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Autore: keytvd    09/07/2013    12 recensioni
Fra Ian e Nina è finita, ma si sa che quando un'amore è grande la parola "fine" è sempre difficile da pronunciare.
Dopo una lunga estate separati si ritrovano sul set della 5° stagione di The vampire diaries, costretti ad affrontare la loro rottura. Cosa succederà? Riusciranno a ritrovarsi o la loro storia è davvero arrivata al capolinea?
Ho deciso di iniziare questa fanfiction Nian, visto che non si sa ancora bene cosa sia successo fra i due ho fantasticato un po'.
Cap.1
-Presi due lunghi respiri, ricordandomi che io ero la cattiva della storia, che dovevo essere quella forte perchè tecnicamente ero stata io a lasciarlo, così aggrappandomi a queste inutili scuse mi girai e finalmente lo vidi in tutto il suo splendore.
Aveva un paio di occhiali scuri, una semplice t-shirt gli metteva in risalto i muscoli che sembravano decisamente sviluppati dall'ultima volta che l'avevo visto. Un paio di Jeans stretti gli modellavano le gambe. Era semplicemente perfetto.
"C-ciao" dissi e mi avvicinai lentamente
"Ciao" accennò un sorriso leggero, luminoso, ma flebile, non uno di quei sorrisi a cui ero abituata. Forse semplicemente perchè non era più il "mio" sorriso.-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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new6
Cap.6

Pov.Ian

Per tutta la notte non ero riuscito a chiudere occhio, così quando suonò la sveglia fu un vero sollievo.
Scattai in piedi velocemente e indossai la maglietta che avevo lasciato sulla sedia la sera prima.

Una volta uscito dalla camera, automaticamente il mio sguardo si posò sulla  stanza di Nina; la porta era chiusa, e per un attimo mi venne l'istinto di entrare per dirle che era ora di alzarsi, se non voleva fare tardi a lavoro, ma poi scossi la testa.

Dopo quello che era successo la notte passata, di certo non era l'idea migliore quella di entrare come se nulla fosse successo.

Non mi pentivo di averla baciata, ma nemmeno di non essere andato oltre;
non l'avevo rifiutata per orgoglio, ma per buon senso.

Se avessi fatto l'amore con lei saremmo tornati al punto di partenza.
Avremmo ritrovato la nostra felicità, e poi? I problemi sarebbero tornati, perchè lei non era cambiata, e io oramai ero irremovibile, volevo sposarla, e se non potevo averla come mia moglie, preferivo non averla per niente.

Mentre ero perso nei miei pensieri ancora in piedi davanti alla stanza di Nina, la porta si aprì.




Pov. Nina

Quado aprii la porta della mia camera e mi trovai Ian davanti, sussultai.

"Scusa, non volevo spaventarti, stavo.." disse ma non lo lasciai finire

Lo superai, senza nemmeno guardarlo e andai in cucina, ma lui mi venne subito dietro.

"Hey" disse cercando di richiamare la mia attenzione ma io lo ignorai

"Nina" Questa volta il tono di voce era più forte ma la mia reazione non cambiò

"Pensi che ignorarmi serva a qualcosa?" mi chiese

A quel punto mi girai

"Tu mi hai ignorato bene ieri notte, mentre ero nel letto e piangevo"

Forse mi stavo comportando come una bambina, e odiavo quel lato del mio carattere, ma il mio orgoglio era decisamente ferito

"Fa come vuoi" mi rispose scocciato lasciandomi da sola in cucina.

No, così non adava. Non doveva avere lui il coltello dalla parte del manico.

Corsi dietro di lui e lo presi per le spalle, obbligandolo a girarsi.

"Perchè hai ricambiato il mio bacio ieri? Perchè mi hai illuso che potesse esserci qualcosa fra di noi?" urlai

"Nina non sei dalla parte della ragione, lo sai questo?" mi rispose, lasciandomi in silenzio, senza saper bene come replicare.

Aveva ragione, aveva maledettamente ragione e lo sapevo bene.

"Qua non si tratta di chi ha ragione e chi torto"

"Hai ragione, non si tratta nemmeno di questo, tu hai le tue ragioni e io le mie, ma visto che nessuno dei due è disposto a cedere per il bene dell'altro, per quanto mi riguarda non ha senso andare avanti con la nostra storia"

Rimasi in silenzio per qualche istante prima di parlare

"Ho sentito come mi volevi, lo sento anche adesso, lo posso vedere nei tuoi occhi che non hanno mai smesso di guardarmi in quel modo..."

