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Autore: f_naluST    07/07/2013    6 recensioni
[Lucy centric][Accenni NaLu]
Ambientata in un ipotetico finale alternativo dell'episodio 124. Personaggi probabilmente OOC per circostanza.
[...] Sì, Lucy lo sa, che quel dolore nel petto, che le sgorga nelle vene, rimane, è lì e non se ne andrà mai per davvero. Che c'è per far male, per far parte di lei, di quella sofferenza che la completa, e non importa quanto Natsu possa stringerla; lei sentirà sempre il cuore dolere, gli occhi bruciare. 
«Dormi.» mormora dolce, cullandola nel suo abbraccio, carezzandole i capelli.

Natsu accentua la presa, ancora, e la incoraggia. O almeno, ci prova. [...]
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu
Note: Missing Moments, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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痛い Itai
{Painful}










Nulla, non riesce a dormire. Si gira e rigira nel letto, ostinata nel trovare una posizione comoda tra quelle lenzuola d'un caldo soffocante; niente. Solleva la testa dal cuscino, sentendolo umido sotto un tocco sfuggevole delle sue dita. 
 
Ha pianto di nuovo.
 
Scosta di poco le lenzuola, scendendo dal letto e avanzando verso il bagno con passo delicato, quasi le gambe fossero troppo fragili per eccedere nei movimenti, minaccianti di cederle da un momento all'altro. Le dita tremule afferrano la tendina che funge da porta per il bagno, silenziosa vi ci s'infila. Si dirige verso lo specchio, e si guarda; occhi gonfi, vene scarlatte che risaltano come il primo fiore tra la neve, labbra martoriate, strette senza sosta nell'inconscio dei suoi sogni per trattenersi dall'urlare per la disperazione, il viso d'un chiarore pallido. Fa paura.
 
Questa non sono io. 
 
Sospira, gettando fuori l'aria come fosse veleno che le imputridisce l'animo, portando la mano sul petto, sul cuore, sentendolo battere senza ritegno, forte, veloce, stringendo la stoffa leggera, mera traditrice che la separa dal toccarlo, prenderlo e lanciarlo via, lontano da lei, dalla sua vita. Sente il respiro venir meno, un nodo a stringerle la gola, deglutisce a vuoto e digrigna i denti a trattenere l'ennesimo singhiozzo, il corpo stritolato dalla morsa dei sussulti, percosso da brividi carichi centomila volt. Le mani risalgono al viso e le dita s'incastonano tra i fili dorati dei suoi capelli, afferrandoli con forza, quasi violenza come a volerseli strappare e dar loro la causa di tutto quel dolore. Perché il dolore fisico, quello è in grado di sopportarlo, ha vissuto battaglie logora di sangue, portato lividi sulla propria pelle per mesi. Ma le cicatrici del cuore, quelle che mietono lo spirito, quelle non può sopportarle, non n'è in grado, perché non guariranno mai. E Lucy lo sa, lo ha sempre saputo, sin da quando sua madre è morta ch'era solo una bambina, strappatale via di mano da un male nefasto, così perverso nel suo dolore che mantiene imperterrito l'anonimato. 
Lo sa, stretta in un proprio abbraccio tra braccia tremanti, quanto abbia sofferto, urlato, odiato in quel momento, schiava di un sentimento che le pesava sulle piccole spalle d'infante e che ancora sente su di sé. 
Lo sente, violento come l'urto di uno schiaffo in pieno viso, quel dolore al petto che l'induce di scatto a prostrarsi e portarsi una mano alla bocca, masochista, perché le basterebbe gettar tutto fuori, scacciar via da sé in un modo tanto disgustoso quanto banale tutta quella sofferenza, per liberarsi di un peso che le grava sul corpo e sulla coscienza; il rimorso. Quello di non aver abbracciato il proprio padre, di non averlo amato come avrebbe dovuto, di non averglielo potuto dimostrare né a gesti, né a parole. 
Di non essere stata in grado di perdonarlo in tempo, ed ora non è capace di perdonare nemmeno se stessa.
 
Sussulta, sorpresa ed impaurita, quando due arti estranei ai suoi le cingono la vita, stringendosela contro; la bionda si rilassa, memore che il suo compagno era lì, accanto a lei, a vegliarla anche nel sonno. Nulla erano servite le proteste della giovane Heartphilia, convinta di poter stare da sola per quella notte, di potersela cavare con le sue sole forze. 
 
La verità è che, se Natsu non fosse stato sempre lì, si sarebbe arresa da un pezzo. 
 
