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Autore: madelifje    24/06/2013    10 recensioni
Rimasi incantata a guardare i suoi occhi azzurri e i bellissimi capelli biondi. Sembrava un angelo.
Mi voltai verso mio fratello.
-Hazza, chi è?
-Sorellina, ti presento il mio amico Niall
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-Finalmente è arrivato il supplente di musica. Resterà con voi per un po' non so dirvi di preciso
La mia migliore amica disse:- Mhm, è figo il ragazzo.
Il nuovo supplente disse: -Ciao ragazzi.
Quanto a me, l’unica cosa che uscì dalla mia bocca fu: -Niall?!
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-Sono incinta! -esplosi
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '(Im)Perfect life'
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Again

When I fall to my feet 
Wearin' my heart on my sleeve 
All I see just don't make sense 
You are the port of my call 
You shot and leavin' me raw 
Now I know you're amazing
Mika - Underwater 


Sue’s POV


Louis era sulla porta. Vederlo mi fece uno strano effetto, perché sembrava serio. Sul punto di dire qualcosa di importante. Anche io avevo delle novità per lui, così sentii gli angoli della mia bocca sollevarsi automaticamente.
-Lou! Sono felice che tu sia qui!
-Anche… io. –rispose.
-Ti devo dire una cosa… -iniziammo in stereo.
-Prima tu! –esclamammo. Scoppiai a ridere.
-Dai, vai.
-No! Prima tu.
In fondo ero felice che mi avesse lasciato iniziare, mi sembrava di stare per implodere.
-Harry è in soggiorno. È venuto qui per scusarsi per come si è comportato alla mia festa… sembra davvero sincero. Stavolta. Non è incredibile?
-Già, incredibile. –mormorò Louis. Sfoderò un sorrisone che mi sembrò tremendamente forzato. Cosa stava succedendo?
-Louis? Cosa mi volevi dire?
Avvampò e fece due passi indietro. –Oh, niente… Solo… Ti va di studiare insieme per la prima degli esami? Mi serve una mano in algebra.
Era una proposta idiota, non ci voleva un genio per capire che fosse stata inventata al momento. Louis sembrava tremendamente abbattuto.
-Va tutto bene?
-Sì! Certo! Tu sei un genio della matematica, quindi…
-Mi piacerebbe tantissimo, Tommo.
Avvampò fino alla radice dei capelli, farfugliò un saluto e se ne andò camminando speditamente.
Avevo una strana sensazione.
 
Amy’s POV
-Di’ un po’, ma non hai amici maschi? –Chiesi dopo aver schiacciato il tasto verde.
-Sì, -rispose Louis dall’altra parte della cornetta. –ma è meglio parlare con qualcuno che conosca bene Sue Callaghan e che non sia Bella. Sai com’è fatta
-Louis. Sue Callaghan?
-Già.
-Cazzo.
-Già.
-Mio fratello?
-Già.
-Merda.
-Già.
L’espressione di Niall era alquanto basita. Gli sorrisi.  
-Ti ha rifiutato per mio fratello?
-Sì! A quanto pare Harry è andato da lei per scusarsi di quello che ha detto e fatto alla festa, e Sue ha immediatamente accettato.
Naturale che avesse accettato, era innamorata persa. Questo però non avrebbe aiutato il morale di Louis, quindi non replicai. Harry era un idiota, sposato ed aveva la tendenza a distruggere le relazioni. Non avrei mai voluto che frequentasse una delle mie amiche. D’altro canto, erano entrambi adulti e non c’era niente che potessi fare per fermarli. Però forse c’era un modo per mettere in buona luce Louis.
-Senti… Hai impegni per domenica?
 
