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Autore: adamantina    29/06/2013    5 recensioni
"Cara Lara, domani compirai vent'anni e, per la prima volta da quando siamo nati, io non sarò con te per festeggiarli. Sai che non sono bravo come te con le parole, ma vorrei che sapessi..."
Lara e Daniele, da quattro a ottant'anni. Slices of life.
[Seconda classificata al contest "Just a love story" di Flaren97]
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Una storia un po' vecchia, risale ad un anno fa almeno. L'ho ritrovata in un cassetto (virtualmente parlando) e ho deciso di rispolverarla :)


Autore: adamantina
Titolo:
Che anno era
Generi:
Romantico, Malinconico
Avvertimenti:
One-shot, Slice of life, Het
Rating:
Verde
Note Autore:
Le citazioni all'inizio e alla fine della storia, nonché il titolo, sono tratte dalla canzone “Fotografie della tua assenza” di Tiziano Ferro.

La storia si è classificata seconda al contest “Just a love story” indetto da Flaren97, vincendo inoltre il Premio Giuria e il Premio Pairing.

Buona lettura!

 

 

 

CHE ANNO ERA

 

 

Che anno era quando il temporale
non voleva farci uscire più
che giorno era, quale calendario,
se ci provo non me lo ricordo
e conto i giorni al contrario
e come sempre la stessa innocenza


4 agosto 1984 – Quattro anni

 

Due bambini sono seduti a gambe incrociate su una coperta ruvida distesa in mezzo al giardino, uno di fronte all'altro.

Le madri sono poco distanti, chiacchierano e li tengono d'occhio, ma loro non se ne curano.

Sono concentrati sulle bambole che tengono in mano. O, almeno, uno dei due lo è.

-E adesso ci sposiamo- annuncia la bambina, seria.

Il bambino scuote la testa.

-Voglio giocare a nascondino- si lamenta.

Lei lo ignora.

-Ci sposiamo e poi andiamo al mare a fare una gita. Ah, e poi abbiamo dei bambini.-

-Questo gioco mi annoia!-

-E allora vai da tua mamma, Dani- scatta la bimba.

Un momento di silenzio.

-Va bene, però domani porto le macchinine, eh, Lara?-

Lara continua a non dare peso ai suoi commenti.

-Stavo dicendo che adesso noi ci sposiamo. Ovviamente anche Mister Orsacchiotto sarà invitato...-

 

 

16 ottobre 1993 – Tredici anni

 

-Continua a non venire- brontola il ragazzo, seduto ad un tavolo, tamburellando la matita sul libro aperto.

-Certo, se tu insisti nel non ascoltarmi...- replica lei con un sospiro.

-Non c'è niente da fare, Lara. La matematica e me non andiamo d'accordo.-

-La matematica ed io- lo corregge immediatamente lei.

-Secchiona.-

-Stupido.-

-Noiosa.-

-Imbecille.-

-Ti prego, me lo finisci tu? Giuro che ti sarò debitore per l'eternità.-

-Assolutamente no! Altrimenti come fai ad imparare, Dani?-

-E se io non volessi imparare?-

-E se io me ne andassi?-

-No! Non farlo.-

-Ecco. Allora, vieni qui, fammi vedere. Te lo ripeto un'ultima volta: quando sposti un numero dall'altra parte dell'uguale, devi ricordarti di cambiarlo di segno...-

 

 

 

3 marzo 1996 -Sedici anni

 

-Cioè, ti rendi conto?-

Daniele, coricato prono sul proprio letto con in mano il joystick, sta giocando ai videogame e la ignora.

-Hai sentito quello che ho detto, Dani? Andrea Cornioli, quel ragazzo strafigo della quinta A, mi ha baciata! Sul serio! No, capisci? Credo che sia la cosa più fantastica che mi sia mai capitata! Sono così felice, giuro che potrei mettermi a cantare...-

-Ti prego, risparmiamelo. Non vorrei dover mettere dei nuovi vetri alle finestre.-

-Ahahah, molto simpatico. Hai sentito quello che ti ho detto?-

-Sì, ho sentito, e sono felice per te, ma ora potresti lasciarmi finire la partita in pace?-

-Potresti anche smetterla di comportarti così da stronzo! Solo perché Martina ti ha scaricato, non significa che io non possa godermi i miei momenti di felicità!-

-Non ho mai detto che tu non lo possa fare, tesoro mio, ma magari potresti esternare la tua gioia fuori da camera mia?-

Lara si allunga verso il telecomando e, senza esitare, spegne la televisione.

