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Autore: __21century    09/07/2013    9 recensioni
Dean Winchester è il capitano della squadra di football, è fidanzato con la ragazza più bella della scuola -Lisa-, ha tanti amici, le ragazze gli sbavano dietro e metà della popolazione maschile della scuola venderebbe un rene per essere nei suoi panni. Eppure, la sua vita non è come aveva desiderato. Orfano di madre, con un padre che sta tentando di non cadere in depressione e un fratello che progetta di andarsene al più presto possibile. La sua famiglia è solo un vago ricordo, oramai preferisce considerare suo padre il coach Singer. Le cose sembravano andare sempre peggio, quando un giorno un angelo, o qualcosa del genere, lo salva da quell'inferno che è la scuola. Occhioni blu, così lo chiamò la prima volta, pensando a lui. Dean riesce davvero a vedere la luce alla fine del tunnel, come se il lieto fino potesse davvero esistere.
Possibile OOC. Universo Alternativo. Slash.
Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Fandom: Supernatural
Pairing: Destiel, Dean/Lisa, Megstiel, accenni alla Sam/Jessica.
Rating: Giallo.
Beta: No.
Genere: Romantico. 
Warning: Probabile OOC, Au, Slash.
Words: 2282/?
Capitolo: 11/?
Summary: Dean Winchester è il capitano della squadra di football, è fidanzato con la ragazza più bella della scuola, ha tanti amici, le ragazze gli sbavano dietro e metà della popolazione maschile della scuola venderebbe un rene per essere nei suoi panni. Eppure, la sua vita non è come aveva desiderato. Orfano di madre, con un padre che sta tentando di non cadere in depressione e un fratello che progetta di andarsene al più presto possibile. La sua famiglia è solo un vago ricordo, oramai preferisce considerare suo padre il coach Singer. Le cose sembravano andare sempre peggio, quando un giorno un angelo, o qualcosa del genere, lo salva da quell'inferno che è la scuola. Occhioni blu, così lo chiamò la prima volta, pensando a lui. Dean riesce davvero a vedere la luce alla fine del tunnel, come se il lieto fino potesse davvero esistere.

Buona lettura!

 




 
Stesso giorno, Casa di Lisa.
«Cosa dirai a Dean?» le chiese Adam, mentre si infilava i pantaloncini rossi. Tirò su la zip e si sedette sul letto per infilare le scarpe. Le dava le spalle.
«Cosa devo dirgli? Nulla, tanto non se ne accorgerebbe neanche se vedesse delle foto.» rise Lisa. Era durata un po’, la storia della fedeltà e di un rapporto più serio che, in fondo, era ciò che lei voleva, ma si era stancata. A Lisa Dean piaceva, ma annoiava anche, con tutti quei film da vedere e cose da dire. Non era il tipo di relazione che voleva e Adam era stato un’ottima scelta, nonostante tutto.
«Perché non rompi con lui e basta?» adesso era sullo stipite della porta e la guardava, ancora sdraiata nel grande letto matrimoniale dei genitori.
«Magari non voglio.» alzò le spalle, con noncuranza.
«A me sembra proprio il contrario.» ribadì Adam.
«Sì, già. Tra poco c’è il ballo però.» sospirò lei. Se non fosse stato per quello probabilmente l’avrebbe lasciato. Il ballo lo avrebbe vinto solo con accanto Dean, se no il titolo sarebbe potuto andare a Jo o, peggio ancora, a Meg. Era tutta questione d’immagine, come sempre.
«Vieni con me. O con Balthazar. Non cambierebbe molto.» Adam teneva le mani nelle tasche e le gambe incrociate. Lisa nel frattempo si era alzata e si era infilata una maglia trovata nell’armadio dei genitori e null’altro.
«Pensavo che tu fossi occupato con Jo e Balthe con Meg.» rispose, scendendo in cucina. Adam la seguì e fu piuttosto contento che lei avesse deciso di indossare solo quella maglia, in quanto nulla era lasciato all’immaginazione. Lisa aprì il frigorifero e si verso un bicchiere di succo, senza offrire nulla a lui.
«Sì, beh, tecnicamente. Balthe non è proprio occupato, diciamo che fa ciò che vuole.» rispose alla domanda Adam. «Ora forse è meglio che me ne vada. Ci si vede.»
Se ne uscì dalla casa dopo aver preso lo zaino che aveva lasciato lì il giorno precedente, dopo scuola. Lisa lo salutò con un cenno del viso, ripensando al fatto che forse andare con Balthazar non sarebbe stata un’idea geniale dato che tutti l’avrebbero presa in giro –d’altronde non era di certo un segreto che Balthazar se la spassava con tutte–, ma che andare con Adam poteva essere una possibilità.
«Se solo Dean si desse una svegliata...» sospirò lei, andando a prepararsi. Quel pomeriggio doveva uscire con le altre ragazze a fare shopping ed era già mezzogiorno. Perlomeno il week-end era arrivato, ne aveva proprio bisogno.
 
