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Autore: mychemicalromance96    26/06/2013    0 recensioni
''Quando l'amore entra nella vita di una persona, ecco che il mondo sembra cambiarle sotto gli occhi. Ecco che tante emozioni le scorrono nel corpo come un fiume in piena.. Le cose diventano ancora piu' intense e travolgenti se si crede che una persona da poco conosciuta la si conosce da una vita. '' Questi occhi li ho già visti'' penso' Iris. Occhi verdi come lo smeraldo avevano rapito il suo cuore travolgendolo di tante passioni e emozioni. Erano occhi pieni di vita e energia. Occhi cosi' non li aveva mai visti.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Bondage | Contesto: Contesto generale/vago
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Il 20 gennaio era arrivato finalmente. Il grande giorno più bello della mia vita era giunto. Convincere i miei genitori per andare in Irlanda insieme al mio ragazzo e ai suoi genitori non era stato difficile anzi facilissimo. Mi avevano detto subito si appena avevo parlato loro del ballo che si sarebbe tenuto nella ville dei suoi zii, e io presa dall'emozione avevo iniziato a ballare come una matta per tutta la casa. Il giorno prima avevo salutato i miei amici e insieme avevamo festeggiato andando a mangiare la sera in un locale. Insieme avevamo ballato e cantato a squarciagola al tal punto che molta gente nel locale ci aveva preso per pazzi da manicomio. Mi avevano avvisata che avrei dovuto loro farmi sentire e l'avevo giurato piu' di mille volte per convincerli che l'avrei fatto e che avrei mandato loro le foto del vestito prima del ballo. Partimmo la mattina presto. Stefano insieme ai suoi genitori vennero a prendermi alle 6.00 del mattino. Avevo portato con me una valigia non molto grande dopotutto sarei tornata il 22 a casa. Tre giorni senza scuola mi avrebbero fatto bene. Entrai nella loro Mercedes col cuore che mi batteva forte per l'emozione. Per la prima volta sarei andata in Irlanda, la mia terra preferita, per la prima volta avrei partecipato a un ballo d'epoca, e per di piu' avrei ballato con Stefano, il mio piu' grande amore che mi aveva resa felice. ''Buongiorno iris'' mi salutarono cordialmente i suoi genitori appena entrai nella grande auto nera. ''Buongiorno a voi, non so ancora come ringraziarvi per questo splendido invito'' dissi presa dalla troppa emozione. ''Non devi ringraziare noi ma gli zii di Stefano ovvero mio fratello e mia nuora'' disse suo padre sorridendo. Il suo sorriso era identico a quello del figlio. Stefano mi prese la mano e stringendola tra le sue dita mi chiese ''Pronta?" ''Quando vuoi'' risposi per la prima volta determinata. Giungemmo all'aeroporto di Milano intorno alle 10.00. Quando finimmo di prendere dall'auto le nostre valigie mi accorsi che i suoi genitori con noi non venivano. "Voi non venite?" chiesi loro stupita ''No purtroppo non possiamo, continuerete il viaggio insieme, con Stefano sei in buone mani'' mi dissero i suoi sorridendomi. Quando l'auto parti' Stefano mi prese la mano e insieme ci avviammo sul nostro aereo. Il viaggio in aereo fu bellissimo, emozionante. Mi sentivo l'adrenalina scorrere nel corpo come quando suonavo ai concerti o li andavo a vedere. L'Irlanda è una terra in cui il verde si confonde con il blu, il cielo grigio abbraccia l'oceano e le pecore tremano sulle scogliere. La natura di quella terra è fiabesca, l'aria irreale e il respiro, spesso, sospeso....La pace regna in questi luoghi, il silenzio t'invade e i paesaggi ti ammutoliscono. l’Irlanda che ti riserva sorprese nelle forme e colori, dove c'è sempre un fiumiciattolo che riflette i colori del cielo e delle case colorate che formano un arcobaleno. È l’Irlanda dei parchi, dei paesi di mare, della vita tranquilla e di quella frenetica di un est più avanzato e moderno. Prima di arrivare nella villa degli zii di Stefano non potevo non restare incantata dalla bellezza di quel luogo. Ogni cosa per i miei occhi aveva un proprio fascino, ogni cosa sembrava accendere nel mio cuore lontani ricordi, così lontani da averne una vaga idea confusa ma appena vedevo un particolare quel ricordo sembrava diventare cosi chiaro da viverlo. In quella terra c'ero gia' stata, ne ero certa. Io in quella terra ci avevo vissuto in una vita precedente, e probabilmente quando ero Greta. Tutti quei colori mescolandosi tra loro apparivano come un