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Autore: Glinda    02/07/2013    2 recensioni
Riassunto generale: Non è un fix-it di Children of Earth. O forse lo è. Non è una versione AU di Torchwood o di Doctor Who, né un what-if. O forse sì. Una storia nella storia, una realtà dentro un'altra realtà. Passati, presenti e futuri che si mescolano e si confondono. Possibili domande a cui non esistono risposte, e impossibili risposte a domande che non dovrebbero esistere. In poche parole, Jack Harkness e la sua inarrestabile sete di verità. Può il passato essere invertito, può il presente essere manipolato, e può il destino essere riscritto?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ianto Jones, Jack Harkness, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Disclaimer: Torchwood, Doctor Who e i personaggi e/o situazioni a essi inerenti non sono di mia proprietà, bensì degli aventi diritto (Russell T. Davies, BBC Wales, ecc. ecc.), tranne Rebecca “Becca” Temple, Harlan Andrews, Axel Kaufman e Robert Malley. Loro sì che li rivendico! Di Eion Alleyn, invece, rivendico solo il nome e il cognome ^^

 

 

Capitolo 28: Carne Fresca

 

“Eion… Alleyn,” ripetei lentamente.

 

“Esatto,” confermò Becca.

 

“Eion Alleyn?” proferii di nuovo, scandendo bene le sillabe.

 

Becca annuì.

 

“Quella gran carogna sarà il mio nuovo partner. Sai che allegria,” mugugnai alla fine, e storsi la bocca in una palese smorfia di disgusto.

 

Becca sollevò le sopracciglia. “Wow. Chissà perché, all’improvviso mi è sorta la bizzarra sensazione che tu lo conosca davvero, e anche piuttosto bene.”

 

“Sì, ma in effetti non l’ho mai incontrato di persona. Come hai detto poco fa, non gode esattamente di una reputazione limpida.”

 

Incrociai lo sguardo di Becca, e notai che la mia compagna aveva assunto una posa particolare, quasi d’attesa; si era leggermente sollevata dal cuscino e, puntellandosi col gomito su di esso, aveva posato il palmo della mano a sostenere la propria guancia. I suoi occhi, inoltre, brillavano di una luce incuriosita, e sembravano incitarmi a proseguire nel mio racconto.

 

“Sentiamo. La mia opinione su di lui un po’ la conosci, e si basa su diversi fattori. Adesso sono proprio curiosa di sapere cos’hai scoperto tu, sul suo conto,” disse infatti.

 

“Non sono sicuro di fare la cosa giusta, parlandotene,” le risposi. E miei motivi erano gli stessi che, qualche tempo prima, mi avevano frenato dal parlarle più in dettaglio delle circostanze in cui era avvenuto il rapimento di Andrews. Una questione di riservatezza, insomma, a cui non volevo contravvenire per specifica volontà del professore stesso.

 

Becca, tuttavia, batté sul tempo i miei dubbi inespressi. “Fammi indovinare. È stato Alleyn a rapire Andrews, vero?”

 

La sua frase mi lasciò di stucco, letteralmente incapace di replicare; la mia sorpresa doveva essere evidente anche dall’espressione che recavo in quel preciso istante.

 

“Di nuovo quella faccia da pesce fuor d’acqua, Jax! Non so stabilire se mi piace o meno, ma la trovo comunque interessante.” Becca si coprì le labbra con una mano, come per smorzare un attacco di risate.

 

Attesi alcuni secondi prima di risponderle, così da riordinare le idee. “Non capisco come tu sia arrivata a questa conclusione.”

 

“Però è corretta.”

 

“Certo che è corretta, ed è proprio questo che mi rende perplesso.” Feci una pausa. “In che modo l’hai capito?”

 

Becca alzò le spalle. “Oh, da tante cose. Per esempio, la tua ripetuta riluttanza a parlarmi del rapimento e del suo autore, adesso come qualche mese fa; oppure, potrei citare il fatto che Alleyn non sia nuovo a imprese del genere.”

