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Autore: RolfGleek    22/06/2013    0 recensioni
Dopo la morte del Signore Oscuro, la vita del Mondo Magico può continuare in pace.
Hogwarts è fiera di accogliere altri ragazzi che per la prima volta metteranno piede nella scuola, impareranno a fare incantesimi, pozioni, impareranno a duellare e vivranno una nuova avventura.
Segui la storia di Rachel Berry, dei suoi amici e dei suoi rivali alle prese col primo anno ad Hogwarts.
Genere: Fantasy, Fluff, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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3
Il provino

Rachel fece un balzo sul pavimento poiché si accorse che era ancora in tempo per fare il provino per le Cheerleader. Si sistemò accuratamente i capelli e si diresse più convinta che mai verso il campo di Quidditch.
-         Oh! Ma gliela farò vedere io a quella stupida Quinn! Questa volta ha superato il limite.
Poi si fermò. Perché era così arrabbiata? In fondo, cosa le aveva fatto di male Quinn? Quella biondina era solo una ragazzina '' so tutto io '' , ma perché avercela tanto con lei? Forse perché l’aveva trattata un po’ male? Forse perché era entrata nell'infermeria e le aveva '' rubato '' il ragazzo? Non capiva. Era persa nei suoi pensieri quando tornò nel mondo reale e, finalmente giunta al grande campo di Quidditch, scrisse sulla grande bacheca:
 

'' Rachel Berry ''.

 
Era lì. Non poteva tornare indietro. Se fosse entrata nella squadra, avrebbe dimostrato a quelle spocchiose chi era davvero Rachel Berry. Entrò nel grande campo e non vide nessuno, solo una persona alta, bionda, dal’aspetto un po’ anziano vestita di rosso, si avvicinò a lei e le chiese gentilmente:
-    Scusi potrei sapere dove sono tutte le ragazze che devono fare il provino?
-         Nello spogliatoio a cambiarsi. La scuola mette a disposizione la divisa per ogni ragazza per il provino. Sei sicura di ciò che stai per fare, ragazzina?
-         Grazie. – e si affrettò ad andare negli spogliatoi senza rispondere alla domanda.
-         Ragazzine del primo anno, pff. – sbuffò la donna.
 
Rachel entrò negli spogliatoi e notò subito le tute. Ne toccò una. Era morbida, soffice e da quello che dicevano le ragazze anche comoda. Notò anche l'incredibile numero di ragazze che sarebbero state provinate. Allora, la ragazza prese la divisa e si chiuse nel bagno più vicino per cambiarsi.
-         Ha detto mio padre che la coach Sylvester ama i salti mortali e le acrobazie con  la scopa, ho fatto una coreografia perfetta - disse Quinn nel bagno pensando di essere solamente con le sue amiche.
La signorina Fabray raccontò l'intera coreografia alle due sue amiche, che sembravano entusiaste e un po’ invidiose, e Rachel ascoltò parola per parola.
-         Sai Quinn? Non ho ancora visto quella ragazzina che abbiamo incontrato fuori dalla sala grande. Penso si sia presa paura e non sia venuta però un po’ mi dispiace..no, non è vero. –  disse con una risatina cattiva una voce sconosciuta a Rachel.
-         E lo pensi pure? Ovvio che sì. Non vedo l’ora di passarle davanti con la mia nuova divisa e vederla piangere. Sarà uno spasso. – e se ne andarono via.
  
Rachel uscì dal bagno. Aveva ascoltato tutto, ma ciò non le fece paura. La rese più determinata a passare il provino.
Si asciugò le piccole lacrime che inizialmente le erano venute fuori, poi, entrò in campo.
 
Nel frattempo, Kurt girava per la scuola alla ricerca di qualcosa da fare. Non ci riuscì, così decise di sedersi su uno scalino di una grande scala vinto dalla noia.
 -         La cosa brutta di Hogwarts è quando non si ha niente da fare. Insomma, una volta che si è liberi da ogni cosa è impossibile non annoiarsi. Se sei senza far niente perché non provi a vedere fuori la sala grande sulla bacheca delle attività extracurricolari? Potresti trovare qualcosa di interessante.
 
Kurt alzò il capo e non vide nessuno, il ragazzo che gli aveva parlato prima era scomparso, ma seguì il consiglio della '' voce fantasma '' e si diresse verso la bacheca delle attività.
-         Quidditch, Cheerleader, Golf.. ci sono solo attività sportive? – si stava arrendendo quando lesse un gruppo interessante, nuovo cioè vecchio ma che se ne parlava poco ed era abbastanza coinvolgente.
 

'' Entra a far parte del glee club, gruppo specializzato nelle esibizioni
di canto corale coreografato!
Provini alle ore 18.00 presso la quarta aula del terzo piano ''

 
-         Statemi a sentire ragazzine. Se siete venute qui per entrare in squadra solo per il vostro grande coraggio e per la vostra volontà, beh toglietevelo dalla testa. Solo 5 di voi entreranno nella squadra e io ho bisogno di qualcuno che sia in grado di fare questo! – e la vecchia signora fece un’acrobazia incredibile – CHIARO? SONO LA COACH SYLVESTER E QUESTO NON SARA’ UN SEMPLICE PROVINO PER VOI – urlò la coach usando un megafono vecchio di chissà quanto tempo.
 
La Sylvester fece rientrare tutte le ragazze nello spogliatoio e chi veniva chiamata usciva e faceva il proprio provino sul campo di Quidditch. La prima venne chiamata, poi la seconda e anche la terza. Rachel notò come le ragazze che tornavano piangevano disperatamente. Era così brutto fare il provino? Non le importava. Il momento di Rachel Berry si stava avvicinando.
-         Oh, allora avevo visto bene prima sul campo. Eri davvero tu. Non ci posso credere. Beh, buona fortuna. Ne avrai molto bisogno. – sussurrò malignamente Quinn Fabray nell’orecchio di Rachel per spaventarla.
-         RACHEL BERRY – rimbombò nella spogliatoio femminile.
 
Era pronta. No, non lo era. Aveva dimenticato una cosa molto importante e senza di essa non avrebbe potuto svolgere il provino. La sua coreografia. Non ne aveva provata e ideata una. Iniziò a tremare nel corridoio. Aprì la porta che le permise di entrare in campo, la Sylvester le indicò un punto dove doveva esibirsi e lì andò. Era in preda al panico. Poi si fermò. Pensò. La coreografia di Quinn era la soluzione. Le tornò in mente la domanda della coach fatta qualche momento prima. ‘Sei sicura di ciò che stai per fare, ragazzina?’ e ‘sì’ era la risposta.
 
Kurt, invece, salì le scale che lo avrebbero portato al terzo piano e arrivato lì inizio a contare le stanze.
-         Uno, due tre e..ma dov’è la quarta stanza?
Continuò a percorrere il lungo corridoio quando finalmente vide una quarta porta.
-         Deve essere questa. Lo deve essere per forza!
Aprì la porta e non poté credere a ciò che stava vedendo.
  
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