*°*°*Near or far/*°*°*
4. I miei pensieri fissi.
Quella mattina ebbi un unico desiderio:
uscire da scuola.
Non riuscivo più a stare in quell’ambiente
con un clima così teso.
Ero davvero stanca poi, le lezioni in quel
periodo non mi davano un secondo di tregua.
<< Bene ragazzi, le lezioni sono
finite. Potete uscire. >> ci disse, alla fine, la professoressa
d’inglese.
La classe si svuotò in un secondo. Anche Lav e Tom uscirono dall’aula.
Soltanto Bill
rimase con me, per aspettarmi.
<< Cos’hai oggi Julia?
Ti è successo qualcosa? Mi stai facendo preoccupare. Non sorridi più come fai
di solito e rimani chiusa nei tuoi pensieri. E’ tutta la lezione che non fai
altro che guardare fuori dalla finestra. Cosa ti sta
succedendo? >> mi chiese il ragazzo moro.
Non ebbi la forza di rispondere.
Non potevo rivelargli ciò che era successo.
Lui voleva davvero molto bene a suo
fratello, e non me la sarei mai sentita di distruggere in questo modo l’ideale
che aveva di Tom.
Presi lo zaino e mi avviai verso l’uscita,
ma lui mi sbarrò la strada con il suo esile corpo.
<< Julia,
dimmelo! Non ce la faccio a vederti così! Dimmelo… ti prego. >> finì la
frase Bill con un filo di voce.
In un secondo, nella mia mente, il ricordo
di qualche ora prima si materializzò dal nulla.
Tom… Il suo bacio… I suoi finti abbracci… Le
sue mani che mi accarezzavano… Il suo corpo contro al mio…
<< Ti prego, Julia…
>>
<< Bill…
Non preoccuparti, va tutto bene. Davvero… Sono solo un po’ stanca in questi
giorni. >>
Dalla sua espressione, capii che credette a ciò che gli dissi.
Mi prese per mano: era calda e leggermente
sudata, ma apprezzai quel contatto.
Scendemmo le scale e ci dirigemmo alla
fermata del pullman, che in quel momento stava passando.
Tom, da dentro, ci salutò con un gesto che suo
fratello non apprezzò in modo particolare.
Bene! Passerò due ore al freddo…E proprio
oggi che mi sono vestita poco! Pensai sconsolata, vedendo l’autobus che superava il semaforo.
<< Vabbè…
Vieni, sediamoci dentro. >> esclamò il ragazzo che mi teneva ancora la
mano.
Mi portò sino dentro una piccola capanna
molto vicina alla fermata.
Molto spesso, i ragazzi della mia scuola si
fermano lì dentro per riscaldarsi, aspettando il trasporto pubblico.
Quel giorno, però, il piccolo termosifone
che riscaldava il piccolo ambiente non funzionava.
Poco dopo, inziai
a tremare.
Bill era appoggiato alla parete della casupola,
mentre io cercavo disperatamente di avvicinarmi il più possibile al
termosifone.
Ma quell’aggeggio rimaneva pur sempre
ghiacciato!
<< Tremi… >> notò Bill solo in quel momento.
Il ragazzo si avvicinò a me e mi fece sedere sulle sue gambe.
Si aprì la grande giacca che indossava quel
giorno e, con essa, coprì anche me.
Mi appoggiai a lui e chiusi gli occhi.
Il pullman, in quella zona, passava
abbastanza raramente e avremmo dovuto aspettare per almeno venti minuti.
Mi addormentai sulla sua spalla.
<< Julia,
svegliati… dobbiamo andare. >>
Bill mi fece alzare e salimmo sul mezzo
pubblico.
Ci sedemmo in fondo al vecchio autobus
giallo e il ragazzo moro
insistette perché mi sedessi di nuovo sulle sue gambe.
Non capii il perché ma lo feci lo stesso.
In fin dei conti, anche a me piaceva molto
restare su di lui e sentire il suo dolce profumo che m’invadeva.
Parlammo per un po’ di tempo del più e del
meno.