 

“Davvero?”

 

“Proprio così. Conosci gli Agenti Kaufman e Malley?”

 

Socchiusi un attimo le palpebre. “Mi sembra di sì, solo per sentito dire, però… Ti riferisci a quei Kaufman e Malley?”

 

“Esatto,” confermò la mia compagna.

 

“Due Agenti anziani molto stimati, mi pare,” azzardai.

 

Becca assentì. “Entrambi sequestrati da Alleyn durante la loro adolescenza, quasi vent’anni fa. Entrambi vittime dei suoi metodi poco ortodossi, ma soprattutto di quelli dei nostri grandi capi. In parole povere, all’Agenzia conviene sopportare la presenza di gentaglia come Alleyn nelle proprie file, visto che le permette di portare a termine con successo gli incarichi più spinosi, scomodi e controversi.”

 

“Malley e Kaufman rapiti quando erano ancora così giovani?” domandai stupito. “E che bisogno c’è di ricorrere a certi sotterfugi? Io stesso mi sono arruolato circa alla stessa età, di mia spontanea volontà. Un po’ di propaganda ben mirata, e il gioco è fatto. Un metodo che funziona benissimo coi giovani.”

 

“Sì, ma cerca di entrare nella logica dell’Agenzia, Jax,” ragionò Becca. “Potevano forse lasciarsi sfuggire due delle menti più brillanti del loro rispettivo secolo di appartenenza? Ovviamente no. E ovviamente hanno subito messo in moto Alleyn non appena si sono resi conto che, sottraendoli al loro flusso temporale, non avrebbero comunque causato danni gravi al continuum. Lo stesso è accaduto al povero Andrews, come mi hai riferito tu.”

 

“Capisco,” risposi. “Peccato che sia passato troppo tempo da quegli eventi per tentare di porvi rimedio, che so, di segnalare la violenza con cui vengono messi in atto, almeno. Certo, non so quanto sarebbe potuto servire, anche se lo si fosse fatto all’epoca.”

 

“Su questo hai ragione. Non danno molto retta alle segnalazioni di noi Agenti, però in ogni caso è sempre utile farlo. A tal proposito, mi dispiace che tu non mi abbia rivelato subito che era stato Alleyn a sequestrare Andrews; un’occasione persa per effettuare un ulteriore rapporto sulle sue malefatte.”

 

“Eh? Ma di che parli? Il rapimento del professore si è svolto più di trent’anni fa. Fra dirtelo allora o adesso non mi sembra ci sia tutta questa gran differenza.”

 

Becca mi guardò pensierosa per un istante. “Trent’anni fa, senza dubbio. Secondo il TLS di Andrews, però.”

 

“Che vorresti dire?”

 

“Che non hai inquadrato bene la questione. Il tempo è relativo, lo sai bene anche tu. Ciò che vale per una persona può non avere lo stesso significato per un’altra. Ecco quello che intendevo quando dicevo che sotto questo punto di vista sei rimasto un po’ ingenuo.”

 

“Non ti seguo,” mormorai.

 

“Ora te lo spiego. Il problema è che a volte tendi a ragionare ancora come un civile, Jax,” proseguì Becca. “Per il professore il rapimento è un fatto occorso diverse decine di anni fa, ma da quel che mi risulta, secondo il TLS di Alleyn è passato poco più di un anno.”

 

“Cosa?!” esclamai, nella più totale confusione.

 

“E nel caso di Malley e Kaufman, il tempo passato dall’evento va calcolato in sedici mesi o giù di lì. Me lo ricordo bene, visto che quella volta sono stata proprio io a inoltrare un rapporto negativo su Alleyn ai nostri superiori. Comprendi, quindi, perché avrei voluto sapere subito del suo coinvolgimento nel sequestro del professore?”

 

“Un momento, un momento,” la interruppi, alzando una mano. “Se ho capito bene, allora, Alleyn sarebbe ancora piuttosto giovane?”

