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Autore: Hero98    03/07/2013    2 recensioni
"Il mondo è in rivolta: milioni di persone si sono riunite nelle piazze di ogni Paese, anche i più piccoli. Si spingono, urlano per farsi sentire. Sono stanche di subire, vogliono giustizia. Mostrano cartelloni candidi macchiati con scritte di un rosso scuro, colanti come lacrime, che chiedono vendetta.
Hanno visto morire vicini, compagni, parenti, in guerre che potevano essere evitate. Adesso basta.
Ventiquattro Nazioni scelte a caso tramite un sorteggio dovranno lottare in un’area selvaggia fino alla morte. Dovranno vedere il sangue dei loro compagni sporcare i loro vestiti, le loro mani. Uno solo uscirà “vivo” se dopo un’esperienza simile potrà ancora considerarsi tale.
Solo così il popolo di tutto il mondo si calmerà.
Che gli Hunger Games delle Nazioni abbiano inizio."
Genere: Angst, Introspettivo, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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“Quanto sono veloci quei due?!” pensai mentre mi muovevo velocemente e con cautela tra i cespugli del sottobosco. Avevo visto che i due fratelli Italia erano corsi da questa parte appena era terminato il conto alla rovescia, pensavo di essere a poca distanza da loro, ma mi sbagliavo: erano davvero due fulmini. In ogni caso, poiché il Magnifico non aveva bisogno di dormire, avevo guadagnato terreno durante la notte. Sapere che già tre Nazioni erano state uccise mi aveva fatto rabbrividire.
“Attento!”
Appena sentii questa voce mi appiattii contro il tronco rugoso di un albero, chi poteva essere? Sporsi leggermente la testa di lato per spiare il proprietario della voce e notai che era Romano. Stava guardando le mani di Veneziano che piagnucolava come suo solito.
Uscii allo scoperto con un grande sorriso e puntai loro un indice contro allungando il braccio.
“Kesese, finalmente vi ho trovati!” esclamai con aria soddisfatta e divertita dalle facce sorprese dei due italiani.
“Cosa cazzo vuoi da noi, bastardo?” sibilò Romano mettendosi subito sulla difensiva. Aveva in mano un bastone e lo brandiva contro di me nel tentativo di mettermi paura.
“Alleanza! In fondo avete bisogno della mia magnifica persona!” dissi posandomi una mano sul petto con aria di superiorità. Essere in tre era già un grande aiuto.
Veneziano sorrise, ancora con le lacrime agli occhi, e si avvicinò un po’.
“Che bello, Prussia!” esclamò contento e mi porse il mignolo.
Io lo strinsi con il mio. Alleati. Sorrisi, Romano aveva abbassato la sua “temibile arma” e mi fissava. Dai suoi occhi capivo che non si fidava del tutto di me.
 
Non ero riuscito a prendere un’arma o qualcosa di utile alla Cornucopia, Bielorussia era troppo vicina a me e avevo preferito scappare. Avevo raggiunto una zona priva di alberi interrotta solo da un fiume abbastanza grande. Non era una zona molto sicura non essendoci posti in cui nascondersi. Mi avvicinai al fiume e ne osservai l’acqua limpida che scorreva impetuosa, sembrava essere abbastanza profondo. Un altro punto a sfavore di questo piccolo paradiso era il rumore dell’acqua che copriva altri suoni. Infatti sentii dei passi solo quando ormai mi erano alle spalle. Mi girai lentamente già pronto a difendermi. I miei pensieri andarono subito a Finlandia, lui non avrebbe voluto che io morissi. E poi dovevo trovare Sealand, quando avevo scoperto che era riuscito a sopravvivere al massacro iniziale mi ero ripromesso di difenderlo.
Ma alle mie spalle c’era solo Norvegia. Aveva in mano una lancia e legato alla cinta un piccolo sacco contenente probabilmente del cibo preso alla Cornucopia.
Lo guardai negli occhi, entrambi mantenevamo la nostra solita inespressività.
Finalmente, dopo un minuto buono, mi decisi a parlare.
“Conviene a entrambi un alleanza, non credi?” dissi tranquillo, in fondo eravamo entrambi due Paesi del Nord, vicini. Ero sicuro che insieme ci saremmo difesi molto meglio, entrambi eravamo bravi a combattere.
Siccome rimaneva a guardarmi e chi tace acconsente, mi avviai di nuovo verso il bosco. Sentivo i suoi passi dietro di me mentre mi seguiva.
Quando ormai eravamo vicini ai primi alberi mi girai verso di lui. Poi sentii un dolore terribile allo stomaco e spalancai gli occhi. Le mani andarono subito a tastare la parte dolorante e quando abbassai lo sguardo erano ricoperte di sangue. Del mio sangue. Caddi in ginocchio. Norvegia guardava la sua lancia insanguinata che lasciava scivolare nell’erba piccole e dense gocce rosso scuro.
“Perché…?” riuscii a mormorare con un filo di voce, la vista aveva iniziato ad appannarsi mentre cercavo invano di tappare la ferita con le mani.
“Non ho bisogno di un alleato, tanto alla fine solo uno vincerà.” Rispose con freddezza il mio assassino, non c’era cattiveria però nella sua voce, non c’era espressività.
Mi superò scomparendo tra gli alberi del bosco mentre io cadevo steso a terra. Chiusi gli occhi, ormai il dolore era diventato così insopportabile che avevo perso la sensibilità del mio corpo.
“Mi spiace Finlandia… Scusa Sealand.” Sussurrai muovendo solo le labbra.
La morte non era tanto brutta come tutti dicevano, era quasi un sollievo. Mi sentii libero e leggero.
 
