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Autore: kymyit    26/06/2013    2 recensioni
Ricordate Dangerous and Moving? Ricordate che Law doveva vendicarsi di Kidd e Drake per quello scherzetto della threesome?
Ecco com'è andata alla fine.
-Dovevi proprio farlo?!- domandò Diez Drake.
-Non ho fatto nulla di male.- rispose Trafalgar Law, dandogli le spalle intento a combinare qualcosa. Drake preferì tenerlo d’occhio, perché al pari di un felino sapeva essere davvero infido. Figuriamoci ai fornelli.
Law ai fornelli… un incubo, praticamente.
Basti a dimostrarlo ciò che era accaduto in sorte al povero Eustass Kidd solo un’ora prima. Sessanta lunghissimi minuti che il Capitano aveva deciso di impiegare sbraitando al lumacofono. Ma Law tanto non lo ascoltava neppure, preso com’era da uno strano intruglio con cui probabilmente meditava di fare saltare il sottomarino.
-Ti preparerò una cenetta luculliana, Drakeya!-
-Cucinata da te, Law?- gli chiese lui osservandolo mentre faceva esperimenti con un pomodoro e uno strano apparecchio chiamato microonde, che a quanto pare gli era sconosciuto.
-Ovvio che sì, sto solo controllando quanti secondi ci mette a esplodere, uno sfizio che volevo togliermi da un pezzo… tu vuoi chiudere quel lumacofono? Quella drag queen mestruata mi sta facendo saltare i timpani.-
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Diez Drake , Eustass Kidd, Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota: Questa fic tratta della bastardissima vendetta di Law nei confronti di Kidd e Drake per ciò che i due discoli gli hanno combinato in questa fic: Dangerous and Moving.
Perdonate l'headcanon un po' schifido su Drake ^^''




