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Autore: SweetPandemonium    29/06/2013    2 recensioni
[...]Improvvisamente, vide una cosa in fondo al baule, nascosto dietro qualche vecchia maglietta.
James sorrise, riconoscendolo subito. Allungò una mano e raccolse un libricino rilegato in cuoio. Ci passò su una mano per togliere l’intenso strato di polvere e poi slegò i piccoli lacci che lo tenevano chiuso.
Aprì lentamente alla prima pagina, come se avesse paura che si sbriciolasse da un momento all’altro. Passò leggermente una mano sul foglio e sorrise.
Forse era arrivata l’ora di fare un salto nel passato.
[18V/A7x] JamesXMatt! <3
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Avenged Sevenfold
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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I Just Want to Feel You in My Arms Again

I Just Want to Feel You in My Arms Again

 

 

Quando siamo usciti nell’aria fredda della sera ho ringraziato Dio del fatto che per strada ci fossero pochissimi passanti.
Li capisco, con questo freddo.
Ha subito nascosto le mani nelle tasche dei jeans ed evitava in ogni modo possibile il mio sguardo.
- Avanti Matt. Fa freddo qui fuori, parla per favore. – ho detto allora, stringendomi nel giubbetto.
Lui ha alzato lo sguardo su di me – Non sono stato io a dirgli di picchiarti. Daniel si è vendicato per il fatto che per colpa tua è finito in punizione. – ha detto, sussurrando.
Io ho annuito e mentirei se non dicessi che il mio cuore si liberato di un peso, nel sapere che non era stato lui a chiederglielo. Mi sono sentito così stupido, subito dopo, dentro di me l’avevo già perdonato con quelle poche parole.
- Però non hai fatto nulla per fermarli. Sei rimasto lì in un angolo e non hai fatto nulla.- ho detto, con tono amaro.
Lui ha annuito – Mi dispiace ma…- si è interrotto.
- Ma cosa?! – ho esclamato allora io, frustrato dal fatto di dovergli tirare fuori le parole con le pinze.
È sempre così con lui, sempre così.
Lui ha sospirato prima di rispondere – Ti ho visto abbracciare il tuo nuovo amico quella mattina e, volevo vendicarmi anche io, in un certo senso. – ha ammesso ed era imbarazzato nel dirlo.
Ho scosso la testa – Non c’è niente tra me e Johnny. – ho assicurato.
Matt ha fatto spallucce – Non è più importante ora. Non stiamo più insieme…-

A me è crollato il mondo addosso.

Mi sono fatto più vicino a lui, abbassando la voce.

-Possiamo riprovarci Matt. Smettila di frequentare quelle persone. Sai anche tu che non sei come loro. – gli ho posato una mano sull’avambraccio.
-Non mi importa della squadra di football. Solo smettila di uscire con loro. –
Lui ha distolto gli occhi da me.
- Ti hanno fatto male? – ha completamente ignorato quello che avevo detto.
Ho sospirato, ma ho fatto spallucce – Passerà presto. –
- Ti tocchi spesso il fianco. –
Ho annuito – Si. Wilson ha un ottima mira. Con i suoi calci ha beccato sempre lo stesso punto. – ho detto, con una punta di ironia.
- Posso vedere? – ha chiesto poi.
- Vieni con me a casa, Matt. Se vuoi vedere i lividi poi, è okay. Ma vieni con me a casa. – ho detto. E allora non ce l’ho fatta più e l’ho abbracciato.
L’ho stretto forte e Dio solo sa quanto mi è mancato stringerlo.
Lui mi ha passato le mani sulla schiena, stringendo ma non troppo, temendo forse di farmi male.
- Mi dispiace Jam. – mi ha sussurrato poi all’orecchio.
Gli ho accarezzato i capelli sulla nuca.
- Non importa. È tutto apposto ora. –
Stasera alla fine non è venuto a casa con me. Ha detto che forse è meglio che ci vediamo domani sera da lui, visto che sua madre non c’è.
Ma dio, a me va benissimo così.
Lo rivoglio Axl. Lo rivoglio con me.  
Lo desidero e lo amo, e chissene frega di Wilson, del mio fianco e del football.

