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Autore: Zoei Stew    19/06/2013    0 recensioni
Provare a realizzare dei sogni, essere innamorati e non riuscire a
dirlo alla persona interessata, questa è la nostra storia.
Grace e Marie hanno una 15 anni mentre l'altra 16!
Tutte e due sono migliori amiche amano recitare, amano cantare e cercano disperatamente
di diventare ragazze famose in tutto il mondo ma.....
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Mi svegliai con un’atroce mal di testa, pioveva, le gocce che andavano a sbattere contro la grondaia facevano un rumore assordante. In bocca avevo un saporaccio, un misto di alcool e vomito… Sul comodino vidi un bicchiere d’acqua con due pastiglie. Mi alzai molto lentamente visto che la testa mi faceva male. Quando ormai ero praticamente seduta mi venne un urto di vomito improvviso che mi fece alzare di scatto e andare verso il bagno ( fortunatamente Marie aveva un bagno in camera sua ). << Ehi, Grace… Tutto a posto? >> mi chiese preoccupata Marie, che si doveva essere appena svegliata. Annuii e basta. Lei sparì e quando tornò da me aveva in mano il bicchiere d’acqua, quello che avevo sul comodino, insieme alla pastiglia. << Bevi…>> ingoiai la pastiglia e bevvi tutta l’acqua << Grazie… >> sussurrai. Lei fece spallucce e mi aiutò a rialzarmi. Mi fece stendere di nuovo sul letto e cominciai a piangere.
<< Ehi… perché piangi? >>
<< I miei genitori sono morti Marie! E io ieri sera sono andata ad ubriacarmi! >> dissi in lacrime << Perché i miei genitori sono stati uccisi?! Denaro? Invidia? Non sapevo neanche che lavoro facevano, non me lo hanno mai detto! >>
<< Grace… sono le due di notte… Riposati. >> chiese Marie, e sapevo che lei era stanca così restai muta.
Quando Marie si riaddormentò mi alzai e andai verso la camera di mio fratello e quando entrai lo vidi leggere un libro. Neppure lui riusciva a dormire. Quando mi vide chiuse il libro e fece posto nel letto, così potevo sdraiarmi con lui.
<< Come va? >> mi chiese preoccupato mentre mi infilavo sotto le coperte << Ho appena vomitato >> risposi abbracciandolo << Scusami Jared, non dovevo farlo >> continuai.
<< Non lo fare mai più. Non voglio perdere la mia sorellina >> rispose stringendomi a lui. << Ho paura… >> confessai rincominciando a piangere
<< Anche io Grace… >> fece un attimo di pausa poi continuò << Ti ricordi cosa diceva papà quando eravamo piccoli quando dovevano partire per lavoro e lasciavano noi a casa?
Che se anche erano lontani, loro erano nei nostri cuori e che non ci avrebbero abbandonati mai >> sorridemmo insieme << Si me lo ricordo… >>
<< Quindi Grace, loro resteranno per sempre nei nostri cuori. Per sempre. Lo sai che molte volte, quando guardavo dei film smielati con te dicevo che questa frase è inutile, che non è vero quando uno è morto è morto non si può fare niente. Bhe questa sera ho capito che non è così, che questa frase ti dà supporto in fin dei conti >>
<< Oh Jared… Ieri mattina non abbiamo neanche detto un "ti voglio bene" a nostra madre. È questa la cosa che mi fa soffrire più di tutte. >>
<< lo so. >> fù l’unica cosa che riuscì a dire. Mi riaddormentai nelle braccia del mio fratellone.


