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Autore: BebaTaylor    22/06/2013    1 recensioni
«Tutto bene?» mi chiede Sara attorcigliandosi una ciocca dei capelli biondi sul dito indice della mano destra.
«Tutto bene, non preoccuparti.» rispondo anche se non è vero.
Come posso spiegare la situazione a Sara e a Maddalena? Come posso dire loro che ho mentito? No, io non ho mentito. Loro non mi hanno mai chiesto “Ehi, visto che hai vissuto a San Antonio non è che conosci Jared Padalecki?” No, loro non mi hanno chiesto mai nulla. Io ho semplicemente omesso un piccolo particolare. Sempre se conoscere un attore famosissimo sia un piccolo dettaglio. Riprendo in mano il cellulare e mi collego a internet. Trattengo un imprecazione quando, nero su bianco, mi appare la news che Jared è veramente in Italia a girare un film, Afferro una bottiglietta d’acqua dallo zaino e bevo a piccoli sorsi.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Padalecki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Niente di quanto narrato in questa fanfiction è reale o ha la pretesa di esserlo. È frutto della mia fantasia e non vuole assolutamente offendere la persona in questione. I personaggi originali appartengono alla sottoscritta.


Trentasei Giorni


Capitolo Venti
*13 Agosto*


Se chiama qualcun altro giuro che urlo. È dalle sette che il mio cellulare continua a suonare, prima la mia pro zia, che alle sei e mezza del mattino ha avuto il coraggio di chiedermi se stessi dormendo!
Era ovvio che stessi dormendo. Fino alle otto ho avuto un po' di pace, poi il telefono ha iniziato a suonare nuovamente. Prima i miei genitori, poi i miei fratelli, e gli zii e i cugini... ma quanti parenti ho?
Troppi.
Mi siedo sul divano e inizio a mangiare la mia macedonia.
Sara dorme ancora e quindi non mi ha fatto gli auguri... in compenso sua madre mi ha mandato un messaggio in cui me li fa. Anche Maddalena e Angela mi hanno fatto gli auguri.
Infilzo un pezzo di fragola con la forchetta e cambio canale, un estate non c'è nulla d'interessante in tv. Non che il resto dell'anno la guardi, sono sempre al bar a lavorare.
Giro la forchetta nella ciotola e sospiro. Non so perché, ma c'è qualcosa che mi ronza in testa, un pensiero che non riesco a definire ma che non se ne vuole andare.
Probabilmente non è nulla d'importante, altrimenti riuscirei a capire cosa mi passa per la testa.
Sbuffo e finisco la macedonia, poso la ciotola sul tavolo e sbuffo ancora.
Dovrei smettere di sbuffare.
Il mio cellulare suona, e un SMS. Lo prendo e clicco la bustina gialla.
È un messaggio di Jared. Sorrido.
"Happy b-day :)" Si è ricordato... che carino.
"È ovvio che si è ricordato, lo hai ripetuto fino all'esaurimento!"
Non è vero!
Il cellulare squilla ancora, è un altro SMS, sempre di Jarad.
"Lei non viene."
Cosa? Cosa? Cosa?
Rileggo quelle parole. Non ho letto male. Gen non verrà.
Gen non verrà.
Gen non verrà.
E se non si fosse capito... Genevieve non verrà!
Un problema in meno!
Salgo di sopra ed entro in camere dove dorme Sara, è sveglia e si sta vestendo.
«Auguri.» mi dice guardando una maglietta gialla.
«Grazie.» rispondo. «Andiamo a fare colazione?» chiedo. Chi se ne frega se l'ho già fatta, sono contenta! Gene non verrà.
«Va bene.» mi risponde Sara indossando la maglietta.
Sorrido e vado in bagno a lavarmi le mani. Prendo la spazzola e mi pettino, mi viene in mente che non ho ancora ringraziato Jared per gli auguri.
Lo faccio appena scendo in cucina, un semplice grazie credo che vada più che bene. Non posso aggiungere un "tesoro" o "amore".
O si?
No, credo che non sia il caso. Non ancora.