Domenica, Casa Novak.
Castiel si era svegliato presto quella mattina. Lui e Dean avevano deciso di andare al lago quel giorno, per passare del tempo insieme, per parlare e per chiarirsi. Dopo che, il giorno prima, Dean era comparso a casa sua dal nulla e l’aveva baciato, era scosso. Di certo non ero quello che si aspettava. Si era già messo il cuore in pace, aveva già rinunciato a quell’amicizia o quel che era. Erano amici, ora? O qualcosa di più? Castiel era felice, non poteva descrivere quello che provava in nessun altro modo. Si era chiesto se Dean se ne fosse pentito ma aveva deciso che non ci avrebbe più pensato. Non era stato lui a fare il primo passo, era stato Dean. Voleva dire qualcosa, non poteva averlo fatto solo per puro divertimento. Chissà, magari era solo attrazione fisica, ma pur sempre meglio di niente. Castiel si era reso conto che quello che voleva da Dean non erano ore passate chiusi in Redazione o una semplice amicizia. Voleva di più e sapeva anche di non potergli chiedere qualcosa del genere. Non si era certo dimenticato che Dean era fidanzato. Era fidanzato con una ragazza. In caso Dean gli avesse chiesto di fare un passo indietro, di far finta che nulla fosse successo si sarebbe arrabbiato, avrebbe urlato e detto cose cattive, ma alla fine avrebbe fatto ciò che lui voleva. Castiel ricordava anche che Lisa aveva tradito Dean più di una volta, ma non si sarebbe messo in mezzo perché non sarebbe stato giusto. Nonostante tutti quei se e tutti quei ma, avevano organizzato il pomeriggio al lago. Per arrivare lì ci voleva solo una mezz’oretta in macchina; sarebbe stato Dean a guidare. Avevano programmato di trascorrere il loro tempo su una delle piccole spiagge, sperando di non essere disturbati da altri turisti. Era solo maggio e il Perry Lake non era poi così conosciuto o rinomato. Scese le scale e si ritrovò in soggiorno e non poté fare a meno di notare che la persona attorcigliata intorno al fratello era la sua ex.
«Hey, Meg. Sapete che esistono camere da letto, motel, automobili o non so... anche prati? Non è necessario che voi stiate qui. C’è in giro Anna.» sbuffò vedendoli.
«Che palle che sei, fratellino. Adesso ce ne andiamo.» rispose Balthe, alzandosi e andando in camera sua. Meg rimase lì, ad aspettarlo, in reggiseno e mutande. I suoi vestiti erano sparsi sul pavimento accanto al divanetto. Castiel si sedette di fianco a lei e la guardò.
«Sai che a Balthe non interessi, vero?» le chiese, senza distogliere lo sguardo.
«Sì, a me non interessa lui. Siamo pari.» rispose Meg, ridendo. Allungò un braccio e riprese la maglietta viola per rimettersela.
«Se sei contenta tu. Puoi dire a Balthe che oggi non ci sono e che deve badare lui ad Anna? O perlomeno trovare qualcuno che lo faccia al posto suo.» le disse, gentilmente. Mancava ancora parecchio all’orario che lui e Dean avevano deciso insieme, ma aveva intenzione di pranzare fuori, anche per non farsi sfuggire con Balthe dove stesse andando e con chi.
«Oh, Clarence, dove vai?» chiese lei, non preoccupandosi di infilarsi anche i pantaloncini. In ogni caso, non c’era nulla che il piccolo Castiel non avesse già visto.
«Al lago.» Castiel si fidava ciecamente di Meg, non l’avrebbe messo nei guai se non per qualche ragione e di ragioni non ce n’erano.
«Quindi alla fine Dean s’è deciso? A questo punto mi aspetto solo che Lisa faccia una scenata di gelosia a causa tua.» ridacchiò Meg e, come vide Balthazar arrivare, si zittì. Si vestì completamente ed insieme salirono nella stanza di Balthe, che probabilmente era appena salito a sistemare.
Castiel prese lo zainetto che aveva preparato la sera prima, con acqua, una cartina, il cellulare e il portafoglio. Uscì e sperò che Balthazar si prendesse cura di Anna per almeno quelle poche ore in cui sarebbe stato lontano da casa.


