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Autore: marix96    01/07/2013    5 recensioni
Qualcuno, dopo anni, torna a New York per riallacciare i rapporti. Ma c'è anche qualcun'altro che arriverà a New York per scoprire la verità. Una verità scomoda che potrebbe costare la pelle a qualcuno. Nuove avventure, nuovi amori e nuovi omicidi per Kate Beckett e il suo partner Rick Castle
Dal primo capitolo:
“È come pensavo..” sussurro il ladro aprendo e richiudendo il fascicolo.
“Cosa capo?” chiesero all’unisono i due.
“Dobbiamo andare a New York.”
(IN PAUSA) per mancanza di tempo e di ispirazione non ho la possibilità di concludere la storia, almeno per il momento, prometto che la finirò prima o poi! I'm very sorry D:
Genere: Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Terza stagione
Capitoli:
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9.  La sparatoria
 
Kate se ne stava seduta a un tavolino di un bar con la sua migliore amica Lanie, ignara di quello che stesse succedendo.
"Allora Kate, come va con il tuo writer boy?"
"Non é il mio writer boy, Lanie!" rispose Kate, facendo la finta scocciata.
"Oh, avanti! A chi vuoi prendere in giro! Si vede lontano un miglio che sei cotta di lui!"
"Ma la vuoi smettere!" ribatte Beckett.
"Va bene, cambiamo argomento! Raccontami cosa é successo tra quei due!"
"Quei due chi?"
"Tuo figlio e Alexis."
"E tu come fai a sapere che é successo qualcosa tra quei due?" chiese Kate a brucia pelo.
Lanie sbiancò: non si aspettava una domanda del genere.
"Ehm... ecco io..." iniziò balbettando.
"Esposito!" affermò Beckett.
Lanie per tutta risposta alzò le spalle.
"Si sono conosciuti in discoteca." parlò la detective.
"E.. tutto qui?"
"Che altro vuoi che ti racconti?"
"Non so, Esposito mi ha detto che é stato...." ma si zitti subito vedendo l'espressione assassina di Kate.
"No no, continua. Voglio sapere cosa ti ha detto Esposito!" esclamò Beckett appoggiando i gomiti sul tavolo e mantenendosi la testa con le mani.
"Mi ha detto che quando si sono visti, si sono incantati a guardarsi, come fanno i loro genitori dopotutto…” iniziò Lanie, mentre Kate roteava gli occhi, ”E che poi, quando ha detto che "erano i figli di mamma e papà" siamo sbiancati entrambi. Chissà cosa avevano pensato!" terminò la dottoressa in una risata.
"Già, in effetti con quell'espressione si tende a fraintendere. E gradirei se la smettiate di chiamarci così"
"Oh avanti, Kate. Non puoi negare che non ti dispiaccia essere chiamata così!" affermò la dottoressa con un pizzico di ironia.
"Scherzi vero?! Io odio essere chiamata così, specialmente con Castle!" concluse la detective sbuffando seriamente questa volta.
Non le piaceva veramente essere chiamata così.
Lanie iniziò a ridere, trascinando anche Kate.
Ma all’improvviso la detective ritornò seria: aveva avuto come una vibrazione nella testa e ora sentiva un peso al petto.
L’amica si accorse del suo repentino cambiamento e le chiese “Kate, va tutto bene?”
“Non lo so, ho come un brutto presentimento. È meglio tornare al distretto.”
 
