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Autore: Masayume Pachirisu    20/06/2013    1 recensioni
I loro sguardi si incrociarono.
Entrambi con il fiato corto, le guance rosse e gli occhi liquidi per il piacere appena provato.
La mano destra di Yong Guk finì sul collo di Zelo, tirandolo verso di sé, facendo scontrare così le loro labbra arrossate e gonfie per i troppi baci.
Il piacere li riprese nuovamente e i ruoli tra loro cambiarono, così che Zelo si ritrovò tra quelle coperte.
E Dio se ci stava dannatamente bene tra tutti quei Tigro stampati in mille pose diverse. Accaldato ed eccitato, lo fissava con trepidazione, aspettando che l'altro lo toccasse nuovamente e lo facesse sentire vivo...
Tema: Amori, tradimenti, band e musica. -Attenzione Crack Paring-
Principali: B.A.P (tutti) - SHINee (Onew - Taemin - Key - Jonghyun) - Infinite (Sungjong - Hoya)
Secondari: EXO (Baekhyun - Chanyeol - Kai - Kyongsoo) - Teen Top (?) - Yong Nam
Meteore: f(x)
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quel venerdì mattina il Dream Girl si ritrovò con un atmosfera davvero terribile. 
Forse per la mancanza di Kibum che regalava sorrisi, battute e parole carine a tutti, o forse la faccia da pesce lesso che aveva il padrone del locale. 
Si.
Jinki. 
Proprio il bel barista che ammaliava le ragazzine delle scuole superiori con il suo sorriso infantile ma adorabile. Colui che sul lavoro era sempre preciso e impeccabile, anche se un po' pasticcione - ma giusto un pizzico - ora aveva l'umore praticamente a terra. La voglia di aprire il locale quel giorno era pressochè inesistente, ma con un gigantesco sforzo lo aveva fatto lo stesso. Se fosse rimasto chiuso in casa, sicuramente avrebbe passato la giornata a mandarsi a quel paese e prendersi a testate contro il muro. 
Per la trentesima volta sospirò, mentre preparava un cappuccino per l'ennesima studentessa che era venuta a studiare. Le casse del locale emettevano nell'aria una canzone dolce, lenta e dal volume particolamente basso, per evitare che chiunque potesse chiedergli di abbassare. 

-Ciao- 

Jinki alzò lo sguardo e notò un ragazzino dai riccioli biondi, forse un po' troppo alto, che lo fissava con un certo interesse. Forse un po' troppo alto? Era decisamente alto! Nonostante questo però, non dimostrava più di 16 anni, sia per il viso da bambino che per la divisa scolastica che indossava. 

-Ciao, cosa vuoi ordinare?- domandò Jinki, facendo finta di non aver notato la mancanza di rispetto di quello spilungone
-Non voglio ordinare, vorrei parlare con il titolare del locale...- rispose l'altro guardandosi intorno con molto interesse, soffermandosi sul palco del locale
-Ah... sono io il titolare... Di che si tratta?- 

Il ragazzino fissò il maggiore per alcuni secondi facendo un sorrisino un pò strano. Jinki non capì ma l'altro non gli diede il tempo di fargli domande. 

-Io sono Zelo e con la mia band vorremmo suonare nel tuo locale...-
-Cosa?!- rispose Jinki completamente spiazzato
-Hai capito bene... Ti chiediamo una serata tutta per noi e magari un piccolo compenso... in cambio ti promettiamo almeno almeno cinquanta o sessanta persone in più... Che ne dici? E' un ottimo affare secondo me...-

Jinki rimase un attimo interdetto dalle parole di quel ragazzino tanto insolente. Come poteva andare li e chiedergli di suonare con quella sfacciataggine? Dove erano finite le buone maniere?

-Io ho già una band che suona e mi porta più di cento persone... Direi che la tua offerta non mi interessa per niente...- rispose Jinki riprendendo a pulire alcuni piatti.
-Non sei molto bravo con gli affari allora... Facciamo così, mettici alla prova! Dacci un'ora per mostrarti quello che sappiamo fare e poi decidi... Chiama anche la band che suona già per te e vediamo che ne pensano... Potresti seriamente ricavarci un sacco di soldi... Dovresti davvero pensarci hyung...-

Jinki alzò di nuovo lo sguardo appena sentì quell'onorifico uscire dalle labbra del biondino. Sapeva che lo aveva detto tanto per fare il ruffiano e non perchè voleva essere gentile e ben educato. Sospirò un'altra volta e lasciò il piatto sul ripiano.
L'idea di farli provare un'ora non era poi così azzardata. Il locale andava bene la sera, sopratutto quando suonavano gli Humanoids. Forse un'altra band avrebbe portato qualcosa in più. Allora perché si sentiva in colpa verso i suoi amici? Accettare un'altra band gli avrebbe tolto il primato nel locale oltre che metterli in competizione.