Rabbrividisce, eppure il petto scoperto del Dragon Slayer arde, di affetto e comprensione, di un coraggio che lei non ha mai avuto ed una forza che molte volte avrebbe voluto chiedere in prestito. Gliene sarebbe bastata un po', giusto quel tanto per riuscire a rialzarsi senza il costante sostegno di qualcun altro. Senza dover affidare se stessa agli altri, fragile ed infantile come la bambina che la circostanza l'ha indotta a ritornare.
Afferra poi d'istinto la mano del rosato, che col dorso le scosta delle ciocche dal viso rigato da lacrime disertrici al suo volere. E allora capisce; Natsu, non pienamente avvolto nel mondo dei sogni, l'ha sentita trattenere quel muto pianto. Ha percepito nell'aria l'odore delle sue lacrime, ed ancora una volta, è corso da lei per asciugargliele. 
 
Ma non basta.
 
«Lucy» sussurra, avvertendola tremare fra le sue braccia. Non ha poi molto tempo per accorgersene, che la ragazza si è rigirata d'impulso in quell'abbraccio, le mani strette al gilet nero con foga, quasi a volerlo stracciare lì, come se tra le mani stringesse il proprio dolore e osservarne i rimasugli sparsi sul pavimento candido alleviassero quella pesantezza che le comprime il fiato nei polmoni.
 
Segue un urlo strozzato, e allora si sfoga, Lucy; chiede il perché il tempo l'abbia tradita fino ad un tal segno, domanda perdono all'ennesima perdita che la vita le ha strappato e per non essere stata in grado di vederla sorridere, dopo così tanto, una prima ed ultima volta, continuando ad arrecarsi danno, dandosi la colpa di tutto. 
Natsu non dice nulla, lascia che parli, che sputi fuori tutto ciò che ha tenuto dentro durante la loro missione a Shirotsume, dove ostentava un sorriso custode di un pianto che sperava d'aver abbandonato nel suo ritrovato appartamento a Magnolia.
 
Un altro singhiozzo le sfugge, mentre accentua la presa sull'indumento del ragazzo, che lentamente intreccia le sue dita con quelle tremanti di lei e la riporta nella sua stanza, facendola stendere sul letto e raggiungendola a sua volta per cingerla ancora.
È allora, in un misero frangente, che il respiro di Lucy si regolarizza, il suo corpo si rilassa e si preme maggiormente contro quello dell'altro in cerca di ulteriore conforto, stretta tra le braccia dell'unica persona che sia in grado d'innalzare un muro difensivo contro le sue debolezze.
Eppure, è vuoto e solitudine ciò che colma il cuore della bionda, e neanche le parole del suo più caro amico riescono a disperdere la nebbia che aleggia 
nel suo animo ed annienta il suo organo vitale, soffocandolo in una morsa letale.
Altre scosse d'un silenzioso tormento le scorrono lungo tutto il corpo, raggelandole il sangue, dandole come la sensazione d'esser trapassata da centinaia di lame affilate. 
Sì, Lucy lo sa, che quel dolore nel petto, che le sgorga nelle vene, rimane, è lì e non se ne andrà mai per davvero. Che c'è per far male, per far parte di lei, di quella sofferenza che la completa, e non importa quanto Natsu possa stringerla; lei sentirà sempre il cuore dolere, gli occhi bruciare.
 
«Dormi.» mormora dolce, cullandola nel suo abbraccio, carezzandole i capelli.
Natsu accentua la presa, ancora, e la incoraggia. 
O almeno, ci prova.
 
«Io non ti lascerò mai.»
 
Non è vero.
 
«Dormi, Lu.»
 
E farà ancora più male. 
 
Perché è tra quelle braccia, che per lei son state sempre un punto di riferimento, il suo sostegno, una casa a cui tornare, la sua Fairy Tail, che si sente ancor più sola. 






Angolo dell'autr
ice che avete tutto il diritto di detestare!

