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Autore: buffy4ever    23/06/2013    6 recensioni
Raccolta di one-shot su momenti non visti Rumbelle, dalla Foresta Incantata a Storybrooke. Cercherò di seguire un ordine cronologico.
1. La tazzina scheggiata
2. Affetto?
3. Il prezzo della Libertà
4. L'ombra
5. Skin Deep
6. Non rifletto il volto ma il cuore
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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(Le frasi tra ** ** sono tratte dal libro. Più note a fine capitolo.)
 
4- L'ombra 
 
Rumpelstiltskin filava come quasi ogni sera. Era stata una lunga giornata... Cercare di convinere Regina che non sarebbe mai stata amata dal popolo, come Biancaneve ,aveva richiesto pazienza e strategia. Ma tutto era già scritto. Ogni giorno, il districato intrigo del futuro si liberava di un nodo, facendo un po' più di chiarezza. Ogni giorno era di un passo più vicino al suo Baelfire. Solo dopo averlo trovato, avrebbe potuto darsi pace...e nel suo cuore ormai oscurato, sperava che il suo bambino potesse perdonarlo per tutto. 

Il cigolìo della ruota lo rilassava totalmente, e si godeva il silenzio del castello oscuro come ogni notte... Da quando aveva portato lì Belle, la solitudine era un bene un po' più raro, circoscritto alle ore che passava nella sua stanza da lavoro, a lei proibita, e a momenti come questo. Belle sembrava aver accolto a braccia aperte il suo destino. Lavorava con costanza e con cura, gli serviva i pasti e sopratuttto gliene ricordava quando era troppo impegnato nei suoi incantesimi. A volte condividevano la tavola, sopratutto quando lui non era di umore eccessivamente nero, e ultimamente succedeva un po' più spesso. Ma , nonostante lei fosse sempre allegra e sorridente, a volte vedeva quell'ombra nei suoi begli occhi azzurri...un'ombra che conosceva fin troppo bene. La mancanza. Era anche in quei momenti che Rumpelstiltskin si pentiva di averla trascinata via dalla sua famiglia, dai suoi affetti... In quei momenti riconosceva di essere un mostro, nonostante lei lo trattasse con gentilezza. Cos'altro poteva fare? Era qui, sola, e lui era la sua unica compagnia. Ovviamente lo cercava soltanto per evitare la solitudine...e Rumpelstiltskin riusciva a capirla, perchè era impossibile che qualcuno si affezzionasse a lui davvero, per qualsiasi altra ragione. 

Il cigolìo si fermò non appena Rumpelstiltskin sentì in lontananza un tonfo, proveniente dalle scale. Scattò in piedi. Il castello era protetto, ma non si poteva mai conoscere totalmente la magia, o se qualcuno era tanto potente da contrastarla.
Ma le scale erano tranquille, niente era fuori posto. Gli sembrò di aver solo immaginato tutto, finchè non sentì una folata di un riconoscibile profumo...forse la sua custode era sonnambula?

Si diresse dove sapeva di trovarla spesso nel tempo libero, la biblioteca. Da quando gliel'aveva mostrata qualcosa era cambiato tra loro...lei aveva iniziato a stargli più intorno, senza alcun timore. E lui aveva iniziato a godere della sua compagnia, delle sue chiacchiere su qualunque cosa, del suo modo di canticchiare mentre puliva il castello, o della familiarità nel prendere il tè con lei...mai avrebbe pensato di affezzionarsi a Belle, eppure era cosciente che stava accadendo ogni giorno di più....e aveva come la sensazione che non avrebbe portato a nulla di buono.

Lei era in biblioteca, infatti. La vista lo fece quasi ridere: accucciata su una delle poltrone,con una spessa coperta a proteggerla dagli spifferi di aria fredda , i capelli legati in una semplice coda appoggiati su una spalla, e un libro in mano ma gli occhi pesanti dal sonno.

"Cara, soffri per caso di uno strano tipo di insonnia?"

Lei balzò sulla poltrona, lasciando cadere il libro per terra e allentando la presa sulla coperta che scivolò da un lato, mostrando il tessuto della semplice camicia da notte bianca che indossava. Prontamente lei tornò a coprirsi guardandolo con sollievo. Era solo Rumpelstiltskin. E lei era davvero una strana ragazza.
 
"Mi dispiace, non vi avevo sentito arrivare. No, io...si. Si, non riuscivo a dormire."
 
Aveva l'aria stanca. Voleva sicuramente dormire, e Rumpelstiltskin poteva solo immaginare cosa glielo impedisse. Forse il fatto che abiti in questo castello sperduto come tua custode, quando avrebbe potuto continuare a fare la principessa nel castello di suo padre?Rumpelstiltskin si avvicinò alla poltrona, per poi chinarsi e prendere il libro che le era caduto, riconoscendo il titolo. Doveva sicuramente averlo letto, nei vari anni della sua lunga esistenza.
 
"Jane Eyre , eh? Ragazza particolare." Si, una strana ragazza anche lei, pensò Rumpelstiltskin tra sè.
 
"Coraggiosa." Belle prese il libro che le porgeva, ringraziandolo con un cenno del capo. I suoi occhi blu brillavano come sempre quando parlava di avventure e storie che la appassionavano.
 
"Nonostante tutto ciò che ha passato...non ha avuto paura di mettersi in gioco. Di amare un uomo complicato...di tornare da lui."
 
