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Autore: Janis Hush    19/06/2013    2 recensioni
Derek e Stiles provano indubbiamente qualcosa l'uno per l'altro. Ma nessuno dei due avrà mai il coraggio di ammetterlo. La situazione prenderà una piega inaspettata grazie a un'idea sfornata dalla pazza testolina di Erica...
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski , Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi,Sono tornata!(silenzio di tomba,accompagnato solamente dal canto di qualche grillo).
Ok,mi rifaccio viva dopo un secolo. I know.
La scuola  mi ha tolto moltissimo tempo e in questo periodo ho avuto vari impegni.
Insomma le solite motivazioni usate abitualmente da noi autori per giustificare i nostri ritardi mostruosi.
Ma ora la scuola è finita *lancia coriandoli e saltella per la stanza* quindi avrò un po’ più di tempo
(non so quanto questo possa farvi piacere…).
Comunque i capitoli sono diventati magicamente quattro.
Non sono mai stata brava a capire di quanti capitoli si sarebbe composta una storia.
Ne avevo previsti tre,ma mi sono lasciata leggermente prendere la mano.
Ho diviso questo terzo capitolo lasciando degli spazi per separare le varie situazioni e cercare di rendere più chiaro il testo.
Ok,ora scappo. Spero che il capitolo vi piaccia!
 
 
 
 Appuntamento a sorpresa al magazzino abbandonato
 
Erano circa le otto di sera,nella piccola cittadina di Becon Hills regnava già il silenzio.
Tre figure femminili erano illuminate da un alto lampione.
Stavano parlottando sotto voce e una di loro mulinava la braccia in aria con fare concitato,come se riuscisse a stento a trattenere l’entusiasmo.
-Erica calmati. O attireremo troppo l’attenzione!- l’ammonì Allison,intenzionata a sfoggiare un cipiglio severo,che però risultava smorzato dall’ombra di preoccupazione che le percorreva il volto.
-Si hai ragione- concordò la lupa inspirando a fondo per calmarsi.
-Allora,vi è chiaro ogni particolare del mio fenomenale piano?- disse dopo essersi assicurata di avere nuovamente raggiunto un accettabile stato di equilibrio mentale.
-Certo!- la voce di Lydia raggiunse decisa le orecchie delle amiche.
-Allison?-domandò Erica rivolgendosi alla ragazza dalla pelle pallida e dagli ondulati capelli neri.
-Si.- rispose quella dopo un attimo di esitazione-Mi chiedo solo se funzionerà. Insomma non stiamo rischiando troppo? Derek potrebbe non prenderla bene e Stiles tornerebbe a casa con il cuore spezzato.-  la vena di preoccupazione sul suo viso si accentuò.
La lupa le lanciò un’occhiata assassina,frutto degli insegnamenti tratti del suo alpha.
-Allison,questo non è certamente il momento adatto per farsi venire dei dubbi insulsi. Il piano funzionerà. So quello che faccio.-
L’amica annuì,ancora non del tutto convinta.
Erica si guardò attorno con sguardo circospetto,assicurandosi che nessuno fosse nei paraggi e immedesimandosi nel ruolo di una perfetta spia di un film poliziesco.
-Voi vi occuperete di Stiles,io penserò a Derek- proferì poi abbassando il tono della voce.
Estrasse dalla tasca un foglietto piegato in più parti e lo passò alle altre.
-Qui ho scritto l’indirizzo del magazzino. Non sbagliate strada e soprattutto non commettete neanche un minuto di ritardo- i suoi occhi scintillarono minacciosi e Lydia pensò che,in alcuni casi,l’amica stesse diventando parecchio simile a Derek.
-Quindi portiamo Stiles al magazzino,mentre tu attirerai lì Derek chiamandolo e fingendo di essere in pericolo- concluse,riassumendo,la rossa.
-Esatto- Erica mosse la testa in segno di assenso.
-E se per caso Derek telefonasse agli altri componenti del branco per avvertirli e per chiedere aiuto?- domandò la cacciatrice.
Un sorriso furbo colorò il volto della bionda-Li ho già avvertiti di non rispondere e di non farsi trovare in casa. Insomma di stare lontani da Derek e Stiles per l’intera nottata.-
Dopo essersi scambiate uno sguardo complice e determinato,Lydia prese sottobraccio Allison e le due si avviarono verso casa di Stiles.
La lupa correndo raggiunse il magazzino,dove si sarebbe svolto il bizzarro appuntamento dei due inconsapevoli malcapitati.
 