Osservavo i suoi occhi cristallini, puntati nei miei, e la voglia di baciarlo era sempre più forte

"Quello non cambierà mai" rispose continuando a fissarmi

"E allora perchè non ti sei lasciato andare" con una mano gli accarezzai la guancia ma la sua reazione mi spiazzò

Mi prese il polso con forza, molta di più di quella che avrebbe voluto usare, infatti subito dopo lo lasciò andare leggermente.

"Perchè per te è così importante, eh? Il tuo problema primario è fare l'amore con me, Nina?" disse sbattendomi contro il muro

"Vuoi fare l'amore?" continuò ma io rimasi immobile, con gli occhi fissi su di lui, in attesa di vedere fin dove si sarebbe spinto

Mi sollevò da terra e mi portò in camera, sdraiandomi sul letto.

Ian si portò sopra di me e cominciò a baciarmi il collo, provocandomi brvidi su tutto il corpo

"E questo che vuoi? E' questo che ti fa stare bene?" parlava muovendo le sue mani esperte su tutto il mio corpo

Chiusi gli occhi, in attesa della sua prossiam mossa

"Posso fare l'amore con te, se sei così infantile da credere che questo basti ad aggiustare le cose fra di noi"

A quel punto aprii gli occhi e lo guardai.

Era sopra di me, con i muscoli delle braccia tirati, più bello che mai, ma non era lui, non era il mio Ian, e capii.
Capii ciò che voleva dire.
Mi ero comportata da bambina, ma non come pensava lui;
non volevo fare l'amore per un piacere personale o per chissà quale altro motivo, ma perchè ingenuamente avevo pensato che se ci fossimo riuniti anche solo per una volta lui avrebbe capito.

Avrebbe capito che eravamo io e lui, e questo bastava per renderci felici e appagati, come lo eravamo stati per quasi tre anni.

Ma non era così, quella era solo una mia illusione, quello era ciò che bastava a me, mentre Ian voleva di più.

Prima che potessi dire qualsiasi cosa il campanello di casa suonò.

Ian rimase immobile, e io feci altrettanto nella speranza che chiunque fosse, decidesse di andare via.

Un altro suono.

Ian si scansò da me, e io mi sentii improvvisamente nuda, senza più lui addosso.

"V-vado a vedere chi è" mi alzai imbarazzata, consapevole che avremmo dovuto riprendere quel discorso

Mi aggiustai con la mano i capelli, nella sperenza di non avere la faccia sconvolta di una che era stata interrotta prima di fare l'amore.

Aprii la porta senza chiedere chi fosse e mi ritrovai davanti una ragazza.

Il mio cuore sapeva chi era, la mia testa non voleva farsene una ragione.

"Ciao, scusa se ti disturbo, Ian è a casa?" disse velocemente lei

Io deglutii rumorosamente, e prima che potessi rispondere Ian arrivò dietro di me.

"Jen" disse confermando ciò che già sapevo

"Ciao tesoro, scusa se sono piombata qua all'improvviso, ho fatto un po' di telefonate per scoprire dove fosse la tua vecchia casa e... beh ho pensato di darti un passaggio a lavoro" sorrise fastidiosamente dopo aver parlato come una macchinetta

L'imbarazzo era tangibile nell'aria, così sperai che Ian dicesse qualcosa.

"Non serviva" le rispose infine

Mi trovavo in una delle situazioni più sgradevoli della mia vita, ero nella stessa stanza con l'uomo che amavo, con il quale pochi minuti prima stavo per fare l'amore, e la sua nuova... non sapevo nemmeno come definirla.

"Se mi apetti in macchina, fra cinque minuti sono pronto" disse ancora Ian, ringraziandolo mentalmente per non averle chiesto di aspettarlo dentro casa

"Ok" sorrise lei voltando le spalle

Stavo per chiudere la porta quando Jen si girò nuovamente

"Scusami, non mi sono nemmeno presentata, che maleducata" disse ma io rimasi in silenzio

"Piacere, sono Jen" mi porse la mano e io dopo qualche istante di esitazione, ricambiai

"Io sono..."

"Nina" mi anticipò

"Scusa" aggiunse "è che è difficile non conoscerti" rise

La guardai infastidita, ma cercai di rispondere con un mezzo sorriso

"Ora scusami ma devo andare a prepararmi, altrimenti farò tardi a lavoro" dissi

"Se vuoi possiamo darti un passaggio io e Ian"

Io e Ian. Sentii un fastidio irradiarsi in tutto il corpo

"No grazie, prenderò la mia macchina" brutta stronza, avrei voluto aggiungere, ma mi fermai in tempo.

Chiusi la porta velocemente senza nemmeno aspettare una qualsiasi risposta e voltandomi trovai Ian, già vestito.

"Nina..."

