Rosso Grifondoro
“Quant’è bello!”
“Già. E
poi quei capelli gli danno un’aria così ribelle!”.
Lily sbuffò, voltandosi
dall’altra parte nel tentativo di risparmiare alle sue orecchie lo strazio di
ascoltare, per l’ennesima volta, i vaneggiamenti adoranti di quelle due sciocche
Tassorosso. Approfittando della giornata soleggiata, la prima giornata di
primavera che aveva fatto seguito a quasi un’intera settimana di pioggia, la
giovane Grifondoro del settimo anno aveva preso sottobraccio il libro di Pozioni
e si era seduta all’ombra della quercia nel parco di Hogwarts, per studiare
all’aperto. Non aveva però previsto che di lì a poco due scoccianti Tassorosso
del secondo anno si sarebbero appostate proprio a pochi metri da lei nell’attesa
che il loro beniamino, il re degli sbruffoni, James Potter, ritornasse
dall’allenamento di Quidditch. E non era sufficiente la loro infausta presenza e
le risatine eccitate che di certo avrebbero scortato Potter per tutto il
percorso dal campo fino al portone della scuola, le due piccole sfacciate
avevano pure il coraggio di infastidirla e distrarla dallo studio con le loro
insulse chiacchiere.
Che cosa ci trovassero in quel Potter, poi, per Lily era
davvero un mistero. Era uno sbruffone, spaccone, fastidioso...
“Eccolo,
eccolo! Emma, James viene verso di noi!”
“Quanto gli sta bene quella divisa
da Quidditch! Mi dispiace che non sia a Tassorosso, ma devo ammettere che i
colori Grifondoro gli donano tantissimo!”.
“Già, ma è così ingiusto che le
Grifondoro possano stare insieme a lui in Sala Comune, mentre noi dobbiamo fare
i salti mortali per vederlo il più possibile! Che fortuna sfacciata, quelle
ragazze!”.
Stavolta lo sbuffo di Lily fu talmente sonoro che le due ragazzine
lo udirono distintamente e si voltarono nella sua direzione. La giovane che
rispondeva al nome di Emma le lanciò uno sguardo a metà tra il sorpreso e
l’infastidito, incapace di celare il suo risentimento nei confronti di una delle
creature più fortunate sulla faccia della Terra, una compagna di Casa del
bellissimo e irraggiungibile Potter!
“Ciao. Ti stiamo forse dando fastidio?
Vedo che stai studiando”.
“Stavo studiando” borbottò Lily.
“Come
dici, scusa?” le disse la ragazza distrattamente. Si era già voltata in
direzione del campo da Quidditch, James Potter si avvicinava sempre di più e non
poteva certo lasciarsi distrarre dalla presenza così inopportuna della
Grifondoro dai capelli rossi.
Lily, dal canto suo, approfittò del momentaneo
silenzio (evidentemente ormai l’adone di Hogwarts era troppo vicino perché per
le due ragazzine fosse possibile articolare dei suoni intellegibili, così
preferivano tacere) e cercò di riprendere concentrazione nella lettura del
manuale di Pozioni Avanzate.
Ma non era destino che quel giorno si potesse
studiare in santa pace. Lily sentì distintamente le ragazze trattenere il fiato
e gettò uno sguardo distratto nella loro direzione. Avevano gli occhi sbarrati e
tremavano addirittura, neanche se avessero visto un Dissennatore. Lily guardò di
fronte a sé e comprese immediatamente il motivo di tanta agitazione: James
Potter avanzava proprio verso di loro, un sorriso smagliante e una mano che
prontamente andava ad aggiungere ulteriore scompiglio in quella sua capigliatura
perennemente in disordine. La sua pelle leggermente abbronzata e un po’ sudata
per l’allenamento appena terminato brillava al sole.
Che razza di
sbruffone. Di certo non si è fatto la doccia negli spogliatoi apposta per
sentirsi ammirato, in tutto il suo splendore di Cercatore! Ma io non ci casco!
Non è affatto bello come dicono, solo perché ha quell’aria ribelle e sbarazzina,
i capelli così neri... chissà quanto sono morbidi da accarezzare...
Lily
scosse la testa spazientita. Ma che diavolo le prendeva, adesso si metteva a
fantasticare sulla morbidezza dei capelli del ragazzo più antipatico della
scuola? Di certo tutto quel sole le aveva dato alla testa. No, non era affatto
stata una buona idea quella di studiare all’aperto, avrebbe dovuto restarsene
tranquilla nella Sala Comune dei Grifondoro, anzi meglio ancora nel suo
Dormitorio, lì almeno non avrebbe rischiato di incontrare James Potter!
