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Autore: PiccolaEco    06/07/2013    2 recensioni
L'amore non ha nè tempo nè luogo.Anche un semplice tendone da circo può diventare palcoscenico di sguardi, sorrisi, pettegolezzi e batticuori.
L'universo di Ranma narrato sotto un'altra prospettiva.
L'universo di Ranma come non lo avete mai visto prima.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mousse, Shan-pu, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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POV SHAN-PU

–Un momento di attenzione, please! Ladies and gentlemen il nostro carissimo prestigiatore Mousse ha un importante annuncio da fare a tutti noi… siete pregati di recarvi immediately al solito spiazzale dietro il tendone. Come on, guys!
Il rumore dell’altoparlante indica che la comunicazione è terminata. Che diavolo vorrà adesso quel dannato direttore dall’accento strano? E cosa c’entra Mousse in tutto questo? Be’, lo scoprirò solo andando nello spiazzale. 
Dopo essermi rialzata dalla mia posizione non proprio comodissima – vi ricordo che sono una contorsionista, io! – stiracchio gambe e schiena ed esco con aria annoiata dalla tenda. Lungo il breve tratto che porta sul retro incontro anche Ranma, Akane, quella schiacq…ahem… Kodachi e il suo fratello schizzato, Kuno, e tanti altri artisti, tutti, forse per la prima volta, incuriositi da un annuncio del direttore. O forse, più semplicemente, perché il diretto interessato era Mousse, il tranquillo e invisibile Mousse.
Nella processione l’unico viso che non riesco a scorgere – fatta eccezione per quello di Mousse – è quello di Xiwan e non vi nascondo che la cosa inizia a puzzarmi non poco. E no, a puzzare non erano certo le frittelle che a volte la Spatolona lasciava cuocere troppo in padella, nossignore. 
Xiwan c’entra in tutta questa storia come il kamaboko* in una scodella di ramen, ne sono sicura.
–Chissà cosa vorrà dirci di tanto importante Mousse – sento commentare da Ranma.
–Mah, non ne ho proprio idea – gli risponde Akane. –Mousse è sempre così tranquillo, non ha mai sporto un reclamo in tanti anni che lavora qui. Certo diventa un po’ esuberante quando si tratta di Shan-Pu, ma per il resto direi che è quasi invisibile. 
Raggiungiamo lo spiazzale sul retro e subito noto che qualcosa di grosso sta per succedere: Xiwan, seduta su una sedia di legno, stringe le mani di Mousse che, in piedi, la abbraccia da dietro.
–Bene, bene, guys…scusate se vi distolgo dai vostri esercizi, so benissimo che domani è il grande giorno e che siete tutti intenti a prepararvi al meglio per il Big Show, ma quello che il nostro caro Mousse ha da dirci è very very important. Mousse… 
L’interessato fa tre passi avanti e raggiunge il centro del palco, seguito a ruota dalla sensuale Xiwan.
Tutti sono col fiato sospeso, in attesa di sentire l’importantissimo annuncio di Mousse, che forse per la prima volta in vita sua si sente considerato e al centro dell’attenzione.
–Cari compagni d’avventura, vi ringrazio di aver temporaneamente sospeso le vostre attività e di avermi raggiunto qui solo per sentire cosa avessi da dire.
Sappiate che sono stato molto lieto di aver preso parte a questa compagnia, così bizzarra – e qui rivolge uno sguardo a Ranma – ma senza la quale adesso non sarei quello che sono. Con alcuni di voi ho legato particolarmente, anche se non l’ho mai dato a vedere, con altri forse un po’ meno, con altri ancora ho avuto qualche diverbio, ma sappiate che, in un modo o nell’altro, voglio un gran bene a tutti voi. Per questo, con mio grande rammarico, vi saluto: domani torno in Cina, dalla mia famiglia e lì ne costruirò una nuova. 
Si volge sorridente verso Xiwan e le prende delicatamente la mano. –Io e Xiwan ci sposiamo.
Segue un momento di sconcerto generale, ma dura, appunto, solo un momento: subito dopo partono gli applausi e le congratulazioni.
–Bene, direi che qui ci vuole una bella festa d’addio per il nostro Mousse, non trovate anche voi, ragazzi? – esclama entusiasta Ukyo già rimboccandosi una manica e ricevendo cenni e commenti di assenso da parte di tutti. 
–Mousse e come farai per lo spettacolo?- chiede qualcuno. 
–Già, è vero, ti sei impegnato tanto per la tua esibizione!
Mousse si schiarisce la voce. 
–Be’, purtroppo non potrò parteciparvi, mi dispiace molto. E’ vero, mi sono impegnato tanto e sono davvero rammaricato di non potermi esibire. Mi auguro per voi che facciate del vostro meglio e che tutto vada a gonfie vele, perciò… in bocca al lupo e fate vedere chi siete! 
E’ strano, ma l’esclamazione di Mousse sembrò animare non poco gli altri artisti circensi. Dico che è strano perché solitamente Mousse è la depressione fatta a persona. Dev’essere proprio cambiato tanto, grazie a Xiwan.

