2.
Strenght
Strenght
Se c’era
qualcosa che Caroline aveva imparato ad apprezzare negli ultimi decenni
trascorsi insieme a Klaus, era l’assoluta mancanza di
un’occasione per annoiarsi.
Il problema del
condividere la propria eternità con un ibrido millenario e
dall’ego talmente esteso da poter modificare la forza di
gravità dell’intero pianeta era che ci sarebbe
stato sempre qualcuno da combattere, un territorio da riconquistare,
nemici da distruggere e creature di ogni tipo che li avrebbero
volentieri voluti morti entrambi e persino alleati che voltavano loro
le spalle per qualche ipotetico migliore offerente.
Inizialmente Klaus aveva
fatto tutto ciò che era in suo potere per tenere Caroline
lontana dai guai e dalla traiettoria di suddetti avversari –
compreso rinchiuderla in varie occasioni nello scantinato per impedirle
di andare insieme a lui, privarla del suo anello diurno, affidarla alla
custodia di Elijah – ma era inevitabile che la vampira prima
o poi si stancasse di venire sempre scelta come strumento per
ricattarlo e di trovarsi così, odiosamente, nei panni
dell’eterna damigella in pericolo.
Per questo motivo
Caroline, in uno dei loro brevi periodi di pace, aveva
pressoché obbligato Klaus a darle delle decenti lezioni di
autodifesa –l’amata compagna della creatura
più potente della terra tendeva ad essere di conseguenza la
più minacciata, e dunque sarebbe stato preferibile che
sapesse come comportarsi.
Fu proprio a quelle
lezioni che pensò mentre cercava di liberarsi dalla stretta
intorno al collo di un giovane vampiro particolarmente accanito nei
suoi confronti, prima di riuscirci e scaraventarlo dall’altro
lato della stanza.
«Hai bisogno
di aiuto, tesoro?», le arrivò la voce di Klaus,
calma come se si fosse trovato seduto su un portico a sorseggiare
tè invece che alle prese con i cinque mannari che lo avevano
accerchiato.
«Ho tutto
sotto controllo!» Ribatté lei, prima di snudare le
zanne contro un secondo vampiro.
Quest’ultimo
sorrise minaccioso, snudando a sua volta i lunghi canini appuntiti.
«Meglio se ascolti il tuo ragazzo, bambolina.»
«Sicura?
Perché ho quasi finito, qui», continuò
l’ibrido imperterrito, gettando per terra con aria
indifferente un cuore sanguinante.
Caroline
ringhiò, infastidita da quell’insistenza.
«Ti ho detto che ho tutto sotto controllo, Nik!»
Poi si avventò sul suo avversario e, per il semplice gusto
di dimostrare a Klaus che sapeva davvero come gestire la situazione,
gli morse il collo e poi glielo spezzò, gettandolo da una
parte alla stregua di un pupazzo inerte.
Quando
sollevò lo sguardo sul terzo non-morto, il sangue le
imbrattava le labbra e lei si pulì distrattamente con il
dorso di una mano. «Suppongo tu sia il prossimo»,
sibilò, lasciando che il viso le si trasformasse nella
maschera da vampiro che di tanto in tanto le piaceva indossare.
Qualche tempo dopo, lei
e Klaus furono gli unici a trovarsi ancora in piedi in mezzo a quella
strage.
Ansimando, Caroline si
sistemò una ciocca di capelli che le era finita davanti agli
occhi, e con la punta delle sue Louboutin spostò con un
calcio il paletto di legno di verbena – questa, poi, le era
nuova – che uno dei licantropi aveva cercato di spingerle nel
cuore. «Idiota», borbottò, scavalcando
il corpo.
Klaus si
voltò verso di lei e in un lampo le fu accanto.
Sollevò le mani insanguinate di sangue non suo,
fortunatamente, e le cinse il volto; solo dopo un’accurata
ispezione per accertarsi che non fosse ferita tirò un
sospiro di sollievo.
«Stai
bene», mormorò sollevato, posando la fronte sulla
sua.
Caroline emise uno
sbuffo divertito. «Figurati, questi qua erano dei
dilettanti», fece, mal celando la palese soddisfazione che le
stava facendo brillare gli occhi.
«Sì,
lo erano», concesse lui, abbracciandola.________________________________________________________________
Inizialmente
doveva essere diversa, ma poi ha preso un'altra piega...
vabbè. xD Per il dialogo, ho preso ispirazione da qui.
Grazie
a Mery1992, giudo e windedghosts per
aver recensito lo scorso capitolo! :**
A
presto con il prossimo, vostra
Niglia.