-Dove vai? –chiese mio fratello appoggiandosi allo stipite della mia porta.
-Finchè tu non ti sposti, da nessuna parte. –replicai seccamente.
-Sorellina, il tuo sarcasmo potrebbe danneggiare le relazioni amorose.
-Dillo a Niall. –Mi sistemai il vestito. Il corpetto non era aderente e ricadeva morbido sui fianchi. Nessuno si sarebbe accorto della pancia, ma l’idea di indossarlo mi metteva ugualmente a disagio.
Harry fece un passo a destra. –Adesso mi dici dove stai andando?
-Esco con i miei amici… Abbiamo organizzato una certa cosa per Sue.
Mi resi subito contro dell’errore e pregai che non avesse sentito l’ultima parte della frase. Ma lui era Harry Styles.
-Posso autoinvitarmi?
-No.
Si era presentato a casa nostra il giorno precedente (sabato) dicendo di aver avuto un “piccolo scambio di opinioni” con Jenny, per cui avrebbe trascorso un paio di giorni da noi. Mia madre ci aveva creduto, io no.
-Ti seguirò! –mi avvisò mentre prendevo al volo le borse e mi precipitavo al piano terra.
-Sai, avresti fatto meglio a non dirmelo.
Salii sulla Chevy Bel Air e appoggiai le borse sul sedile del passeggero. Se Harry avesse dovuto decidere di giocare sporco non mi avrebbe trovato impreparata. Sfiorando il limite di velocità, mi infilai esclusivamente in strade secondarie, svoltando continuamente e girando in tondo. Non mi interessava arrivare in poco tempo, dovevo solo assicurarmi che Harry non venisse. L’avevo promesso al mio migliore amico. Posteggiai qualche via più in là della mia destinazione e feci il resto del percorso a piedi.
Nel locale c’erano già Liam, Ed, Zayn, Niall e Jules. Il biondo mi salutò con un bacio, mentre gli altri si limitarono ad un cenno della mano. Avevamo ancora un sacco di cose da fare e lei sarebbe arrivata solo dopo un’ora e mezza.
Liam stava montando le luci, Niall e Zayn si occupavano del cibo mentre Ed e Jules pensavano alla musica.
-Styles, dimmi che hai un fottuto paio di forbici. –urlò Louis entrando dalla porta di servizio.
-Solo se convinci Horan a darmi una pizzetta.
-Horan, dalle una pizzetta. –mi fece eco Louis. –Ho davvero bisogno di quelle forbici!
-Le paroline magiche? –chiese Niall agitando una forchetta. Sembrava una casalinga anni cinquanta con tanto di capelli biondi e cotonati.
-Muoviti o troverò un modo alternativo per usare quella forchetta. E non sarà piacevole.
Gli occhioni di Niall si spalancarono e mi tese di scatto una pizzetta. Feci scivolare le forbici sul tavolo in modo che arrivassero a Louis.
Iniziai a posizionare i piatti di plastica, i bicchieri e le posate sul tavolo. Avevamo affittato l’intero locale ed ero sicura che sarebbe stato tutto fantastico.
Oddio, sembra una frase da fanfiction.
Tra una settimana sarebbero iniziati i nostri esami A-level e noi eravamo in un locale pseudo vintage ad organizzare una seconda festa di compleanno a Sue. E sì, l’idea era stata mia, ma Louis si sarebbe preso il merito davanti alla festeggiata.
Due minuti dopo si sentì un colpo e Bella varcò a grandi passi la porta.
Erano tutti allibiti.
-Bella Rosenberg è in orario? –Esclamò Zayn.
-Più o meno. –dissi ridacchiando. -Le ho spostato avanti di un quarto d’ora l’orologio del cellulare, tecnicamente è in ritardo.
Tutti scoppiarono in una fragorosa risata, ma durò poco. Non avevamo tempo da perdere.
Un quarto d’ora dopo era tutto pronto, ed era giunto il momento della fase due.
-Sii convincente. –mi intimò Jules. Io le strizzai l’occhio e presi una cipolla.
 