La vendetta del Chirurgo



-Dovevi proprio farlo?!- domandò Diez Drake.
-Non ho fatto nulla di male.- rispose Trafalgar Law, dandogli le spalle intento a combinare qualcosa. Drake preferì tenerlo d’occhio, perché al pari di un felino sapeva essere davvero infido. Figuriamoci ai fornelli.
Law ai fornelli… un incubo, praticamente.
Basti a dimostrarlo ciò che era accaduto in sorte al povero Eustass Kidd solo un’ora prima. Sessanta lunghissimi minuti che il Capitano aveva deciso di impiegare sbraitando al lumacofono. Ma Law tanto non lo ascoltava neppure, preso com’era da uno strano intruglio con cui probabilmente meditava di fare saltare il sottomarino.
-Ti preparerò una cenetta luculliana, Drakeya!-
-Cucinata da te, Law?- gli chiese lui osservandolo mentre faceva esperimenti con un pomodoro e uno strano apparecchio chiamato microonde, che a quanto pare gli era sconosciuto.
-Ovvio che sì, sto solo controllando quanti secondi ci mette a esplodere, uno sfizio che volevo togliermi da un pezzo… tu vuoi chiudere quel lumacofono? Quella drag queen mestruata mi sta facendo saltare i timpani.-
-Non ti permettere Trafalgar!- sbottò Kidd sentendosi finalmente preso in considerazione dall’altro. -Sappi che mi vendicherò per questo!-
-Prima vedi di ricomporti, poi sono qui che ti aspetto. Ah, e per la cronaca, se l’effetto del viagra non passa entro le prossime due ore, fatti portare all’ospedale.-
E giù con gli insulti pesanti da parte di Kidd, che a quanto pare stava soffrendo davvero parecchio. Drake si sentì in colpa per averlo coinvolto in quella storia solo per fare un “dispetto” a Law.
-Sei un bambino.- protestò, piccato.
-Drakeya, vorrei dissentire. Mi sono sentito davvero usato quella sera e ammetto che è stato eccitante, ma tant’è che avete preferito tenermi a becco asciutto, perciò voglio solo rendervi pan per focaccia.-
Drake incrociò le braccia al petto.
-Ma Eustass l’ho coinvolto io.-
-Sì, infatti, dobbiamo chiudere i conti. Appena ho finito di pestare la bistecca.-
E ciò detto ci diede giù pesante di pestacarne, mentre il compagno sedeva davanti ad una tavola apparecchiata per due. Stava sbocconcellando della lattuga per placare l’appetito (e fra l’altro pareva l’unica cosa normale in quella cucina) quando l’odore della carne cruda e sanguinolenta non gli stuzzicò il naso. Drake socchiuse gli occhi, e si concentrò sulle parole di Kidd (quanto fiato aveva in gola?) per non pensare alla carne.
La carne.
Succosa, cruda, rossa, sanguinolenta.
 Se fosse rimasto lì un secondo di più non avrebbe saputo come contenere i suoi istinti animaleschi. Tentò di alzarsi, ma la catena di agalmatolite che lo teneva legato alla sedia glielo impediva.
-Law… per favore, fammi alzare.-
-Che dici? Non ti sento!- esclamò l’interessato continuando a pestare la carne con più foga, facendo così schizzare il poco sangue rimasto alla fetta per tutta la cucina.
-Liberami!- urlò Drake per farsi sentire, ma Law lo ignorò bellamente.
-Mi dispiace per quello scherzetto!-
Inutile, lo ignorava, come ignorava Kidd che lo malediva in tutte le lingue e i dialetti conosciuti.
-Andiamo, ti sei vendicato abbastanza!- continuò a protestare Drake ficcandosi della lattuga in bocca per placare l’acquolina, ma ovviamente non bastava.
Non era mai stato un amante della verdura, figuriamoci poi se gli veniva messa sotto il naso una bistecca al sangue.
Tanto sangue…
Carne…
L’ex contrammiraglio lasciò cadere la testa sul tavolo, sconfitto, con grande gaudio del chirurgo che si godette la scena per qualche secondo prima di provare un minimo di pietà. Gli si avvicinò a passo veloce cadenzato e veloce, quasi una danza beffarda, offrendogli un piccolo boccone.
-Su, Drakeya, poi non dire che Law non ti vuole bene.- gli disse con dipinto sul volto un sorriso.
Quel sorriso.
Drake lo fissò aspettandosi tutto il male del mondo, poi, cupo in volto, aprì la bocca per assaggiare il frutto di tanta agognata attesa.
Deliziosa…
Era cruda, ma così morbida da sciogliersi in bocca. Si leccò le labbra e aprì nuovamente la bocca per averne di più ma…
-Ecco qui, Bepo.- fece Law porgendo al suo orso, sbucato da dietro la porta come le proverbiali corna del diavolo, il piatto stracolmo di quella delizia.
Drake rimase a fissare la scena, inorridito.
-Ma… -
-Grazie, Captain!- gridò il vice capitano degli Heart, con quel suo falsetto particolare, prima di levare le tende a gran carriera.
Con la cena.
La sua cena!!
-Ecco qui, Drakeya!- esclamò trionfale, Law, mettendogli sotto il naso un piatto enorme ricolmo di verdure di tutti i tipi: melanzane, zucchine, peperoni, carote, lattuga, radicchio e pomodori maciullati dall’esplosione nel microonde.
Il capitano dai capelli ramati sollevò con la punta delle dita un frammento del devastato ortaggio.
-Sei l’essere più crudele che conosca… - sospirò sconsolato.
-Mai sfidarmi, Drakeya. Ma non preoccuparti, ti perdono. Dopo cena, amici come prima. Tu che ne pensi Eustassya?-
La sfilza d’insulti del rosso non si fece attendere, ma fallì nel mettere in chiaro che loro non erano amici, mai lo erano stati e che se lo stramaledetto Trafalgar avesse solo osato comparire nell’orizzonte del suo raggio visivo, l’avrebbe riempito di piombo, letteralmente, come un tacchino il giorno del ringraziamento!
Ma Law quella parte non la sentì, riattaccò prima, ignaro di quale destino lo attendesse. In ogni caso, prima di mettere in atto la sua vendetta, il Capitano avrebbe perlomeno dovuto farsi ricomporre e dopodiché cancellare quell’umiliazione col sangue.
Drake dal canto suo apprese che Law non stava agli scherzi e che, fra le altre cose, ne faceva davvero di pessimi.
   
 
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