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Autore: Osage_No_Onna    03/07/2013    0 recensioni
[Slash://]
Rieccomi a pubblicare in questo fandom!
Beh, non so perché ho deciso di pubblicare questa storia cominciata (e non finita) durante le vacanze natalizie, però...
Immaginiamo una Yumiko liceale nel bel mezzo delle ambitissime (e troppo brevi) feste di Natale, che festeggia con le sue tre sorelle e i genitori, anche se con una certa malinconia, e un Tomoya su un aereo diretto a Napoli.
Due fidanzati che si ritrovano in occasione della festa più magica dell' anno, quindi.
Cosa mai potrà succedere?
Scopritelo in questa storia!
[Sì, un' altra Tomoya*Yumiko, o Tomiko, o Asianshipping... perché adoro questa coppia :3]
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '*For my love I'll survive*'
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Capitolo 2
Di ricordi, proposte, conversazioni e mail



"Acc…”mormorò Tomoya guardando bene Yumiko. “Sei bellissima… non sapevo che ti mettessi in ghingheri per Natale.”
Yumiko rise: “Non era questa la mia idea, purtroppo mi hanno costretto a forza. Ossia mi hanno obbligato a vestirmi elegantemente altrimenti non mi avrebbero dato il taiyaki con la crema al cioccolato, ma si può?”
“Ma dai! Il taiyaki poi non era con la crema di fagioli azuki?”
“Quello tradizionale sì, ma si può fare anche con crema o al cioccolato. In Giappone li preparano, in occasione di feste o eventi particolari, in degli stand particolari. Riscuotono un grande successo.”
Urara, sporgendosi dalla cucina, salutò l’ ospite in cinese: “Ni hao!”
Tomoya ricambiò e fu letteralmente trascinato nel salotto dalle sorelle di Yumiko, tranne da Valentina che, prima di uscire, aveva in mente di fare “un paio” di scherzi telefonici.
Dario lo salutò calorosamente: si ricordava perfettamente del loro vicino di casa di quell’ estate, durante la quale, dopo la parentesi giapponese a luglio che si ripeteva ogni anno, erano andati a visitare il Tibet. Una bella villeggiatura, dopo tutto, salvo qualche problema, come le crisi di Sadako dovute al jet-lag, anche se lo sbalzo non era molto, e alcune crisi respiratorie dovute alla mancanza d’ aria. Durante una di queste, che era venuta a Yumiko, il ragazzo si era precipitato come un pazzo fuori da casa all’ una di notte per assistere la ragazza che era stata portata d’ urgenza nell’ ospedale più vicino. Le era stato accanto tutta la notte e non l’ aveva abbandonata nei giorni seguenti.
Anche Urara lo ricordava con affetto. Ricordava del ragazzo che era allegro e spiritoso, l’ esatto opposto di sua figlia, anche fin troppo seria e posata. Le sembrava di riconoscere in quella giovane coppia il principio del Tao.
Dopo una breve chiacchierata, la famiglia al completo si prodigò per aiutare l’ ospite a sistemarsi. Erano le 19.00 quando Yumiko e Tomoya si sedettero sul divano foderato di velluto rosso.
“Allora, quando sei partito? Devi essere stanchissimo!”chiese Yumiko passandogli una mano tra i capelli, lisci e castani.
“Quattro giorni fa, ossia il ventuno del mio calendario. È stato un’ incubo! Questo periodo dell’ anno in quanto ai trasporti è il peggiore.”
“Molte turbolenze?”
“No. Figuriamoci! Cancellazioni, ritardi imprevisti…”
“Come ti capiamo! Io e Valentina stiamo vivendo lo stesso incubo. E quasi tutti i giorni.”
“Eh?”
“Sai, io sto frequentando un liceo artistico a Caserta e Valentina un corso di judo a Frattamaggiore ed entrambe ci andiamo con i mezzi pubblici. Capita quasi tutti i giorni che i mezzi arrivino con cinque minuti di ritardo… ormai ci ho fatto l’ abitudine. Ma prova a pensare cosa succede quando il ritardo aumenta!”
“Ehilà, ragazzo!” Dario Santoro interruppe la chiacchierata tra i due giovani salutando il nuovo arrivato. “Come andiamo sul plateau?”
“Come al solito…”rispose evasivo il tibetano.
“Sei stato molto gentile a venire a farci visita. Mia figlia ne aveva bisogno.” Continuò l’ architetto di fama mondiale, mentre la prima delle due gemelle scuoteva la testa. “Da chi sei stato accompagnato?”
“Un parente… Mio zio, per la precisione. Aveva un affare importante da sbrigare qui a Napoli, così abbiamo viaggiato insieme. A proposito di Napoli… In questo periodo è davvero splendida!”rispose allegramente Tomoya sprofondando nella poltrona foderata di velluto rosso.
“Davvero?”intervenì Sadako dalla cucina senza che nessuno la interpellasse. “Allora domani ti portiamo a fare un giro per il centro! Letizia, ci accompagni tu?”