"No, vai, ci vediamo a lavoro" lo superai e entrai nella mia camera senza aggiungere altro.

Dopo poco sentii la porta di casa chiudersi, finalmente ero sola.







Quando parcheggiai la macchina fuori dagli studi, il panico prese il sopravvento.
Ero ancora scossa da ciò che era successo la mattina con Ian, e non ero per nulla pronta ad affrontare lui e tutti gli altri sul set.

Appogiai la testa sul volante, e inspirai profondamente, ma il rumore di qualcuno che bussava sul vetro della macchina mi fece sobbalzare.

Alzai piano lo sguardo e mi trovai davanti Paul, che mi guardava con aria preoccupata.

"Tutto bene?" riuscii a leggere nel suo labiale

Aprii la portiera ed uscii dalla macchina

"Hey, tutto bene?" mi passò il braccio intorno al corpo con fare fraterno

Volevo un gran bene a Paul, ero veramente legata a lui, ed avevo paura di come il nostro rapporto sarebbe potuto cambiare per colpa della mia rottura con Ian.
Sapevo che mi voleva bene, ma sapevo anche che Ian per lui era al primo posto, se ce ne fosse stato bisogno, si sarebbe schierato senza batter ciglio dalla sua parte.

"Si Paul, mi savo rilassando un po' prima di entrare" gli dissi sforzandomi di sorridere

Il mio amico rimase in silenzio per qualche istante, ma continuò a tenermi stretta mentre camminavamo verso l'entrata degli studi.

"Supererete tutto questo" disse spiazzandomi

"Dici?" sapevo a cosa si riferiva, non avevo bisogno di chiedere altre spiegazioni

"Si, ne sono più che certo, come sono sicuro che quella Jen è solo un ripiego"

"Si ma quella Jen intanto è la sua ragazza" risposi amaramente

"Si, e stanotte lui l'ha passata con te"

Mi bloccai di colpo in mezzo alla strada

"Lo sai già?" dissi sbarrando gli occhi

"Che ha passato la notte con te? Si, visto che ha chiesto a tutti di non preoccuparsi di te e di non chiamare perchè ci sarebbe stato lui ad occuparsi di te. Che cosa avete fatto stanotte? No, non ho ancora avuto modo di vederlo" sorrise

"Non è successo nulla" risposi, ricominciando a camminare

"La tua faccia dice altro signorina" mi tirò un leggero pizzicotto sul braccio

"Hey" risposi con un pugno sul suo braccio marmoreo

Scoppiammo a ridere entrambi, finchè non mi resi conto di essere entrata negli studi.

Paul aveva quest'effetto su di me, riusciva a non farmi pensare a nulla, mi alleggeriva i pensieri, era un amico prezioso.

"Paul" mi fermai e lui si voltò a guardarmi, ma non disse nulla

Feci un passo avanti e lo abbraccia forte

"Non voglio perdere la tua amicizia" sussurrai

Lui mi baciò la testa.

"Sei la mia sorellina, non potrai mai perdermi"

Non riuscii a trattenere un sorriso pieno di felicità.


Eravamo ancora abbracciati quando dalla porta entrarono Candice e Kat.

"Nina!" esclamarono entrambe

Io mi staccai da Paul e restai in silenzio a guardarle.

Candice prese coraggio e corse da me ad abbracciarmi

"Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace!" urlò quasi

"Ti prego dimmi che mi perdoni, non posso pensare di averti perso" disse ancora, stringendomi più forte

"C-Candice, mi stritoli"

Finalmente mollò la presa, ma continuò a guardarmi con sguardo implorante.

Candice era così, o la amavi o la odiavi, la maggior parte delle volte si comportava da bambina, ma aveva un gran cuore, non potevo vedere cattiveria in ciò che faceva.

"Diciamo che anche io non sono stata una grande amica" dissi

"Aaaah" urlò abbracciandomi di nuovo senza aspettare altro, ma questa volta ricambiai il suo abbraccio

Ero ancora ferita per il fatto che lei e Kat mi avessero nascosto la relazione di Ian, ma non ero una persona che portava rancore, non ci riuscivo proprio.
Tra l'altro sul set non eravamo solo colleghi, eravamo una grande famiglia, e i malumori avevano ripercussioni su tutti, e non era proprio il caso, visto che la situazione era già abbastanza complicata così.

Kat mi guardò speranzosa, chiedendosi probabilmente se il perdono valesse anche per lei, così la guardai anch'io e le feci cenno di unirsi a quell'abbraccio.

Non se lo fece ripetere due volte e poco dopo eravamo strette, tutte e tre insieme.

"Mi dispiace" mi sussurrò Kat "e per quella storia..."

"Avremo modo di parlarne" dissi velocemente.