 
 
Lydia e Allison arrivano velocemente davanti casa Stilinski.
La rossa allungò la mano affusolata e suonò il campanello,dopo essersi scambiata un cenno di intensa con l’amica.
La porta si aprì pochi istanti dopo e le ragazze si ritrovarono davanti il padre Stiles,con indosso ancora la divisa da sceriffo.
Il viso dell’uomo si aprì in un sorriso cordiale-Salve ragazze.-
-Buonasera signor Stilinski.- rispose prontamente Lydia- Stiles è in casa?-
-Oh si,certo.- rispose l’uomo con il solito tono gentile-Ve lo chiamo immediatamente.-
-Grazie mille. Si tratta di una faccenda davvero importante- aggiunse la ragazza,smaniosa si mettere in atto il piano.
Allison le tirò una gomitata,ammonendola con lo sguardo.
-Stiles!- lo sceriffo varcò la soglia della cucina dove il figlio,immerso con le braccia in un acquaio pieno di schiuma,stava lavando i piatti.
-Allison e Lydia hanno appena suonato alla porta. Hanno bisogno di te.-
Sul volto di Stiles comparve un’espressione stupita. Guardò il lavello pieno di piatti,poi allungò il collo per ritrovarsi davanti agli occhi la porta d’ingresso e scorgere le due ragazze ancora a braccetto.
Allison stava trafiggendo Lydia con un’occhiata di rimprovero e la rossa sembrava piuttosto eccitata.
Si accorse del fatto che Stiles le stesse  guardando,si illuminò in un grande sorriso e lo salutò agitando freneticamente la mano pallida.
-Su figliolo,non farle attendere.- disse lo sceriffo-Finirò io con i piatti.-
Stiles annuì,si tolse il grembiule e si asciugò le mani bagnate.
Passò accanto al padre,che gli diede un’affettuosa pacca sulle spalle- Ah figliolo! Lydia ha detto che era importante- gli fece l’occhiolino e un sorriso di ammiccamento comparve tra le piccole rughe del volto.
-Oh papà smettila! Ancora con questa storia!- sbottò il figlio-La cotta per Lydia ormai è storia vecchia. Quante volte devo ripetertelo?- aggiunse poi,abbassando il tono di voce per non farsi udire dalle amiche.
E si diresse verso le due ragazze,lasciando il padre con un’espressione confusa.
-Adolescenti…- borbottò l’uomo,lasciando spazio ad un’espressione ora  sconsolata accompagnata da un’alzata di spalle.
-Ciao ragazze! Avete bisog…-  Stiles non potè nemmeno terminare la frase che Lydia lo interruppe
- Stiles devi assolutamente vedere una cosa! Puoi uscire vero? Ti prego!-
La ragazza assunse un’espressione da cucciolo implorante.
-Ok,ma di che cosa si trat…- proferì Stiles incerto e confuso.
-Ti spiegheremo tutto a tempo debito! Su corri!-
Le due giovani lo afferrarono per le braccia e il povero Stiles ebbe solamente il tempo di avvertire il padre del fatto che usciva,prima di essere trascinato via.
                
 
 
Erica era da poco arrivata di fronte ad un grande edificio,situato poco fuori città.
Un tempo era adibito come magazzino,ma non veniva utilizzato da parecchi anni.
Le tre ragazze avevano impiegato un intero pomeriggio per tentare di renderlo un luogo adatto per un primo appuntamento.
Certo,nessun normale essere umano  si sarebbe sognato di svolgere un incontro romantico
lì dentro,ma era l’unica soluzione per fare emergere in superficie i sentimenti di quel ragazzino logorroico e soprattutto di quel lupo asociale.
In più quei due non rientravano decisamente nella definizione di normalità.
La lupa entrò dalla porta principale,diede un’ultima occhiata alla stanza per accertarsi che tutto fosse in ordine e estrasse dalla tasca del giubbotto di pelle il cellulare.
Compose velocemente il numero di Derek. Dopo pochi squilli la voce dell’alpha uscì dall’apparecchio.
-Erica? Che cosa…-
La ragazza si sforzò di assumere un tono angosciato- Derek! Ho bisogno di aiuto! Mi hanno catturata!-
-Catturata?-  la voce del lupo si fece subito preoccupata -Chi ti ha catturata? Dove sei?-
-Non lo so! Derek devi aiutarmi! Sono rinchiusa in una specie di grande magazzino appena fuori Beacon Hills!-
-Ti hanno portata nella zona industriale della città? Erica mi senti?-
-Non lo so Derek! Non lo so! Qua dentro è tutto buio e sono ferita! Aiutami ti prego!-
Detto questo la licantropa estrasse gli artigli e li sfregò a lungo su una sbarra metallica.
Derek sentì il rumore sgradevole e allontanò il cellulare dall’orecchio infastidito.
-Erica che sta succedendo? Rispondi!-
-Derek! Derek aiutami!- la lupa lanciò un lungo urlò disperato e chiuse di colpo la chiamata.
La bocca rosea si schiuse in un sorriso trionfante.
“ A giudicare dal tono preoccupato  non dovrebbe impiegare molto ad arrivare.” pensò.
Poi rimise in tasca il telefonino e uscì dall’ampio edificio.
 
