-Papà..papà..uaaaa-
-su Anna perché piangi..vedrai pap..ehm Ryan domani- -Voio papà..voio papà- non
la smetteva più di piangere, Strawberry cercò in tutti i modi di farla calmare
e alla fine fu costretta ad arrendersi. Si vestì, prendendo Anna in braccio, e
dirigendosi a grandi passi verso il cafè, non sapeva nemmeno lei bene ciò che
stava facendo, la sola cosa di cui era certa, è che aveva bisogno di dormire o
sarebbe crollata. Bussò alla porta, suonò per diverso tempo, finché qualcuno
non scese ad aprire –Strawberry che succede..sono le tre del mattino- -papà!-
Anna si buttò al collo del ragazzo –Anna..- il suo sguardo tornò sul volto
distrutto della ragazza –continuava a piangere e a chiamarti..così l’ho porta
qui- -volevi vedermi Anna?!?- sorrise il giovane, un sorriso dolcissimo che
illuminava il viso così bello, Strawberry non lo aveva mai visto sorridere così
–nanne con papà- esclamò la bimba, posando la testa assonnata sul petto del
ragazzo –te la lascio qui..io ho bisogno di dormire..ti spiace?- -ma..io non so
occuparmi di una bambina- -nemmeno io lo sapevo fare- ribatté la giovane
barcollando –eh..d’accordo, tu però va
dormire.hai una faccia da oltretomba..- -Per forza lavoro tutto il
giorno e la notte non dormo..- la giovane fece per andarsene, ma quasi Anna
avesse dei sensori si svegliò di colpo, afferrando con la manina la maglia
della sua “mamma” -no via mamma..no
via..- -Ma Anna non posso stare qui-
-Qui mamma..con Anna
e papà – Strawberry arrossì e notò che anche Ryan era imbarazzato –il problema
e che ho un letto soltanto- -vedi Anna non c’è posto per tutti- la piccola non
volle sentire ragioni, e si rimise subito a piangere –ssst..Anna così
sveglierai tutto il vicinato- disse Ryan preoccupato, entrando nel locale
seguito da Strawberry –Che..che facciamo?- domandò la ragazza, esasperata –tu e
Anna dormirete nel letto ed io..sulla poltrona della mia camera, a questo punto
mi sembra l’unica soluzione- Strawberry annuì, si sentiva troppo stanca per
protestare. Salirono nella stanza, Anna era li li per addormentarsi, il ragazzo
l’adagiò sul letto, la piccola sbatté le palpebre, per poi addormentarsi di
botto, il ragazzo le spostò i ciuffetti biondi dal viso e sorrise, quella
bambina gli provocava un affetto incredibile e non riusciva a spiegarsi il
motivo. Il suo sguardo si posò poi su Strawberry, che era rimasta in piedi con
la schiena appoggiata alla porta e gli occhi che faticavano a rimanere aperti,
-è meglio che ti sdrai..o vuoi dormire in piedi come i cavalli?!- sfotté
ironico lui avvicinandosi –sempre molto spiritoso- la ragazza si staccò dalla
porta, inciampò, finendo tra le braccia di lui, il sonno stava prendendo il
sopravvento –che sciocca..sono proprio imbranata..- si sentì sollevare e adagiare sul letto, in quel momento fu
come se un secchio d’acqua gelida le fosse versato addosso, si alzò seduca di
scatto, guardando ad occhi sgranati il ragazzo
-che stai facendo??-
lui non comprese, l’aveva semplicemente adagiata sul letto –come sarebbe a dire
che sto facendo, ti ho messa a letto, volevi dormire sul pavimento??- -n..no..e
che..credevo che tu..-
-Per chi mi hai
preso?Mocciosa- -Non sono una mocciosa- -slaf- -tieni..- il giovane le lanciò
una maglietta pulita –ti andrà un po’ grande, ma almeno non dovrai dormire
vestita..e non ringraziarmi per carità- disse ironico dirigendosi verso la
poltrona –però tu stai voltato- intimò lei sempre arrossata –se non ti fidi
puoi andare in bagno- ribatté lui indicando la porta del bagno. Strawberry vi
entrò, e indossò la maglietta nera del ragazzo, aveva davvero un buon profumo.