-Che ne dici se ripassi domani? Ora non so proprio che dirti...- cercò di salvarsi Jinki all'ultimo. 
-Certo... Stessa ora?-
-Stessa ora.... ah.. io sono Jinki...-
-Si lo sapevo! Questo è il mio numero... A domani Jinki hyung...- e dopo aver scarabocchiato velocemente un numero di cellulare su un tovagliolo di carta, fece un cenno al maggiore e si avviò fuori dal locale con una camminata davvero stramba, ma che alle ragazzine sedute al tavolo vicino all'uscita sembrava piacere. Jinki negò con la testa e riprese a fare il suo lavoro. Stava per mettersi nei guai?

 
**


-Si... si Jinki va bene ci vediamo a mezzanotte allora. Recupero Bang e veniamo... Ok a dopo...-

Jonghyun chiuse la chiamata e rimase a fissare lo schermo del suo cellulare.
Chissà perché Jinki voleva vederli proprio quella sera.
Che fosse accaduto qualcosa?
Aveva un tono di voce abbastanza normale, ma quella richiesta era comunque strana e non da Jinki.
Di solito era il tipo che diceva le cose al telefono senza aspettare, anche se erano importanti, invece stavolta non si era preoccupato nemmeno di dargli qualche piccolo dettaglio. 
Si alzò dal divano camminando verso la porta della camera di Bang. Bussò un paio di volte maledicendosi subito per l'idiozia commessa! Infatti dopo un attimo, un assonnato Sungjong gli si parò davanti. Con la mano si stropicciava con forza l'occhio destro mentre lo sguardo di Jonghyun cadde sulla figura del batterista, che indossava solo una grande maglia di Yong Guk. 

-Buon giorno...- disse sbadigliando l'altro passandogli a fianco, senza preoccuparsi nemmeno un po' di quello che Jonghyun avrebbe potuto pensare.

Il vocalist evitò di pensare a qualcosa di oscenamente perverso ed entrò in camera, notando Bang ancora sdraiato a letto.
Non avrebbe voluto svegliarlo ma doveva dirgli di quell'incontro. Sapeva bene quale fosse il carattere del suo chitarrista e un comportamento così strano di Jinki non era da sottovalutare, almeno questo è quello che pensava Bang. 

-Ei Bang.. svegliati...- disse Jonghyun sedendosi vicino al rosso che mugugnò qualcosa e si spostò mettendosi di fianco, dando però le spalle all'amico.
-Eddai sono le undici... Jinki mi ha chiamato...- ci riprovò Jonghyun, avvicinandosi all'orecchio dell'altro.

Bang però non sembrava intenzionato ad alzarsi, anzi, si spostò abbracciando il povero vocalist per le spalle portandoselo sul letto come se fosse un peluche.

-YA! Yong Guk che cazzo fai!- si dimenò l'altro tentando di staccarsi da quella morsa.
-Sungjong stai zitto...- biasciò l'altro sfregando il suo volto contro quello di Jonghyun che inorridì.
-Ma Sungjong cosa?! SVEGLIATI IDIOTA!- e terminò il tutto con un pugno sulla testa.

Il chitarrista aprì gli occhi e si trovò il viso di Jonghyun a meno di un centimetro di distanza dal suo. Lo spinse via ma perse l'equilibriò e cadde dal letto, trascinando con se Jonghyun, che aveva tentato invano di salvarlo dandogli una mano.

-Mi devo preoccupare?- domandò il vero Sungjong entrando in camera, notando Jonghyun completamente disteso su Bang ancora incredulo.
-Ma che dici?! E' colpa di questo idiota...- rispose il vocalist alzandosi da terra.
-E meno male lo hai fermato in tempo... avrebbe potuto stuprarti...- rispose il batterista sghignazzando.
-Brutto moccioso che hai detto?!- gridò Yong Guk massaggiandosi la testa per il pugno ricevuto -E tu!- disse indicando Jonghyun -perchè mi hai svegliato?!-
-Perchè Jinki vuole vederci stasera dopo la chiusura e non mi ha spiegato il motivo... è strano non credi?-

Yong Guk e Sungjong si guardaro di colpo lasciando il vocalist perplesso. Questo infatti non capì quello strano silenzio e fissò prima uno poi l'altro per un paio di volte.

-E' successo qualcosa che non so?- domandò preoccupato.
-Si be... è successo qualcosa ma... non può centrare...- rispose Sungjong sospirando.

Come aveva previsto Jonghyun, Bang si stava preoccupando eccome per il comportamento del loro amico. Ma a differenza del vocalist, lui sapeva cosa era successo la sera prima con Taemin, o per lo meno lo aveva intuito grazie a Sungjong. Ma cosa centravano loro? Che volesse evitare di farli suonare per non vedere Taemin? Poteva davvero arrivare a tanto? No. Jinki era un adulto e certe sciocchezze non erano nel suo stile. Ma allora di cosa poteva trattarsi.

-Vengo anche io...- disse Sungjong di colpo.
-Ok... stasera a mezzanotte.. Ora vado ho lezione!- rispose Jonghyun -Non dovresti andarci pure tu?- domandò guardando il maknae che fece spallucce.
-No... ho altro da fare-

Jonghyun annuì e si avviò verso l'uscita mentre Yong Guk si sedeva sul letto portandosi entrambe le mani sul viso. Il batterista gli si avvicinò subito accarezzandogli la schiena lentamente, per farlo calmare.