I giorni seguenti passarono troppo in fretta, non ero ancora psicologicamente pronta per affrontare un giorno di scuola, ma non volevo saltare le lezioni. L’educazione scolastica per me era molto importante. << Grace, se non te la senti, puoi prenderti ancora un po’ di tempo tesoro. Non c’è fretta. >>
<< No, ho bisogno di distrarmi un po’ Mrs Moran >> dissi facendo un sorriso tirato. << Vado a preparami, scusate >> mi alzai da tavola appena finii la mia colazione.
Andai verso il bagno e vidi la mia immagine. Sembravo uno zombie. Avevo le occhiaie perché di notte non dormivo, i capelli sembravano un nido d’uccelli e le guance erano gonfie. Facevo proprio schifo. Presi la borsa dei trucchi e cominciai a truccarmi, quando ebbi finito sembravo totalmente un’altra persona. Cercai i miei vestiti preferiti: un paio di calze a reti, una maglietta che mi copriva il sedere e i miei stivaloni neri. In più aggiunsi dei braccialetti argentati e delle collane. Ok, forse sembravo una zoccola, ma questo stile mi piaceva, tutto qua. Presi il pacchetto di sigarette che avevo portato da casa mia e ne diedi uno a Jared << Le tue sigarette >> se ne accese una mentre aspettavamo Lucy e Marie fuori dalla villa. Io feci lo stesso << Non dovresti fumare… >> disse guardandomi. Alzai un sopraciglio
<< Non te ne è mai importato fino ad adesso >>
<< le persone cambiano >> Lo guardai seria. << bhe, non dovresti fumare neppure tu. >>
<< Touchè >> esclamò lui continuando a fumare la sua Cammell.
Dietro di noi la porta si aprì e arrivarono Lucy e Marie.
<< Eccoci! >> esclamò Marie apparendomi davanti. Buttai il mozzicone di sigaretta per terra. << siamo pronti quindi? >> chiese Lucy guardandoci. << Si, possiamo andare >> risposi con un sorriso. Lucy come sempre sembrava una puttana peggio di me. Minigonna corta rosa, top che lasciava all’immaginazione e tacchi alti. Scrollai il capo e trattenni una risata, l’azzuffata che avevano fatto due giorni fa, non era servito a un cazzo a quanto vedo. Marie alzò gli occhi al cielo e mi venne da ridere. << Forza andiamo >> esclami continuando a ridere.
Salimmo nella macchina di Lucy e in poco tempo eravamo a scuola.


Scesi dalla macchina e andai incontro a Mandy che ci aspettava. << Ciao piccola! >> disse Jared con un sorriso ebete in faccia, lei gli si buttò tra le braccia.
<< LUCY! >> sentimmo chiamare con una voce irritante, mi girai e vidi Alexandra insieme a Daniel che si stava fumando una sigarette, come al suo solito. Non mi accorsi che lo stavo fissando come un’assatanata, bisognosa di lui e del suo affetto. Infatti me lo fece notare la vipera che venne verso di noi. << Senti, so che hai perso i genitori e tutto il resto, una storia molto commovente. >> agitava le mani mentre parlava e mi dava irritazione << ma… non guardare il mio fidanzato come se te lo volessi sbattere seduta stante,capito sgorbio? >> mi accesi una sigaretta indifferente. << Dovresti fare una pulizia dei denti, il tuo alito puzza quanto il didietro di un elefante e ora che vedo meglio, oddio! Hai un brufolo sul naso! >> feci il mio sorriso da ‘’prendi questa stronzetta‘’ e i miei amici cominciarono a ridere, anche Lucy e Daniel trattenevano le risate. Alexandra guardò Daniel << Amore, questa mocciosa mi ha insultato, digli qualcosa! >> disse piagnucolando. << Grace, per favore. >> disse serio, io alzai le spalle. << Dopo io e te dobbiamo parlare ancora. Non abbiamo finito la discussione di Venerdì. >> disse concludendo. Io lo fissai negli occhi per una frazione di secondo, poi si allontanò insieme ad Alexandra e Lucy. Rimasi a fissarli. Infine tornai a guardare i miei amici e feci un sorriso tirato dei miei, fortunatamente suonò la campanella, buttai la sigaretta e andammo tutti in classe.