Dean aveva già preparato una cartina per capire che strada prendere e deciso su quale spiaggia andare. Aveva optato per una spiaggia molto piccola, che la maggior parte della gente nemmeno conosceva. Castiel voleva parlare con lui, voleva affrontare una discussione ma lui voleva solo saltargli addosso e baciarlo ancora e ancora.
Se c’era qualcosa che poteva affermare era la sua attrazione verso Occhioni Blu, ora doveva solo decretare se la cosa avrebbe potuto diventare in qualche modo... romantica? L’aveva messo un po’ in crisi. Se suo padre l’avesse scoperto, il bacio e tutti gli annessi e connessi, non sarebbe stato contento. Né soddisfatto, orgoglioso o comprensivo. Avrebbe potuto sbatterlo fuori di casa e di certo Dean non si sarebbe sorpreso. Lo conosceva, conosceva anche il suo voler essere virile e quell’odio spassionato per chiunque non fosse un uomo vero. Dean sapeva di non essere gay, eppure non poteva nemmeno negare che Castiel gli piaceva e, fino a prova contraria, Castiel era un maschio. Dean era sicuro di essere attratto dalle donne, poteva giurarci. Il problema era che, ora che ci pensava, non si sarebbe ritratto se John Travolta gli si fosse presentato davanti mezzo nudo. E nemmeno se Occhioni Blu l’avesse fatto. Non era grave, bastava che John non lo sapesse e tutto si sarebbe sistemato. Il tempo cura tutto e avrebbe curato anche lui. Un altro dei suoi pensieri era rivolto a Lisa. L’aveva tradita, in un modo o nell’altro. Cosa doveva fare con lei? Lasciarla? Dirle tutto? Sarebbe stato complicato, ma in quel momento non aveva altro per la testa che non fosse Occhioni Blu. Era sbagliato, avrebbe dovuto preoccuparsi delle conseguenze delle sue azioni, pensare un po’ di più, ma avrebbe rimandato ad un altro giorno.
«Hey, Dean.» aveva deciso di telefonargli, così da dirgli che si sarebbe fatto trovare a casa sua alle tre, invece che aspettarlo.
«Hey, Cas. Tutto ok?» chiese subito Dean, preoccupato. Aveva paura che Castiel rimandasse tutto all’ultimo minuto, che gli dicesse di no.
«Sì, volevo solo dirti che vengo io da te. Alle tre?» spiegò, mentre osservava una patatina fritta. Era seduto a un tavolino in quello che era un fast-food pieno di persone. Era l’unico ad essere seduto da solo.
«Alle tre. Posso presentarti a Sam, che ne dici?» quella sì che era una buona idea. Sam l’avrebbe aiutato perché lo conosceva meglio di chiunque altro, non avrebbe detto niente riguardo alle preferenze del fratello. Perfetto.
«Va bene. A dopo.» si salutarono. C’era un po’ di tensione, quello sì. Non sapevano come comportarsi, cosa dire. Avevano bisogno di definire la situazione, di capire cos’erano. Per ora, non era semplice.
 