La giapponesina dagli occhi grigio-verdi alzò la voce di cinquantamila decibel  nel chiedere alla sorella maggiore se potesse accompagnarli il giorno seguente per le vie della loro “città adottiva”, come la chiamavano loro: le quattro ragazze Santoro avevano vissuto per molto tempo a Tokyo e, quando le gemelle avevano compiuto otto anni, la famiglia si era trasferita a Napoli, la città natale di Dario. Letizia e Valentina non si erano trovate molto bene in Giappone, anche se ci sarebbero tornate volentieri per un breve periodo; mentre Yumiko e Sadako, pur amando molto il Sud dell’ Italia, certe volte avevano nostalgia del loro paese natale.
“Mammmaaaaaaa!”irruppe Valentina, anche chiamata la “chibi” dalle sorelle, dal corridoio che portava nella stanza delle ragazze. “Quale sarà il tema per la cena di Natale di quest’ anno?”
“Hai rinunciato agli scherzi?”chiese ridendo Sadako, mentre Letizia per poco non si soffocava bevendo la sua cioccolata calda.
“Uffa, è Natale, no? E a Natale siamo tutti più buoni, compresa la sottoscritta.” Mugugnò la diretta interessata, sottolineando particolarmente la parola “sottoscritta”.
“Scegliete un tema per il cenone?”chiese Tomoya alla sua dolce Yumiko, che in quel momento stava girando il cucchiaino nella cioccolata contenuta in una tazza con su raffigurata una bambolina giapponese.
“Esattamente. L’ anno scorso, ad esempio, lo facemmo all’ antica romana: pesce azzurro, molluschi, farro ovunque, dolcetti al miele e vino caldo speziato. Molto originale e retrò ma gustosissimo… Da allora ho cominciato ad amare il miele.”rispose lei mentre assaggiava delicatamente la cioccolata con aria da buongustaia.
“Hmmm.”disse pensosa la signora Santoro versando del cacao amaro nel latte caldo. “Che ne dite quest’ anno di farlo all’ orientale, anche in onore del nostro ospite?” propose poi con un sorriso ed al contempo un’ aria furbetta sul volto.
“Geniale! Mammina, sei grande!”esclamò allegra Sadako abbracciando con slancio la madre.
“Niente grilli arrosto, però. A stento mangio il sushi!”disse invece Valentina con riluttanza: a lei non piaceva molto la cucina etnica, preferiva quella italiana, che reputava la migliore del mondo.
“Ti prepareremo una mega-scodella di ramen a parte.”si offrì Letizia volenterosa che, al contrario della sorellina minore, amava molto sperimentare cose nuove. “E poi non credo che faremo schifezze simili.”
All’ improvviso, dalla stanza delle gemelle, si udì un dlong-dlong proveniente da un computer. Le tre sorelle maggiori puntarono gli occhi su Valentina, che alzò le mani per difendersi, dicendo: “Io non ho fatto niente… Davvero!”
“Sicura?”chiese Sadako maliziosa. “E allora chi è che ha acceso il computer prima?”
“Uffa, ma dovete sempre incolpare me?”
“Sai com’è, di solito sei tu quella che fa pasticci con il PC.”
“Non credo sia stata colpa sua stavolta.”affermò il tibetano con decisione. “Sul mio computer ho un programma di posta elettronica che ha un avviso sonoro simile quando arriva una mail. Magari è accaduto proprio questo.” spiegò poi aggrottando le sopracciglia sottili e tamburellando con le dita sul lucidissimo tavolo in legno d’ ebano della cucina.
Infatti, tre secondi dopo, sbucò fuori Dario Santoro che annunciò ridendo l’ arrivo di una mail per la signorina Yumiko, la quale, seguita a ruota da Tomoya, andò subito a controllare.
From: BlueCrystal@hotmail.it
To: WhiteSwanKriyumi@hotmail.it
Subject: Rimpatriata
Hi,
come stai, cara Yumiko-chan?Spero tutto bene. Nel caso non sia così, lo sai che siamo con te! Chiamaci o contattaci quando vuoi, non ci disturberai mai… Lo capisci, vero, preciosa?
Ad ogni modo, abbiamo scritto questa mail per augurarti un buon Natale (lo festeggi, vero?) e dirti che ci manchi parecchio. A tutti. D’ accordo che ogni tanto ci sentiamo via chat e più raramente attraverso le mail, ma ci piacerebbe tanto averti tra noi materialmente, come quest’ estate al campus. Ne abbiamo visto delle belle insieme alla nostra cara Puella in Somnio! (Sì, purtroppo Stephan ha preso seriamente a studiare latino… si salvi chi può!)
E ne abbiamo fatte di cotte e di crude, spuntandola sempre grazie anche alla tua intelligenza, le tue conoscenze in ogni materia e il tuo buonsenso. Persino Cin ha nostalgia di te e del tuo modo di accarezzarlo delicatamente con un dito… Magari gli faccio battere qualcosa. (No, perché Isaia sta protestando energicamente).
Beh, i tuoi manga stanno facendo molto successo, sai? Li troviamo praticamente in ogni libreria/fumetteria in cui entriamo. Io (Matilde) sono al liceo classico e mi trovo bene… Diciamo che studiare latino con te mi ha avvantaggiata! E mi mancano i momenti nei quali “poetavamo” insieme, leggevamo libri (i “classici”, li chiamiamo) oppure discutevamo sullo stile dei tuoi personaggi.