Popolo di EFP, gente del fandom di Fairy Tail! FATELO.
Detestatem
i quanto volete per questo... quest'obbrobrio che m'è venuto fuori, perché ne avete, davvero, il pieno diritto.
Non solo non ho partec
ipato alla NaLu Week1, ma me ne sono uscita con questa mia personale -direi anche troppo personale- rivisitazione dell'episodio 124. Ma visto che la mia idiozia ormai qui è leggenda, bando alle ciance e diamoci alle spiegazioni. 
Alluor, c
i sono spesso delle ripetizioni; assolutamente volute, o almeno, il più delle volte, come per esempio il fatto che sia spesso presente quel "Lucy lo sa", ed è così, cari lettori miei. Nella mia mente contorta e perversa, Lucy sì è andata con Natsu e Happy alla missione dShirotsume (ricordate che Happy accenna agli 'Shirotsume dango', neh?) ma come scritto in questa One Shot, tornata a casa è crollata e lo sa che farà male, che non passerà tanto facilmente. E Natsu se n'è accorto, comunque, che la sua compagna aveva qualcosa che non andava anche durante il loro incarico -difatti è rimasto con lei, senza intrufolarsi clandestinamente. (?)
Questa... m
ia Lucy, è anche un bel po' egoista. O forse sono solo io a vederla così, ma non è capace di accontentarsi del supporto del suo migliore amico, no. Perché, da brava egoista, ha bisogno di ogni certezza umanamente possibile che lui davvero non la lascerà mai. Donna di poca fede, o qual si voglia. Ecco il perché dell'avvertimento OOC. Perché dal mio punto di vista #fangirlscatenata, l'unico essere che sia in grado di darle il giusto sostegno per andare avanti e non mischiarsin quel dolore che fa marcire, è Natsu. Mashima-sensei l'avrà pensata come me, perché la nostra Lu-chan per fortuna l'ha presa davvero molto meglio! E grazie ai soci più scemi del pianeta!
Ma, dicevo, miei cari ragazzuoli, che questa cosa risalta un po' sul personale. Mi sono permessa di farlo perché innanzitutto qui mantengo comunque una sorta di anonimato, scrivo principalmente in base a ciò che sento (difatti s'è visto come passi dal fluff all'angst come se nulla fosse. .-.) e... ne avevo bisogno. È un po' ironico dire che l'avevo scritta con l'idea di pubblicarla il 30 Giugno, il giorno del mio compleanno, proprio perché è stato quel giorno a deviarmi così l'umore. 
Ma davvero, a vo
i del mio schizofrenismo non potrebbe fregarvene di meno, cercavo di giustificare questa cosa no-sense. ç_ç
1Ah
i, ahi, ahi. *parte musica de "Un medico in famiglia"*. Giuro, volevo partecipare con tutto il cuore alla NaLu Week, dato che la NaLu è a tutti gli effetti la mia OTP. Eppure, per il disgraziato motivo post-depressivo (?) sopra citato, non ho avuto né tempo né voglia di mettermi a parlare di loro, e non volevo rovinare il compleanno a Lu-chan con una festicciola andata male, a rivangare quanto triste si sentisse senza i suoi genitori -e poi, ovviamente, Natsu le avrebbe risollevato il morale e tanti cuori per la NaLu. ♥ But, ripeto: non ero dell'umore. 
Per quanto r
iguarda il rating, mh... ero indecisa, perché EFP dice che il verde può trattare di tematiche dolorose, morti et similia, ma solo se trattate in modo lieve. E io non so se mi sono spinta un po' troppo oltre, dato che stavo persino per far rimettere Miss. Heartphilia da quanto stesse male (io ve l'ho già suggerito di odiarmi, eh!). 
Bah. Sono stup
ida, yay! (Y)
Okay, pr
ima di chiudere -e spero di aver detto tutto, ma son sicura di aver dimenticato qualcosa... quindi, se qualcuno volesse dei chiarimenti, non esiti a chiedere!- ringrazio, come sempre, MissAnimeLover99. Cioè, è d'obbligo farlo. Senza di lei sarei molto più in crisi di quanto non abbia detto prima. Perciò grazie di tutto, socia. Love ya! ♥

Bene, posso chiud- AH, il titolo! Già dalla scorsa OS direi che s'è notato, ma vabbé: sono entrata in fissa con le parole/i kanji (sono kanji, vero? Gosh, che ignoranza!) giapponesi. Le amo, giuro. E visto che 'Sofferente' (o 'dolente' che sia, ma così suona male e non mi piace) in italiano non mi piaceva, ho optato per il classico inglese, con cui vado più che volentieri a braccetto, ma solo come sottotitolo. Non me la sentivo di tradire la lingua che di più lowo al mondo, ecco. Quindi le ho fuse. Tanta adorazione per il titolo multi-etnico. (Y)

ADESSO posso ch
iudere.
R
ingrazio tutti quanti voi, come al solito, per seguirmi, considerarmi, lanciarmi oggetti -perché lo so che lo fate, ammettetelo! O vorreste farlo, ma è lo stesso!-, inserire ciò che scrivo/ho scritto tra Preferiti, Ricordate e/o Seguite e... e niente, vi adoro. Vi avverto che ho da dare ancora con la Gruvia. Non dell'AU di cui parlavo l'ultima volta, ma una alludente ad una certa vignetta nel capitolo 338. Chi ha letto, sa di che parlo. A buon intenditore, poche parole, 'nsomma. ewe
G
iusto per farmi odiare di più da tutti, in generale. ^^

Un bac
io *schiva oggetti contundenti e ortaggi dalla discutibile freschezza e scappa*, alla prossima! 
ARGH, NDA TROPPO LUNGHE, OBV.
  
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