***

Ho inviato il messaggio a Jay mentre stavamo aspettando di ordinare i nostri cappuccini, ossia cinque minuti fa. «Secondo te perché Mark non mi ha regalato nulla?» mi chieda mormorando mentre gioca con una bustina di zucchero di canna.
"Perché lui vuole solo trombarti, non giurarti amore eterno."
«Non lo so.» rispondo e sposto le braccia dal tavolo, i cappuccini e le brioches sono arrivati. «Forse si è dimenticato.»
Lei mi guarda, non è convinta. «Ieri mi ha detto che per lui queste cose non contano.» mormora girando il cucchiaino nel cappuccino.
Per questo hanno litigato! Beh stavolta do ragione ha Mark ed è la prima e l'ultima volta che lo faccio!
«Pensavo fosse più romantico...» sospira lei, «era così dolce quando facevamo l'amore...»
Finisco la schiuma di latte guardando la tazza. So che se alzassi la testa le scoppierei a ridere in faccia. Mi pare ovvio che fosse dolce in quei momenti, viene da solo per quello!
«Io lo amo tanto, e so che mi ama anche lui.» dice. «Magari era solo nervoso?» mi chiede toccandomi un braccio.
La guardo e rimango in silenzio qualche istante. «Può darsi.» rispondo.
Può darsi che si stesse rendendo conto di non aver specificato alcune cose, del tipo: "noi siamo solo trombamici e non avremo mai una storia d'amore!"
Mark, Mark, alcune cose vanno specificate!
«Spero che stasera non si arrabbi.» esclama lei, mentre io la guardo sospettosa.
Che le sta saltando in mente?
«Perché ho deciso che vado con lui a cena fuori, così facciamo pace.» risponde.
Cosa?
«Mi devi prestare la macchina.» dice e per poco il cappuccino non mi va di traverso. Ma è il mio compleanno, idiota! «E mi devi prestare anche i soldi per la cena, sai, li ho spesi tutti per il regalo.»
Questo è troppo. Rimango in silenzio mentre finisco di mangiare la brioche. Sorseggio il cappuccino sotto il suo sguardo, sicuramente si aspetta un mio sì, ma io non sono fessa.
«No a tutte e due le domande.» esclamo, «È il mio compleanno e tu rimani con me, non vai in giro con quello.» Sara mi fissa,gli occhi grigi dilatati, le labbra che tremano dalla rabbia. «Perché no? Io lo amo!» esclama facendo voltare qualche persona.
«Perché oggi è il mio compleanno.» dico finendo di bere, mi alzo e vado alla cassa a pagare. «Quindi non ti presto i soldi per quella stupida cena, sono cazzi tuoi se li hai finiti.» infilo il portafogli in borsa e la afferro. «E la macchina te la puoi scordare, se ci tieni tanto andate a piedi.»
Esco dal bar ignorando la gente che mi fissa. Le solite vecchiette impiccione che non hanno nulla da fare se non spettegolare.
Fuori dal bar mi siedo sulla panchina e accendo una sigaretta, sono nervosissima. Come può pensare di andarsene con quello? E poi... oggi! Che è il mio compleanno!
«Sei una stronza.» esclama Sara uscendo dal bar. «Offrimi una sigaretta.»
«Le ho finite, scusa.» le dico, in realtà non è vero, ho il pacchetto nuovo in borsa. «Vai a comprarle.»
Spengo la sigaretta e ritorno in negozio per ordinare la torta. Sara rimane fuori, è incazzata e fra poco inizierà a sbuffare.
Ordino una torta gelato e un chilo di salatini e pizzette, saranno pronti per le cinque del pomeriggio.

***

Sara non mi ha aiutato ha preparare la cena, ho dovuto fare tutto da sola. Naturalmente ho nascosto la mia borsa e le chiavi dell'auto, non voglio rischiare che mi rubi qualcosa.
È brutto non fidarsi della propria migliore amica, ma Sara mi ha già dimostrato che non si ferma davanti a un NO.
Metto la teglia con i tranci di salmone in frigo, chiudo la porta con una manata e chi se ne importa se rimane l'impronta. Pulirò domani.
Sara è di sopra e la raggiungo. «Vado a prendere la torta.» esclamo, lei, ovviamente m'ignora. E io ignorerò lei. «Torno subito.» dico prima di uscire, Sara sospira.
Scrollo le spalle ed esco.
Prima Jared mi ha inviato un messaggio, per le otto lui e Mark saranno qua. Devo prendere la torta, passare a prendere qualcosa per l'aperitivo, del Martini bianco e Crodino andranno benissimo.
Anzi, prima prendo da bere e poi passo a ritirare la torta e i salatini.