 

“Credo di sì. Avrà un paio o tre anni più di me, al massimo. Ma perché questa domanda?”

 

Per tutta risposta, mi levai a sedere sul letto, e mi passai una mano fra i capelli. Il punto in cui Becca me li aveva involontariamente strattonati era tuttora indolenzito; ciononostante, il dolore residuo di quel gesto non era in grado di competere con la sensazione di compiacimento che percepivo montare con forza dal più profondo del mio essere.

 

Becca si alzò a sedere a sua volta. “Finalmente ho preso una decisione rispetto alla nostra conversazione di prima. Ti preferisco in versione pesce lesso, piuttosto che con quel ghigno che hai stampato sul viso, Jax. Stai progettando qualcosa, ne sono sicura!”

 

Mi voltai verso di lei, e il sorriso che avevo dipinto sulle labbra non poté evitare di allargarsi. “Hai ragione. È che fino ad adesso avevo formulato tutta una serie di calcoli, Becca. Basandomi sulla data di rapimento del professore, e dai dettagli che lui stesso aveva menzionato, mi ero convinto che Alleyn fosse sulla sessantina.”

 

“E quindi?”

 

“E quindi, grazie a te scopro invece che i miei calcoli erano del tutto sballati, e di conseguenza mi hai consegnato su un piatto d’argento l’occasione di vendicare Andrews!” dichiarai trionfante.

 

“Ascolta…” iniziò la mia collega.

 

“No, ascoltami tu. Non avrei mai potuto rivalermi su di un Alleyn ormai in là con gli anni, o provare un vero e proprio senso di soddisfazione nel farlo. E invece, ora ogni cosa è cambiata. Potrò rendere giustizia ad Andrews, finalmente!”

 

“Ma non te l’ha mica chiesto lui di farlo! Anzi, se non vado errata, da quel che ho capito il professore si è raccomandato il massimo riserbo sull’intera faccenda.”

 

“Andrews è troppo buono,” sentenziai. “Pensa che è riuscito a scovare dei lati positivi in quel che gli è capitato. Come se non bastasse, ha persino perdonato quel farabutto. Beh, io non ce la faccio!”

 

“No, Jax!” mi ammonì Becca, e contemporaneamente mi afferrò per un braccio. “Non ti rendi conto che la questione non ti riguarda, e che la tua idea malsana potrebbe ritorcersi contro di te? E che diavolo avresti in mente di combinare, soprattutto?”

 

Le presi la mano fra le mie, e gliela strinsi forte. “So bene a cosa vado incontro, Becca, non preoccuparti. Ho semplicemente intenzione di mettergli i bastoni fra le ruote e, se riesco nel mio intento, l’Agenzia se ne libererà in via definitiva.”

 

“Questo tuo piano mi sembra rischioso, Jax,” disse Becca, dubbiosa. “Alleyn è un tipo infido e vendicativo. E se si accorgesse delle tue intenzioni verso di lui?”

 

“Starò attento, ti ripeto. Finora l’ha sempre passata liscia, ma con me troverà pane per i suoi denti. Lo metterò in cattiva luce con il nostro supervisore, e allora vedrai, non potrà più vantarsi della sua infallibile efficienza in missione. L’Agenzia non potrà fare altro che cacciarlo via a pedate.”

 

“Sì, forse potrebbe funzionare, ma…”

 

Mi portai le sue mani alle labbra, e gliele baciai con affetto. “Andrà tutto bene. Ci penserò io a sistemarlo una volta per tutte, e il bello è che non se ne accorgerà nemmeno. Tu devi solo pensare a restare tranquilla, e a prenderti cura del nostro bambino mentre sono in missione con Alleyn.”

 

Con un ulteriore bacio, stavolta sulla bocca, posi la parola fine alle sue proteste. Per il momento, almeno. Non nutrivo alcun dubbio sul fatto che, una volta sorta l’alba di un nuovo giorno, Becca avrebbe provato ancora e ancora a farmi desistere dal mio progetto. Ma ormai avevo deciso; Alleyn avrebbe avuto quel che si meritava, e niente e nessuno sarebbe riuscito a farmi cambiare idea, neanche la mia adorata compagna.