 
 
Derek intanto aveva afferrato il giubbotto di pelle e le chiavi della Camaro.
Aveva tentato di telefonare sia ad Isaac che a Boyd,ma nessuno dei due aveva risposto.
“ Quei due mi sentiranno. E in modo abbastanza doloroso.”
Compose il numero di Jackson,ma dopo pochi squilli la voce metallica e irritante della segretaria telefonica si attivò.
-Maledizione!- imprecò-Scott sei la mia ultima speranza!-
Ma nemmeno lui sembrava raggiungibile.
-Non è possibile!- ringhiò il lupo- Dovrò cavarmela da solo! Che novità Derek,che novità!-
Stava cominciando a fare ampio uso di sarcasmo. Stiles doveva averlo contagiato!
Corse  all’auto e imboccò velocemente la strada principale,sperando che almeno uno dei suoi inutili beta vedesse la chiamata persa.
 
 
 
-Si può sapere dove stiamo andando di grazia?-
Stiles era ancora arpionato da Allison e Lydia in quello che loro chiamavano abbraccio,ma che lui riteneva piuttosto una stretta mortale.
-Fra poco lo scoprirai Stiles. Ti chiediamo solo un po’ di pazienza.- sbuffò Lydia.
-Ma almeno datemi qualche informazione! Non mi pare di chiedere il mondo!- il ragazzino cercò di divincolarsi dalla morsa letale.
-Stiles! Stai fermo e cerca di chiudere la bocca per almeno quattro secondi.-
-Ma non mi pare giusto tutto questo! Mi avete trascinato fuori di casa mia,all’improvviso,senza una spiegazione valida,senza uno straccio di motivo e mi state trascinando in giro per la città senza che io sappia la destinazione e il perché! Siamo alla stregua del rapimento sapete? E  mio padre è lo sceriffo per la miseria! Avete una bella faccia tosta a sequestrarmi sotto il suo naso!-
Allison sbuffò cercando di trattenere una risata divertita mente Lydia alzò gli occhi castani al cielo.
-Ecco siamo arrivati!- annunciò la rossa.
Stiles si guardò intorno perplesso -Che ci facciamo qui?-
-Seguici!- le due giovani continuarono a trascinarlo.
-Potreste anche degnarvi di darmi qualche risposta ogni tanto. Sapete di solito quando uno pone un a domanda,desidera che gli sia data una risposta. Non dico soddisfacente,ma almeno un tentativo…-
-Ecco ora entra.- gli ordinò Lydia.
-Qui dentro?- domandò confuso i ragazzo,alzando lo sguardo e scrutando il vecchio magazzino.
-Si proprio qui- confermò Allison.
-Ma non mi sembra molto sicuro. Insomma io…-
La mora aprì la porta di scatto e le due ragazze gli diedero un poderosa spinta,buttandolo letteralmente all’interno dell’edificio.
-Ehi!- si lamentò Stiles. Si voltò verso la porta d’ingresso,vide le due umane  salutarlo, Lydia con un sorrisetto eccitato e Allison con uno di incoraggiamento,poi chiusero la porta lasciandolo al buio.
 
