Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Anguisa    25/06/2013    6 recensioni
Rose odiava l'estate: il caldo afoso che la faceva sudare come un maiale e il sole cocente che le tingeva il viso di una strana tonalità di rosso, mettendo in evidenza le sue lentiggini, la spingevano a trascorrere le giornate estive in casa, oppure nascosta all'ombra di un grande albero.
***
Scorpius non amava l'estate, anzi: si può dire che tra lui e quell'orrenda stagione ci fosse un rapporto di odio reciproco. Ogni volta che lui esprimeva la sua diffidenza per il sole cocente e l'aria irrespirabile tipici di questa stagione, si ritrovava poche ore dopo con il viso arrossato a causa dei raggi ultravioletti e i suoi genitori che ridevano a causa della sua "faccia da granchio che fa decisamente a pugni con i tuoi capelli biondi e i tuoi occhi grigi" (gli disse una volta suo padre).
***
-Weasley?
-No, sono un molliccio- rispose quella ironica.
-Davvero?- chiese il biondino che, ancora scosso dall’incontro, non aveva prestato attenzione al loro dialogo.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Io ODIO l’estate
 

Rose odiava l'estate: il caldo afoso che la faceva sudare come un maiale e il sole cocente che le tingeva il viso di una strana tonalità di rosso, mettendo in evidenza le sue lentiggini, la spingevano a trascorrere le giornate estive in casa, oppure nascosta all'ombra di un grande albero.
Ovviamente per il resto della famiglia (quattro nonni perennemente allegri, due genitori TROPPO apprensivi, un fratello sadico, nove zii impazziti e dieci cugini con seri problemi mentali) il suo odio per l'estate era solo una sciocchezza, un capriccio da sedicenne perennemente in conflitto con il mondo e, una volta superata questa "diffiscile fase dell'adolescianz" (testuali parole di zia Fleur), il suo cosiddetto 'immotivato' odio per l'estate scomparirà.
Rose non ne era tanto convinta e quando zio Charlie era tornato dalla Romania con 25 biglietti d'aereo e un intero albergo sul mar Nero prenotato solo ed unicamente per l'intera famiglia Weasley, dichiarando che questo era il suo regalo di Natale, la ragazza si era ritrovata in camera con sua madre che la sgridava perché dopo "già" due ore dall'annuncio dello zio lei non aveva preparato la valigia. Così, maledicendo uno ad uno tutti i fondatori delle Case di Hogwarts e i loro avi, la rossa aprì l'armadio e incominciò a buttare sul letto i vestiti estivi, preparandosi mentalmente a una settimana di puro stress.... Già s'immaginava la scena: l'allegra famigliola che, come suo solito, faceva rumore, giocando a volley o tennis in spiaggia, James e Hugo che riempivano le pistole d'acqua e cercavano di bagnarla, inseguandola, e poi le sue cuginette sdraiate a pancia in giù sugli asciugamani per prendere il sole, spettegolando sui ragazzi... Oh sì, senz'ombra di dubbio sarebbe stata una settimana indimenticabile che, per sua fortuna, sarebbe cominciata l'indomani.

 ๑

Scorpius non amava l'estate, anzi: si può dire che tra lui e quell'orrenda stagione ci fosse un rapporto di odio reciproco. Ogni volta che lui esprimeva la sua diffidenza per il sole cocente e l'aria irrespirabile tipici di questa stagione, si ritrovava poche ore dopo con il viso arrossato a causa dei raggi ultravioletti e i suoi genitori che ridevano a causa della sua "faccia da granchio che fa decisamente a pugni con i tuoi capelli biondi e i tuoi occhi grigi" (gli disse una volta suo padre).
Ma Scorpius sopportava la sua "faccia da granchio" e le risate dei suoi genitori, sapendo che quella maledetta stagione durava solo tre mesi, giusto il periodo delle vacanze estive, e al suo ritorno a scuola non avrebbe più dovuto preoccuparsi del rosso delle sue guance o della quantità industriale di protezione solare 50 che doveva spalmarsi addosso ogni volta che usciva di casa.
Tuttavia la vera tortura incominciava la prima settimana di Agosto quando era costretto ad andare al mare con i suoi genitori per sette lunghi giorni durante i quali avrebbe dovuto lottare con il sole.... Oh sì, perché al mare l’unico posto sicuro in cui nascondersi era la stanza d’albergo, ma ogni volta che ci metteva piede senza che i suoi genitori lo sapessero, un dannatissimo Elfo domestico spuntava dal nulla e dava l’allarme al “padrone”, così Scorpius si ritrovava a dover subire le solite sfuriate del padre.
Il biondino aveva appena chiuso la valigia, quando sua madre incominciò a strillare il suo nome per i corridoi del Manor: era arrivata l’ora della partenza e lui era pronto a combattere con l’estate.

