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Autore: ek_directioner    22/06/2013    5 recensioni
Entrambi si erano allontanati -chissà se per loro volere o per semplice destino- dalla loro ragione di vita, da quello che definivano ‘il loro sorriso’.
Entrambi speravano ormai di poter riassaporare quel profumo nelle narici, che nella memoria avevano impresso.
Speravano di poter sentire di nuovo, finalmente, quel respiro sincronizzato che avevano, o quel battito di cuore che tanto gli mancava.
Credevano davvero che l’unica persona che probabilmente gli sarebbe mancata sempre e comunque, sarebbe stata il proprio fratello e la propria sorella, più del dicibile, più di tutto, più del mondo; in modo inenarrabile. A loro non interessava quanto tempo fosse passato, quante lune fossero cresciute e quanti soli fossero tramontati. A loro non importava della distanza o della gente che avevano intorno. Non gli interessavano tutti i problemi che avevano vissuto; non gli importava.
L’unica cosa alla quale veramente avevano dato peso in tutti quei giorni, era quella di pensare che un giorno di sarebbero rincontrati e, come avevano sempre desiderato, avrebbero continuato a vivere la loro vita insieme come se, tutti quei mesi, fossero durati tutti una notte.
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(durante la lettura, ascoltate questa canzone: http://www.youtube.com/watch?v=8cDOzrLpM8A )
 


Te lo prometto.

 
 
 
-E' arrivato Zayn!- esclamò il ragazzo biondo, tornando in salone per aprire la porta.
Bel si girò verso il fratello aggrottando un sopracciglio.
-Dopo ti spiego-le sussurrò all’ orecchio, sfilandole la valigia dalle mani e riponendola nell'angolo dell'ingresso più vicino che aveva.
Un ragazzo alto, moro, occhi marroni scurissimo, varcò la soglia della porta di casa, per poi sbatterla violentemente.
-io mi licenzio-esclamò questo, liberandosi della giacca di pelle che aveva indosso.
La ragazza fece un passo indietro, nascondendo una parte del suo corpo dietro il corpo del fratello.
Sembrava quasi che quella nuova figura vicina, le incutesse timore.
-hai pianto Liam?- domandò il nuovo arrivato, guardando l’amico –e.. tu hai una faccia conosciuta!- continuò puntando il dito contro Isabel.
‘Una faccia conosciuta?’pensò Isabel, passandosi istintivamente le mani sul viso, per asciugarsi dalle lacrime; stessa cosa fece il fratello.
-ho capito, forse è meglio che vada a farmi una doccia-disse poi il moro, posando le chiavi in uno svuota-tasche lì vicino e fiondandosi poi su per le scale.  
-scusalo, ha avuto soltanto una brutta giornata-si voltò il biondo verso la ragazza.
Feci spallucce.
Quanto potevo capirlo.
 
