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Autore: Some_problems    09/07/2013    4 recensioni
Cheryl, ma per gli amici Cher, aspettate amici? Quali amici? Nemmeno l'ombra di un amico vero.
Londra, la mia infanzia, mia nonna, il mio passato, magari lì troverò quello che cerco, l'amore.
O magari prima di arrivare a Londra durante il volo qualcosa va storto e io finisco su un'isola...
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Se questo è un sogno e io sono in paradiso, non mi voglio più svegliare

 

Un ragazzo sulla ventina si fece avanti, era biondo con gli occhi azzurri, i suoi occhi erano vivaci ed entusiasti, aveva anche lui un corpo asciutto. Si sedette su un tronco d’albero che trovò a qualche metro da me, poi inclinò il suo viso quadrandomi da capo a piedi e poi mi sorrise, un sorriso fantastico.
- Piacere sono Niall Horan e tu sei? - mi si avvicinò porgendomi una mano.
- Cheryl, ma per gli amici Cher, Cher Winter - ricambiai la stretta sorridendo.
- Niall, ma che ci fai qui? Non dovevi andare a caccia? - chiese Jeremy, Niall era vestito come lui, da esploratore.
- Jeje lo sai che dopo un po’ mi stufo, a me piace mangiare, non cacciare il cibo che mangio - disse mettendo il broncio e incrociando le braccia.
- Niall, tuo padre non sarebbe per niente fiero di te - fece malinconico Jeremy.
- Me lo dici sempre, ma si può sapere chi sei tu per dirmi di cosa sarebbe fiero mio padre e di cosa no? - fece il ragazzo rosso in volto gridando.
Gli indigeni gli guardavano interdetti non capendo che dicessero e perché stessero urlando, il capo tribù credo, dato che aveva un bastone più alto di lui e il suo capo era ricoperto di piume sgargianti, si avvicinò e in una lingua a me sconosciuta premette una mano sul cuore dei due, i due fecero un sospiro profondo, per poi inchinarsi con un sorriso in volto.
Era possibile che un uomo era riuscito a tranquillizzare in questo modo due persone che un attimo prima erano pieni di rabbia, uno contro l’altro? Sembrava proprio di si, ero meravigliata da quell’uomo ossuto con il naso lungo e la carnagione scura che mi guardava sorridente con due occhi neri come la pece.
Tutta la sua popolazione aveva la pelle scura, magari era per il sole cocente che proprio in quel momento stava calando, un momento stava calando? Chissà a cosa pensavano i miei compagni della mia prolungata assenza, magari avevano iniziato a cercarmi, perdendosi nella foresta…
- Jeremy? - feci per attirare la sua attenzione.
- Si? - si voltò verso di me spostando lo sguardo dal dolce viso di una ragazza che gli versava dell’acqua nel bicchiere.
- Devo tornare subito alla spiaggia - feci decisa, lui annuì e iniziò a parlare in quella lingua strana con il capo della tribù. L’anziano lo ascoltava attentamente e quando Jeremy ebbe finito lui annuì e Jeremy si inchinò una seconda volta.
- Possiamo andare - disse Niall al mio orecchio - Baba ci ha dato il permesso e la sua benedizione in modo che non ci accada nulla - proseguì sorridendomi.
Provai ad alzarmi, ma nulla da fare ero immobilizzata da una benda al fianco che sorreggeva un pezzo di legno appoggiato alla mia pelle, ma non era ruvida, la sua superficie anzi era rinfrescante, sicuramente avevano messo una qualche sostanza per far cicatrizzare la ferita.
- Niall mi daresti una mano? - chiesi indicando la ferita, lui annuì e mi prese in braccio.
- Sei sicuro di farcela? Non peso 3 kg sai? - feci scherzosa.
- No, ma figurati sei leggera come una piuma - disse ridendo mentre seguiva Jeremy attraverso la foresta.
- Allora Niall, tu come ci sei finito qua? - appena lo chiesi, i suoi occhi si incupirono, segno che avevo toccato un tasto dolente.
- Jeremy e mio padre erano degli esploratori, quella era la prima volta che mio padre mi portò con sé, io avevo circa un'anno, mio padre mi teneva stretto al suo petto quando l’elicottero precipitò, lui donò la vita per me, io ne uscii illeso a parte qualche graffio, ma mio padre non ce la fece… - fece malinconico, io gli misi una mano sulla guancia, mi dispiaceva da morire.
- Niall mi dispiace tantissimo, non volevo - dissi triste.
- Non ti preoccupare, ormai l’ho superato - disse con un sorriso triste e io lo ricambiai.
- Ragazzi siamo quasi fuori - esclamò Jeremy.
- Com’è che non ho visto la selva di prima? - chiesi curiosa.
- Intendi quella con mille colori e specie di fiori? - mi chiese Niall.
- Quella esatto! – esclamai.
- Si chiama la Selva dell’Arcobaleno tradotta, ma nella lingua Badah sarebbe Cozana de Tuloren - fece Niall.
- Oh, ha un suono bellissimo - dissi affascinata.
- Lo so, comunque non siamo passati da lì perché sennò avremmo fatto la strada più lunga - mi sorrise cordiale, io annuii.
Ormai era sera, c’erano tre fuochi sulla spiaggia segno che i miei compagni si erano accampati e magari qualcuno stava già dormendo.
- Cher! - esclamò Harry vedendomi quando fummo più vicini, io sorrisi, Niall mi fece sedere sulla sabbia accanto a lui e Harry.
- Dov’eri finita? - mi chiese ancora, quadrando Niall e Jeremy.
- Si deve riposare - fece Jeremy sorridendo, Harry annuì e mi porse la sua giacca ormai asciutta come cuscino, la presi pronunciando un leggero ‘grazie’ e mi sdraiai sulla sabbia.
I miei compagni e i miei nuovi amici continuarono a conversare, mentre io iniziavo ad addentrarmi nel mondo dei sogni.