Stesso giorno, su una panchina a Kansas City.
«Pronto, Lisa?» Balthazar l’aveva gentilmente cacciata dalla casa e ora Meg era seduta su una panchina nel centro della cittadina. Voleva sapere se Lisa era al corrente che il suo ragazzo si stesse lentamente innamorando di un altro ragazzo. Tastare il terreno, in pratica. Per quello l’aveva chiamata.
«Hey, Meg. Che c’è?» rispose quell’altra con un filo di fastidio. Meg si era resa conto in fretta che non era proprio la benvenuta nelle cheerleader. Si era fatta spazio grazie a Balthazar, non certo grazie a Lisa e Jo. Faceva parte della cosiddetta Santa Trinità, ma conosceva l’antipatia che provavano gli altri verso di lei. Non le importava.
«Stavo pensando... tu come ti organizzi per il ballo?» chiese, sorridendo meschinamente sapendo che l’altra non poteva vederla.
«Non saprei. Tu vai con Balthazar, vero?» già il fatto che Lisa non avesse risposto prontamente “Dean” era un indizio.
«Probabilmente. Non vai con Dean?» il fastidio di Lisa stava salendo a livelli altissimi. Non voleva che Meg s’impicciasse degli affari suoi.
«Che ne dici di Adam?» Meg doveva avere un’espressione assolutamente sorpresa. Adam stava con Jo. E Adam non rientrava nelle scelte di Lisa.
«Adam? Seriamente, io ero rimasta a quando stavi con Dean.» s’era persa un po’ di cose, ultimamente.
«Non so, sono stanca di lui. Non ci vediamo mai. Negli ultimi mesi è preso da altro, forse la squadra.» spiegò Lisa e Meg poteva percepire il suo menefreghismo. Stare o non stare con Dean era un problema pari alla rottura di un’unghia, per lei. Sì, c’erano dei contro, ma volendo Lisa li avrebbe annullati. Si sarebbe messa con Balthe o Adam e la storia sarebbe stata la stessa.
«Già. Ma, se tu andassi con Adam, Dean? E Jo?» quel cambio di programma avrebbe portato parecchi cambiamenti all’interno del loro gruppetto. Dean non sarebbe mai andato con Jo, la conosceva da quando erano bambini e la vedeva come una sorellina. Quindi Dean sarebbe andato con qualcun altro o, per assurdo, da solo.
«Vacci tu con Dean, Balthe andrà con Jo.» decise Lisa e Meg avrebbe voluto schiaffeggiarla. Come se lei potesse prendersi la libertà di decidere per tutti! L’aveva sempre fatto, in fin dei conti.
«Non ho intenzione di andare con Dean.» disse fermamente e attaccò. Era stufa di quella ragazzina viziata che era Lisa, abituata ad avere tutto ciò che voleva.
Meg compose il numero di Dean, tanto valeva controllare cosa ne pensasse lui. Controllò l’ora e pensò che probabilmente non era ancora partito con Cas. O almeno sperava, non le andava di disturbarli.
«Pronto?»
«Meg? Che c’è? Se devi fare commenti perversi, stupidi o insinuare cose ti avviso che io attacco sub-» cominciò a farneticare Dean, ma fu bloccato.
«Stai calmo, volevo solo sapere cosa vuoi fare per il ballo. Mancano solo tre settimane.» spiegò lei. Mettersi in mezzo era la sua specialità.
«Andare con Lisa?» chiese lui, incerto. Non che volesse andarci con Lisa, sarebbe stato brutto e scorretto. Nei confronti suoi e di Cas. Non era certo quello il momento giusto per parlare di balli vari.
«Mi ha detto un uccellino, e con uccellino intendo proprio la tua amica di scopate, che non andrà così.» rise Meg. Ovvio che Dean non lo sapeva.
«Cosa? Lisa non vuole andare al ballo? Perché?» Dan era confuso, credeva che la sua ragazza adorasse il ballo di fine anno.
«Non vuole andarci con te.» precisò lei, continuando a sghignazzare.
«Impossibile.» questa volta a ridere fu Dean.
«O forse no. A quanto pare ultimamente sei preso da qualcos’altro. E beh, qui sì che insinuo cose. Mi stava praticamente obbligando ad andare al ballo con te, pochi secondi fa.» questa volta Meg era seria. Da quando Dean aveva cominciato a fare il ragazzo popolare di giorno e il ragazzino gay di notte le cose stavano cambiando e non in maniera positiva.
«Insinua pure, so già dove vuoi arrivare. E scordatelo che vengo con te, senza offesa, eh. Non andrò, non mi perdo chissà che cosa.» rispose Dean. Ciò voleva dire che Lisa lo voleva lasciare e forse così sarebbe stato molto più facile. Non presentandosi al ballo avrebbe di sicuro perso tutta la sua popolarità e non voleva, ma andare con Occhioni Blu sarebbe stato anche peggio. L’unica alternativa era Meg.
«Dovresti venire, Dean. Non con me e non con il tuo amichetto, però.» sospirò Meg. «Sto insinuando proprio Castiel, non sforzarti troppo.»
«Sì, lo so, non volevo andarci con lui comunque.» borbottò Dean, non del tutto sincero. «Se ci andassimo davvero noi due? Sarebbe davvero un problema?»
 









L'angolo della Sab. (Che poi sarei io, la Sab.) (Sì, so che non va l'articolo davanti ai nomi propri.)
Allora, sì, mh. Scusatemi tantissimo. Avrei tante scuse, davvero tante, ma non sto qui a propinarvele, tanto non penso che vi interessino.
Questo capitolo arriva con un ritardo pazzesco e non è nemmeno decente. Con questo possiamo decretare che sono una merda. 
Anyway, accettate le mie scuse e buh, spero vi piaccia anche se ne dubito, lol. 
(Sì, la fanart non c'entra nulla lol)
Fatemi sapere cosa ne pensate qui, su twitter oppure anche su facebook (magari ditemi chi siete prima di chiedermi l'amicizia lol)
Un bacione.

  
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