 
-Insomma Lì, vuoi spiegarmi cosa sta succedendo?-chiese il biondo entrando in salone con un vassoio pieno di bicchieri d'acqua.
Era passata una ventina di minuti dall'arrivo dell'ultimo ragazzo, ed Isabel, ancora non riusciva a riprender coscienza.
Liam l’aveva fatta sedere accanto a lui sul divano, poco dopo averle fatto sciacquare il viso per calmarla.
Egli aveva aspettato che il moro scendesse dalle scale dopo essersi rivestito, per poi invitarlo ad accomodarsi sul divano.
-Bel, loro sono Niall- indicando il biondino con gli occhi color ghiaccio -e Zayn- continuò puntando il dito verso il moro.
-Zayn, Niall. Lei è mia sorella Isabel- informò. 
-Lei è?!-spalancò gli occhi Niall, poggiando entrambe le mani sul divano.
Dovettero ringraziare il Signore per aver fatto si che il ragazzo non sputasse tutta l’acqua che aveva in bocca.
-esatto-rispose Liam abbassando la testa.
La situazione stava iniziando a diventare strana.
-cioè lei è tua sorella?-precisò Zayn, indicando la ragazza.
-perchè non ci hai detto di avere una sorella?-chiese Niall guardandolo sott'occhio.
Liam voltò lo sguardo verso Bel, per poi ritornare sugli amici.
‘Cosa c'è in questo discorso di tanto difficile da non poter essere capito da me?’ aveva pensato lei, giocherellando con un filo della felpa.
Silenzio.
-Liam, perchè non gli hai detto di me?-chiese curiosa, anch’essa.
Il ragazzo prese un respiro profondo.
-perchè parlare di te mi fa tornare in mente brutti ricordi- pronunciò, facendo trapelare un filo di sofferenza.
Il biondino alternava lo sguardo tra i due fratelli, pregando di poterci capire qualcosa, mentre Zayn fissava insistentemente Liam, attendendo un continuo.
Quest’ultimo, si voltò verso la sorella, accennando un gesto che le fece capire al volo le sue intenzioni.
Bel iniziò a parlare.
-non so sinceramente da quanto tempo conosciate mio fratello, ma credo che nonostante ciò, un po' di cose vi siano rimaste all'oscuro-i ragazzi in un attimo, assunsero una posizione più dedita all'ascolto.
-Io e Liam siamo fratelli e io ho 18 anni. Non so lui che motivazioni vi abbia dato per spiegarvi il suo arrivo in questa casa, ma qualunque cosa vi abbia raccontato, non era la vera versione dei fatti; tutto questo non perchè lui non si fidi di voi, ma perchè sono cose dolorose da raccontare. Certi ricordi li condividiamo solo io e lui; non li sanno nemmeno i nostri migliori amici-
I visi dei ragazzi, facevano intendere che ci stavano capendo ancor meno di quanto si potesse pensare.
Ogni tanto Isabel si permetteva  una pausa per lasciare che il nodo alla gola scendesse, dandole il permesso di continuare a parlare.
-Nostra madre ci ha sempre trattati male e nostro padre era l'unico che ci capiva davvero. Quando divorziarono però, iniziò a bere anche lui, così fu costretto ad allontanarsi dalla casa, lasciandoci da soli con nostra madre-
Prese di nuovo una pausa.
Perchè era così difficile parlare di determinate cose?
Avrebbe dovuto provare soltanto odio e rancore nei confronti di quei genitori, ma non ci riusciva.
L'unico sentimento che riusciva a provare era dolore.
Soltanto dolore.
-Liam se n'è andato- 
-me ne sono andato quattro anni fa da casa, perchè non ce la facevo più-la interruppe il diretto interessato, -non riuscivo più a vivere una giornata tranquilla, senza avere la paura di dover
levare le mani di mia madre di dosso a Bel o di trovarmela di fronte ubriaca che cercava di picchiarmi, senza capire che ad ogni pugno che tirava al vuoto, rischiava di cadere per terra. Non ce la facevo più a tornare a casa e vedere mia sorella con un occhio nero, un fianco dolorante o un livido sul braccio, trovare il salone pieno di bottiglie di vodka piuttosto che foto dolci e piene di ricordi, che si vedono in ogni casa normale. Era come se io e Bel vivessimo in una casa da soli, con una matta. Cucinavamo noi, pulivamo  le nostre camere, ci supportavamo a vicenda e ci sgridavamo quando commettevamo qualcosa