grande arcobaleno. Le case colorate i negozi colmi di cibo e oggetti riscaldarono profondamente il mio cuore. Sembrava di trovarmi a casa. Non ero mai stata cosi bene in una città, tanto quanto in Irlanda. Una terra cosi stupenda in mezzo all'oceano non aveva fatto altro che farmi sognare tutte lo notti ad occhi aperti da bambina. Per arrivare alla villa impiegammo un ora di cammino. Stefano aveva proposto più volte di prendere un tram ma avevo rifiutato dicendo che volevo osservare ogni angolo di Dublino. Quando arrivammo, il sole tramontava dietro alle colline, inondando di un opaco color arancione la radura che si estendeva a perdita d'occhio sul colle più alto. Al di sotto delle alture si espandeva un'immensa prateria, brulicante di pecore. L'erba cresceva incolta, ma gli alberi contornavano quella splendida vista come se fosse stato un parco curato. Gli uccellini contestavano, svolazzando da una albero all'altro. Alcuni contadini raccoglievano i frutti dai peri e dai meli. Da lontano i campi coltivati si intreccianovo a formare un mosaico dai colori caldi, in cui spiccavano l'oro del grano e il rosso dei papaveri, la cui bellezza mi lascio' estasiata. In lontananza la villa apparve potente e maestosa sotto i nostri occhi. Era una villa del 1600 e la cosa che mi lascio' senza fiato furono le sue dimensioni. Era davvero grande. Una classica villa d'epoca che avevo sempre visto nei film in quel momento si presentava sotto i miei occhi come se nulla fosse. ''Benvenuta principessa nella reggia dei Gentile'' mi disse appena arrivati davanti al grande cancello bianco della villa. Improvvisamente il cancello si apri' e il mio stupore fu ancora piu' grande quando vidi il giardino. Al centro c'era una grande fontana al centro della quale c'era una grande musa di marmo dalla cui bocca fuoriusciva zampillante l'acqua . Gli alberi per lo piu' castagni e ciliegi formavano due file perfette ai due lati lati della maestosa fontana. Mi senti' svenire quando feci il primo passo. Mi guardavo intorno come se non riuscissi a capire cio' che stava accadendo in quel momento. Mi sentivo come in un sogno, mi sentivo in Paradiso. Nonostante era inverno sembrava primavera, davanti ai miei occhi addolciti,macchie colorate danzavano con un venticello fresco,i fiori, eleganti e sinuosi erano come ballerine a creare un armonico ondulare. Era un pezzetto di paradiso rimasto in terra quel giardino. Arrivati davanti il grande ingresso restai stupita ancora di piu. Grandi scale di pietra portavano ad una grande porta di vetro. Di sicuro era stata sostituita con la classica entrata d'epoca per avere piu' sicurezza e il vetro doveva essere blindato. Mentre continuavo a guardarmi intorno stupefatta, da quella porta usci' una ragazzina suppergiu' sui 10 anni. ''Stefanooo'' grido' tutta felice. Stefano le corse incontro e abbracciandola l'alzo' da terra tenendola stretta tra le sue braccia. ''Silvana, quanto mi sei mancata'' le disse stringendola ancora piu' forte. La bambina rise ''Anche tu cuginone mio'' quando si distacco' dal suo abbraccio, sua cugina mi guardo' e con un sorriso timido mi chiese chi fossi, ma non feci in tempo a rispondere perche' subito mi precedette Stefano. ''Lei si chiama Iris ed'e la mia ragazza, ballera' con me questa sera'' e rivolgendomi un sorriso mi avvicinai alla bimba. ''Ciao piccola'' I suoi lunghi capelli color biondo oro emanavano bagliori arancio tanto da illuminarle il chiaro viso. Le sue guance color pesca non tradivano la sua eta'. ''Ciao iris'' disse con la sua vocina dolce. ''Dove sono gli zii?" le chiese Stefano. ''Dentro , sono indaffarati con i preparativi insieme ai domestici''. Appena entrammo in un ampio salone davvero mi senti' svenire tanto che dovetti appoggiarmi al braccio di Stefano. Era un salone ben rivestito di quadri e poltrone stile 1600. Il camino sulla sinistra risvegliava antiche serate trascorse a bere un bel vino, tra chiacchierate e allegre risate. Grandi vetrate affacciavano sulle splendide colline irlandesi, costeggiate tra il verde della natura e l'azzurro del cielo. ''Sono tornato'' disse Stefano e la sua voce risuono' come eco nel grande salone. Dopo un po da un ampio corridoio comparvero due signori. Erano vestiti in gran classe e non sembravano affatto anziani come avevo pensato, dovevano avere l'eta' dei nostri genitori.
  
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