Poi uscì andando a sistemarsi sul letto in fianco alla bambina –buona notte
Anna- le sussurrò dolcemente, poi portò lo sguardo sul ragazzo, che aveva
anch’esso gli occhi chiusi, la testa appoggiata su una mano, era davvero bello,
la ragazza scosse la testa, mettendosi finalmente a dormire.
Era passata neanche
un’ora quando un urlo, gli fece svegliare entrambi. Strawberry posò lo sguardo
spaventato sulla bambina, che ancora con gli occhi chiusi lasciava scivolare
dei lacrimosi, e si dimenava spaventata, anche Ryan si precipitò per vedere
cosa accadeva –Anna..Anna- entrambi la chiamarono, e la piccola spalancò gli
occhioni arrossati –mammaaa..papààà-mormorò abbandonandosi tra le braccia di
Ryan e facendosi accarezzare da Strawberry –povera piccola ha avuto un incubo-
disse la ragazza preoccupata –Dai Anna non piangere..va tutto bene io e..la
mamma siamo qui..- la bimba accennò un sorriso, poi strinse la mano dell’uno e
dell’altra –qua con noi papà- esclamò, lasciando Ryan del tutto impreparato a
quella richiesta, gli occhi di lui fissarono Strawberry, la quale non sapeva
bene che rispondere –domiamo tutti inseme mamma?!?!!- gli occhi supplichevoli di
Anna la osservavano, Strawberry annuì timidamente, tentando di portarsi al lato
più estremo del letto, che però essendo per una persona sola, non poteva
permettere grandi possibilità. I due ragazzi si ritrovarono così molto vicini,
l’unica cosa tra loro era il corpo addormentato della piccola, che aveva
ripreso a dormire con un espressione serena, continuando a stringere le mani
dei suoi nuovi genitori. Ryan accennò ad una risatina e Strawberry lo guardò
sorpresa –che c’è di così divertente?- -no è che..tutto avrei pensato, tranne
che mi sarebbe mai accaduta una cosa simile..- -come ti capisco..- disse lei,
alla fine sorridendo di quella loro strana situazione. –Anna vorrà che..si
insomma che noi faremo così ogni notte..- la voce di Ryan era flebile ma seria,
-si..ma..non potremo mica dormire tutti e tre in un letto sempre..- ribatté lei
sentendosi avvampare –Ovvio..forse..pensavo che finché non troviamo i suoi
genitori, potremmo mettere in atto una specie di convivenza..-
-co..convivenza?!?- -Ora non mi fraintendere, saremmo comunque autonomi, tu
avrai la tua vita ed io la mia, semplicemente divideremo per un po’ la stessa
casa, in questo modo eviteremo serate imbarazzanti come questa e faremo
contenta Anna..poi per il resto non cambierà nulla..- -non so se a Marck questa
cosa andrà bene- sussurrò Strawberry,
-come?- -eh? Ah no
nulla- -allora tu cosa ne pensi?- -bhe se è per il bene di Anna..d’accordo..ma
dove staremo, qui è troppo piccolo..- -già..ci trasferiremo nella mia villa, li
le stanze non mancano di certo..- -Ma è fuori città, e io poi come faccio ad
andare a scuola..- -hai un’idea migliore?-. Strawberry pensò, che i suoi non
sarebbero tornati tra meno di una settimana e in quell’arco di tempo era più
che probabile che i genitori di Anna sarebbero saltati fuori. –I miei sono
fuori città..potremmo andare da me, così io sarei vicina alla scuola e tu al
caffè..- -si..va..bene- il giovane si addormentò, e quell’aria innocente che
aveva assunto fece sorridere Strawberry, che si addormentò poco dopo.