 

 

Domenica 8 Dicembre

 
Axl…dio, non so davvero se scriverlo. Ci ho pensato a lungo prima di arrivare alla conclusione che, in fondo, questo è il mio diario personale e nessuno lo leggerà mai. O almeno nessuno che poi riuscirà a scappare da me e rimanere in vita, in possesso di tali informazioni.
Posso scriverlo, anche perché c’è molto di cui ridere. Cioè, wow, è assurdo.
Questa mattina mi sono svegliato, come dire, un po’…strano.
In che senso?
Beh, stanotte ho fatto un sogno.
Questo sogno comprendeva me e Matt.
E lo so, è assurdo. Assurdamente assurdo.
Mi sono alzato, beh si, eccitato ma vergognandomi da morire come se a guardarmi ci fosse stata un intera platea di persone.
Mi sono chiesto cosa potrebbe significare. Mi sono risposto che questo sogno è stato dettato solo dal fatto che Matt mi è mancato.
Dal fatto inconscio che ieri sera mi è sembrato che tutto stesse tornando ad andare bene, ma che Matt non mi ha dato ancora una risposta sicura.
Comunque non c’è la faccio più ad aspettare così, sul filo di un rasoio.
Ora vado a casa sua e gli vado a parlare. Tolto il dente, tolto il dolore.

 

°°°

 