Il
suddetto James Potter, nel frattempo, si era fermato proprio davanti a lei,
mentre le due Tassorosso, che adesso si trovavano così vicine al loro idolo,
ridacchiavano tanto furiosamente che a Lily venne voglia di scagliare una
fattura contro di loro. La ragazza si impose di tenere lo sguardo fisso sul
libro che teneva aperto in grembo, anche se non riusciva più a leggere una
parola e si sentiva improvvisamente avvolta da un’ondata di calore. In
particolare, aveva la stranissima e sgradevole sensazione che le sue guance
stessero divampando.
Il sole mi ha davvero dato alla testa.
“Ciao,
Evans”.
La ragazza sollevò gli occhi solo per un momento, gli gettò addosso
uno sguardo che avrebbe intimorito qualsiasi ragazzo che tentasse di provarci
con lei, fatta eccezione per uno spavaldo Grifondoro che non si fermava davanti
a niente, e non degnò James nemmeno di una risposta.
Lily si perse un momento
nei suoi pensieri. Era incredibile la sensazione che provava ogni volta che si
trovava così vicina a James, si sentiva sopraffatta dalla rabbia! Quel ragazzo
l’aveva fatta infuriare fin dalla prima volta che l’aveva visto. Era così
vanitoso, così sicuro di sé, la mandava in bestia tanta spavalderia. Eppure, una
vocina dentro di sé continuava insistentemente a ripetere quella nenia
fastidiosa.
E’ cresciuto moltissimo quest’estate. E non soltanto
fisicamente, sembra più maturo. Perlomeno, non va più in giro ad affatturare la
gente distratta! E poi non sta bene non rispondere...
“Ciao” replicò
finalmente Lily, con voce glaciale. Quindi, pentita di quel fugace momento di
debolezza, aggiunse: “Sto studiando”.
James sorrise, gli occhi castani
luccicanti: “E’ una così bella giornata, è un peccato trascorrerla a studiare...
Pozioni -disse lanciando un’occhiata obliqua al libro che la compagna teneva in
grembo- ti va di fare una passeggiata con me?”.
Incapace di trattenersi
oltre, il rossore delle guance che ormai si era diffuso pure sul collo, Lily
scattò in piedi così velocemente che parve quasi che si fosse bruciata sull’erba
fresca.
“Devo studiare. E non mi va di fare proprio niente con te! Ti
saluto”. Sollevò il mento con aria spavalda e si avviò a grandi passi verso la
scuola, il libro sotto il braccio e il desiderio fortissimo di sferrare un
calcio a quelle due stupidine che adesso sembrava volessero fulminarla con lo
sguardo.
Era a metà percorso, quando sentì dei passi affrettarsi dietro di
lei. Quell’invadente di un Potter stava cercando di raggiungerla! Lily deglutì a
fatica e accelerò il passo.
Deve esserci davvero qualcosa che non va in
me, oggi. Perché mi sento così a disagio al pensiero di voltarmi e guardarlo di
nuovo?
Non ne comprendeva il motivo, sapeva soltanto che aveva voglia di
gettarsi sul suo letto, sulla torre di Grifondoro, poggiare le guance bollenti
sul cuscino fresco e chiudere gli occhi. Aveva sentito dentro al suo petto un
tremito così strano ed inquietante, quando aveva visto quello sfavillio negli
occhi di James! Non aveva alcuna intenzione di trovarselo di nuovo di fronte e
nel tentativo di incrementare ulteriormente la distanza che li separava si mise
quasi a correre verso la scuola. Sfortunatamente, presa dalla furia di
dileguarsi, non si rese conto di aver infilato il piede dritto dritto in una
pozzanghera, scivolò, perse l’equilibrio e si ritrovò lunga distesa sull’erba.
Un po’ di fango le schizzò sul volto, macchiandole una guancia e il colletto
della tunica.
“Ehi, ti sei fatta male?”
Troppo vicina, la voce di Potter
era decisamente troppo vicina. Lily si voltò verso di lui e si sedette
sull’erba, massaggiando distrattamente la schiena dolorante. Non potè fare a
meno di sollevare lo sguardo verso il ragazzo che adesso torreggiava su di lei e
vide con orrore il Grifondoro estrarre la bacchetta e puntargliela
contro.
Ma che cosa vuole fare?
In preda al panico, Lily iniziò a
cercare la propria bacchetta, che doveva essere da qualche parte tra le pieghe
della tunica, perché non aveva alcuna intenzione di rimanere lì tranquilla a
farsi colpire da qualcuno dei divertenti incantesimi di Potter! Ma la
bacchetta non c’era. Con terrore, la ragazza capì che doveva esserle caduta e la
vide proprio ai piedi di James Potter. Anche se ci avesse provato non avrebbe
fatto in tempo a prenderla, qualunque incantesimo James avesse in serbo per lei
l’avrebbe colpita prima che potesse afferrarla. Riportò lo sguardo sul ragazzo,
che adesso la fissava stupito e divertito al tempo stesso.
