Era arrivato il gran giorno: era il mio compleanno. Appena mi svegliai  trovai accanto a me una ricca
colazione: latte, cereali, fargoline, insomma tutto quello che mi piaceva. Scesi rapidamente al piano di
sotto e sentii un forte grido di mia madre: “Auguri piccola” disse. Io cercai di essere il più felice possibile
e mi avvicinai a lei fingendo di sorridere. Mamma mi diede un pacco, era il mio regalo:  un Iphone 5 .
La ringraziai almeno dieci volte e poi lei disse: “Preparati che tra un po’ arrivano i One Direction, restano
qui tutta la giornata”. Io di corsa andai a prepararmi, e con ansia aspettai che loro arrivassero. Erano
all’ incirca le 11:00 di mattina quando suonò il campanello, erano loro. Io mi mostrai indifferente anche
se dentro di me gioendo come una bambina. Mi limitai a dire: “Piacere  io sono Jennifer”.  Dopo essersi 
presentati , anche se già li conoscevo, mi cantarono una canzone. Il mio viso s’illuminò di un grande sorriso.
Poi uno di loro, Niall, disse: “ Bè oggi è il tuo compleanno! Auguri!” Io abbassai la testa ed incominciai a
piangere , poi Niall disse: “Hey, perché piangi?” “Perché sono già tre anni che mio padre è venuto a
mancare, proprio nel giorno del mio compleanno. E’ morto con un incidente d’auto”. Tutti tacquero
poi all’improvviso Niall disse: “Mi dispiace, non sapevo” “Non importa sai è dura festeggiare in un giorno
così” dissi. Passammo tutta la giornata a chiacchierare fino a quando non arrivò l’ora della festa
mi andai a preparare: indossai il mio vestito nuovo, truccai leggermente il viso e pettinai i capelli.
Mentre scendevo le scale inciampai, ma per fortuna Niall evitò la caduta. Lo ringraziai e notai che
Aveva degli occhi stupendi, ad un tratto arrossii e velocemente dissi: “Ragazzi state benissimo vestiti
così”. La festa incominciò e vennero tutti anche Elena, che sembrava molto interessata a Louis, ballai tutta
la sera con Niall, mi divertii moltissimo ed anche Elena si divertì, iniziò una relazione con Louis. Lei non è
timida, mentre io sono molto riservata specialmente con i ragazzi. Era una serata fantastica, non pensai
neanche una volta a mio padre. Scartai i regali: erano tutti fantastici poi ricominciammo a ballare.
Era quasi arrivato il momento della torta quando suonarono al campanello. Era un uomo strano con un viso
al quanto familiare, aveva una lunga barba e gli occhi simili ai miei, mia madre si stupì così tanto da far
cadere un bicchiere di cristallo per terra. Poi io dissi: “Mamma, tu conosci quell’uomo?” “Sì, e lo conosci
anche tu, non noti che ti somiglia?” disse. Io incredula dissi balbettando “Non può essere … è papà”
Papà disse dunque: “Sì sono io piccola”. “Papà, ma allora mi hai mentito! Tu non sei morto!” dissi. Mio
padre rispose: “Ero in prigione, non te l’ho detto per non farmi soffrire” Ed io infuriata dissi: “ Per non
farmi soffrire? Ti rendi conto che per colpa tua sono caduta in depressione? Ti rendi conto che sono da
tre anni che non sono felice il giorno del mio compleanno?” Spaccai subito un piatto di porcellana
e Niall disse: “Fermati, non lo fare!” Infuriata gettai anche i bicchieri di cristallo e poi scoppiai in un
rumoroso pianto. Elena e Niall  vennero da me e mi consolarono poi urlai: “Io ti detesto!” Mio “padre”
dispiaciuto andò via. E ancora una volta per colpa sua il mio compleanno fu un giorno sgradevole.