-Ehilà Amy! Adesso sto portando fuori il cane, cosa c’è?
-Sue… -singhiozzai. –Ho li…tigato con N-Niall.
Il biondo mi guardò malissimo.
-Merda. Se lo incontro giuro che lo uccido. Dove sei, Emyna?
-Al G-Golden Fox. Vieni, ve..ro?
-Sì. Arrivo subito.
Riattaccai. I miei angoli della bocca si sollevarono e diedi il cinque a Louis.
Mi sentivo come un fottuto genio del male.
Sue non rispettava mai i limiti di velocità. Mai. Una volta aveva negato di stare andando a 100 km/h quando il limite era 60, e il vigile ci aveva creduto. Probabilmente, se Sue non fosse stata così bella le avrebbe dato la multa.
Qualcuno spense le luci e ci accucciammo sotto ad un tavolo. Sentii qualche idiota appoggiarsi completamente sul mio alluce e pregai che Sue arrivasse presto. Oppure Johnny Depp, anche in versione Edward Mani di Forbice.
-UNA BLATTAAA! –strillò Bella. Ecco la parola che non avrei mai voluto sentire. In preda al panico, mi lasciai scappare un grido e schizzai fuori dal tavolo.
-DOV’È? DOVE CAZZO È?! –urlai. Poi lo sentii anche io: il ticchettio delle zampette. Sentii i brividi salirmi lungo la schiena.
-Amy Styles che si fa mettere KO da un innocuo scarafaggio. Non ci credo. –commentò Ed.
-Innocuo? L’ho visto, è peggio dello scarafaggio di Men in Black! Niall Horan, smetti immediatamente di ridere! –ringhiai.
-Non… ci… riesco…! –farfugliò il mio ragazzo. In piedi su una sedia, continuai a cercare la blatta. Il nero del suo orrendo corpo risaltava in maniera inquietante sul grigio chiaro del pavimento, nonostante fossimo ancora al buio.
-Eccola lì! –strillò Bella. In un moto di coraggio, tutti i ragazzi strisciarono fuori dal tavolo e cercarono di ammazzare lo scarafaggio, senza riuscirci.
Poi Liam la calpestò e Jules, Bella ed io esultammo.
  In quel momento Sue aprì la porta. Per un attimo restammo tutti immobili a fissarci, al buio più completo,  poi qualche genio decise di accendere le lucine.
-SORPRESA!
Ok, non era esattamente così che speravamo andasse a finire, ma non é possibile rivolgere la vita reale come se fosse un nastro.
-Io... Non so cosa dire! Amy, ti odio. Ero già pronta a picchiare Niall!
Le sorrisi sperando di avere un'aria innocua e di non sembrare troppo fiera della mia performance.
-Quanto a voi... -fece una pausa per osservare il locale. Grazie a quelli che sembravano scarti degli addobbi natalizi c'era una luce soffusa che illuminava giusto il tavolo, il bancone del bar e lo spiazzo riservato al karaoke. Louis aveva attaccato delle nostre foto di gruppo al muro, Niall aveva sistemato le solite schifezze che si mangiano ai compleanni sul tavolo, mentre grazie a Ed la musica di Bob Marley rendeva tutto l'insieme un po' meno triste. 
-...Penso propri che mi farete diventare sentimentale.
-Non ce lo perdoneremmo mai, -replicò Niall. La sua presenza alla festa sarebbe rimasta tra noi, non c'era nemmeno bisogno di dirlo.
Dopo aver mangiato circa o tre quarti del cibo a nostra disposizione, Zayn propose una partita a obbligo-verità.
-Un gioco più squallido no, eh? -commentai.
-Siamo ad un diciottesimo, é pomeriggio e siamo una decina. La situazione é già squallida di suo.
Non aveva tutti i torti.
-Iniziamo da Amy.
Tipico. -Verità. Ho paura dei vostri obblighi.
Mi sembrava di avere di nuovo tredici anni.
-Quante volte hai fatto sesso con Niall?
Sentii il biondo strozzarsi con la birra e gli diedi un colpo sulla schiena. -Una.
Mi risero in faccia.
-É vero... -tentò Niall.
-Dopo il mio esame al Royal College of music. Avevamo bevuto e... Contenti?
-Allora siete sfigati. -decretò Bella. Decisi di non voler sapere i dettagli della sua storia con Zayn.
-Tocca a Sue. -dissi, ansiosa di cambiare argomento.
-Obbligo.
-Scrivi qualcosa di romantico all'ultima persona con cui hai parlato al telefono! -trillò Jules. Lei dimostrava addirittura dodici anni. -E non barare, ci sono i registri.
-Ehm, Julie? Per farla venire qui le ho telefonato... -intervenni.
-Qui però non c'é il tuo nome... -disse lentamente Zayn, lo sguardo fisso sul display del cellulare. -Ripensandoci, é meglio cambiare obbligo.
-No! É sua madre? Diventa ancora più divertente!
-É il fratello di Amy.
Calò un silenzio tombale.
Non osavo guardare Louis. La.mia migliore amica diventò paonazza e strappò il telefono dalle mani di Zayn.
-Lo faccio. Ok? É solo un gioco. Cosa devo scrivere?
Tutti scatenarono le loro fantasie più assurde, io fissavo il mio migliore amico. Non poteva andare avanti così. Si era impegnato in questa festa proprio per tenere fuori Harry, non poteva rinunciare in quella maniera.
-Diglielo. -gli sibilai all'orecchio.
-No. É innamorata di tuo fratello, la confonderei e basta. Non voglio mettere a rischio la nostra amicizia se so che mi rifiuterà. Non ne vale la pena.
-Sei un codardo, Lou.
-Lo so.
 