Arrivai nell'aula di biologia e mi sedetti in fondo alla classe. Dove nessuno poteva vedere il mio dolore. Tirai fuori i libri e sentii l'aria spostarsi di fianco a me. Perfetto avevo compagnia, guardai il mio compagno ma me ne pentii all'istante. Cazzo!
<< Ciao >> disse Daniel sorridendomi.
<< Ciao >> risposi acida io.
Lo fissai negli occhi. Oh, come erano belli. Erano di un bellissimo castano chiaro. Distolsi lo sguardo. << Sei venuto qua a sgridarmi o qualcosa del genere?! >> chiesi sempre acida. Ma qual'era il suo problema? Con quale sfrontatezza si presenta qua da me dopo che mi ha sgridato come una bambina difronte a tutti?!
<< No. Sono venuto qua perché... >> si zittì e chiuse gli occhi << Senti mi dispiace per la scenata di stamattina. >>
<< Ah, allora sei venuto qua a scusarti con me?! Sentiamo chi te lo ha imposto? Mandy? È stata lei a costringenti a venire qua da me? >>
Dissi spazientendomi.
<< No. Lei non mi ha detto niente. >> aprì gli occhi e guardò altrove con aria confusa.
Questa si che è una notizia!
<< Mi dispiace per i tuoi genitori. >> continuò, non guardandomi negli occhi. Io lo guardavo cercando di capire dove volesse arrivare. Dopo qualche minuto di silenzio arrivò il nostro professore.
<< Buon giorno ragazzi! >> disse posando in fretta la borsa e guardandoci. Posò lo sguardo su di me. << Oh... Signorina Hill non pensavo di vederla a scuola. Mi dispiace per i suoi genitori. >> tutta la classe si voltò verso di me. Risposi con un sorriso dei miei. << Sto... Sto bene. Non si preoccupi >> "si certo, stavo favolosamente bene... " pensai sarcastica. << Se c'è qualche problema, può tranquillamente abbandonare la lezione >> annuii.
<< Bene iniziamo! >> il professore cominciò a blaterare cose sulle planarie e la mitosi. Intanto io cercavo di non avere nessun contatto con "Mr. Fidanzato di una Troia".
Passò l'ora più lunga della mia vita, il suono della campanella era un dono mandato dal cielo. Feci per alzarmi ma Daniel mi tirò per un braccio e mi fece risedere. << L'ora dopo abbiamo ginnastica. E io non ho voglia di farla. >> disse lui.
<< Bhe, magari io ne ho voglia. >> bugia! Io odio ginnastica e lui lo sa.
Infatti mi fece la sua occhiata da "non mi dire cazzate stai seduta o ti sculaccio come una bambina piccola"
<< Ok, forse potrei balzarla >> posai le mie cose.
<< Come stai? >> mi chiese realmente preoccupato.
<< Come ho detto prima sto bene >>
<< Oh Grace non mi dire cazzate! Ti sono appena morti i genitori! Non stai bene! >> disse bruscamente, le lacrime cominciarono a scorrere. Sgranò gli occhi vedendo mi piangere.
<< Scusami... Io non volevo, mi dispiace >> non riuscivo a guardarlo. Sbattè il pugno contro il tavolo e mi fece sobbalzare. << Cazzo! Merda! Grace mi dispiace sul serio. Ti prego perdonami. >> lo guardai. Oddio, stava piangendo. Non l'ho mai visto piangere. << Non piangere Daniel. Ti prego >> singhiozzai << Non farlo >> dissi in fine mentre le lacrime scorrevano più velocemente.
<< If I don't say this now I will surely break
As I'm leaving the one I want to take
Forgive the urgency but hurry up and wait
My heart has started to separate >> cominciai a cantare singhiozzando la canzone che cantavamo qualche anno fa. Lui mi guardò.
<< Oh, oh,
Be my baby
Ohhhhh
Oh, oh
Be my baby
I'll look after you >> continuò con lui. Sorrisi, lui ricambiò il sorriso. Io mi alzai e lo tirai per un braccio << Andiamo. >>
<< Andiamo dove? >> chiese lui sorridendomi
<< Nell'aula di musica. Ora li non c'è nessuno >> lui scosse io capo ridacchiando. << Spero che tu ti ricorda come suonare una batteria >> dissi ridacchiando
<< Si mi ricordo anche se io suono la chitarra, e tu? Ti ricordi come si suona un pianoforte? >>
<< Certo! >> risposi.
Entrammo nell'aula di musica. Daniel si posizionò alla batteria e io al pianoforte. Attaccai con le prime note della canzone Look After You
<< If I don't say this now I will surely break
As I'm leaving the one I want to take
Forgive the urgency but hurry up and wait
My heart has started to separate
Oh, oh,
Be my baby
Ohhhhh
Oh, oh
Be my baby
I'll look after you
There now, steady love, so few come and don't go
Will you won't you, be the one I'll always know
When I'm losing my control, the city spins around
You're the only one who knows, you slow it down
Oh, oh
Be my baby
Ohhhhhh
Oh, oh
Be my Baby
I'll look after you
And I'll look after you
If ever there was a doubt
My love she leans into me
This most assuredly counts
She says most assuredly
Oh, oh
Be my baby
I'll look after you
After You
Oh, oh
Be my baby
Ohhhhh
It's always have and never hold
You've begun to feel like home
What's mine is yours to leave or take
What's mine is yours to make your own
Oh, oh
Be my baby
Ohhhhh
Oh, oh
Be my baby
I'll look after you
You are so beautiful to me >>
Restammo lì a cantare e a suonare fino a quando ...



 

Salvee :) 
Scusate il ritardo ma finalmente la scuola è finita e adesso siamo più libere e possiamo continuare a scrivere la nostra storia.
Beh che ve ne pare del capitolo?? Secondo voi cosa è successo mentre Grace e Daniel cantavano?? Lascio a voi recensire ;)
-Giù <3
   
 
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