O forse per colpa tua.

Ancora quella dannata voce: era un po’ che non si faceva sentire. Forse aveva deciso che ero stata troppo tranquilla in quel periodo che non era tornata ad assillarmi. Ma sì, adesso ci mancava solo lei, come se i miei problemi non fossero già abbastanza! 
Mentre sono impegnata a insultare la suddetta vocina, vedo che la gente intorno a me inizia a muoversi verso il palco. Tutti vanno a congratularsi con i due sposini, stringono loro le mani, le ragazze starnazzano intorno a Xiwan chiedendole dell’abito, della festa, dell’organizzazione, mentre i ragazzi si congratulano con Mousse dandogli pacche dietro la schiena così forti che gli occhiali gli scivolano continuamente sulla punta del naso. Sto per andarmene indifferente ,

a chi vuoi darla a bere, stai rodendo dentro, mia cara

oh, e va bene: sto per andarmene ribollendo come una pentola a pressione – va bene così, stupida vocina? – quando a un tratto mi fermo e rifletto. Rifletto che il mio comportamento sarebbe scortese nei confronti di Mousse – chi se ne infischia di Xiwan – senza contare che il mio atteggiamento potrebbe essere interpretato come di gelosia. Quindi faccio dietrofront e mi dirigo anch’io verso il palco. –Le mie congratulazioni, Mousse, spero che possiate essere felici  insieme – dico una volta arrivata di fronte a loro, con la gola quasi secca per la tensione. 
–Oh, è molto gentile da parte tua, Shan-Pu. Ti manderemo una cartolina appena saremo arrivati – si intromette Xiwan sfoderando il sorriso più ipocrita e sdolcinato che si possa mostrare. Un moto di stizza si innesca in me: insulsa, ipocrita, sfacciata gatta morta.

Non ti ricorda proprio nessuno il suo atteggiamento? Perché, allora, non la smetti di insultarti da sola?

–Grazie, non vedo l’ora – le rispondo cercando di imitare quello stesso tono palesemente ipocrita, ma tutto quel che mi esce è una voce da zitella acida e sprucida. 
Detto questo alzo i tacchi per la seconda volta nella giornata e me ne vado. Facendomi strada tra la folla di artisti, scorgo per caso Akane. –Adesso so cosa provi, Akane – mormoro più a me stessa che a lei, ma lei si volta comunque verso di me con un espressione interrogativa. –Scusa Shan-Pu, hai detto qualcosa? Ho sentito solo Akane!- ma prima chela giovane domatrice possa finire la frase sono già sparita dietro la tenda.

