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Autore: laviatraversa    03/07/2013    1 recensioni
Sorridi, Narcissa. Hai imparato a fingere."
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Malfoy, Narcissa Malfoy, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Emh, ciao a tutti.
Dopo un silenzio durato qualche mese troppo torno su efp con una storia che oggi, per caso, ho trovato sul computer. Da quanto ho capito l’avevo scritta per un contest. Peccato che io non ricordi né se l’ho inviata né se, nel caso in cui l’avessi fatto, si fosse piazzata bene, male o malissimo (lol).
Rileggendola – e modificandone alcune parti – ho sorriso, sebbene non sia né quello che può essere un capolavoro né una storia particolarmente felice, perché ho ricordato la cosiddetta “euforia dei primi periodi”. Avete capito bene, risale all’incirca ai primi periodi in cui ho preso la scrittura seriamente (e non per gioco) e vi ho riversato tutto il mio entusiasmo, lasciando da parte il resto del mondo.
Come la maggior parte di voi saprà bene – purtroppo –, per quanto un adolescente sia relativamente “libero”, ci sono cose che non possono essere messe da parte e, come saprete ancora meglio, ciò che ne fa le spese sono proprio gli hobby.
Questa la dedico a noi, aspiranti scrittrici di domani.
E a La Viola Moody, perché è un po’ il mio silenzioso angelo custode.
 




 

Regret - o “Della nostalgia”

 



Piangi, Narcissa.
Piangi ogni notte prima di addormentarti, dopo aver nutrito, coccolato e messo a letto il tuo bambino. Dopo aver assolto “l'ultimo compito della giornata” - come era solerte definirlo tua nonna - tra le lenzuola, con quel marito che ti ama così tanto. Lucius non vede altro che te, unica stella nel suo cielo oscuro. Non sei capace di ricambiarlo, forse non lo sarai mai. Pensi ancora a lui, nonostante tutto. Anche se ha sciolto il vostro abbraccio, sibilando improperi, quando gli hai confessato la tua magia. Anche se non ha mai risposto alle tue lettere, a nessuna delle mille e più parole d'amore che hai vergato costantemente negli ultimi due anni.
Muori dentro, Narcissa.
Muori dentro perché l'amore non è giusto, eterno e meraviglioso come dovrebbe. Te ne accorgi ogni giorno, sei tu la prova che ti serviva per capirlo. Ti doni ad un uomo che ti ama ma per il quale non provi alcun sentimento che superi l'affetto. Loinganni. Quando lo baci, quando fate l'amore, quando gli fai credere che tu non veda altro che lui.
Albert è ancora dentro di te, Narcissa.
E' nella solitudine opprimente delle tue mattine in biblioteca, nel silenzio pieno di sottintesi dei tuoi pasti, nella passione malcelata del tuo sposo. E' dentro di te mentre guardi Draco. Veneri il tuo bambino con lo sguardo, con le carezze, con l'anima. Eppure, una piccola parte di te pensa che i suoi occhi siano... sbagliati. Sono grigi, luminosi, grandi; dovrebbero essere scuri, cupi come una notte senza stelle né luna.
 
* * *
Sai che ti stai facendo del male.
Non dovresti essere qui, in una sperduta cittadina babbana - piena di schifezze babbane, direbbe tua sorella Bellatrix. Non dovresti sostare sulla porta di questa chiesa, il cuore che palpita forte, le mani sudate e miliardi di farfalle che danzano nelle tue viscere. Non dovresti premere con forza sulla maniglia, l'abito di seta che fascia il tuo corpo giovane, entrare senza curarti degli sguardi perplessi dei presenti.
La cerimonia scorre troppo lenta per te. Vedi il compiersi del sogno d'amore di quella donna – che è mediocre, inadatta a lui – e cerchi di contenere le lacrime. Loro, tuttavia, riescono ad uscire e inondarti le guance. Non sei riuscita a trattenerti. “Poco male, sono tutti commossi.” pensi. Tu, però, sei distrutta.
Corrosa dalla nostalgia, dalla tristezza e dai rimpianti.
 
* * *
Nel teatro del dolore lo spettacolo è finito presto. I due “sì, lo voglio”, il bacio. Sembrano niente – sono niente in confronto al vuoto che senti dentro ora. Dopo lo scambio degli anelli e delle promesse e del “può baciare la sposa” – Albert può fingere quanto vuole, tu sai che lui ha amato solo te – sei letteralmente scappata da quelle quattro mura che sembravano volessero soffocarti. Lui ti ha seguito. Ti ha lasciato con una sola parola, ora incisa nel tuo cuore come da mille chiodi arrugginiti: vattene.
Questa sofferenza, ti sta lentamente consumando.
 
Te la sei cercata, Narcissa.
Sapevi che sarebbe finita così.
Sapevi anche che non saresti sopravvissuta ad ulteriore – e tanto, tanto opprimente – angoscia; eppure, l'hai seguito ancora.

 
* * *
Le mani di Lucius si prendono cura di te come quella notte ormai passata – ma mai dimenticata –, i sorrisi di Draco rendono le tue giornate più serene, le visite di tua sorella ti donano risate senza le quali moriresti.
Sorridi, Narcissa. Hai imparato a fingere.
 
 
N.D.A
In realtà tutto ciò che avevo da dirvi l’ho letto all’inizio. Poiché non sono proprio una persona moralmente perfetta, ho voluto approfittare della vostra attenzione per fare un po’ di spam.
Quella che voglio consigliarvi è una fanfiction davvero strepitosa (se, come me, siete amanti della Draco/Hermione); il suo titolo è “Come sangue nelle vene” e fino ad ora conta dodici meravigliosi capitoli.
Potete trovarla qui.Emh, ciao a tutti.
Dopo un silenzio durato qualche mese troppo torno su efp con una storia che oggi, per caso, ho trovato sul computer. Da quanto ho capito l’avevo scritta per un contest. Peccato che io non ricordi né se l’ho inviata né se, nel caso in cui l’avessi fatto, si fosse piazzata bene, male o malissimo (lol).
Rileggendola – e modificandone alcune parti – ho sorriso, sebbene non sia né quello che può essere un capolavoro né una storia particolarmente felice, perché ho ricordato la cosiddetta “euforia dei primi periodi”. Avete capito bene, risale all’incirca ai primi periodi in cui ho preso la scrittura seriamente (e non per gioco) e vi ho riversato tutto il mio entusiasmo, lasciando da parte il resto del mondo.
Come la maggior parte di voi saprà bene – purtroppo –, per quanto un adolescente sia relativamente “libero”, ci sono cose che non possono essere messe da parte e, come saprete ancora meglio, ciò che ne fa le spese sono proprio gli hobby. Questa la dedico a noi, aspiranti scrittrici di domani.
E a La Viola Moody, perché è un po’ il mio silenzioso angelo custode.

  
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