che non andava bene-continuò.
I ragazzi li osservavano con delle espressioni che oscillavano tra la compassione e la confusione.
-Quando hai deciso di andartene?-domandò Niall, quasi timoroso di rovinare quel momento.
Isabel si voltò, di colpo, verso il fratello;
'sei sicuro di volerlo veramente dire?' avrebbe voluto chiedergli.
‘sei sicuro di voler di nuovo rivivere quei momenti?’
Lei non era pronta a farlo, veramente; faceva sempre male anche solo pensare a tutto quello ed ora, Liam voleva affrontarlo a voce?
Lui la guardò.
'si Bel, voglio farlo una volta per tutte'  immaginò lei, la risposta del fratello.
Prese un respiro e poggiò i gomiti sulle ginocchia, abbassando la testa.
-Un giorno stavo tornando a casa; mia mamma era ubriaca, come sempre. Chiudo la porta d'ingresso. Sento le urla dalla cucina e corro subito lì. Lei stava picchiando Bel come non aveva mai fatto; con una ferocia inaudita. Mi butto su di lei e la stacco dal corpo fragile sul quale stava rivoltando tutta la sua
rabbia-spiegò, per poi fermarsi.
Anche Bel abbassò la testa e, questo gesto, i ragazzi lo notarono.
La verità era che tutte quelle parole, quelle testimonianze, quei ricordi le facevano male.
Tutto quello le faceva male; sentire le parole del fratello, il dolore che aveva provato per lei.
Niall la guardò, cercando di regalarle un sorriso che, nemmeno lui in quel momento, riusciva a tirar fuori.
Zayn continuava a mantenere lo sguardo fisso su Liam, quasi come desiderasse ogni attimo, sapere cosa sarebbe accaduto in quello dopo, facendo però anche lui, trapelare un filo di tristezza.
-corro a rialzare mia sorella dolorante da terra, non ce l'avrebbe mai fatta da sola. Nostra madre inizia ad urlare che dovevamo morire, che le stavamo rovinando la vita. Inizia a dire che in quell'incidente saremmo dovuti morire noi e non Josh. Lui era il figlio che si meritava. Lei non doveva avere una puttana come
Isabel e un bastardo come me-
Agli sguardi letteralmente scioccati che gli amici seppero donargli in quel momento, lui seppe soltanto commentare -parole sue-.
Isabel, iniziò a piangere, cercando di non farsi notare non sapendo che, però, tutti quanti stavano trattenendo almeno una futile lacrima.
In quel momento, non c'era nessuno al mondo che potesse aiutarla; nemmeno suo fratello.
Lui era lì che fissava il basso, cercando di non piangere; lo conosceva ormai.
Era inutile che, in momenti del genere, si abbracciassero cercando parole di conforto che sarebbero state utili anche a loro stessi, in un certo senso.
Non c'era parola che potesse ricucire ferita del genere, in quel momento.
'Perchè?'vollero farle intendere i suoi occhi quando, piangendo, si  girò fuggivo nello sguardo del ragazza.
Quest’ultima vide che non ce la faceva più a parlare, se non voleva scoppiare a piangere.
Era un osso duro lui, non l'avrebbe mai fatto; così l'aiutò lei.
-Dopo un quarto d'ora, venne a bussare alla porta della mia stanza. 'Quanti soldi hai?' mi chiese entrando. Gli dissi che non lo sapevo e che quella era l'ultima cosa che potesse passarmi nella testa in quel momento. Lo vidi uscire e poi tornare con una valigia. Aprì quest'ultima, piena di vestiti e libri. 'Cos'è quella?' chiesi. Avevo paura della risposta, anche se sapevo già quale sarebbe stata. 'Parto Bel. Me ne vado.' pronunciò, freddo, iniziando poi a rovistare nel mio armadio. 'dove vai?' chiesi ingenuamente, 'non lo so', 'e io? che ne sarà di me?' gli chiesi; si fermò. Lasciò cadere per terra tutti i miei vestiti che aveva in mano. Ero seduta sul letto, lui si avvicinò a me e posò le mani sulle mie ginocchia. 'non voglio abbandonarti Bel' ' lo stai facendo' lo interruppi subito. Avevo le lacrime che riempivano gli occhi come non avevano mai fatto. Ecco; quello era il dolore più grande. 'No piccola, non lo farei mai. Sto partendo. Sto andando a cercare una città, una casa, un posto dove poi potremmo vivere insieme, felici.' Felici; quella era la paura che più mi intimoriva. Io non ero mai stata davvero felice e sapevo già che quella nuova sensazione mi avrebbe messa a disagio. 'e mamma?' chiesi d'un tratto. Gli occhi di Liam si colmarono di rabbia. Si alzò di scatto e tornò a rovistare nell'armadio, gettando i vestiti come atto di sfogo. 'tu che pensi ancora a quella' disse. 'Liam come faccio? avanti! Ho sedici anni, non posso andarmene di casa così, da un momento all'altro!' 'io lo sto facendo' 'tu hai diciotto