 
 
La camaro di Derek arrivò sgommando nei pressi della zona industriale della città.
Grazie ai suoi sensi da lupo era riuscito ad individuare l’odore di Erica e aveva seguito la scia fin quando non era giunto poco distante da un magazzino abbandonato.
Fermò la macchina qualche metro più in là e si incamminò verso l’edificio,cercando di muoversi il più silenziosamente possibile.
Annusò l’aria: poteva percepire chiaramente la fresca fragranza usata abitualmente come profumo
da  Erica,ma non sentiva tracce che potessero suggerirgli la presenza di altri lupi mannari.
Continuò ad avanzare,appoggiando agilmente i piedi al terreno.
“Come è possibile che non riesca a sentire l’odore di altri lupi?” rimuginava intanto.
Arrivato a pochissima distanza dallo stabile  però un altro odore colpì il suo naso,infilandosi prepotentemente all’interno delle narici. Era un odore che conosceva bene. L’unico odore in grado di mandarlo completamente fuori di testa. Stiles.
“Che ci fa lui qui?” pensò.
Temendo che anche lui potesse essere in pericolo,l’alpha abbandonò ogni prudenza e cominciò a correre all’impazzata verso il magazzino.
“Forse hanno catturato anche lui! Sicuramente stava ficcando il naso in affari che non lo riguardano. Affari mortalmente pericolosi ovviamente. Se solo provano a fargli del male…”
Un turbine di pensieri mulinava all’interno della sua testa,mentre le gambe si muovevano veloci.
Giunse finalmente davanti alla struttura abbandonata,aprì la porta d’acciaio e si ritrovò in un’ampia stanza oscura.
Ora avvertiva anche un intenso odore di vaniglia.
Un momento quello…Era l’odore di Lydia! Ne era sicuro.
E quell’ avvolgente odore di violetta  somigliava moltissimo al profumo che emanavano i capelli di Allison.
Sempre più confuso mosse qualche passo verso il centro della stanza. I suoi occhi da lupo si stavano già abituando all’oscurità.
Si bloccò all’improvviso,confuso. Le pallide luci che costituivano l’unica esigua fonte di luce erano forse candele?
Ma che cosa stava succedendo?
 
 
 
Stiles aveva udito qualcuno entrare all’interno dell’edificio.
Si appiattì contro il muro,cercando di non fare rumore. Strizzò gli occhi,cercando di capire se la figura appena entrata gli fosse familiare. Ma era troppo buio per i suoi occhi da umano. L’unica cosa chiara era che quella corporatura  alta e muscolosa non poteva appartenere di certo né a
 Lydia né ad Allison.
Quelle due ragazze psicopatiche gliel’ avrebbero pagata cara. Oh molto cara!
Allungò un braccio e posò la mano su una superficie metallica. Cominciò a tastare i vari oggetti appoggiati sopra il ripiano,sperando di trovare qualcosa con cui difendersi dall’ eventuale aggressore.
La figura si faceva strada all’interno della stanza e Stiles sentì crescere il panico.
Iniziò a muovere freneticamente la mano alla ricerca di un oggetto che potesse costituire una passabile arma di difesa.
“Devo trovare qualcosa! Qualsiasi cosa! Per la miseria,dai!” pensò concitato.
Finalmente urtò una lunga spranga di ferro.
“Oh questa è perfetta! Devo solo riuscire a sollevarla…maledizione! Quanto pesa!”
Tentò di rendere la presa sull’oggetto più salda,ma nel farlo,colpì qualche cosa  ai suoi piedi.
Probabilmente quel qualcosa costituiva la base di una lunga pila di oggetti,perché a poco a poco una pioggia di arnesi e utensili vari si riversò sulla testa del ragazzo.
-Maledizione!- imprecò,riparandosi la testa con le lunga braccia.
-Stiles?- una voce roca e bassa si espanse per la stanza.
Il ragazzino alzò i grandi occhi spalancati.
Per la miseria! Avrebbe saputo riconoscere quella voce tra mille.
-Derek?- pronunciò stupito in risposta.
 
 
Angolo autrice:
Bene,spero abbiate apprezzato almeno un po’ questo penultimo capitolo,che io definirei di “passaggio”.
Insomma è uno di quei capitoli inseriti con lo scopo di introdurre la parte finale e…
ok smetto di annoiarvi.
Una recensione piccina picciò mi farebbe molto piacere. U.U
Ah e ringrazio assolutamente tutte le persone che hanno recensito e che hanno inserito la storia in una delle varie categorie.
Siete davvero parecchi e non mi aspettavo un tale sostegno. Grazie!
*Fugge via commossa*.

 
  
  
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