-Cosa diavolo...? Brutta...!-

Daniele le salta addosso, cercando di riprenderle il telecomando, ma lei lo tiene fuori dalla sua portata, e insieme rotolano giù dal letto, ridendo e scalciando.

 

 

30 maggio 1998 – Diciotto anni

 

-Lara? Lara, per favore, vieni giù...-

-Vattene!-

-Lara, devo sfondare la porta?-

Un attimo di silenzio.

-Tanto non ci riusciresti.-

-Posso sempre provarci.-

La porta si apre con uno schiocco. Daniele entra nella propria camera, dove Lara si era nascosta, e la osserva con sguardo critico.

-Hai pianto- osserva.

-Complimenti, che sagacia.-

-...Mi dispiace.-

-Torna giù, Dani. Dopotutto è la tua festa. I tuoi diciotto anni. Non puoi perderteli per stare qui con me.-

-Se scendo adesso, spacco il naso a quel coglione.-

Lara tira su col naso.

-Non mi dispiacerebbe- ammette. -Ma probabilmente il suo naso è infilato nella scollatura di Silvia, ormai.-

-Mi dispiace davvero, Là.-

Lei scuote la testa, ma un istante dopo sta di nuovo piangendo.

Daniele la stringe, la consola, lascia che esaurisca le lacrime. Poi, scherzoso, le dà una spintarella.

-Adesso però basta, eh? Sono piuttosto sicuro che sia avanzata della vodka, di sotto. Che ne dici di berne un po' e poi trovare qualcuno che faccia morire quel bastardo di gelosia?-

Lara ci riflette per un istante.

-Dico che è un'ottima idea. Si vede che i diciott'anni ti hanno fatto maturare. Auguri, Dani.-

 

 

16 luglio 1999 – Diciannove anni

 

-Io non guardo.-

-D'accordo, vado io.-

Lara si fa largo tra gli studenti esultanti e quelli disperati fino ai tabelloni. Esita prima di alzare lo sguardo, quindi prende attentamente in esame l'elenco di nomi.

Dopo averlo studiato per bene, torna da Daniele, in trepidante attesa.

-Non voglio saperlo- dice lui.

-Ok, allora non te lo dico.-

-Sei scema? Parla subito!-

E Lara non ha il cuore di prenderlo in giro, di fargli uno scherzo.

-Sessantotto! Sei passato, Dani!-

-Non ci credo.-

-Credici, è così!-

-Oh, mio Dio. Oh, Dio. Mi sono diplomato!-

Lara ride.

-Ci siamo diplomati, egocentrico che non sei altro!-

-Sì, con l'unica differenza che tu sapevi benissimo che saresti passata. Quanto? Cento?-

-E lode- precisa Lara, sorridendo.

-Secchiona!-

-Sapevo che l'avresti detto!-

E Daniele, senza pensarci, attirato da quel sorriso che brilla come il sole, le mette le mani intorno alla vita e posa le labbra sulle sue.

A Lara non dispiace affatto.

È un nuovo, ottimo inizio.

 

 

17 ottobre 2000- Vent'anni

 

-Mi mancherai tantissimo.-

-Anche tu.-

-Ti scriverò tutte le settimane, te lo giuro.-

-Magari qualche volta ti risponderò anche.-

Lara, gli occhi lucidi, lo schiaffeggia leggermente sulla mano.

Qualcuno fischia.

-Devo andare, Là. Ci sentiamo presto.-

-Ti amo.-

Gli occhi di Daniele si spalancano. Sale di corsa sul treno e raggiunge il finestrino.

Lara lo guarda; lui le sorride.

-Anche io- sillaba, e sa che lei lo ha capito.

Lara si allontana dalla stazione, andando verso casa. L'indomani dovrà tornare all'università -studia Scienze Infermieristiche- ma sarà tutto diverso. Con Daniele lontano per il servizio militare obbligatorio, Lara sente che sarà tutto più difficile.

Eppure è certa che anche questa passerà, e che loro sopravvivranno, nonostante tutto.

Mette le mani nelle tasche del cappotto ed è sorpresa di trovare una busta bianca. Su di essa, nella grafia di Daniele, è scritto Per Lara.

Incuriosita, la apre.

 

Cara Lara,

domani compirai vent'anni e, per la prima volta da quando siamo nati, io non sarò con te per festeggiarli.

Sai che non sono bravo come te con le parole, ma vorrei che sapessi che sarò comunque insieme a te.