anni!'Si fermò e tornò nuovamente davanti a me; 'ascoltami piccola, sai come sono fatto e sai che tu sei la cosa più importante che ho al mondo. Amici? Amori? Niente di tutto ciò. Tu sei mia sorella, sei la mia famiglia. Sei colei che c'è sempre per ascoltarmi, anche in piena notte. Se mi sveglio con la voglia
di sfogarmi con qualcuno, tu sei lì accanto a me. Se ho voglia di piangere, di spaccare il mondo, tu sei lì accanto a me' disse 'ma se te ne vai non potrò esserci' lo interuppi nuovamente con voce infantile. Vidi il suo sguardo cambiare, e realizzare al meglio il mio stato d'animo. Vi giuro ragazzi che in quel momento non volevo altro che lui cambiasse idea. 'Vedi Liam? Non sai nemmeno cosa rispondere. Io cosa faccio qui senza di te? Quando tornerò a casa a chi racconterò la mia giornata a scuola? A chi cucinerò il pranzo? A chi dirò i voti che prendo? Chi ci sarà a darmi consigli quando litigherò con qualcuno, o a prestarmi una
spalla sulla quale piangere quando mi sentirò sola? Se tu te ne vai Liam, io non avrò più un ruolo qui. Tornerò a casa e vedrò essa più vuota di quanto non lo sia già'. Liam abbassò la testa e prese un respiro. Ricordo quel momento come fosse oggi ragazzi, davvero. 'te lo prometto' disse, 'ti prometto che
cercherò una casa, cercherò la NOSTRA casa. Ti prometto che sistemerò le cose e ti regalerò la vita che ti meriti'continuò. Questo non bastò a convincere me, e le lacrime. 'Tu non capisci che io ho bisogno di te in mezzo a questo schifo! Non voglio la casa perfetta o la felicità, voglio avere te vicino quando ne avrò bisogno!' urlai. Vi giuro che non mi ero mai sentita così incompresa da lui come in quel momento. 'facciamo così: appena compirai diciotto anni, prenderai un aereo e verrai da me, che il
destino lo voglia o no'propose. Soltanto il pensiero di poterlo riavere accanto, mi ridiede il sorriso. Annuii con la testa 'E' una promessa Liam? Prometti che quando verrò, tu mi accoglierai come ogni giorno in casa?' 'te lo prometto.'. Mi accarezzò la guancia e si rialzò in piedi. Sventolò due foto di noi due in una mano e la mia maglietta preferita nell'altra, 'queste le prendo io' disse sorridendo; ecco cosa stava cercando nel mio armadio. Corsi ad abbracciarloper l'ultima volta, cercando di impregnare bene in mente il suo profumo. Ricordo che mi diede un bacio sulla fronte e sorrise di nuovo. 'ti aspetto'  ripetè. Poi se ne andò.-
Le lacrime colmarono gli occhi di entrambi i ragazzi che, alla fine del racconto, stropicciarono lo sguardo come se avessero appena finito di sognare.
-Ed ora hai diciotto anni-sorrise Zayn con lo sguardo fiero.
-Ed ora è qui-rispose Liam dandole un pizzico sulla guancia.
-E’ questo che importa-commentò Niall, risistemandosi sulla seduta.
Aveva ragione; ora era lì, accanto a lui, ed era tutto quello di cui aveva bisogno.
 



Ma saaalve! Sono di nuovo qui C:
scusate se ci ho messo un po’ a pubblicare il capitolo ma ho avuto un po’ di impegni;
‘che impegni puoi avere in estate?’ potrete dire. Ebbene si, lo ammetto.
Sono andata in vacanza con i ragazzi!
Shhh non ditelo a nessuno!
 
Bene dopo questa sclerata immane, mi dileguo.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, anche perché tengo molto alla scena
del saluto tra Liam e Isabel.
 
Spero lasciate taaante recensioni (e non poche come nel capitolo scorso C:)
Adiosss xx

  
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