TERRA
Il termine terra è insufficiente a racchiudere le molteplici sfaccettature di quelle lande lontane.
Terra era la sabbia sotto i piedi sugli argini del fiume Giallo quando la sera cedeva il posto alla notte e il calore accumulato si diffondeva tutto attorno.
Terra era la solida roccia in cui i Buddha venivano finemente scolpiti.
Terra era la pendice del Fuji nutrita di cadaveri quando rombava, presagio di sventure.
La terra le scivolava fra le dita affusolate mentre stava seduta in giardino a bere una tazza di tè verde insieme a Yao, i piedi calzati in pantofole ricamate intenti a tracciare ghirigori sul ghiaietto.
Sakura avverte l’oppressione della terra. La schiaccia, le preme sulla testa e sull’addome. Le sfiora le labbra.
È stata inserita a forza dove solo i morti di barbari d’Occidente dovrebbero stare.
Scura terra nutriva i ciliegi che adornavano i suoi capelli e la candida rena veniva pettinata in linee parallele per giardini in miniatura.
E si sente come un seme soffocato da troppe attenzioni dalla sua stessa madre, un seme che mai riceverà il nutrimento della pioggia e del sole.
“I gigli del ragno rosso sono sbocciati. Il loro colore tinge i miei sogni. Ho paura, Yao.”
Note
In un momento di respiro dalla sessione estiva di esami, ho deciso di aggiungere il terzo capitolo di questa mini raccolta.
Non amo scrivere le note, ma mi rendo conto che qui sono necessarie. Allora, come penso sia ormai un po’ chiaro (e se non lo fosse, sono qui per questo), queste double drabbles si concentrano sul rapporto tormentato tra Cina e Nyo!Giappone, specialmente alternando momenti felici del passato e angoscia nel presente. I tentativi di apertura del Giappone e la gelosia della Cina. La tortura pensata per questa volta è l’essere seppelliti vivi. Prendetevela con la mia mente sadica.
In alcune miei letture, ho trovato accenni a certe credenze in base alle quali i ciliegi in fiore ai piedi del Fuji crescevano grazie ai cadaveri che lì venivano sepolti.
La coltura giapponese, se non ricordo male, non prevede l’inumazione , perciò Sakura lo vede come un metodo barbaro.
I gigli del ragno rosso (Lycoris radiata) compaiono spesso in scene anime/manga giapponesi, specialmente in scenari horror e misteriosi.