Axl. Sono appena tornato da casa di Matt. Wow, dovrei dire.
Oddio, ho tante cose che vorrei scrivere e nella mia testa c’è una confusione assurda. Ma okay, cercherò di mettere tutto in un ordine logico per scrivere e farti capire.
Quando sono arrivato a casa sua mi sentivo decisamente fuori luogo e con l’ansia che mi faceva battere il cuore nel petto alla massima potenza. 
Ho suonato il campanello, dopo secoli di tentennamenti davanti a quella porta ovviamente, e mi aspettavo di vedere il viso di Matt. Invece è stata sua madre ad aprirmi, con un gran sorriso e delle grandi occhiaie. Poverina, dev’essere un lavoro stancante il suo. Okay, ma non divaghiamo.
Mi ha accolto in casa e mi ha detto che Matt era su in camera sua [come al solito, ha aggiunto], allora ho imboccato le scale e sono salito al piano di sopra, facendo meno rumore possibile.
Sono arrivato fuori dalla porta della sua camera e allora, dopo aver tentennato ancora, mi sono deciso a bussare.
Mi è arrivato un “avanti” flebile e basso come risposta, tanto che ho anche dubitato di averlo sentito davvero.
Facendomi coraggio ho aperto la porta e sono entrato, prima con la testa solo per controllare la situazione.
Matt era seduto alla scrivania, chinato in avanti mi dava le spalle. Sembrava impegnato a scrivere freneticamente.
- Matt…- l’ho richiamato allora.
Lui si è girato e mi ha guardato con le sopracciglia sollevate. Si era dimenticato del fatto che sarei andato a fargli visita?
- Ehi Jam…vieni, entra…- mentre diceva questo, con un po’ di nervosismo nella voce, prese a raccogliere tutti i fogli che si trovavano sulla scrivania e chiuderli in un quaderno di un volume spropositato a causa di tutto quello che ci aveva messo, li dentro.
Sono entrato e mi sono chiuso la porta alle spalle.
- Avevi dimenticato che sarei venuto? – gli ho chiesto, affondando le mani nelle tasche.
Lui ha scosso la testa, alzandosi dalla scrivania e mettendosi a pochi metri da me.
- No, no. Mi stavo giusto chiedendo quando saresti arrivato…- ha risposto, abbassando leggermente la testa.
Era una bugia ed era difficile non accorgersene. Forse non aveva dimenticato il fatto che sarei venuto, ma sicuramente non si stava chiedendo quando sarei arrivato.
- Vuoi…parlare? Insomma…pensi che ci sia qualcosa di cui parlare? – ho chiesto allora, facendo solo un passo verso di lui.
Sinceramente volevo togliermi subito il dente.
Nessun credo, penso, forse, non so. O un Si o un No.
Matt ha sollevato la testa e mi ha guardato in viso per dei lunghi attimi, tanto che ho dovuto distogliere lo sguardo, non riuscendo a reggere oltre il suo.
In un secondo però me lo sono trovato vicino.
Ha preso il mio giacchetto e me lo ha aperto, sfilandomelo e buttandolo poi sul letto.
Io ho spalancato gli occhi, sorpreso – Ma che stai facendo Matt? – gli ho chiesto, ma non facendo nulla per ostacolarlo in, beh, qualsiasi cosa stesse facendo.
Lui non ha risposto, ma ho capito tutto quando ha afferrato il bordo della mia felpa e l’ha sollevata.
Allora, anche volendo, non avrei potuto fare molto per fermarlo.
Sul mio fianco c’è ancora l’alone del livido, anche se fortunatamente sta guarendo velocemente.
Ho sospirato, voltando la testa dall’altra parte mentre Matt studiava con attenzione il mio livido. – Mi dispiace Jam. Cazzo, mi dispiace. Sono stato uno stronzo. – ha sussurrato poi, e allora sono tornato a guardarlo.
- Ehi no, tranquillo. L’abbiamo superata,no? Poi tra un po’ passa, non mi fa neanche più male.-
Lui ha lasciato cadere la felpa e si è allontanato – Mi sento un’idiota. – ha sussurrato.
- E che…cazzo Jam! Quel tizio li, ti sta sempre attaccato. Ti ha abbracciato e io sono impazzito. Volevo sfogarmi! Avevo già sentito che Daniel voleva fartela pagare, per qualche giorno sono riuscito a fargli pensare ad altro, ma poi ero talmente arrabbiato da non aver più da che ridire per fare in modo che cambiasse idea. – aveva alzato il tono, gesticolando, ma non guardandomi mai negli occhi.
Ho sospirato ed abbassato lo sguardo – Tra me e Johnny non c’è nulla. Lui si è trasferito da poco, è un mio vicino e non volevo che stesse da solo i primi giorni di scuola.-
Lui ha annuito distrattamente – Si, lo so James. Ma ero geloso, okay? Ero geloso, arrabbiato, e non ho pensato a quello che stavo facendo. O meglio, che non stavo facendo. Avrei dovuto aiutarti, invece di star li a guardare…- aveva abbassato la testa mentre diceva quelle parole.
Allora mi sono avvicinato e gli ho passato le braccia intorno alla vita.
- Che ne dici di dimenticare eh Matt? – ho proposto, sottovoce.
Lui mi ha allontanato da se, con uno scatto nervoso.
- Come puoi dire di dimenticare eh James? Non ti capisco! Hai ben capito quel che è successo? Io ho praticamente fatto in modo che ti picchiassero! – ha urlato, gesticolando e io mi sono ritirato, un po’ intimidito dalla sua voce.
Stavo iniziando ad innervosirmi perché non sapevo più che dire, che fare per fare in modo che andassimo avanti! Che dimenticassimo tutto!
- Basta Matt, cazzo! Non voglio parlarne più, okay? Mi sei mancato! Mi sei mancato da morire! Non me ne frega niente di quello che hai fatto o che non hai fatto! Io ti amo! – non mi aspettavo di aver detto realmente quello che mi era uscito dalla bocca.
Un attimo prima non sapevo che dire, il secondo dopo stavo urlando quelle parole contro di lui. Ma era okay, perché è davvero quello che pensavo e che penso.
Lui mi ha guardato ad occhi spalancati, sorpreso forse dal fatto che anche io avessi alzato la voce così improvvisamente.
Io di conseguenza ho abbassato lo sguardo.
Forse mi ero messo in ridicolo, forse da un momento all’altro Matt avrebbe riso di me.
Ma non l’ha fatto.
Anzi, in un secondo ho sentito le sue labbra sulle mie.
Mi ha passato le braccia intorno alla vita e mi ha stretto a se.
Ero in paradiso.
Mi era mancato da morire, come l’aria.
Mi ha posato una mano sul volto e ha approfondito ancora il bacio.
E li mi sono reso che, andava bene, era arrivato il momento. Ero pronto.
Era con lui che volevo farlo e in quel momento esatto.
Ho deciso di prendere in mano la situazione – una volta tanto almeno! – e ho preso i bordi della sua felpa, sfilandogliela velocemente.
Non ha detto nulla, mi ha solo riportato verso di se, continuando a baciarmi.
In un secondo però, anche io mi sono ritrovato privato della mia felpa nera.