Castle e Alex si rifugiarono dietro un muro mentre alle loro spalle qualcuno stava scaricando completamente la ricarica di una pistola.
Avevano entrambi il fiato corto, ma Alex respirava più affannosamente, colpa forse del foro d’entrata di un proiettile all’altezza della spalla destra da dove iniziava a fuoriuscire del sangue.
“Alex, come stai?” chiese lo scrittore.
“Mai stato meglio!” rispose il giovane con l’affanno.
“Non mentire, sei ferito!” esclamò di risposta Castle.
“Tranquillo, ho passato di peggio!” affermò, riferendosi alla sua doppia via.
“Ma dobbiamo estrarre il proiettile…” iniziò Castle.
“È passato da parte a parte. Non è più nella mia spalla” lo interruppe Alex, mentre alle loro spalle i colpi cessarono.
“Hai sentito Castle?”
“Ha smesso di sparare!”
“Credo che abbia finito la ricarica!” constatò il giovane avvicinandosi verso l’angolo del muro, ma Castle lo bloccò.
“Sei impazzito? Cosa pensi di fare?” chiese lo scrittore.
“Dobbiamo fermarlo prima che scappi!” rispose il giovane Beckett.
“Tu sicuramente no, sei fer…” iniziò lo scrittore, ma Alex lo interruppe ancora mettendogli la pistola in mano.
“Io esco e cerco di distrarlo e di farlo arrendere, se le cose degenerano spara!” disse il ragazzo avvicinandosi alla fine del muro.
“Fabian, non sono un poliziotto e non sono armato, voglio solo parlare.” Iniziò Alex mostrando le mani fuori dal muro. Sentendo silenzio dall’altra parte decise di uscire.
Si affacciò dal muro e trovò Fabian con la pistola puntata verso il basso. Scarica.
“Bene” pensò mentre si avvicinava “Fabian, avanti arrenditi, se continui così aggraverai solo la tua situazione”
“Ormai sono rovinato!” esclamò Fabian con lo sguardo basso.
“So che non volevi uccidere tuo fratello, ma hai dovuto. Ho capito la tua storia.” affermò Alex, cercando di calmarlo.
“Eravamo sul lastrico,” iniziò il suo racconto Fabian “avevamo bisogno di soldi per vivere e per pagare anche i debiti. E così abbiamo pensato di ricominciare a rubare, questa volta anch’io, la situazione era troppo critica. Ma John non ha mai accettato questa decisione, e fino alla fine si è stancato e voleva costituirsi. Ma non potevo permetterglielo. Così abbiamo pensato di ucciderlo durante la rapina per farlo sembrare poi un incidente.”
Nel frattempo, Ryan ed Esposito erano arrivati sul posto e, sorprendendolo alle spalle, lo avevano ammanettato.
Ma Castle non era ancora convinto. Qualcosa non quadrava.
“Qualcosa non quadra!” intervenne Castle.
“In che senso?” chiese Ryan.
“I rapinatori della banca erano tre, John, Fabian e…”
“C’è un complice!” esclamò Esposito.
“Si, Fabian durante il suo racconto ha usato il plurale, cioè “abbiamo pensato di ucciderlo”. Erano in due.” concluse Alex.
Proprio in quel momento sentirono dei rumori provenienti da un container dietro di loro.
“E penso proprio che sia qui adesso!” affermò Esposito impugnando la pistola insieme a Ryan ed Alex.
Castle rimase indietro, e dalla sua posizione potè vedere e capire in tempo cosa stava succedendo: qualcuno, in cima al container, stava per sparare in direzione dei tre, per la precisione verso Alex.
“Attenti!” gridò lo scrittore lanciandosi verso di loro mente nell’aria rimbombò il suono di un colpo.
 
Appena le porte dell’ascensore si aprirono, Kate, seguita da Lanie, corse verso le scrivanie, trovandole vuote.
“Ma qui non c’è nessuno!” esclamò la dottoressa.
“Non ci credo, hanno agito senza avvertirmi. Avevo detto loro che se ci fossero state novità mi dovevano chiamare.”
In quel momento le porte dell’ascensore si aprirono di nuovo. Kate, pensando fossero i suoi colleghi, si voltò con aria minacciosa e iniziò a parlare.
“Mi spiegate per quale motivo….” Ma si bloccò quando riconobbe la persona davanti a se “Alexis!”
“Kate, sai dov’è mio padre? Non risponde al telefono.” disse la ragazzina dei capelli rossi.
In quel momento Kate ebbe un tuffo al cuore. Che fosse successo qualcosa a Castle?
“Karposki, mi dici dove sono andati Ryan ed Esposito?” chiese Lanie.
“Sono andati a prelevare il fratello della vittima. Sembra sia lui l’assassino.”
“Castle è andato con loro?” chiese la detective, cercando di nascondere il tono preoccupato che aveva.
“Si e insieme a loro c’era anche suo figlio, Beckett!” concluse l’agente.
“Cosa? Alex è con loro?” chiese Kate stupita, mentre Lanie aveva già composto il numero del fidanzato.
“Esposito” rispose l’agente al telefono.
“Si può sapere dove diavolo siete? Perché non avete avvertito Kate?” gridò al telefono Lanie, mettendo in vivavoce.
“Calmati, va bene! Avremmo voluto, ma eravamo di corsa. L’assassino stava scappando.”
“Almeno lo avete arrestato?” si intromise Kate.
“Si, sta tornando adesso al distretto!” rispose Esposito.
“Javi, ma voi dove siete adesso?” chiese Lanie.
“Ecco… noi.. siamo… in ospedale” balbetto il detective.
Le tre donne sbiancarono.
“Che cosa è successo, Esposito?” chiese Kate quasi urlando, in preda al panico.
“C’è stata una sparatoria, e… “ iniziò il detective titubante.
“Esposito parla!” esclamò Beckett con voce più bassa.
“Alex e Castle sono rimasti feriti!”




Angolo di Marix:
Salvee a tuttee!
Con un giorno di anticipo (Tempie90 sa a cosa mi riferisco) pubblico il nono capitolo.
Allora? Cosa ve ne pare?
Chi di voi aveva scommesso su chi tra Castle o Alex veniva colpito? Bhe hanno colpito entrambi :P
Hai visto Tempie90? Ti ho accontentato! Ho fatto fare l'eroe anche al nostro Rick, anche se poi si è preso anche lui un proiettile.
Kate sensitiva, ve lo aspettavate? E poi, il finale? **

Questo capitolo è dedicato a te, grazie perchè mi stimoli sempre con le tue "minacce", grazie perchè mi hai dato lo spunto dell'eroe per iniziare a scriverlo e grazie anche per avermi fatto veder un video sui Caskett con una canzone bellissima: Something i need. Questa canzone mi ha accompagnato fino a quando non ho finito il capitolo, cioè 5 minuti! xD Grazie Tempie90 <3

A chi volesse lasciarmi un commentino, anche solo una righa, per farmi sapere che ne pensate.
Alla prossima!
Baci,
Marix :D
  
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