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Autore: slytherinrocker    26/06/2013    5 recensioni
E se non tutti i vampiri di Panem fossero stati catturati e uccisi nel massacro di Capitol City? Cosa succederebbe se uno di loro fosse scelto per entrare nell’arena in una sfida all’ultimo sangue? Cosa succederebbe se fossero proprio i vampiri superstiti a ribellarsi a questo crudo regime totalitario? Che i giochi della fame abbiano inizio.
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Katherine Pierce, Kol Mikaelson
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Chapter One: Surprise, darling.


La piazza è già piena di gente quando arrivo, e la mietitura sta per iniziare.

 

Dopo cinque anni ormai ho capito bene come funziona: ci raggrupperanno tutti insieme, i più grandi davanti. Poi il sindaco farà il suo discorsetto, che ormai saprei ripetere a memoria. Infine saranno chiamati i due tributi, un maschio e una femmina, che dovranno combattere in quella sottospecie di reality show che però è tutt’altro che divertente.

Che pagliacciata è mai questa.

 

Mi sistemo tra il gruppo dei ragazzi dai sedici anni in su e inizio a guardarmi intorno, comprensibilmente scocciata. Andiamo, dov’è quel vecchio rimbambito? Già mi annoio. Se non fosse per ovvie ragioni, mi farei una bella scorpacciata.

Nell’attesa mi soffermo a guardarmi intorno. E’ pieno di telecamere, il che mi lascia immaginare quei rammolliti di Capitol City spaparanzati sui loro divani a guardare con sadico interesse la prima puntata dello show più divertente dell’anno.

Sul palco ci sono tre sedie, una pedana e due grandi bocce di vetro con i nomi dei possibili tributi. Una delle tre sedie spetta al sindaco, l’altra all’accompagnatore del Distretto 7, e l’ultima al vincitore delle scorse edizioni, che nel caso del 7, non c’è. A questo punto si potrebbe dire che quella terza sedia sia inutile, ma è messa lo stesso per formalità.

 

Alle due in punto, ecco che arriva. Buongiorno e buonasera, si prepara al discorso e inizia. Come avevo previsto, le stesse identiche parole.

 

La storiella di come Panem sia sorta sulle rovine di una nazione, decontaminata dalle orde di vampiri che vi si celavano, (e qui mi lascio scappare un piccolo ghigno, stando ben attenta a non farmi notare, soprattutto dalle numerose telecamere); il potere assoluto quindi passò nelle mani di Capitol City, città centrale attorniata da 13 distretti, che in teoria stabilì la pace tra i cittadini; seguirono invece i Giorni Bui, quelli della ribellione contro la capitale, sostenuta  persino dagli umani che si ostinavano a definire innocenti i vampiri (come, ad esempio, la cara e dolce Gilbert) e altri esseri sovrannaturali (licantropi, streghe, ibridi), e infine il meritato castigo che spetta ai distretti per l’inammissibile comportamento, il che comprende anche e soprattutto la ribellione a favore della libertà e la giustizia per quegli “orribili mostri”. I Distretti furono sconfitti, il 13 fu distrutto. Fu stabilito così il Trattato del Tradimento, in cui non solo erano dettate regole precise per far sì che i Giorni Bui non si ripetessero più, ma imponevano anche gli Hunger Games. Come punizione per la rivolta, ognuno dei 12 Distretti dovrà fornire due partecipanti, un ragazzo e una ragazza, chiamati tributi. I 24 tributi finiranno in un’ampia arena che cambia composizione ogni anno. Per varie settimane i concorrenti devono combattere tra di loro fino alla morte, l’ultimo tributo ancora vivo vince. Un modo per ricordarci che non siamo altro che dei burattini nelle mani di Capitol City, che al minimo segno di ribellione potrebbe ucciderci tutti senza muovere un muscolo. Inoltre, ci fanno considerare questa patetica messa in scena come una festa, che forse lo è, ma solo per tutti quelli che non hanno un familiare o un amico scelto per entrare nell’arena e probabilmente non uscirne vivo. Infine assicura per l’ennesima volta la sicurezza dal pericolo che è finalmente stato sconfitto, e che non ci sia più necessità di conservare verbena e paletti di legno in casa (vorrei ridere, ma potrebbe essermi fatale, quindi evito).

 

Infine, il sindaco dovrebbe leggere la lista dei vincitori delle edizioni passate appartenenti al Distretto 7, ma come ho già accennato, il Distretto 7 non ne ha ancora avuto uno.

E quindi questo è ciò che ci spetta, poveri ingenui che siamo stati e bla bla bla. Bene, adesso passiamo alla parte interessante.