C’erano tanti misteri della vita che Rose non riusciva proprio a capire, e uno di questi era il motivo per il quale lei e tutta la grande famiglia Weasley (e Potter) abbiano dovuto prendere l’aereo. Che lei sappia, nella famiglia non c’era nessun Maganò, perciò erano tutti in grado di compiere magie, di conseguenza avrebbero potuto tranquillamente smaterializzarsi. All’improvviso si ricordò di essere minorenne, così come suo fratello e un quarto dei suoi cugini, ma le venne in mente che per usare la Metropolvere non era necessario avere più di 17 anni, perciò il dilemma tornava…
-Zio Charlie?
-Sì, Rosie. Cosa c’è?
-Perché siamo venuti in Romania con l’aereo e non con la Metropolvere?
-Beh, quando ho affittato l’albergo per noi, i 25 biglietti per l’aereo erano in omaggio, perciò ne ho approfittato: io e nonno Arthur abbiamo sempre sognato di usare un aereo per viaggiare.
-Proprio così, figliolo- intervenne nonno Arthur –Ah, che mezzo di trasporto affascinante che è l’aereo! Mi ricordo di aver letto da qualche parte che per i Babbani è…- Rose spense il cervello e smise di ascoltare il nonno: era cresciuta anche con i nonni materni, perciò era un’esperta del mondo babbano.
Mentre Charlie continuava ad ascoltare affascinato la storia degli aerei, la rossa guardò preoccupata il paesaggio che le si presentava di fronte: erano arrivati da circa due ore e la sua allegra famigliola aveva già messo il costume da bagno ed erano tutti pronti per divertirsi in spiaggia… Tutti tranne lei.
-ROOOOOSE!!
-Albus, non c’è bisogno che gridi, sono dietro di te!
-Ah, scusa non ti avevo vista. Pensavo che fossi scappata a nasconderti nella stanza d’albergo!- la prese in giro lui.
-Ahahaha come siamo spiritosi cuginetto- rispose lei in tono ironico –Piuttosto, dov’è quel pestifero che ti ritrovi come fratello?
-James è con tuo fratello nel bar di fronte. Penso che stiano escogitando un piano per farti un dispetto-
-Che novità…- rispose annoiata la rossa.
In realtà da quando Albus le aveva detto scherzando che pensava si fosse nascosta in una delle stanze d’albergo riservate loro, Rose pensava ad un modo di entrare senza farsi notare dai genitori.
Per sua fortuna l’occasione perfetta non tardò ad arrivare perché l’urlo disumano di Dominique distolse l’attenzione di sua madre, mentre il padre era intento a mangiare il suo panino. Rose raccolse velocemente le sue cose, le mise nella borsa e corse verso l’albergo, sentendo vagamente le grida dei suoi cugini.
-Che cosa c’è, Domi?- chiese Lily.
-Qualcosa di viscido mi ha sfiorato il piede!- rispose quella correndo fuori dall’acqua.
-Ahahahahahaha, non ti preoccupare- iniziò a spiegare Charlie –Perché pensi che si chiami Mar Nero? E’ pieno d’alghe qui e tu devi averne sfiorato una con il piede.
-Bleah, che schifo!
-Già, Lily ha ragione…. Che schifo!!! Non entrerò più in acqua, meglio abbronzarsi!-dichiarò Dominique.
Rose sorrise divertita alle parole delle cugine: come direbbe nonna Molly, quelle due sono delle vere “signorotte di città”. Arrivata davanti al pannello con le chiavi, Rose fece un ragionamento rapido sul da farsi: nella sua stanza o quella dei genitori non poteva andare perché l’avrebbero sicuramente trovata, perciò optò per la stanza di Albus… anche se il cugino avesse scoperto dove si trovava, l’avrebbe coperta.
La ragazza prese velocemente la chiave della stanza del cugino, poi spostò le altre chiavi per confondere gli altri nel caso in cui avessero deciso di cercarla.
Una volta finito il lavoro, Rose sorrise soddisfatta e si avviò verso la stanza di Albus.