Per Muhammad sei stata la chiave per tutta una serie incredibile di battute di spirito. Buffo no? Ci stiamo organizzando per una rimpatriata dopo Natale. Sarai dei nostri?Le scuse non sono accette! Penseremo noi a tutto e ti faremo stare a tuo agio!
I tuoi

Isaia, Paula, Chen, Matilde, Muhammad e Stephan

 
PS: Se hai notizie di Mister Proverbi a Sproposito (cit. Isaia) faccelo sapere, perché secondo un antico proverbio del mio paese non è carino piantare gli amici nel bel mezzo di un progetto! (Sì, qui parla la tua Haru no Kaze, ossia Paula!)
“No, dai! L’ hai fatto davvero?”chiese con un’ aria fintamente scandalizzata Yumiko al suo tibetano accarezzandogli la testa.
“Giuro che non sapevo niente. Secondo un altro antico proverbio del mio paese non puoi partecipare ad un progetto se non ne vieni neanche informato!” ribatté lui mettendo il broncio.
L’ italo-giapponese dai setosi capelli castani emise un lieve risolino, poi si mise un paio di occhiali blu con le lenti quadrate dagli angoli arrotondati, strizzò per un attimo gli occhi e cominciò a rispondere alla mail, interrotta ogni tanto da Tomoya che si sentiva in vena di aggiungere qualche nota scherzosa: quando lo faceva, scoppiavano entrambi a ridere così forte che i loro occhi lacrimavano.

Angolo dell' Autrice
Sì, per la vostra grande gioia(?) non sono deceduta. Rieccomi qui! Vorrei ringraziare
ryoku per aver recensito il primo capitolo e per credere a fondo nelle idee folli di questa scrittorucola sclerata e fuori dal mondo.
Grazie davvero!
Un altro capitolo, un altro momento felice per i nostri due beniamini... Aaaaah, quanto mi piace l' Asianshipping! Prima o poi questi due domineranno il mondo! *Mod. ScleroON* 
Cosa ne pensate? Suggerimenti? Errori da segnalare? Le vostre recensioni contano! Non siate cattivi, su...
See you!
-Puff
   
 
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