Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: alessia14    08/07/2013    0 recensioni
“Non sei un uomo, io adesso la prenderei e la porterei a casa mia. Non merita di avere uno come te. Mi sembra che ha dato tutta se stessa… E’ questo il tuo modo per farle scontare qualcosa che non ha mai fatto? E’ una ragazza dolcissima, divertente, migliore di tutti noi messi insieme…e tu che fai? La maltratti? Tesoro alzati, ti porto a casa mia.”
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Non ti preoccupare, prima o poi succederà un casino. Stai con Valerio e William ti viene dietro, aspettati qualcosa oggi” continuava a ripetere nella sua testa. Già era successo qualcosa delle sere prima, una domanda un po’ così, Laura aveva risposto tranquilla e Valerio ascoltando il suo discorso, gli era rimasto il rospo alla gola, non andava né giù né su. L’aveva ringraziata per aver detto la verità, ma preferiva rimanere all’oscuro di tutto, si sarebbe arrabbiato ma almeno non aveva una cosa enorme da digerire! Da quella sera tutto era cambiato, era più freddo con lei. Cercava di mostrargli affetto come sempre e lui la ringraziava con un piccolo sorriso che spariva appena girava lo sguardo.
Adesso erano allo studio, liberi da tutto. Laura era appoggiata al divano-letto e non smetteva di avere pensieri, Valerio stufo di quell’aria da vuoto alzò a tutto volume una canzone.
Laura con lo sguardo basso lo intravedeva, era qualche metro più in là, era seduto, dava le spalle. Chissà cosa aveva… Dalla porta entrò William e Laura osservando chi era gli sorrise, con la mano indicò il suo fidanzato e sospirò portando lo sguardo verso il pavimento. Il William pieno di dolcezza si andò a mettere vicino a lei, l’accarezzò e Laura si buttò tra le sue braccia, singhiozzando. Valerio non si girava, era incazzato nero ma cercava di fregarsene.
Passò qualche minuto e piano piano Laura si riprese, William le aveva trasmesso qualcosa, era stata ad ascoltare il suo respiro per poco, sembrava che ci fosse rimasta un secolo vicino al suo corpo. Non voleva staccarsi, non si era più buttata tra le braccia di Valerio da quando l’aveva sentito distante. Doveva capire cosa succedeva! Prendere in mano la situazione era l’unica soluzione per arrivare alla verità, l’avrebbe ferita, ne era cosciente, ma ne aveva il diritto!
“Valerio! Dai, mostrami il gesto. Mi piace quando lo fai, mi diverto!” si alzò e correndo lo abbracciò. Quando Valerio si ritrovò le sue braccia sul collo, le tolse con violenza. Laura tenne le braccia all’indietro e cominciò a piangere “Che ti ho fatto? Mostro affetto e tu mi scansi. Ti bacio e non mi ricambi facendo la stessa cosa. Dov’è finito il Valerio che conoscevo? Vorrei capire…ti prego…” adesso era in ginocchio, era arrivata perfino ad afferrare le caviglie di lui. Valerio guardandola dall’alto, fece una smorfia “Tu per me sei morta, non sei più nessuno per me. Ficcatelo nella capoccia” quando parlava così, il dopo sarebbe stato il peggiore. La scena che si presentava davanti agli occhi di William era un campanello d’allarme, a bassa voce continuava a ripetersi che doveva prendere Laura e portarla via. Non fu così. Quello che seguirà sarà una bella litigata tra William e Valerio, una cosa mai vista, fuori dall’ordine del giorno.
“Non sei un uomo, io adesso la prenderei e la porterei a casa mia. Non merita di avere uno come te. Mi sembra che ha dato tutta se stessa… E’ questo il tuo modo per farle scontare qualcosa che non ha mai fatto? E’ una ragazza dolcissima, divertente, migliore di tutti noi messi insieme…e tu che fai? La maltratti? Tesoro alzati, ti porto a casa mia.”
“No, lascia stare, non portarla via. Merita di ascoltare cosa ho da dire su tutto.”
“E cosa c’è da dire? Che è la mia migliore amica? Che quando non sa cosa fare si rifugia da me? Non immagini come stava stanotte… Continuava a ripetersi se aveva dato inizio alla tua freddezza…piangeva, non smetteva più… Le ragazze non sapevano cosa fare, erano disperate quanto me. Sei la sua vita e la stai bruciando viva, non lo merita.”
“Ah certo, ti considera come amico. E dimmi…tu come la consideri?”
“Vuoi davvero saperlo? Mi mollerai un pugno, non lo merito, non lo voglio, ma la verità va sempre detta. Non ho mai pensato di prendere il tuo posto, mai e poi mai. Ho avvertito sempre qualcosa quando era sulle mie gambe, quando faceva i suoi discorsi da matura, quando cantava e quando ballavo con lei. Emozione ti provoca e tutt’ora succede. Tu che hai passato anni con lei, tra una cosa e un'altra, tutto va bene e all’improvviso non più? Riprenditi, torna in te stesso e rifletti.”
“Riflettere io? Non dovevi dirlo…”
Valerio gli molla un pugno ma proprio in quel momento Laura si stava alzando. Il colpo lo riceve lei e finendo addosso ad un mobile, sbatte la testa e cade a terra. In quel momento la finestra si apre e con un soffio di vento fa entrare nella stanza tante foglie. Valerio accorgendosi della sua fidanzata addosso al mobile, priva di battiti del cuore, si lancia verso di lei con una scivolata. Le accarezza il viso, ascolta se il suo cuore ancora batte, ma…non riesce a sentire nulla. Non batte più. La sua piccola è morta.
William con le lacrime agli occhi urla a Valerio “Vedi cosa hai fatto??? E’ morta per colpa tua! Devi prendere le tue colpe, ne hai tante” si avvicinò anche lui a Laura, la sua migliore amica. Dalla stanza entrarono di corsa Francesco e Alessandro. Quest’ultimo non chiuse subito la finestra, si stava accorgendo che il vento soffiava verso la sua amica, le foglie che venivano trasportate erano un segno di qualcosa, qualcosa che si era spento. Francesco accorgendosi di sua sorella, si buttò sul pavimento e da quel momento in poi non smise di versare lacrime per la sua morte. Se n’era andata via per Valerio, per quella litigata così insignificante…
Francesco si asciugò gli occhi e portando sua sorella distesa del tutto sul pavimento, le fece il massaggio cardiaco. Contava fino a tre e William le faceva la respirazione bocca a bocca. Dopo vari tentativi William si fermò e il suo amico continuava, non smetteva, meritava di vivere, era tutto per lui, era sua sorella. Scoprì l’addome e di conseguenza la pancia. Gli venne un dubbio. Era ingrassata sua sorella? Impossibile…si allenava ogni giorno. Si portò le mani sulle tempie e cercò di riflettere. Tutto coincideva! Ricoprì la pancia e l’accarezzò dolcemente. William e Valerio lo guardarono, entrambi in lacrime. “William, forse Laura era incinta”. Dopo qualche minuto arrivò l’ambulanza.
Dal quel giorno tutti non videro più Valerio, se n’era andato. Lontano da lei, lontano dai loro ricordi, lontano da tutto ciò che l’avrebbe potuto far soffrire. Ripensava alla frase del suo migliore amico, Laura era incinta e non ne sapeva nulla lui. D’altronde non poteva pretendere di sapere tutto, litigavano sempre. Questa volta il suo amore ci ha rimesso la vita, non potrà mai dimenticarla.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: alessia14