Scorpius sorrise trionfante mentre si distendeva rilassato sul letto.
Quella mattina, quando erano arrivati all’albergo, suo padre aveva scoperto che tutte le stanze erano state prenotate e aveva fatto una ramanzina al povero addetto alla reception, che aveva infine proposto a Malfoy di prendere la suite, l’unica stanza non ancora occupata.
Così i Malfoy erano andati nella loro stanza per prepararsi ad una giornata in spiaggia, ma Scorpius aveva origliato la conversazione che suo padre ha avuto con l’addetto e aveva scoperto che in realtà tutto l’albergo era stato prenotato da un’unica persona. Facendo due più due, il ragazzo aveva capito che in realtà non tutte le stanze erano occupate, bensì era il Babbano a non voler essere disturbato, perciò preparò un piano di salvezza: mentre i suoi genitori erano in acqua, lui tornò velocemente all’albergo, si arrampicò sulla scala antincendio fino al penultimo piano ed entrò da una finestra semispalancata.
Appena entrato, Scorpius notò con gioia che non c’erano né valigie, né altre persone nella stanza, perciò si coricò sul letto.
Era disteso da una decina di minuti, quando il rumore della porta che si apriva lo fece sobbalzare. Vide una figure snella avvicinarsi al letto e lui era già pronto a trovare una scusa per giustificare la sua presenza, quando un urlò isterico gli fece dìsgranare gli occhi.
-MALFOY!!
Scorpius fissò sconvolto la Weasley, più precisamente Rose, che ricambiava la sua occhiata incredula.
-Weasley?
-No, sono un molliccio- rispose quella ironica.
-Davvero?- chiese il biondino che, ancora scosso dall’incontro, non aveva prestato attenzione al loro dialogo.
La rossa non gli rispose, rivolgendogli uno sguardo pieno di compassione: Malfoy aveva un’espressione molto sconvolta.
-Malfoy, potresti spiegarmi cosa ci fai qui?
-Io? Piuttosto cosa ci fai TU qui?- rispose l’altro una volta riacquistate le facoltà cognitive.
-Sto ballando con Lumacorno la rumba sulla scrivania, non si vede?
-Weasley, smettila di prendermi per il culo e dimmi come mai sei qui!
-Wow Malfoy, come siamo arroganti.
-Weasley!
-Secondo te cosa ci faccio qui, genio? Sono in vacanza e questa è la stanza d’albergo di mio cugino.
-Aspetta, quindi siete voi che avete prenotato tutto l’hotel?
-Sì
Scorpius scoppiò a ridere:-Dovevo immaginarmelo! Solo la famigliola Weasley avrebbe potuto occupare un intero albergo!
-C’è poco da ridere Malfoy! Tu invece cosa ci fai qui?
-Io?
-No, tuo nonno.
-Wealey, ti ho detto di smetterla con queste battutine!
-E io ti ho fatto una domanda a cui non hai ancora risposto.
-Eh, va bene. Diciamo che mi stavo proteggendo.
-E da cosa, di grazia?
-Non molli, eh?
-Rispondi.
-No.
-Rispondi!
-No!
-RISPONDI!
-NO!
-Uff, sei impossibile!
-Anche tu…. Piuttosto, perché sei nella stanza di tuo cugino? Incesto?- domandò malizioso Malfoy.
-No, bleah, che schifo! Mi stavo rifugiando…
-Da che cosa?
-Dall’estate.
-Co-cosa?
-Dall’estate. Odio il sole che mi arrossa gli zigomi e mette in evidenza le mie lentiggini, e odio anche l’aria afosa che mi fa sudare come un maiale.
Il ragazzo fissò sconvolto la rossa: allora c’era qualcuno che combatteva la sua stessa guerra contro l’estate.
-Malfoy, smettila di guardarmi con quella faccia da pesce lesso!
-Oh, scusa- rispose Scorpius, che si avvicinò alla ragazza seduta ai piedi del letto.
-Malfoy, che fai?
-Guardo le lentiggini.
-Perché?
-Beh, non sono poi tanto male. Intendiamoci, anche io odio l’estate e quei maledetti raggi ultravioletti che mi trasformano la faccia in un granchio, ma le tue lentiggini sono davvero carine.
-G-Grazie.
-Senti, ho un piano.
-Un piano?
-Sì, un piano per toglierci dai piedi l’estate.
-E sarebbe?- chiese curiosa Rose.
-Baciamoci.
-COSA?
-Beh, prima o poi ci troveranno e quando lo faranno, vederci avvinghiati intenti a baciarci manderà i nostri genitori su tutte le furie e ci spediranno a casa per punizione.
-In effetti hai ragione…
-Allora ci stai?
-Uhmmm, ok, farei di tutto per non dover trascorrere una settimana al mare con i miei cugini.
-Pefetto! Qui la mano socia!- gridò euforico Scorpius, mentre mentalmente mandava l’estate alle origini con epiteti poco carini, convinto di vincere quella battaglia.
Un quarto d’ora dopo, il biondino rivolse uno sguardo scocciato alla ragazza vicino a lui che non la smetteva di fissarlo.
-Weasley, la smetti di fissarmi? Qual è il tuo problema?
-Ecco, stavo pensando al bacio…
-Vuoi fare le prove?- chiese lui malizioso.
-Sì- rispose lei convinta.
Il ragazzo era convinto che questa volta la sua faccia fosse caduta a terra, tanto era grande la sorpresa:- D-Davvero?
-Sì Malfoy. Ecco, ho pensato che quando ci troveranno, sarà difficile baciarsi all’improvviso. Insomma, non ci conosciamo abbastanza bene- ad un’occhiata scettica del biondino, Rose si corresse- Non conosciamo abbastanza bene la bocca dell’altro.
-La bocca dell’altro?- la prese in giro Scorpius.
-Insomma Malfoy, il primo bacio tra due persone solitamente è impacciato e se vogliamo renderlo credibile, dobbiamo prima fare pratica.
-Ok Weasley, mi hai convinto. Vieni qui, che abbia inizio la pratica.- sussurrò Malfoy avvicinandosi alla ragazza. Le sfiorò i lunghi capelli rossicci con le dita, arricciando l’indice a un boccolo, mentre le sfiorava la fronte con la sua.
Dal canto suo, Rose si aggrappò alla maglietta verde limone del biondino, sfregando lentamente il naso contro il suo.
Finalmente le labbra si sfiorarono e rimasero in quella posizione per un paio di secondi, poi Rose aprì la bocca e la lingua di Scorpius s’intrufolò nella sua cavità orale, sfiorandole i denti, accarezzandole il palato e giocando con la sua lingua.
Quando rimasero a corto di fiato, si staccarono.
-Baci bene, Weasley.- le sussurrò Malfoy all’orecchio, leccandole delicatamente il lobo.
-Anche tu, Malfoy- rispose lei prontamente, mordendogli delicatamente il pomo d’Adamo.
-Facciamo il bis?- propose il ragazzo.
-Oh, sì!
 