- James, se andiamo avanti io non sono sicuro di riuscire a fermarmi eh…- mi ha avvertito, con il fiato un po’ corto.
Io gli ho sorriso per poi tornare a baciarlo. In effetti non gli ho mica detto di fermarsi…
Penso che quella risposta sia stata abbastanza per lui, infatti mi ha spinto verso il letto, facendomi stendere. Ero sicuro che poi si sarebbe messo su di me, invece è rimasto in piedi, lasciandomi li a guardarlo.
Però ho capito subito quando si è allontanato dal letto, andando verso la porta e chiudendola poi a chiave.
È tornato subito da me poi, facendo quello che mi ero aspettato.
Si è messo su di me e io gli ho stretto le braccia intorno al busto, accarezzandogli la schiena nuda.
La sua pelle era morbida. Sentivo i muscoli sviluppati sotto le mani e avrei voluto aprire gli occhi e guardarlo, osservarlo, ma le mie labbra erano ancora occupate da lui.
La mia testa era ancora in piena confusione e il suo sapore e tutte quelle sensazioni nuove mi stordivano.
Improvvisamente ho sentito le sue mani sulla cinta. Me l’ha slacciata con foga, facendo poi lo stesso con il bottone dei jeans.
Ero eccitato, si, posso dirlo con sicurezza. E lo era anche lui, potevo sentirlo contro di me.
Ero totalmente sicuro di quello che facevo, assolutamente sicuro. Sarei andato fino in fondo.
Lo avrei fatto si…se sua madre, mentre Matt infilava la mano nei miei boxer, non si fosse messa a bussare alla porta.
- Matt, la cena è pronta! James rimane a mangiare? –
L’ho visto bloccarsi di colpo. Io sono arrossito fino alla punta dei capelli.
Ha tossito – Ehm…si mamma, si ferma a mangiare. Ora scendiamo…- la sua voce era roca.
Quando abbiamo avuto la sicurezza che sua madre non era più dietro la porta, ci siamo mossi.
Lui ha sbuffato e si spostato di lato, posandosi una braccio sulla fronte.
- Che cazzo di tempismo…- ha brontolato e io non ho potuto far altro che scoppiare a ridere.
Lui si è voltato verso di me, sorpreso – Che c’è da ridere?! – mi ha chiesto.
Ho fatto spallucce – Nulla, sei buffo! – ho risposto, ridacchiando.
Poi però mi sono riallacciato i pantaloni, sperando che quello che era stato svegliato si riassopisse senza fare troppi capricci.
Mi stavo per alzare poi, per riprendere la felpa che giaceva a terra, ma Matt mi ha riportato giù, riprendendo posto sopra di me.
- Matt…non c’è tempo, dobbiamo scendere…- ho detto, alzando lo sguardo su di lui.
L’ho trovato a guardarmi dritto negli occhi.
Siamo rimasti così per qualche secondo. Lui a guardarmi e io a cercare di capire cosa gli passasse per la testa.
Poi si è chinato e mi ha baciato – Anche tu mi sei mancato…- ha sussurrato, poi mi ha abbracciato.
Beh si, forse un po’ mi era dispiaciuto il fatto di essere stati interrotti da sua madre, ma mi sono reso conto che l’unica cosa che volevo disperatamente era di sentirlo di nuovo tra le mie braccia.

 

 

[To be Continued…]

 

 

 

Lo so, lo so, non ci speravate più. Fino ad ora non ci speravo più neanche io!
Non scrivo e non pubblico niente per efp da molto ormai. La mia vita è un pò cambiata da quando, anni fa, mi registrai a questo sito. é cambiato molto, devo dire, dai miei primi anni.
In ogni caso, i primi amori rimangono per sempre, quindi eccomi qui.
Avevo dei capito già pronti, di questa fic, e rileggendoli non mi sono riconosciuta molto: il mio stile è un pò cambiato, ma visto che l'avevo pensata così ho deciso di lasciarla tale e quale.
Spero che qualcuno di voi ci sia ancora, dopo tutto questo tempo!
Un grazie a Friem, che nonostante il tempo, non si è dimenticata di questa storia! :)


Spero a presto!

V
  
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