Ti penserò, e ti penso, ogni singolo istante.

Ti amo, sei tutta la mia vita.

Un giorno, lo prometto, ti ripeterò queste parole guardandoti in faccia, e ti dirò senza vergogna che vorrei passare tutta la mia vita con te. Quel giorno, se sarò ancora così fortunato da essere il destinatario del tuo amore, sarà indubbiamente meraviglioso. Per ora mi accontento di immaginare i tuoi occhi che brillano mentre leggerai questa lettera, e attendo con impazienza il momento in cui tornerò e neanche la leva militare ci potrà separare.

Con tutto il mio amore, buon compleanno

 

Daniele

 

Lara sorrise e strinse la lettera al cuore, sperando che quei mesi passassero in fretta.

 

 

 

6 novembre 2001 -Ventun'anni

 

Lara sta studiando quando il campanello suona.

-È per te!- urla sua mamma dal piano di sotto.

Lei chiude il libro e scende. Sulla soglia c'è Daniele, bagnato per la pioggia scrosciante.

Lara stringe gli occhi.

-Cosa ci fai qui?-

-Mi dispiace, Là.-

-Non basta.-

-Non intendevo veramente quello che ho detto.-

-”Forse è meglio che la finiamo qua”- cita Lara. -Ne sembravi piuttosto convinto.-

-Ero stanco, avevo avuto una pessima giornata, e quel litigio stupido mi ha fatto esplodere. Quando si è arrabbiati si dicono cose che non si pensano davvero, Lara. Anche tu hai detto delle cose non proprio carine.-

Lei esita.

-Lara, io ti amo più di ogni altra cosa. Se mi chiedessi di fare qualunque cosa per te, pur di avere il tuo perdono, pur di renderti felice, giuro che la farei. Sei tutta la mia vita, Là.-

Lara non può impedirsi di sorridere.

-Convincente- ammette. -Che ne dici di entrare a prendere un tè?-

-Ci sarà tua madre con uno sguardo assassino?-

-Molto probabile.-

-D'accordo. E poi non dire che non ti amo.-

 

 

7 luglio 2002 -Ventidue anni

 

Lara indossa la toga e il tocco; stringe in mano il pezzo di carta per il quale ha sudato per tre anni. La laurea in Scienze Infermieristiche.

Scattate le foto rituali e conclusa la cena con la famiglia, Lara torna a casa. Si è appena coricata quando qualcosa colpisce la sua finestra.

Sorpresa, si alza e la apre.

Due piani più in basso, nel suo giardino, c'è Daniele. Lei sorride.

Lui le fa cenno di scendere e Lara obbedisce. In silenzio, sgattaiola fuori da casa, scalza e indossando solo pantaloncini corti e maglietta del pigiama.

-Cosa ci fai qui?- bisbiglia.

-Volevo fare le congratulazioni alla mia dottoressa preferita. Mi dispiace non essere riuscito a venire. Il mio capo non ha voluto darmi neanche un'ora e...-

-Shh. Lo so. Non importa.-

-Invece sì. Avrei voluto esserci.-

-Ci sei ora.-

Daniele sorride e le prende la mano.

-Devo chiederti una cosa, Là.-

-Dimmi.-

-È una cosa che ti avevo promesso che ti avrei detto, e credo che ora sia il momento giusto di ripeterlo, stavolta sul serio.

Daniele prende fiato, esita, quindi si inginocchia sull'erba umida.

Lara sgrana gli occhi.

Sta succedendo davvero?

-Lara Marino, io ti amo più della mia stessa vita e non c'è altro che vorrei che passare ogni istante di essa insieme a te, finché avrò respiro. Vuoi farmi l'onore di diventare mia moglie?-

Lara è senza parole. I suoi occhi indugiano per un istante sull'anello comparso nella mano di Daniele, quindi si fermano sullo sguardo spaventato e speranzoso del suo fidanzato.

Una sola parola riesce ad uscire dalle sue labbra apparentemente sigillate.

-Sì- sussurra. -Sì.-

 

 

24 giugno 2007 -Ventitrè anni

 

Lara si ricorda ogni singola obiezione avanzata dai suoi genitori quando lei e Daniele hanno annunciato loro di volersi sposare.

Siete troppo giovani!

Non avete ancora un reddito fisso.

E se non funzionasse?

Non siete pronti.

Alla loro insistenza, sua madre aveva sbottato: “Siete assolutamente irragionevoli!”.

Lara aveva sorriso.

