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Autore: CharlieIlvendicatore    21/06/2013    4 recensioni
"The Gate Control" o la "La teoria del cancello" è una teoria neurologica secondo la quale quando si prova dolore gli stimoli tattili, scatenati nello stesso luogo in cui esso ha sede, lo inibiscono. E' il motivo per cui sfreghiamo o comprimiamo la ferita quando ci facciamo male. E se fosse così anche per un dolore diverso? quello che viene dalla nostra testa, quello che non riusciamo a capire. Forse è per questo che ci ritroviamo mille volte a pensare e a pensare a chi ci ha ferito e che ci arrovelliamo e immaginiamo cosa sarebbe cambiato se avessimo agito in modo diverso. Forse è il motivo per cui sentiamo il disperato bisogno di parlarne. Sono i nostri modi per toccare, comprimere quel tasto dolente al fine di provare un po' meno dolore? Questo è ciò che crede Cloe, la protagonista, ma il suo imbarazzo a parlare di qualsiasi cosa di romantico, di confidarsi con qualcuno la blocca terribilmente e la porterà ad aprirsi veramente solo con un ragazzo conosciuto su internet. E se lui fosse una persona che in realtà conosce anche fin troppo bene?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era passata circa una settimana da quando Ken se n'era andato. Nel frattempo avevo evitato accuratamente Nathaniel e Melody, Castiel mi aveva rivolto la parola solo quando c'era da insultarmi o fare qualche commento scomodo e avevo dormito pochissimo (quindi giocato un sacco). Avevo passato il sabato sera a giocare a Cluedo, Monopoly e col kinect insieme a Jack e Sophia, come al solito. Quei due ragazzi mi samravano sempre di più esclusi da ogni tipo di rapporto sociale che non fosse tra di loro o con me, da una parte ero felice perché almeno mi tenevano compagnia ogni tanto. Gli effetti delle notti insonni iniziavano a farsi sentire e vedere, la mia famiglia iniziava ad essere preoccupata per me. Non avrei comunque visto nessun dottore,  potevo gestire tutto da sola. Per fortuna c'erano almeno 5 o 6 caffè al giorno a tenermi sveglia. Grazie a loro di giorno stavo benissimo, a parte qualche calo di attenzione, ma ogni notte ritornava l'ansia. Decisi che mi dovevo trovare qualcosa che mi tenesse impegnata. Era il momento di guardare gli annunci di lavoro. Avevo girato un sacco da quando avevo compiuto sedici anni per trovare un lavoretto part time stabile, ma niente che si adattasse a me a parte la campagna dei pomodori che avevo fatto l'estate scorsa.  Accesi il computer per guardare gli annunci: trovai un bel po' di bar e ristoranti in cerca di personale, ne avevo da girare tutto il pomeriggio. All'improvviso una finestrella comparve in un angolo dello schermo.

 
The_Gamer: Come diavolo hai fatto a salire cosi di livello in pochi giorni?
Gate_Control: Non ho niente da fare: non riesco a studiare e non dormo. Sono più avanti di te, rinuncio ai miei bisogni fisiologici per giocare XD.
The_Gamer: mi stai preoccupando...
Gate_Control: Davvero?
The _Gamer: si, ho paura che mi superi di livello. Devo pensare a un modo per farti dormire.
Gate_Control: Mentre tu ti arrovelli io vado a cercare il mio posto nel mondo. Bye bye.

 
Spensi il computer. Un poco d'orgoglio perchè stavo diventando forte, anche se il gioco iniziava a stufarmi. Uscii per il mio giro alla ricerca di un lavoro. Decisi di portarmi dietro il cane per prendere due piccioni con una fava. Girai per parecchio, ma senza successo. D'improvviso vidi davanti a me la persona che avevo evitato per tutta la settimana. Cercai di cambiare strada senza farmi vedere, ma il cane, che non mi aveva mai ubbidito, mi tirava dalla parte opposta.  Benchè fosse piccolo tirava forte e mi diede uno strattone che mi fece scivolare il guinzaglio dalle mani. 
-Tackleberry fermati!- per un attimo non pensai più alla persona a cui stava andando incontro. La bestiola si fermò propio davanti a lui e tentò di arrampicarsi sulle sue gambe. Stupido cane.. tra tutte le persone a cui potevi andare incontro perché proprio lui? Nathaniel sembrava quasi impaurito.
Presi Berry per il collare e lo feci sedere. La bestiolina stavolta mi ubbidì, ma era ancora visibilmente eccitata e non vedeva l'ora di scomporsi per tornare a saltellare attorno al biondo. Nathaniel si avvicinò molto cauto e gli posò una mano sulla testa, come il cane fece un movimento la ritrasse. 
- Che carino!- disse con un sorriso pieno di disgusto che lo tradiva.- Si chiama Huckleberry Finn, come il personaggio di Mark Twain?
- Tackleberry, come il personaggio di scuola di polizia, ma il nome lo ha scelto mio fratello. Non ti piacciono molto i cani.. eh? 
- Mi hai beccato.- Disse grattandosi il retro della nuca, poi  si alzò per allontanarsi dalla bestiola.
- Non capisco perché ce l'abbia con te.-  Forse, essendo il mio cane, avevamo gli stessi gusti in fatto di uomini.
- Forse perché ho del cibo per gatti in tasca. Sto andando a dare da mangiare a dei gattini.
- Che cosa carina! Se ti piacciono i gatti io ho un Maine Coon di 15 kg di nome Cotton, tenente Cotton per l'esattezza. Questa volta il nome l'ho scelto io, ma avevo 6 anni. 
- I Maine Coon sono bellissimi, decisamente... se vuoi puoi venire con me.
- Non penso che sia il caso, - dissi indicando Berry- anzi forse è meglio che vada- continuai. Speravo che la conversazione finisse il prima possibile, riuscivo a stento a trattenere l'imbarazzo. Per quanto mi sarebbe piaciuto nutrire i gattini o fare qualsiasi altra cosa con il delegato, da quando non sapevo come gestire il triangolo che si era formato con Melody la sua presenza mi rendeva ancora più nervosa.
- Prima che tu vada.. Hai poi finito quel libro di cui mi parlavi?
- Certo! Se vuoi te lo porto domani!- dissi avviandomi, trainata dal cane.
- Mi piacerebbe molto.
Fiuu... era andata meglio di come pensassi. Niente discorsi su Melody, ero arrossita poco... beh più o meno. Niente di strano a parte il cuore che sembrava volesse uscirmi dal petto. Feci due o tre respiri profondi... per 4 o 5 volte. Tornai a casa, ormai era sera. Mangiai con i miei che non facevano altro che dirmi che avevo una brutta cera. Dopo un film visto tutti insieme andai in camera a giocare.