***

Dopo averci pensato mezz'ora ho deciso di legare i capelli in una coda alta.
La tavola è pronta, il salmone è in forno, io mi sono lavata e vestita, ho deciso di mettere il vestitino lilla, lungo fino alle ginocchia.
Sara invece indossa una minigonna così corta che sembra una fascia per capelli e un top talmente scollato e trasparente che poteva evitare di mettere, tanto sarebbe stato uguale.
Mi guardo allo specchio, afferro il gloss e lo passo sulle labbra. Ora posso scendere, mancano cinque minuti alle otto, quei due dovrebbero arrivare fra poco.
Sara è seduta in giardino a fumare. «Mi presti almeno la macchina?» mi chiede.
«No.» rispondo.
Lei grugnisce un insulto, forse un “troia”ma non m'importa.
I ragazzi arrivano puntuali, hanno entrambi in mano un sacchetto.
Guardo Sara e vedo i suoi occhi illuminarsi, forse Mark le ha fatto un regalo.
Jared mi bacia le guance e mi porge il sacchetto.
«Grazie!» esclamo contenta, «Ma non era necessario!»
Sara avvicina le mani al sacchetto che ha Mark, ma lui la scansa e si avvicina a me.
«Auguri.» mi dice e mi bacia una guancia, un bacetto veloce e umidiccio. «È per te.» aggiunge dandomi il sacchetto. Eh?
Sbircio e vedo un pacchetto piccolo, la carta è blu e lucida, il fiocco color argento.
«Gra... grazie.» mormoro sorpresa.
«Cosa? A lei fai il regalo e a me no?» strilla Sara.
«È il suo compleanno,» le dice Mark indicandomi, «non il tuo.»
Sara apre la bocca, è infuriata lo capisco da come stringe le mani a pugno. «Allora stasera andiamo a mangiare fuori, solo noi due.»
Mark scuote la testa. «No, è il compleanno di Jennifer e io rimango qui.»
Jared mi prende per mano ed entriamo in casa, poso i sacchetti su una sedia libera e prendo le bottiglie del Martini e dei crodini. Mark entra in casa e mi ringrazia quando gli porgo un bicchiere pieno di crodino e Martini. Sara si scola il bicchiere in un sorso.
«Auguri Jenny.» ringhia.
Io la ignoro, c'è Jared e Mark questa sera mi sembra simpatico. E non per il regalo, ma perché ha detto no a Sara, chissà, forse lui le ha detto che non la ama ma lei non ci crede.
Sarebbe probabile.

***

Siamo in giardino e sto per aprire i regali, afferro quello di Mark, prendo il pacchetto e lo scarto con attenzione.
È una scatoletta blu, sembra quella di una gioielleria. La apro e sorrido quando vedo un semplice bracciale in argento. «Grazie.» esclamo fissando il ragazzo, lui accenna un sorriso e beve un sorso di spumante.
Prendo quello di Jared e mi sento osservata da Sara. La guardo e vedo che fissa la scatoletta del regalo di Mark che ho posato sulle ginocchia.
Lo vedo, lo capisco che è gelosa. A me ha fatto il regalo e a lei no.
Ignoro Sara e mi concentro sul regalo, anche quello di Jared è una scatoletta di una gioielleria, sospetto che li abbiano presi nello stesso posto.
La apro, è una catenina in argento con un ciondolo, una “J”. Sulla lettera, c'è un piccolo brillantino. «È bellissima.» mormoro. Abbraccio Jared lo bacio su una guancia, lui mi stringe e sento le sue labbra posarsi sul mio orecchio.
Brividi, brividi, brividi.
Mi volto di scatto quando sento urlare. Sono Mark e Sara che litigano perché lui mi ha fatto il regalo a me e non a lei.
Lui le ripete che mi ha fatto il regalo perché è il mio compleanno e con Sara non deve festeggiare nulla.
Lei ci rimane di merda, butta il bicchiere per terra e rientra in casa come una furia.
Una delle porte sbatte violentemente.
Mark torna a sedersi davanti a noi, sposto i regali e li infilo in uno dei sacchetti.
Siamo in silenzio, è quasi imbarazzante. «Sono rimasti alcuni salatini... li vado a prendere.»

***


Abbiamo mangiato tutti i salatini e abbiamo finito la torta,credo che se ingurgiterò anche solo una briciola il mio stomaco esploderà.
Abbiamo anche bevuto, lo spumante è finito così come il Martini.
Sono ubriaca.
Mark è sdraiato su uno dei lettini, mentre io e Jared siamo sull'altro. Lui mi stringe, mi bacia i capelli e la sua mano gioca con la mia. Ogni tanto mi sfiora le braccia facendomi rabbrividire.
Mark ci ha raccontato della sua famiglia, dei dispetti che suo fratello maggiore gli faceva quando erano piccoli e quelli che lui faceva a sua sorella, tipo rubargli il ciuccio o qualche giocattolino.
Mi sembra più simpatico stasera ma forse e l'alcol che mi fa pensare questo.
Diciamo che da quando Sara è andata in camera l'atmosfera si è alleggerita parecchio.
Nonostante tutto, è stato un bel compleanno.

   
 
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