 

***

 

Più tardi, nel cuore della notte, mi destai di soprassalto, madido di sudore. Il mio sobbalzo, com’è ovvio, non mancò di svegliare anche Becca.

 

“Mmmh… Che c’è?” mormorò, la voce impastata dal sonno. “Hai avuto un incubo?”

 

Mi girai nella sua direzione, sebbene col buio fosse impossibile scorgerla. “No, ho semplicemente caldo. Forse abbiamo regolato male la temperatura della stanza.”

 

“Io mi sento bene, Jax. Anzi, con un grado in più starei anche meglio.”

 

“Non ci pensare nemmeno! Non fai testo, sei sempre stata la più freddolosa tra noi due,” scherzai. “Ora mi alzo e vado in bagno, a darmi una rinfrescata.”

 

“Ok, ma fai presto. Chi mi scalderà, altrimenti, visto che la temperatura della camera non vuoi saperne di modificarla?” si lagnò Becca.

 

Mi chinai verso di lei. “Ammettilo, sono solo scuse per poter riprendere il… discorso lasciato in sospeso qualche ora fa,” le sussurrai all’orecchio.

 

“Non lo saprai mai, se non ti sbrighi a tornare a letto,” fece lei di rimando, sorniona.

 

Ridacchiai divertito, e mi diressi veloce verso la toilette annessa alla stanza. Dopo essermi bagnato il viso con dell’acqua iniziai già a sentirmi un po’ meglio; stavo giusto asciugandomi, quando dal Manipolatore mi giunse un biiip inatteso.

 

Attivai lo schermo dell’olovisore. Messaggio vocale registrato in arrivo, lessi su di esso. Accettare?

 

Aggrottai la fronte. Chi mai poteva aver avuto l’idea balzana di inviarmi un messaggio a quest’ora della notte, o meglio, durante ciò che su Sagittarius A* venivano considerate le ore di riposo notturno?

 

“Bah,” borbottai. Ormai ero sveglio, quindi che differenza poteva fare? Messaggio accettato, digitai. Attesi qualche secondo, e d’un tratto una cadenza suadente riempì il piccolo cubicolo in cui mi trovavo.

 

“Bene, bene. Sembra proprio che da domani avrò un nuovo collega. Mi sembri promettente, Jax Boeshane, a differenza degli ultimi con cui ho avuto a che fare. Ce la spasseremo alla grande, io e te, di questo sono certo al cento per cento! Aaah, finalmente un po’ d’aria fresca. No, che dico? Carne fresca, a giudicare dal tuo file personale… Davvero niente male. Anzi, facciamo così, d’ora in avanti ti chiamerò Carne Fresca, che ne pensi? Non ha un suono paradisiaco? A domani, dunque, Carne Fresca! Non vedo l’ora!”

 

Messaggio terminato, mi avvertì il bracciale.

 

Scossi la testa, incredulo. “Questo tizio è del tutto fuori di testa,” mormorai. “Altro che paradiso, razza di bastardo. Ti renderò la vita un inferno, vorrai dire. Nemmeno io vedo l’ora, caro il mio Eion Alleyn.”

 

***

 

Note esplicative al testo:

- Dopo il soprannome guadagnato combattendo in quel di Verdun, ecco in arrivo un ulteriore nomignolo per Jack, e stavolta ad affibbiarglielo è l’Agente Alleyn. In realtà, cronologicamente parlando, Carne Fresca è da anteporre a Mort-Homme ^^ Fra l’altro, in inglese ‘carne fresca’ si direbbe fresh meat, ma poiché qui parliamo di esseri umani, l’originale lo immagino piuttosto con fresh flesh, tanto per mantenere un minimo di allitterazione, e in linea con lo stile ironico di Alleyn.

- Nel prossimo capitolo: inizia la collaborazione fra i due. Voleranno scintille! XD

  
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