Essere irragionevoli è un diitto umano aveva sostenuto.

E adesso che percorre la navata della sua chiesa, la stessa dove lei e Daniele sono stati battezzati, dove hanno fatto la prima Comunione e poi la Cresima, dove hanno trascorso lunghi pomeriggi all'oratorio da bambini, dove si sono annoiati al catechismo, Lara rivendica ancora questo diritto: il diritto di essere irragionevole.

Irragionevole, folle e pazzamente innamorata.

Daniele la aspetta davanti all'altare e prende la sua mano.

I suoi occhi brillano; Lara gli fa l'occhiolino, il cuore che batte a mille.

Non è mai stata più convinta di pronunciare la parola .

 

 

25 settembre 2008 – Ventiquattro anni

 

Daniele sbadiglia e spegne la televisione con il telecomando.

Lara dorme già da un po', accoccolata su un fianco, stretta a lui. Daniele si sistema meglio e si allunga per spegnere la luce.

Le sue mani si avvolgono intorno al corpo di Lara e si appoggiano con delicatezza sul pancione.

Nel silenzio più assoluto, sente un movimento, qualcuno che gli dà un calcio attraverso la pancia. Elisabetta.

Daniele sorride e sistema la testa sulla spalla di Lara.

Chissà come, ora che sono in tre si incastrano perfino meglio.

 

 

10 aprile 2011 – Ventisette anni

 

Lara stringe forte la mano di Daniele.

Sono seduti in prima fila in chiesa; di fronte a loro, una bara di legno scuro.

Daniele non piange, ma Lara sa che lo farà più tardi, quando saranno soli.

Può solo immaginare quanto grande sia il suo dolore.

Lei soffre nell'aver perso una donna che per lei è stata come una seconda madre, più che una suocera.

Gli stringe la mano ancora di più.

Io sono qui e non me ne andrò.

 

 

2 agosto 2017 – Trentatrè anni

 

Lara sorride e si asciuga le lacrime.

È stato un lungo travaglio, ha sofferto le pene dell'inferno, ma ne è valsa la pena.

Elisabetta e Lucia osservano dubbiose Giorgio, il loro nuovo fratellino.

Lara stringe la mano di Daniele.

I loro occhi si incontrano e lei, istintivamente, sa a cosa lui sta pensando.

Ci sta guardando da lassù, gli comunica con lo sguardo.

E sa che lui ha capito.

 

 

18 ottobre 2024 -Quarant'anni

 

La festa per i loro quarant'anni è affollata.

Daniele li ha già compiuti a maggio, in realtà, ma hanno deciso di festeggiarli insieme.

Amici e parenti si sono riuniti; Elisabetta ha protestato -ha sedici anni e poca voglia di restare a casa con i suoi- ma alla fine è presente anche a lei, insieme alla sorella e al fratello.

Quando è il momento del brindisi, Lara si alza in piedi e solleva il calice.

-A cento altri compleanni insieme- dice.

Daniele non può che essere d'accordo, ma poi è il suo turno di brindare.

-A tutti i trentanove compleanni che abbiamo già passato, perché hai reso speciale ognuno di essi.-

Si baciano(anche se Giorgio esclama bleah!) e rinnovano ancora un'antica promessa.

 

 

6 giugno 2031 – Quarantasette anni

 

Lara trattiene a fatica le lacrime mentre Daniele accompagna Elisabetta all'altare.

Non è più una bambina, ha ventitré anni, la stessa età che avevano loro quando si sono sposati, eppure il suo cuore è straziato nel vedere quella piccola donna allontanarsi definitivamente dal nido famigliare.

Sa che è naturale, ma accettarlo è così difficile.

Si volta verso sua madre, seduta al suo fianco, a sua volta con gli occhi lucidi.

-Ora sai come mi sono sentita- sussurra la donna, sfiorandole la mano.

-Eppure sei riuscita a lasciarmi andare- replica piano Lara, quasi incredula, mentre Daniele, lasciata la figlia nelle mani del suo quasi-marito, la raggiunge al banco.

-Quando si ama si farebbe qualunque cosa per rendere felice il compagno- sostiene sottovoce la madre.

Lara non può che assentire. Guarda Daniele e vede che anche lui ha gli occhi lucidi.

-Niente più discussioni infinite su chi deve usare prima il bagno tra lei e Lucia- le ricorda Daniele con un piccolo sorriso.

Lara si asciuga gli occhi con un fazzoletto.

-Temo che mi mancherà anche quello- ammette.