La sveglia ruppe il
silenzio, il ragazzo allungò la mano verso il comodino, cercando la fautrice
del loro risveglio. –yahmm..- si stiracchiò andando ad urtare qualcosa con il
braccio, come un fulmine a ciel sereno gli tornò in mente cosa era accaduto la
sera prima..Sollevò il busto, sentendovi sopra qualcosa di appoggiato
–S..Strawberry..- balbettò sorpreso, trovando la ragazza beatamente
addormentata sopra il suo petto –uhm..ancora cinque minuti..è domenica mamma..-
sussurrò la ragazza stringendo il suo “cuscino” dai capelli biondi. Ryan non
sapeva che fare, era certo che se lei si fosse svegliata, sarebbe passato a
miglior vita..tentò quindi di allontanarla lentamente, ma la giovane le si era
avvinghiata contro. Il ragazzo si sentì arrossire, il che da parte sua era
molto strano, infatti lui stesso se ne stupì –Papà..Mamma!- squillò una
vocetta, in piedi vicino al letto, con un sorrisone sulla bocca –Anna..ma che
fai li??- esclamò il giovane, mentre la bimba saltellava contenta. Nello stesso
istante Strawberry aprì gli occhi, sorridendo nel vedere la bimba tutta felice,
poi un brivido le percorse la schiena “da quando il cuscino aveva cominciato a
profumare di dopobarba???” si domandò, alzando lentamente la testa, e
incrociando quell’oceano blu che erano gli occhi di Ryan –aaaaaaahhhh- strillò
staccandosi da lui e assumendo un colore rosso accesso
–Cosa strilli..vuoi
che ti sentano tutti!- intimò lui con aria alterata –co..cosa strillo?!?! Che
ci facevo io abbracciata a te??- continuò con i battiti cardiaci alle stelle
–bella domanda alla quale dovresti darmi tu una risposta..io mi sono svegliato
trovandomi un gentil peso sul petto..perciò è inutile che mi guardi in quel
modo- -Cosa vorresti dire??! Che mi sono avvinghiata a te di proposito??!!!??-
-Potrebbe essere
un’ipotesi..- -Impossibile..e poi..poi c’era Anna tra noi, quindi..a proposito
perché non è nel letto?- i due ragazzi la guardarono, ricevendo dalla bimba
l’ennesimo sorriso –Anna..ma dove hai dormito??- -zio Kyle- -che?- fecero i due
all’uniscono, mentre la porta si aprì –Oh eccoti qua..- esclamò una voce
gentile –Kyle..- borbottò Ryan, guardando l’amico con sguardo indagatore –Buon
giorno ragazzi..dormito bene?- -i due arrossirono senza rispondere –sta notte
ho sentito dei rumori, così sono venuto a vedere se per caso ti sentivi male
Ryan..poi vi ho visto addormentati, tranne Anna che invece aveva gli occhi
aperti, così pensando che in tre in un letto stavate piuttosto scomodi, ho
chiesto alla piccola se voleva dormire in un letto più grande, e lei mi ha
detto di si, facendo segno di non svegliarvi..l’ho portata in camera mia e ha
dormito nel lettone, mentre io mi sono sistemato sul divano..per la vostra
pargoletta questo ed altro- disse raggiante il giovane –vieni Anna andiamo a
fare colazione!- aggiunse poi, prendendola in braccio e uscendo dalla camera. I
due ragazzi erano come inebetiti, tutta quella situazione era veramente
assurda, fu Ryan il primo a
riacquistare un po’
di favella. –vai..vai in bagno prima tu?- domandò, senza staccare gli occhi dalla
porta –mh- mugugnò la ragazza alzandosi come un automa.
Una volta in bagno,
sospirò profondamente, buttandosi l’acqua fredda sul viso “ho..ho dormito con
un ragazzo..nello stesso letto..oddio..e se Marck dovesse venire a saperlo?..No
no no..devo dirglielo io, in fondo non è successo niente, quindi mi capirà
sicuramente..ma sei poi dovesse equivocare e si arrabbiasse??” Presa dai suoi
pensieri Strawberry non aveva notato la coda che si muoveva
nervosamente..-quasi quasi mi faccio una docc..ahia!- inciampò nel tappetino
cadendo a terra
–Strawberry che
combini?- domandò Ryan aprendo la porta –niente sono solo cadut..esci
immediatamente!- -ah io..scusa ero..- -Esci!- -Va bene non ti scaldare..-
-maooooooo- “ma perché capitano tutte a me”.