Già. Rumpelstiltskin ricordava vagamente la storia...Il ricco signor Rochester e la sua moglie matta di cui nessuno sapeva nulla...e poi l'arrivo dell'istitutrice della figlia e la nascita di un amore tra due persone molto diverse, fino alla sventata tragedia finale in cui lui perdeva parzialmente la vista. Ma lei torna , dopotutto, da lui.
 
**E il signor Rochester era sempre brutto ai miei occhi? No; la gratitudine, e molti sentimenti analoghi, tutti piacevoli e caldi, facevano del suo viso l'oggetto che più amavo vedere; la sua presenza, in una stanza, illuminava più del fuoco più ardente.**

"Rumpelstiltskin?"

Lui si riscosse. Doveva essersi calato troppo nei suoi pensieri, si accorse che lei lo guardava con aria preoccupata.
 
"Si cara?" 

"Vi ho chiesto se l'avete letto. E' molto bello."

Rumpelstiltskin cercò di rimettere su la sua consueta maschera di noncuranza, cosa che risultava sempre più difficile in presenza di Belle.

"Mmh, può darsi. Chi lo sa quanti libri avrò letto, vecchio come sono, eh?"

Lei rise. Ormai lo faceva spesso, mentre lui parlava. Anche se diceva cose banali, il più delle volte per scacciare via le strane sensazioni che provava verso di lei in alcuni momenti...ma lei sembrava...leggerlo. Come fosse uno dei suoi libri. E ciò lo spaventava e lo affascinava allo stesso tempo.
 
La lieve risata si trasformò quasi subito in uno sbadiglio, e Rumpelstiltskin ricordò che era piena notte, e anche se lui non sentiva il bisogno di dormire, sicuramente lei non poteva restare sveglia ancora per molto.

"Sembri davvero stanca. Sicuramente il sonno arriverà se vai a letto."

Le porse una mano, con l'intenzione di aiutarla ad alzarsi, ma lei lo guardò braccata, balbettando ancora qualcosa sul non aver sonno, ma subito rendendosi conto che la scusa era fragile. Rumpelstiltskin si accigliò, facendo cadere la mano di nuovo lungo il fianco, mentre lei abbassò la testa guardandosi le mani che stringevano la coperta, raccogliendo i suoi pensieri.

"Non riesco a dormire bene lì...ho...ho scoperto che qui è diverso. E' più caldo. Più confortevole...mi sento bene qui."
 
Alzò finalmente gli occhi per guardarlo, e Rumpelstiltskin la vide di nuovo: quell'ombra che si stagliava in quel mare di blu. La nostalgia, che si placava quando era circondata da cose che amava. Effettivamente una cella in un sotterraneo non offriva certo un bel clima per sentirsi confortevoli e a proprio agio.

**Avete freddo perché siete sola: nessun contatto accende il fuoco che è in voi.**
 

"Vieni Belle."
 
Le porse di nuovo la mano, che questa volte lei prese docilmente seguendolo lungo le scale e i corridoi, reggendo strettamente con l'altra la coperta e il libro insieme, attenta a non farli cadere. Si fermò davanti a una porta di mogano abbastanza grande, che aprì, lasciando, a malincuore, la mano di Belle e facendole cenno di entrare dentro. La stanza era spaziosa, ariosa, le pareti erano di un bel rosa antico e la finestra, incorniciata da pesanti tende color crema, aveva una bella vista sul giardino. C'era una poltrona accanto ad essa . Un letto, un vero letto, faceva bella mostra di sè al centro della stanza, e dall'altro lato vi erano anche un armadio e una specchiera. Belle era incantata mentre si guardava intorno, il sonno ormai dimenticato.

"Forse qui starai più comoda..."

"E' per me, davvero?"
 
Lei si voltò a guardarlo, l'espressione ancora meravigliata, come se non meritasse niente del genere. Di sicuro non meritava il posto in cui aveva dormito fin ora. Tutto questo tempo.
 
"Non dirmi che preferisci tornare nel tuo amato sotterraneo cara. Ti sei forse affezionata?"
 
Lei sorrise di nuovo alla sua ironia. Rumpelstiltskin si rese conto che adorava vederla sorridere. 
Lei,per la seconda volta da quando si conoscevano, gli gettò le braccia al collo, abbracciandolo.
Rumpelstiltskin si rese conto che adorava anche i suoi abbracci. 
Per il resto di quella notte, l'ombra rimase molto lontana dai loro occhi.

 
**La compagnia di Edward non mi stanca mai: lui non si stanca mai della mia, cosi come non ci stanchiamo delle pulsazioni del cuore che batte nei nostri petti.**
 
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Ebbene... capitolo arduo, davvero! Avevo intenzione di mettere a confronto queste due storie che amo tanto, ma non so se ci sono pienamente riuscita...sicuramente mi aspettavo di riuscire un po' meglio! Il libro, è appunto Jane Eyre, di Charlotte Bronte, di cui ho riportato alcune frasi per rispecchiare questi momenti tra Rumpel e Belle..ho subito sentito un'analogia tra le loro storie...aspetto i vostri commenti, positivi o negativi che siano! ^_^ Rumpel è difficile da decifrare per me! Sto cercando di farlo gradualmente, ma , ahimè, la mano scivola sempre un po'! Vi avviso che la prossima storia sarà probabilmente divisa in due parti, una dal punto di vista di Belle e una dal punto di vista di Rumpel. Ci sarà molta avventura ma anche molta 'paura'. Preparatevi per un po' di azione! Io non vedo l'ora! :D a presto!
 
  
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