-Vedrai che non centra nulla... Vorrà parlare di qualcosa e basta...- E non sapeva se stava cercando di convincere il compagno o se stesso.
-Non potrebbe farci questo... Vero?- domandò a quel punto Yong Guk facendo sbucare i suoi occhi lucidi. 

Sungjong sospirò abbracciandolo forte. 
Bang non era il tipo da lasciarsi andare in quel modo, ma quella situazione era davvero incasinata. Se Jinki non li avesse più fatti suonare, Bang avrebbe perso il permesso di starsene in quella casa, di stare con Sungjong, di fare il musicista. 

-No non lo farebbe...- sussurrò l'amante lasciandogli un dolce bacio sulla guancia 

L'altro annuì tirando sul con il naso, portando via una piccola lacrima che gli era sfuggita. 
Nonostante Sungjong fosse l'unica persona alla quale permetteva di farsi coccolare e consolare, si vergognava terribilmente a mostrarsi così debole. Non era proprio da Bang.

-Devo andare al lavoro...- disse subito dopo, così che l'altro sciogliesse l'abbraccio e lo lasciasse andare verso il bagno.
-Yong Guk...- lo richiamò prima che potesse uscire dalla stanza.

Il biondo si fermò spostando di poco il volto, senza girarsi del tutto. 

-Ti amo...-
-Anche io...-

 
**


-Ei....-

Si sedette sul letto dell'amico che tristemente fissava il muro al suo fianco. Si era addormentato tra le lacrime e si era svegliato piangendo. Aveva aperto gli occhi sperando che tutto quello che aveva sognato non fosse accaduto sul serio. E invece la realtà lo aveva travolto come un'auto in corsa, rompendogli il cuore. Nonostante il coraggio e la sua forza di volonta, Jinki lo aveva rifiutato, dandogli del bambino. Perché? Eppure li aveva visti i comportamenti strani dell'altro. Lo aveva visto arrossire più di una volta, evitare il suo sguardo quando gli sorridere, inciampare nel nulla quando lo salutava. Lo aveva visto solo lui fare queste cose? Forse si era immaginato qualcosa che in realtà non c'era. Magari Jinki era solo molto sbadato, troppo timido, terribilmente etero? 
No.
Non poteva crederci. 
Non lo aveva visto in compagnia di una ragazza nemmeno quando erano più piccoli. Jinki non lo sapeva, ma lui non faceva altro che spiarlo da lontano, senza mai farsi notare. Era stato Kibum, esasperato dal suo modo di fare tanto assurdo, a presentarli dopo molto tempo, quando Taemin ormai faceva parte della band e non poteva più tirarsi indietro. 
Si era innamorato di Jinki dal primo momento che i suoi occhi lo avevano intravisto. Forse era un ragazzino ma sapeva bene cosa fosse l'amore. E lui ne provava tanto per quello hyung dall'espressione bambinesca. 

-Taemin... Vuoi dirmi cosa è successo?- lo richiamò la voce dolce di Sungjong.

Come poteva avere una voce tanto bella? Era un batterista per la misera! Doveva essere un rude pieno di muscoli e con la voce da scaricatore di porto. Invece no. Forse era per questo che piaceva tanto a Yong Guk?

-Dai Taemin... Per favore...-

Sospirò.
Doveva dirgli tutto ma non ne aveva il coraggio. Si sentiva un idiota e forse lo era sul serio. Sentì il tocco dell'altro sulla sua testa e chiuse gli occhi per bearsi di quel piccolo tocco. Sungjong sapeva bene quali fossero i tempi di Taemin e non voleva obbligarlo. 
Venire rifiutati non era di certo una bella esperienza, soprattutto dalla persone che si ama da un sacco di anni. 

-Stasera dobbiamo andare da Jinki... Vuole vederci dopo la chiusura...-

Avvampò di colpo voltandosi verso l'altro che lo guardò. I suoi occhi si riempirono di lacrime e scoppiò a piangere chiedendo scusa più di una volta. 
Jinki voleva chiudere il contratto che aveva con la band? Non c'erano altri spiegazioni! Perchè volerli vedere di venerdì sera senza un motivo preciso? 

-Ei non fasciarti la testa subito... Vuole solo vederci... Ti prego Taemin...-
-Sono... Sono pronto ad andarmene se... se servisse...-
-Non dire cretinate! Se davvero è come dici, sarò io a non voler più suonare per lui...-
-Cosa...?-

Sungjong sorrise accarezzandogli il viso, tentando di asciugargli le lacrime che scendevano dai suoi occhi.

-Non suonerò per una persona che fa soffrire i miei amici... Ma ora non pensiamo al peggio.. ok?-

L'altro annuì sospirando, rintandandosi di nuovo nell'abbraccio dell'amico.
Possibile che Jinki lo odiasse così tanto? 
  
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