 

Una donna dall’aspetto alquanto eccentrico e dal sorriso particolarmente forzato e fastidioso prende la parola:

 

“Felici Hunger Games! E possa la buona sorte essere sempre a vostro favore!” – dice, con voce squillante e con quella sorta di entusiasmo nella voce che mi fa venire voglia di spezzarle il collo e porre fine alla sua misera esistenza. Già la odio questa Effie Trinket.

 

Ma tu guarda che ipocrisia. Lo dice sorridendo, come se stessimo andando al parco giochi a combattere con le pistole ad acqua.

Prosegue - “Ovviamente, prima le signore!”

 

Effie Trinket pesca un biglietto dalla boccia di vetro. In quel momento cala un silenzio impressionante, tanto che un respiro un po’ più affannato sarebbe echeggiato per tutta la piazza. Non mi sono mai posta il problema delle tessere, per me questi giochi sarebbero una passeggiata, ma provo una sensazione d’ansia, seppur leggera.

 

Ed ecco che legge il primo nome, con voce chiara e forte:

 

«Katherine Pierce»

 

Tutti si guardano attorno per capire dove sia io, ovvero il primo tributo annunciato. Senza esitare, mi faccio avanti e mi dirigo verso il palco, scortata dai Pacificatori, più che certa che nessuno si offrirà come volontario per salvarmi la vita. Salgo sul palco, guardando quell’odiosa donna con estrema indifferenza e mi metto al mio posto. La gente mi guarda con un misto di sorpresa e terrore: sorpresa per l’indifferenza con cui sto affrontando un tale momento, terrore mentre si chiedono se io sappia a cosa sto andando incontro, per essere così calma.  Forse pensano che sia come i Tributi Favoriti dei Distretti 1, 2 e 4, addestrati sin da piccoli, quindi assetati di sangue – beh, questo si - impazienti di entrare nell’arena e uccidere.

 

Ed è qui che inizio a pensare che questa edizione voglio vincerla, ma voglio anche e sopratutto vendetta. Per questo schifo di vita che mi ritrovo a condurre. Per l’umiliazione che Capitol City mi sta infliggendo costringendomi a vivere nella paura. Dopo secoli finalmente avevo scampato Klaus, e invece un’altra minaccia era già pronta dietro l’angolo. Per Damon e Stefan. semmai Snow avesse ucciso anche loro me la pagherebbe di sicuro.

 

E poi, diciamocelo, era ora che qualcosa spezzasse l’angosciante monotonia di questa deprimente vita forzata in un misero Distretto produttore di legname. Credo che, se non fossi stata chiamata, forse mi sarei comunque offerta come volontaria.

 

Il tempo di salire sul palco ed essere mostrata al pubblico come un fenomeno da baraccone ed Effie sta già pescando il nome del tributo maschile, stavolta dalla seconda boccia di vetro. Mi chiedo chi possa essere, sono davvero curiosa di sapere chi sarà il mio (falso) alleato finché non entreremo nell’arena. Si avvicina al microfono e legge.

 

«Kol Mikaelson»

 

Stavolta la sorpresa non è solo del pubblico.

 

Ho sentito bene?

 

Cerco di scorgerlo tra la folla così come gli altri, ed eccolo lì. Con la mia stessa calma e indifferenza, si lascia scortare dai Pacificatori. Come me, non avrà nemmeno pensato di tirarsi indietro. Del resto, per quale assurdo motivo dovrebbe.

Effie ci avvicina e ci fa girare verso il pubblico, esclamando, con la sua irritante voce squillante: “Bene, abbiamo i nostri tributi!” – aspettandosi una reazione entusiasta dal pubblico che per ovvi motivi non arriva.

Mentre l’inno di Panem inizia a suonare, ci stringiamo la mano come da tradizione. Ci guardiamo negli occhi, lui fa un mezzo sorriso che non ha niente di rassicurante.

Veniamo scortati nel Palazzo di Giustizia.

 

Ho l’impressione che, vincitrice o meno, morirò comunque.



 
 

 Spazio autrice:

Ecco qua, finalmente ho scritto e postato il primo capitolo! La scuola mi stava stressando, non ero esattamente nelle condizioni di mettermi a scrivere. Ma adesso che è arrivata l'estate avrò di sicuro molto più tempo per scrivere questa e altre storie che ho in mente :) Spero vi piaccia e sono ben accette anche le critiche, come primo crossover di queste due saghe voglio che sia "all'altezza", perciò punto a migliorarlo sempre di più c: Quindi ho bisogno di recensioni e quindi di pareri, mooolti pareri u.u Bene, detto questo fatemi sapere cosa ne pensate :)
- Laura
 

 
  
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