- Buongiorno bella addormentata - mi fece Niall quando aprii gli occhi, aveva un sorriso sgargiante come i raggi del sole che gli illuminavano il volto.
- Buongiorno - feci stiracchiandomi e provando ad alzarmi e miracolo, ci riuscii, alzai la maglietta e vidi che non c’era più nulla, né benda né pezzo di legno e né ferita, tutto scomparso.
- Baba è molto bravo con le medicine - disse Niall notando il mio sguardo sconcertato davanti alla piccola cicatrice sul fianco.
- Lo vedo - esclamai felice e mi alzai.
- Cher! - mi chiamò Harry, mi voltai nella sua direzione e vidi che era vestito diversamente, dove aveva preso quella roba?
- Harry! - dissi andandogli vicino insieme a Niall.
- Dove hai preso questa roba? - mi riferii alla canotta bianca, ai bermuda e alle infradito.
- Me l’ha data Niall - disse dando una pacca al biondo.
- Uhm e per me non hai niente? - chiesi speranzosa.
- A meno che tu non porta il 41 di piede nemmeno delle infradito ti posso dare - fece lui.
- Mannaggia a me che son nata femmina e con il 38 di piede - feci incrociando le braccia, i due si misero a ridere.
- Ma forse Greta ha qualcosa per te - mi disse Harry, facendomi illuminare gli occhi.
- Chi è Greta? - chiesi ancora.
- Una ragazza che prima di tuffarsi si è presa lo zaino in cui aveva dentro qualche vestito e due o tre paia di scarpe, mi ha spiegato che era fuggita di casa e quindi viaggiava leggera - mi fece Harry.
- E ora dov’è? - chiesi elettrizzata.
- La vedi quella ragazza con i capelli rossi laggiù? - mi indicò una ragazza insieme ad altri sulla riva del mare, io annuii e corsi verso di loro.
- Scusa Greta? - domandai quando le fui abbastanza vicina.
- Oh! Tu devi essere Cheryl vero? - mi chiese abbracciandomi, spigliata la ragazza pensai.
- Chiamami Cher - sorrisi facendo uno dei miei sorrisi migliori.
- Ok Cher, hai bisogno di qualcosa? - mi chiese a trentadue denti, gli occhi color nocciola le brillavano.
- Mi potresti prestare delle scarpe e qualcosa da mettermi? - indicai la mia canotta ormai a pezzi e i pantaloncini che indossavo.
- Ovvio, tra ragazze ci si aiuta sempre - mi disse spingendomi verso uno zaino poco più in là. Iniziò a frugare tra le sue cose e alla fine tirò fuori un vestito blu notte corto, con uno scollo a ‘v’ e con qualche pizzo qua e là, un vestito perfetto per muoversi e poi mi porse dei sandali dello stesso colore.
- Dove mi cambio? - chiesi.
- Dietro quel cespuglio che ne dici? - mi indicò un cespuglio al confine della foresta.
- Perfetto, grazie mille Greta - dissi abbracciandola e poi corsi verso l’arbusto. Mi cambiai velocemente e poi tornai da lei, con in mano le mie cose, lei mi sorrise formando una ‘o’ con la bocca.
- Ti sta d’incanto Cher - disse sorridendo, io ricambiai arrossendo un po’.
- Grazie - dissi.
- Bene ora che facciamo? - mi domandò.
- Non lo so, un bagno? - chiesi con il sopracciglio alzato.
Qualcuno mi sollevò da terra e correndo poi mi buttò in acqua.
- Chi è il coglione? - chiesi rozza.
- Harry - disse Greta esasperata per la stupidità del riccio con i piedi a bagno che rideva a crepapelle.
- Sei tu che volevi fare il bagno - disse massaggiandosi la pancia per le risate.
- Magari intendevo fare il bagno senza il vestito, non credi? - dissi nuotando a riva.
- Bomba! - disse Niall buttandosi a bomba verso di me.
- Niall! - dissi esasperata.
- Siete esasperanti ragazzi - disse Greta alzando gli occhi al cielo.
Niall si avvicinò a lei e la prese da dietro buttando pure lei in acqua.
- Forse non dovevi dirlo - risi nuotando sul dorso, ormai più fradicia di così non potevo essere quindi potevo approfittarne.
- Forse - ripeté Greta asciugandosi la faccia. A questo punto si lanciò anche Harry schizzando acqua dappertutto.
- Ma ehi! - dissi asciugandomi per la quarta volta la faccia.
Niall si avvicinò a Greta e iniziarono a parlare, chissà poi di cosa…
- Hai visto? - mi chiese sottovoce Harry, non capendo scossi la testa.
- Stanno facendo ‘amicizia’ - enfatizzò Harry. Scossi la testa sorridendo, era senza speranze.
- Harry ormai non hai più chance di apparire normale ai miei occhi - risi, lui si mise a fare il broncio, che carino, gli schizzai un po' d'acqua e iniziò una guerra di schizzi.


My treasure map was on your skin
Beauty in the water, angel on the beach
Ocean’s daughter, I thought love was out of reach
Till I got her, had I known it could come thought

   
 
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