sesshomaru poco prima di troncargli la testa di netto. Non per niente il tuo intero titolo era il gelido e spietato principe dei demoni. Si rimise a correre ed incontrando delle scale a chiocciola non esitò a percorrerle.
‘ padrone, ma che cosa state facendo?’ pensai  perdendolo per un attimo di vista a causa della sua disumana velocità. L’urlo straziante di prima risuonò una seconda volta facendoci rabbrividire.' che centri questa donna?!' Tanto era agghiacciante che dovetti tapparmi i timpani per l’orrore.


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Nel fra tempo nell'apice della torre...







 
‘Quella maledetta sgualdrina’ ringhiai vedendola ormai a qualche passo davanti a me. Si era liberata dalle sue catene. Quella lurida strega dagli occhi azzurri, aveva ucciso le 3 donne che tentarono di imprigionarla senza alcuna pietà. In terra vi erano in corpi esanimi delle demonesse serve dell’oracolo . Come se non bastasse, per proteggere le donne, solo un piccolo numero di uomini aveva resistito. Quel mostro era inarrestabile. Calpestando quel fiume di sangue sotto di se, la femmina si avvicinò lentamente verso alla stipa cieca. Distesa a terra e ferita mortalmente quella pazza chiese pietà. La belva di luce l’aveva trafitta al petto con un suo raggio splendente nel momento della sua liberazione. Dalla bocca dell’oracolo colava il suo sangue nero come la pece. Era ormai prossima alla morte ma quel mostro titanico era decisa a infliggerle il colpo di grazie alla vecchia non vedente.
“ vi prego”la demonessa cieca pregò il suo carnefice. Come un verme strisciò tentando di fuggirgli. Nel volto della belva celestiale apparve un sorriso di compiacimento. Se ella fosse stata davvero un dio, sarebbe stata una dei peggiori fustigatori del mondo. Calpestando, con non curanza, i vetri sparsi sul pavimento.  Il predatore arrivò a un metro dalla sua preda. Arrivò l’ora di quella vecchia pazza finalmente. Potevo solo gioire di tutto ciò, quel verme che si professava essere quasi un dio finalmente sarebbe tornata agli inferi. Anni e anni di macchinazioni tra i clan maggiori sarebbero finiti per sempre. La donna agli capelli d’oro rosse la sua mano e rivolgendo il palmo alla suo obbiettivo. Era la sua condanna a morte. Delle saette percorsero le sue dita come se stesse caricando il colpo fatale  ma qualcosa la interruppe.
Una voce infantile intervenne con un: “ Vi prego, Fermatevi!” Dal buco sulla parete apparve un piccolo demone volpe che corse a per di fiato verso la veggente inerme.
‘ ma da dove è apparso!?’ chiesi a me stesse incredulo. Non avevo idea di come avesse fatti a nascondere la propria presenza e mi senti preso in giro.
Il bambino si interpose tra le 2 donne. “ vi prego! Non la uccidete!!” pregò l’esserino con le lacrime agli occhi. Il tirano dagli occhi di ghiaccio cambiò espressione ma non abbassò la sua mano. D’un tratto una necomata dai grandi denti a sciabola nascose la volpe tra le su zampe e ringhiò contro donna dalla chioma d’oro zecchino. Non avevo idea del perché la proteggessero rischiando la propria vita, con tutto il cuore speravo che spazzasse via tutti e 3 in una volta sola. Con sorpresa ella face un ghigno agghiacciante e disse qualcosa di incomprensibile.
“ Shippo, Kirara!!” intervenne una voce conoscente. Inuyasha , il mezzo-demone amato da quella ragazzina, uscì dal suo nascondiglio. “ SIETE FORSE IMPAZZITI!?” li ammonì fuori di se mentre estraeva Tessaiga. “ toglietevi immediatamente di lì!” puntò l’arma dall’assassina fuori controllo.
“ v-vi ringrazio “ sussurrò la vecchia demonessa ai suoi salvatori.
“ cosa fai tu qui, stupido mezzo demone “ ringhia a quel fetente dalle orecchie da gatto.
“ Tu maledetto!” sibilò puntando la sua arma contro di me “ cosa significa tutto questo?” domandò pieno d’ira con accanto a se i suoi campagniucci umani pronti a combattere al suo fianco “ e dov’è Kagome!?” tuonò muovendo la sua gigantesca spada davanti se con rabbia.
“ ahh.. parli di quella ragazzina umana?” chiesi ridendo di lui. Era davvero un idiota.
“ Sango, Miroku andate a soccorrere quel demone!” sibilò ai suo compagni, voleva essere solo lui a combattere contro di me. Era tanto stupido quanto debole.
 “ Dimmi dov’è si trova prima “ mi ordinò guardandomi dritto negli occhi. Impugnando l’elsa della sua spada con entrambe due mani si preparò per attaccare.
“ mi dispiace, mio caro” risposi divertito. “ ma lei non esiste più “ annunciai schioccando le mie dita. D’un lampo lo squadrone dei rinforzi che avevo mandato a chiamare invasero la stanza.
“ Maledetto! Dov’è adesso Kagome!!” ringhiò fuori di se.
“ è più vicina di quanto pensi” risposi puntando la mia spada contro di lui diedi il segnale per attaccare sia lui che quella belva celeste.
 'Questa è la tua fine Inuyasha..' pensai poco prima che diedi inizio allo scontro.




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To be contined. . .

   
 
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