 

 

9 febbraio 2039 - Cinquantacinque anni

 

Lara osserva la casa in silenzio.

Silenzio.

Forse è proprio quella la cosa più strana: non sentire più le risate, le voci concitate, i litigi, le canzoni stonate.

Elisabetta e Lucia sono ormai sposate; Giorgio è andato da mesi a convivere con la sua fidanzata. La villetta, con le sue quattro camere da letto, è diventata ormai troppo grande.

-Signora? Mi scusi, dobbiamo andare.-

Lara si riscuote e annuisce.

Esce da casa per l'ultima volta, un nodo in gola.

Daniele compare dietro di lei e la abbraccia all'improvviso.

-Mancherà anche a me- le sussurra all'orecchio.

Lara sorride e si prepara a trascorrere la prima notte nel loro nuovo appartamento.

 

 

 

11 gennaio 2048 – Sessantaquattro anni

 

La radio è accesa e trasmette una musica tranquilla.

Lara cuce con mani abili una copertina per l'ultimo nato, il primo figlio di Giorgio.

Daniele, accanto a lei sul divano, legge il giornale, soffermandosi sulle pagine sportive.

Nessuno parla.

Lara alza gli occhi per un istante e le sfugge un sorriso, che Daniele intercetta. Senza saperne il motivo, lo ricambia e poi torna a leggere.

Lara riprende il lavoro senza smettere di sorridere.

È questo -il silenzio, il cucito, il giornale, la radio, i sorrisi- che ama davvero. Le abitudini di una vita che sono diventate parte di lei. Una confidenza e una familiarità che non hanno bisogno di parole.

Forse è questo, pensa Lara, il vero amore, dopotutto.

 

 

18 ottobre 2054 – Settant'anni

 

Quando Lara apre gli occhi, la mattina del suo settantesimo compleanno, Daniele non è coricato accanto a lei.

Si mette a sedere e si stropiccia gli occhi, per poi inforcare gli occhiali da vista che riposano sul comodino.

Sul cuscino di Daniele c'è una busta bianca. Per Lara, c'è scritto sopra nella sua grafia.

Lei la afferra e la apre con delicatezza.

 

Cara Lara,

domani compirai vent'anni e, per la prima volta da quando siamo nati, io non sarò con te per festeggiarli.

Sai che non sono bravo come te con le parole, ma vorrei che sapessi che sarò comunque insieme a te.

Ti penserò, e ti penso, ogni singolo istante.

Ti amo, sei tutta la mia vita.

Un giorno, lo prometto, ti ripeterò queste parole guardandoti in faccia, e ti dirò senza vergogna che vorrei passare tutta la mia vita con te. Quel giorno, se sarò ancora così fortunato da essere il destinatario del tuo amore, sarà indubbiamente meraviglioso. Per ora mi accontento di immaginare i tuoi occhi che brillano mentre leggerai questa lettera, e attendo con impazienza il momento in cui tornerò e neanche la leva militare ci potrà separare.

Con tutto il mio amore, buon compleanno

 

Daniele

 

Una lacrima scivola sul volto solcato da rughe di Lara. Si volta verso la porta, dove Daniele la guarda con un sorriso.

-Sono passati cinquant'anni, ma ogni parola è ancora valida- le dice. -Non è cambiato nulla... se non che il mio amore, se possibile, è cresciuto ancora.-

Lara vorrebbe replicare, ma tutto ciò che riesce a fare è abbracciarlo forte.

-Ti amo- gli mormora. -Non dimenticarlo mai.-

 

 

18 ottobre 2064 – Ottant'anni

 

Un uomo anziano avanza a passi lenti.

Cammina piano sull'erba umida, bagnata da una rugiada fredda.

Quando arriva a destinazione, apre il cappotto e tira fuori dalla tasca interna una busta leggermente spiegazzata.

La apre delicatamente con le mani che tremano un po'.

I suoi occhi indugiano sulle lettere dorate sul marmo bianco.

 

Lara Marino

18.10.1980 – 30.03.2064

 

Daniele apre la lettera con cautela e si schiarisce leggermente la voce, quindi mormora:

-Sono passati sessant'anni, ma nulla è cambiato.-

Poi comincia a leggere.

 

Cara Lara,

domani compirai vent'anni...

 

Mi sorprendo sempre quando
troverò ogni parvenza
di tracce tue e del tuo nome
anche se vivo ormai senza
fotografate da Dio in persona
fotografie della tua assenza

   
 
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