“Austria…” dissi posandogli una mano sulla spalla. Dalla morte di Svizzera era stato tutto il tempo seduto in poltrona a fissare una foto che ritraeva lui e il suo amico di infanzia bambini. Mi chiedevo se era l’unica foto che aveva di lui.
“Austria…” ripetei, era ormai la sedicesima volta che lo chiamavo, ma lui non rispondeva. Non riuscivo a immaginare cosa significava perdere una persona per cui provavi un affetto smisurato e a cui eri davvero affezionato. Seychelles e Lily erano delle amiche, certo, ma nonostante mi fossi sentita davvero male alla loro morte ero sicura che il mio dolore non era nulla paragonato a quello di Austria in questo momento. O a quello di Svizzera prima che decidesse di raggiungere la sorella.
Quando stavo ormai per arrendermi e andarmene Austria si alzò di scatto, come se si fosse appena risvegliato da un lungo sonno.
“Ungheria, prendi il telefono e chiama Cuba.” Disse guardandomi deciso negli occhi.
Io ricambiai lo sguardo confusa, non capivo cosa stesse succedendo.
“Ho deciso” continuò e poi si bloccò di nuovo.
Presi il telefono, poi gli domandai: “Cosa devo dirgli?”
“Pagherò per dare a Prussia una spada.” Rispose.
Un’improvvisa felicità mi invase, tanto che non riuscii a trattenere un piccolo sorriso. Austria che metteva da parte la sua taccagneria per aiutare proprio Prussia… Non potevo crederci.
“Non farti strane idee, la do a lui solo perché c’è anche Italia.” Disse mentre digitavo il numero di Cuba sul telefono. Ma a me non importava, sapevo che Austria era generoso.
 
Mi guardavo intorno seduto sull’erba, ero ai piedi di una montagna. Mi girai ad osservare il mio compagno, appena lo avevo visto correre con un’ascia e una borraccia in questa direzione non avevo esitato a seguirlo. Ma l’avrei fatto anche se non fosse riuscito a recuperare nulla.
“Che c’è?” mi chiese rivolgendomi un caldo sorriso.
Io curvai leggermente gli angoli delle labbra verso l’alto in una specie di sorriso, ero ancora scosso. In fondo tre persone erano state uccise, per giunta un ragazzino e due ragazze. E soprattutto Seychelles. Sospirai e cercai di non pensarci anche se era davvero difficile.
“Ehi Francia… so che è difficile, ma dobbiamo cercare di sopravvivere.” Sentii la voce di Spagna più vicina poi la sua mano si posò sulla mia spalla in segno di conforto.
Anche per lui era una situazione per nulla gradevole, non potevo lamentarmi. Gli strinsi la mano e lo guardai negli occhi.
“Se siamo insieme andrà tutto bene” continuò e mi rivolse un altro sorriso incoraggiante.
“Si. Andiamo a cercare Prussia o qualche altro amico.” Dissi finalmente e mi alzai tenendogli ancora la mano.
Lui mi guardò negli occhi poi mi imitò e ci incamminammo di nuovo verso la foresta lasciando come traccia del nostro passaggio solo un cumulo di cenere dove avevamo acceso un fuoco la sera prima.

Angolino di Hero~
Lo so non è lunghissimo come capitolo ma... serve un po' a far riprendere dalla tragedia dello scorso capitolo e a capire un po' i gruppi che si sono formati. Tranquilli, nei prossimi capitoli avranno spazio le Nazioni che ancora non hanno "parlato".
Spero vi sia piaciuto, recensite mi raccomando! C:
   
 
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