Nella puntata precedente:
‘T-Tu sei morta.’ Dissi a me stesse sentendomi male. Con il cuore in gola chiesi nell’antica lingua “ S-Sei d-davvero t-tu? “dissi tutto d’un fiato. Tentennante mossi un passo verso di lei con estrema cautela. Percepii il suo mana diminuire lentamente come la sua luce. Mi chiesi se avesse reagito alle mie parole. Risuonava nelle mie orecchie il battito di quel cuore che si fermò il giorno in cui scomparse la mia unica ragione di vita. Ero a pochi passi da lei. Adesso i suoi maledetti occhi di cielo non lasciarono i miei. Sembrava che quel maledetto organo vitale volesse uscirmi dal petto.“ K-Ky-Kyoko..?” Pronunciai quel nome che non avrei mai pensato d’aver la possibilità di poter pronunciare nuovamente nella mia vita._________________________________________________________________________________________________
Eravamo in quella sala. Sesshomaru era lì, immobile, a qualche passo dalla donna dei lunghi capelli d’orati che fluttuavano nell’aria. Aveva ucciso gli uomini di quel Kotezu che giaceva in terra privo del braccio destro. Miroku era in terra a pochi metri davanti a me, ferito. Sango era accanto a lui che tentava di soccorrerlo e Shippo con Kirara erano accanto a quella donna dai capelli neri, prossima alla morte, a qualche passo dalla ragazza splendente. Compresi fin da subito che l'obbiettivo di quel demone era lei. Forse era solo per questo che si era presentato, infondo sarebbe stato un comportamento tipico di quel mostro.
Dopo aver pronunciato qualcosa d’incomprensibile per poi dire un “ Kyoko”. Ma cos’era un Kyoko? Un nome? O cos’altro? Non ne ebbi minimamente idea di cosa significasse, fatto sta che a quell’unica parola nell’azzurro dei suoi occhi nacquero accenni d’iridi.
Che fosse una parola “magica”?
Fatto sta che nella strana donna dagli occhi azzurri cominciò una vera e propria trasformazione. Lentamente quei lunghi capelli d’oro andarono alle spalle ed anche quel suo potere stava gradualmente diminuendo. La sua luce si stava attenuando. I suoi capelli ricaddero dietro la schiena arrivando alle sue caviglie. I disegni neri, che aveva in tutto il corpo, si ritirarono inspiegabilmente. Cambiarono colore diventando inaspettatamente Blu per creare, su di entrambi i lati dell’attaccatura delle sue guance alle orecchie, due onde di quel tono tanto intenso. La vidi chiudere i suoi occhi ed anche la sua frangetta ricadde morbida su la sua fronte banca. Schiudendo i suoi occhi, una lacrima rigò il suo viso perfetto. Sembrava essere stata versata dalla luna stessa per la sua purezza. Cadde in terra colpendo la una delle tante macchie di sangue sotto i suoi piedi. La sua luce che emanava attimi prima era quasi del tutto scomparsa. I suoi occhi erano fissi a quel demone davanti a se. Inspiegabilmente quei fini e ondulati capelli d’oro iniziarono a scurirsi diventando quasi completamente neri.
Come aveva fatto quel pazzo?
D’un tratto quel silenzio fu spezzato da quella stessa donna.
“ Se-Sesshomaru..?” chiese dubbia, la sua voce era rotta al pianto. In risposta vidi mio fratello avanzare incerto qualche altro centimetro verso di lei. La donna cominciò a correre verso di lui. Credetti ci sarebbe stato uno scontro tra di due. Ma invece di attaccarlo, allargò le sue braccia andando verso di lui. Si rifugiò incredibilmente nel suo petto avvolgendo le sue braccia tutte interorno ai suoi fianchi. A quel contatto inaspettato, prodigiosamente, i suoi capelli diventarono color pece. Una stana nube lanosa e nera comparve nel pavimento avvolgendo i piedi di quei due.
Che fosse un “ombra”?
So solo che quella era tutto inverosimile. Sesshomaru era lì, immobile. Stretto tra le braccia di quella donna come ne fosse paralizzato. Non potei credere hai miei occhi. Milioni di domande mi trafissero la mente.
Che cosa stava succedendo? Chi era quella donna? Perché piangeva e stringeva tra le sue braccia mio fratello? E perché lui non l’aveva respinta paralizzandosi?