Mi sembrava di rivedere il Bill di qualche giorno prima, il mio migliore amico e
l’unico che sapeva tutto di me.
Ma ora era anche più di tutto questo.
Per qualche ora riuscii a dimenticarmi ciò
che era capitato quella mattina e mi godetti quei fantastici momenti insieme a Bill.
Ridemmo e scherzammo per tutto il viaggio e
scoprii un lato di quel ragazzo che non conoscevo.
Oltre ad essere romantico, dolce,
sensibile, scoprii anche la sua incredibile intelligenza e il suo senso
dell’umorismo.
Assomigliava a suo fratello più di quanto credessi, ma la sua riservatezza lo rendeva allo stesso
tempo molto diverso da Tom.
Ma perché ora stavo pensando a lui?
Cosa centrava Tom
ora?
I miei pensieri erano tornati su di lui?
Tutto ciò fu cancellato dal bacio che mi
diede Bill prima di scendere dal pullman.
Dopo poco, anche io uscii dal mezzo
pubblico e finalmente arrivai a casa.
Davanti alla porta di casa, mia madre
iniziò a elencarmi a velocità record una serie di cose
da fare prima del suo ritorno.
<< Devi: preparare uno scatolone con
le cose da buttare, riordinare la stanza, buttare la spazzatura, studiare… Oggi
vengono la zia ed i cugini per cena e la casa deve essere perfetta! E fai
lavorare anche El… Ora io vado a fare delle
commissioni. Ciao! >> e scappò giù per il vialetto senza una parola di
più.
Mia madre era sempre stata una persona
molto, forse anche troppo, particolare.
Entrai in casa e mi diressi verso la mia
stanza.
Aprii la porta e vidi El
e Zac occupati in un appassionante bacio sdraiati sul
letto.
L’unico mio commento a tutto ciò fu : << Fate con comodo… >> totalmente
inespressivo.
Chiusi la porta e tornai di sotto,
lanciandomi a peso morto sul divano e accendendo la tv.
Ero davvero sfinita quel
giorno.
Tutto ciò che mi era capitato mi aveva
stancato moltissimo.
Lo
stato subirà forti nevicate per i prossimi tre giorni. Dopo, la primavera
inizierà con una settimana di giornate tiepide sui
Dopo ciò, i miei
occhi si chiusero.
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Spero possiate perdonarmi se questo capitolo non è
molto entusiasmante…
Scusate… Ma era necessario inserirlo in modo che la storia
procedesse in modo continuo.
Vi chiedo comunque di commentarla (se riuscite):
accetterò volentieri i vostri suggerimenti. ^^
Sesshydil: Lo so… Hai
ragione. Nel caso di Julia, lei è stata un po’
ingannata da questa “eccessiva” somiglianza. Sono contenta che ti piacciano i
personaggi che ho delineato. Anche io, se fossi nei panni di Julia, lascerei perdere. Però, non so se per fortuna o
purtroppo, lei non è me e perciò farà la sua vita… ^^ Glassie
e ciu!
Mirokia: Ciau kiruccia! Povero Tomi! Nel balcone
con la neve! Povero!!! E comunque alla fine Julia lascerà la città, sennò che Far è?! ^^ A presto e ciu!
Tenten Hyuga: Killerinaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ciuuuu!!!! Sono felicissima
che il destino infame abbia voluto che tu leggessi la mia ff,
anche se so benissimo che a te non piacciono “quelli lì”. E sono contenta che
ti sia piaciuta^^…
hEiLig FuR ImMeR: com’è
lungo da scrivere il tuo nick! Però, a parte ciò, mi
piace un sacco^^. Lo scimmione con il mocio vileda in testa doveva fare la sua apparizione come Sex Gott, sennò non era lui! E lo so… Lo
delineato come un rimbambito perso! *\* Spero continuerai a seguirmi… A
presto^^.
Ok… Anche questo capitolo è terminato. Io torno in
depressione (sennò non riesco a scrivere nulla ^^)…
Baci8 Moon