Sta assaporando
il suo trionfo!
James si inginocchiò di fronte a lei, portando la
bacchetta all’altezza del suo viso. Lily non riuscì a trattenersi: “Che... che
cosa stai...” chiuse gli occhi, rassegnata alla sorte.
“Tergeo” la
parola appena sussurrata e l’improvvisa sensazione di freschezza sulla pelle
fecero aprire gli occhi verdi di Lily. Trovò davanti a sé quelli sorridenti di
James, ora alla stessa altezza dei suoi, e lo guardò interdetta, in silenzio,
per qualche secondo. Era così vicino che il suo respiro le solleticava la pelle
del viso appena ripulita dall’incantesimo. Lily non riuscì a dire nulla, abbassò
lo sguardo e arrossì nuovamente nell’udire James ridacchiare, mentre si
rimetteva in piedi.
“Avevi un po’ di fango sul viso” disse semplicemente il
ragazzo, raccogliendo la bacchetta della giovane e porgendogliela. Lily allungò
timidamente una mano e l’afferrò. James le stava dicendo qualcos’altro, ma non
riuscì a capire che cosa.
Tergeo... che pensiero gentile. Ed io che
pensavo che volesse maledirmi!
Riprese il contatto con la realtà quando
udì una parola che non pensava che Potter conoscesse.
“Scusa”.
“Come
dici?” chiese bruscamente.
Il ragazzo parve colto alla sprovvista e si portò
una mano dietro la testa. Stavolta però non vi era alcuna spavalderia in quel
gesto, notò Lily, semplicemente imbarazzo.
“Dicevo, mi dispiace di aver
disturbato il tuo studio. Io, ecco... ti chiedo scusa”.
Lily lo fissò a bocca
aperta e il suo stupore si ingigantì quando vide un leggero rossore diffondersi
sulle guance della più grande faccia tosta che avesse mai conosciuto. Sembrava
sinceramente in difficoltà e poi era stato così gentile con quel
Tergeo... Lily non riusciva a non pensare al tono di voce dolce e
carezzevole con cui James aveva pronunciato quella parola. Nel frattempo, il
ragazzo aveva allungato una mano verso di lei per aiutarla a rialzarsi. Lily
accettò quella mano e, una volta in piedi, provò un inspiegabile impeto di
tenerezza nei confronti di quel giovane dalla fronte imperlata di sudore, stanco
per l’allenamento di Quidditch, che la fissava preoccupato. Seguendo un impulso
improvviso, Lily sollevò la propria bacchetta, che teneva ancora stretta tra le
dita dopo che James gliela aveva restituita, e la puntò al volto di lui. Il
ragazzo parve aspettarsi qualcosa di non molto piacevole, proprio come era
successo a lei poco prima, ma non fece in tempo a
ritrarsi.
“Tergeo”.
Il volto del giovane tornò fresco e asciutto,
come se non si fosse allenato. James guardò Lily stupito e la ragazza sorrise e
gli disse, con lo stesso tono semplice con cui lui poco prima le aveva detto del
fango:
“Eri sudato. La prossima volta fai la doccia negli spogliatoi”.
Il
rossore sul volto del Grifondoro si intensificò.
“Gra-grazie” balbettò il
ragazzo.
Lily si voltò e si avviò, questa volta lentamente, verso la
scuola.
“Grazie a te”.
“Aspetta, Lily! Volevo chiederti -James parve
esitare, ma poi aggiunse tutto d’un fiato- volevo chiederti se ti va di venire
con me ad Hogsmeade, questo fine settimana!”.
Questa volta Lily provò una
sensazione piacevole nel sentire il proprio volto arrossire. Senza voltarsi,
rispose: “Vedremo, Potter. Ci vediamo a cena”. E prima di annegare completamente
nell’imbarazzo, fece ritorno tra le mura rassicuranti di
Hogwarts.
FINE
Nota dell'autrice: è la prima volta che scrivo una James/Lily, sono un po' emozionata! Lo scopo del contest era quello di scrivere una storia incentrata su una coppia e dare un ruolo di primo piano ad uno degli incantesimi presenti in una lista fornita da Defender. Ovviamente io ho scelto l'incantesimo Tergeo^^.
Spero che questa shot vi sia piaciuta, come sempre attendo i vostri pareri.
Sonsimo
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