Mezz’ora dopo, i due erano comodamente sdraiati sul letto mentre le labbra continuavano ad unirsi in cerca delle lingua.
Improvvisamente la porta si spalancò ed un Albus agitato entrò.
-Rose, ti stanno cercando dappertutto. C’è anche Malfoy senior che cerca...
Ma il cugino non ebbe il tempo di finire la frase, perchè dietro di lui Ron Weasley e Draco Malfoy fissavano sconvolti i figli: Rose era a cavalcioni su Scorpius, sdraiato, e gli stava tirando debolmente i capelli mentre il ragazzo le mordeva e leccava il collo.
Due grida disumane spaventarono Astoria e gli altri Weasley (e Potter) che cercavano i figli.
-ROSE!!!
-SCORPIUS!!!
I due diretti interessati si fissarono complici, per poi abbassare lo sguardo di fronte alla furia dei genitori: forse avevano esagerato un po’ conle effusioni.
-Weasley, se sopravvivo sappi che a Settembre voglio ripetere l’esperienza.- le sussurò velocemente all’orrecchio Scorpius.
-Intendi farci quasi ammazzare dai nostri genitori?
-No, intendo le ripetizioni
Rose gli sorrise:-Anch’io Malfoy.
Poi entrambi andarono incontro alla loro sorte: forse, in fondo, l’estate non era poi così male.



Microangoletto autrice
Ehilà, il caldo di questi giorni mi ha ispirato questa one-shot ^_^... Spero che vi sia piaciuta e in tal caso... vi SUPPLICO di recensire (il caldo mi sta dando alla testa!)
Baci,
Anguisa
  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Anguisa