-Siete i migliori. Giuro. La festa squallida migliore della mia vita.
-Ce ne sono state altre? -chiese Ed aprendo la portiera della macchina.
-Oh, sì!
A turno, la mia migliore amica abbracciò e baciò tutti. Non potei fare a meno di notare la gioia con cui Louis ricambiava. Quando venne da me mi sussurrò un "Ho detto a Harry che é finita" poi si staccò dall' abbraccio e salì in macchina come se niente fosse.
Quella storia cominciava a diventare parecchio incasinata.
 
Sue's POV
Infilai la chiave nella serratura cantando. Ero troppo felice per accorgermi della luce accesa in cucina così, quando udii un leggero colpo, per poco non ebbi un infarto.
Riaprii la porta, presi un ombrello e la richiusi di colpo, in modo da far accorgere l'intruso della mia presenza. Reggendo l'ombrello a mo' di arma feci due passi verso la cucina.
-HO CHIAMATO LA POLIZIA!
-Davvero? -chiese Harry spuntando alle mie spalle.
-Vaffanculo. Come sei entrato? E non dire "con le gambe".
-La chiave di scorta é nel portaombrelli. Sei prevedibile, Callaghan.
-Ero seria, prima.
-Lo so. Per questo sono qui. Perché non voglio lasciarti andare
-Harry...
Prima che potessi aggiungere altro, mi baciò. Lasciai cadere l'ombrello e abbracciai, mentre lui mi spingeva contro al muro. Pregai che mio padre non rientrasse proprio in quel momento e affondai una mano nei suoi capelli. Ci stavamo muovendo. Camminavamo diretti in camera mia e realizzai quello che stava per succedere solo quando mi resi conto di stare togliendo la maglietta a Harry. E capii di non volermi fermare. Mi baciò il collo e mi aiutò a slacciare il reggiseno. Poi ci lasciammo cadere sul materasso
 
Harry era steso da parte a me. Sentivo il suo petto sollevarsi e riabbassarsi ritmicamente e chiusi gli occhi. Volevo rimanere così per sempre...
-Sue? Sei a casa? -la voce di mio padre risuonò chiaramente nel corridoio.
-Sparisci. -sibilai ad Harry.
-Finestra?
-Finestra. E muoviti. -poi alzai la voce. -Sono in camera, arrivo!
Prima di andare via, si girò verso di me.
-Ti amo.
-Anche io. Adesso vai.
 

HOLA!
ERA IL PENULTIMO CAPITOLO! *piange disperata*
Rimanderò i sentimentalismi all'epilogo, così adesso posso dedicarmi ad altre questioni ewe
Come vi ho già anticipato, ci sarà il seguito. Non so quando lo pubblicherò, ma manderò un messaggio a tutti quelli che recensiranno l'epilogo. Voi al limite controllate verso la metà di luglio, non ci si può mai fidare del mio cervello ;)
Ho lasciato delle questioni irrisolte per il seguito, che sarà molto diverso da questa ff. Ho intenzione di dare più spazio alle altre storie, sempre lasciando un ruolo "principale" ad Amy e Niall. 
Intanto sappiate che vi amo e che siete le migliori ♥
basta, torno a Sherlock Holmes e alla sdraio sul mio terrazzo :)
tantissimi baci,
Gaia

  
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