“Cause I don’t wanna lose
you now
I’m lookin’ right at the other half of me
The biggest scene is set in
my heart
There’s a space,
but now you’re
home”
Mirrors, Justin
Timberlake
Riflesso
Hai perso peso, Hermione.
E sembri abbattuta. Cosa succede?
Qualcosa mi dice che
continui a raccontarti la solita storiella, che tutto va bene e che sei troppo
stressata dal lavoro. A quanti casi stai lavorando? A due. E tu sei abituata anche a molti di più; c’era un periodo in
cui tu e Harry non riuscivate a stare dietro a tutto e
non facevate altro che lamentarvi del vostro superiore. Tiranno, ecco come vi
piaceva chiamarlo!
‘Il Tiranno ci impedisce
di avere una vita!’
‘Ma si ascolta il Tiranno
quando dice certe fesserie?’
‘Maledetto Tiranno!’
Sono passati cinque anni
da allora, ma ecco che continui a nascondere il tuo malessere dietro al lavoro,
quanto entrambi sappiamo che, a turbarti, è
qualcos’altro.
Ti giri e smetti di
guardarmi, eppure non ho detto nulla di male.
Hai tagliato i capelli, ti
stanno bene, sai? Ti sei sempre nascosta dietro a una massa di capelli, mentre
ora possiamo vederti bene. Solo che hai il viso spento, Hermione.
Lo vedo che fingi, e il
guaio è che non lo fai solo con me, ma anche con Rose e Hugo e loro vorrebbero
solo vedere la loro madre felice. Rose era così
entusiasta quando ti ha confessato di aver dato il suo primo bacio a Frederic.
Ha tredici anni, ti sembra ancora una bambina e forse, per te, rimarrà sempre
tale, ma dovrai abituarti a vederla crescere ogni giorno di più, finché non
sarà anche lei una giovane donna. Prenderà le tue stesse decisioni? O sarà
sempre quella coraggiosa tredicenne che si getta tra le braccia del suo
Capitano per baciarlo davanti a tutti i compagni di squadra?
Ammettilo, tu non l’avresti mai fatto. Tu sei Hermione, la
ragazza che non prende mai decisioni avventate e che pensa sempre agli altri
prima che a se stessa.
Ecco, ho toccato un tasto
dolente.
Come ho fatto a capirlo?
Perché tendi a stringere
le labbra quando sei nervosa, e ora lo sei.
Vorresti cambiare qualcosa
nella tua vita?
Scuoti la testa, ma
stringi le labbra ancora.
Che cosa ti rimproveri?
Hai una bella famiglia, degli amici che ti vogliono bene, dei colleghi che
ti rispettano.
Cosa ti manca, quindi?
Abbassi lo sguardo ed
eviti il mio. Oh, avanti, parla! Se non lo fai con me, con chi sarai sincera?
Devo chiamare Harry?
L’hai fatto ancora. È lui
a renderti nervosa!
In effetti, di solito è la persona alla
quale ti rivolgi, mentre questa volta hai preferito me. Ho ragione, ammettilo!
Avete litigato?
Nah, voi due siete troppo amici e anche se siete
disaccordo per qualcosa, dimenticate subito e fate pace. Non vi ho mai visti arrabbiati l’uno con l’altra, fatta eccezione per quel
dannato libro ai tempi della scuola. Quanto eri petulante allora! Ma lui preferiva continuare a leggere quelle parole
pericolose piuttosto che darti ragione, e alla fine siete tornati a essere
amici come prima, perché non riuscite a stare lontani.
Ahi, ho toccato un altro
tasto dolente. Sei un libro aperto per me, lo sai.
Harry, il coraggioso,
Harry.
Sai, vi ho visto sempre
bene insieme e pensavo che, alla fine, tu ti saresti dichiarata.
Cioè, era evidente il tuo interessamento per
Ron, ma con lui, con Harry, era diverso.
Era qualcosa di speciale,
una specie di alchimia, ecco! A volte, riuscivate a capirvi con uno sguardo, e
lui non poteva muovere un passo senza prima cercarti.
Eravate così carini, e poi…
boom, sei cambiata.
Come se ti fossi imposta
di amare Ron e non lui, perché il ruolo da interpretare prevedeva la tua resa
definitiva.
Un giorno ti sei svegliata
e quel blando sentimento che provavi per Ron è diventato qualcosa di intenso, ossessivo.
Ti sei tirata indietro?
Nessuno è venuto a
chiederti spiegazioni, però. Come se in questo modo tu
avessi risolto un gran pasticcio e salvato tutti quanti dall’imbarazzo
generale. Credevi forse che la vostra amicizia sarebbe finita?
E ora sei qui a piangere.
Anche se ti copri il viso,
è inutile, Hermione. Ti ho vista. Non puoi scappare da
me, da te stessa, perché io vedo tutti i tuoi rimpianti.
Non credi sia arrivato il
tuo turno?
Lui non è più sposato, è
rimasto solo, mentre con Ron le cose vanno avanti zoppicando.
Devi smetterla, lo sai.
A fare cosa?
Di rinunciare! A lui, alla
tua felicità.
Sii semplicemente quella
giovane ragazza che corse perdifiato lungo la Sala Grande e si gettò tra le
braccia del suo migliore amico. Per una volta, non pensare alle regole!
Stanno aspettando tutti la
tua mossa.
Ho tagliato i fili che ti
tenevano legata, che ti imprigionavano.
Oh,
non guardarmi così! Ho fatto solo bene.
Non sei più una marionetta
e lui è di là, in soggiorno, che finge di trovare interessante un noiosissimo
libro di Incantesimi.
Vai. Agisci!
E non avere paura, perché
lui è sempre stato lì.
Andiamo da lui.
Andiamo a casa.
NdA: Con chi sta parlando Hermione? Ma con se
stessa! Con la sua immagine riflessa allo specchio!
Se a questo punto vorrete
gettarmi pomodori, sappiate che contengono tanta vitamina C e che a me
piacciono. Insomma, ogni critica è ben accetta.
Per il titolo si ringrazia l'Auror consulenza di Jaybree... grazie, tesoro!
Infine, questa storia
partecipa all’iniziativa “Settimana tematica #1:
SONGFIC” organizzata dal forum Pseudopolis Yard, http://pseudopolisyard.blogfree.net/,
con la canzone Mirrors!
Alla prossima.