La sera tutti si danno da fare per organizzare la festa a Mousse. No, nel senso letterale intendo, ovviamente, non certo perché volessero dargliene tante prima della sua partenza per la Cina. Gli equilibristi si occupano delle composizioni floreali, gli acrobati dei festoni, i mangiatori di fuoco delle luci, i giocolieri di imbandire i tavoli e Ukyo, naturalmente, delle varie portate.
Pur essendo piena estate, stasera tira un leggero e piacevole venticello fresco e io resto lì immobile a godermelo. La verità è che in mezzo a tutto questo gran da farsi io mi sento completamente fuori luogo, non so cosa fare, sembra che non ci sia niente che io possa fare, tutti si stanno occupando di tutto e sembra che io non sia indispensabile nell’organizzazione della festa. Così decido di andarmi a fare un giro: ovunque io volga lo sguardo c’è sempre qualcuno indaffarato a correre da una parte all’altra con una scatola piena di decorazioni o a salire sulle spalle di un altro per sistemare una ghirlanda floreale. Passando davanti la cucina vengo investita da un forte odore ora di ramen ora di carne alle griglia ora di pastella per i fiori di zucca. Pur essendo molto giovane, so che Ukyo ha viaggiato molto quindi suppongo che stasera voglia dare il meglio di sé offrendoci anche piatti non tipicamente orientali: tsè, vanitosa. Però devo ammettere che i suoi piatti sono una vera delizia per il palato.
La mia attenzione viene distolta dal tubare di alcune colombe e, facendo qualche passo più avanti, noto la tunica bianco latte a motivi geometrici di Mousse. Vorrei chiedergli cosa ci faccia da solo, triste e sconsolato, sul retro del tendone, ma non ne ho il coraggio. Fortuna che è lui ad avvertire la mia presenza – o meglio, le colombe gli fanno notare la mia presenza – e a compiere il primo passo. 
–Ciao
–Ciao- rispondo senza troppo entusiasmo. E vai con l’allegria! –Cosa ci fai qui da solo? Tutti sono di là a organizzarti la festa… cioè non in quel senso… voglio dire…
–Ho capito, ho capito- sorride lui. –Il fatto è che avevo voglia di starmene un po’ da solo a guardare per l’ultima volta tutto questo, prima di lasciarmelo definitivamente alle spalle. 
Annuisco prendendo posto accanto a lui e cercando di non schiacciare nessuna delle sue colombelle.
–Quindi sei proprio deciso a partire, eh? Stavolta è lui ad annuire. –E’ la cosa giusta da fare. Ormai è troppo tempo che manco dalla mia casa, dalla mia famiglia: per me è arrivato il momento di tornare e di ricrearmi una nuova vita. 
–Con Xiwan -. La mia voleva risuonare come una domanda e invece prese le pieghe di un’affermazione stizzita.
–Cos’ha Xiwan che non va? Mi ama, mi vuole bene, mi tratta con gentilezza, mi accetta per ciò che sono ed è una mia compaesana: cos’altro potrei desiderare in una donna?
–Ma tu non la ami
–Cosa te lo fa credere?
–Mousse, lo so che sei sempre stato pazzo di me, non credere che non l’abbia mai notato. Non puoi pensare di innamorarti dall’oggi al domani di una donna nella speranza di dimenticare l’altra.
–Quindi tu ritieni più giusto che io continui a starti dietro facendomi trattare come uno zerbino?
–No, non è questo… è solo che.. 
–E’ solo che cosa?
Già, è solo che cosa. Non so nemmeno io che cosa devo dirgli.

Oh certo che lo sai. E’ solo che sei maledettamente orgogliosa per dirglielo.

Taci, maledizione. TACI!
–Mousse, ai len? Dove ti sei cacciato? 
Diamine, no, un’altra volta no! 
–Devo andare, mi spiace. Comunque, ‘sta tranquilla ho capito. Ho capito che sei una sporca egoista: non mi hai mai degnato di uno sguardo e ora che finalmente ho trovato qualcuno che mi ami, a te non va a genio che io possa essere di un’altra persona. Credevo fossi cambiata, Shan-Pu, e invece mi sbagliavo. Kami, se mi sbagliavo!
–A-aspetta, Mousse, lascia che ti spieghi! – ma prima ancora che io possa anche solo pensare una giustificazione plausibile, lui si è già alzato ed è spartito dalla mia vista. E forse anche dalla mia vita.

*Nota:

Naruto: Particolare tipo di kamaboko (pietanza a base di pesce) a forma di spirale bianca e rosa che frequentemente si vede negli anime.

  
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