 
 
The_Gamer:
Gate_Control: Non basta a farmi dormire.
The_Gamer: ancora preoccupato per le ragazze?
Gate_Control: Ovvio.. ma Cassandra è stata un abbaglio, si è rivelata una vera antipatica. Per quanto riguarda Nadine.. Causa persa.
The_Gamer: Come fai a dirlo?
Gate_Control: Anche se avessi qualche chance, ho promesso al suo amico di aiutarlo e in più non ho il coraggio di dirle niente.
The_Gamer: Senti basta inventare scuse. Forse non ci conosciamo abbastanza ma c'è il caso che qualcuno te lo dica. Non puoi continuare così: è una settimana che non dormi manda a quel paese l'amico e se non riesci a dirlo direttamente trova uno stratagemma. Che vada bene o male se non metti in chiaro le cose non ti metterai mai il cuore in pace.
 
Aveva tremendamente ragione. Forse nessuno mi aveva mai parlato in questo modo perché nessuno sapeva il motivo delle mie notti insonni. Dovevo trovare uno stratagemma per dirglielo.
 
Gate_Control: Gli lascerò un messaggio in fondo a un libro che gli devo dare.
The_Gamer: Cosa gli scriverai?
Gate_Control: Niente di compromettente. “Mi piaci. Ti andrebbe di uscire con me?”
The_Gamer: Non sono un esperto, ma direi che ci sta.
Gate_Control: Allora ammetti di non essere un esperto XD. Ora vado a superarti di livello. Ciao Ciao.
The_Gamer: Col Cavolo che mi superi.
 
Passammo a giocare tutta la notte, almeno per una notte non mi sentii sola. Ogni tanto mi arrivava qualche imprecazione via msn a cui rispondevo divertita. Non mi ricordo se riuscii a superarlo di livello. Alle 7 del mattino non ne potevo più: gli occhi lacrimavano e bruciavano ed ero stanca in un modo indescrivibile.

 
Gate_Control: Sai cosa? Mi ha stufato questo gioco.
The_Gamer: Anche a me.
Gate_Control: Penso che non ci giocherò mai più. Vado a fare una doccia.
The_Gamer: idem. Ciao e in bocca al lupo.
Gate_Control: Crepi il lupo.
 
Dopo essermi preparata e un veloce viaggio sino a scuola arrivai davanti alla sala delegati con il libro pronto  stretto in mano e un finto sorriso dovuto all'ansia stampato in faccia. Per fare la carina avevo anche preso due cornetti al bar, per i due delegati. Entrai ma non vidi quello che mi aspettavo. C'erano solo Melody e un gruppo di ragazzi intenti a compilare dei moduli. Come mi vide arrivare la ragazza mi salutò contenta con la mano.
-  Ciao. Vi ho portato la colazione. Dov'è Nathaniel?
- Ma che carina, Grazie. Oggi entra dopo, mi dispiace.
- Potresti dargli questo da parte mia?
- E' un libro?
- Si me lo aveva chiesto in prestito. E' molto bello, dovresti leggerlo anche tu.
- Glielo darò da parte tua!
- Grazie mille. Ora vado in classe. Ciao Melody.
- Ciao. A presto!
E' stata una fortuna, dopotutto, che non ci fosse Nathaniel. Non so se avrei avuto il coraggio di dargli il libro direttamente, sapendone il contenuto. Melody era stata molto carina con me, non lo sarebbe più stata una volta scoperto che mi stavo dichiarando al ragazzo che amava. Mi dispiaceva per lei, ma non dovevo farmi sommergere dai sensi di colpa. Il ragazzo di msn aveva ragione: ci voleva chiarezza per ritornare a dormire! Però per ora non riuscivo a darmi pace e mille domande si contorcevano nel mio cervello.
Quando lo avrebbe preso? E quanto ci avrebbe messo a leggere il messaggio? La mattinata fu interminabile ma finì. Appena uscita dal portone della scuola sentii una mano che mi afferrava per il polso e mi tirava fuori dalla folla. Il mio cuore batteva all'impazzata.
- Ti devo parlare.
  
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