Non era quello il momento, dopo lo spiacevole incontro della mattina non avevo nessuna voglia di parlare di Jen.

"Ti sei ripresa completamente?" mi chiese Kat una volta sciolto l'abbraccio

Capii subito che si riferiva all'incidente del giorno prima.

"Si direi di si, il mal di testa è passato completamente" sorrisi

"Bene!" esclamò

"Volevamo passare da casa tua ieri ma Ian ha chiaramente detto di lasciarti riposare" si aggiunse Candice

"Si, mi ha accenato qualcosa Paul, comunque grazie per il pensiero"

"Avete avuto modo di parlare?" sapevo che Candice mi avrebbe fatto quella domanda, non aspettava altro.

"No, non molto" mentii.

La realtà è che avevamo parlato, ma mi sembrava di essere ferma al punto di partenza; fra me e Ian le cose erano più complicate che mai.

In quel momento la porta d'ingresso si aprì, ed entrò lui, in tutta la sua perfezione.
Era bellissimo, l'avevo sempre saputo, ma per qualche strano motivo adesso che non era più mio, che non potevo più apprezzarlo come volevo, lo notavo ancora di più.

Notai con piacere che era solo, non avrei potuto sopportare di vederlo ancora insieme a lei.

"Ciao ragazze" disse velocemente alle mie amiche

"Ciao Ian" risposero insieme

A me non disse nulla, dopo ciò che era successo la mattina era tutto ancora più imbarazzante.

Ian ci superò, diretto verso il suo camerino, e io non riuscii a fare a meno di seguire la sua figura finchè non scomparì dalla mia vista.

Lavorare così sarebbe stato impossibile.




Dopo un'ora tutti gli attori erano sparsi sul set, ognuno a girare la sua scena, singolarmente o con qualcun'altro.

Nenche a dirlo io mi trovavo con Ian e Julie Plec fuori dalla porta di casa Salvatore.

"Allora ragazzi, questa è la scena: Elena e Damon tornano da una lunga vacanza estiva, sono in macchina ed entrambi non sono affatto contenti di essere tornati a casa. Così Damon inizia a stuzzicarla, dicendole che finchè non decidono di mettere loro la parola fine, la vacanza può continuare. A quel punto lui inizia a baciarla, sempre dentro la macchina, ma Elena lo trascina dentro casa, ed è la che inizia la scena forte"

Deglutii rumorosamente, mentre Ian teneva gli occhi bassi sul suo copione, sicuramente stava facendo finta di leggere, per non incontrare il mio sguardo.

"Se qualcosa non vi è chiaro chiedete pure" disse Julie col suo solito sorriso

"No, tutto chiarissimo" rispose Ian per entrambi

"Bene, vi aspettano nella sala trucco, fra mezz'ora iniziamo a girare" disse congedandoci



Il tempo di un po' di trucco e una semplice acconciatura per me, io e Ian eravamo pronti, nella macchina di Damon Salvatore.

Sentivo gli occhi di tutti puntati su di noi, sapevo bene che le aspettative erano alte, nessuno ci metteva pressione, ma tutti erano preoccupati di come la nostra rottura avrebbe influito sulla nostra recitazione nei panni di Damon ed Elena.

"Ian..." dissi prima che partisse il Ciak

Lui rimase in silenzio in attesa che continuassi a parlare

"Pensi che ce la faremo? A lavorare insieme, intendo" chiesi cercando conforto in lui, che da sempre, anche prima che stessimo insieme, era stato la mia ancora sul lavoro

"Ce la dobbiamo fare, questo è ciò che ci da da vivere"

Presi un lungo respiro e poco dopo sentii un forte "Azione!" dal regista



Damon si fermò con la macchina di fronte casa Salvatore, e spense il motore

"Eccoci qua signorina Gilbert" sorrise sornione

"Dobbiamo proprio scendere?" arricciai il naso capricciosa

"No amore, possiamo vivere il resto della nostra vita immortale dentro questa macchina" disse serio

"Anzi aspetta" si fermò un attimo e guardò prima i sedili posteriori, poi accanto a se "No, non possiamo, non abbiamo scorte di sangue, potremmo essiccarci in poco tempo"

Detto questo lentamente si avvicinò a me, famelico, e appoggiò la bocca nell'incavo del mio collo, tenendo con una mano il mio volto.

Mi morse piano, senza farmi male, facendo bruciare la mia pelle sotto quel contatto.

"Mi sbagliavo, qua abbiamo una grande quantità di sangue" sussurrò piano nel mio orecchio

Mi ci volle tutta la forza di volontà possibile per ricordarmi le mie battute, in quel momento avrei voluto solo perdermi in quei baci.

"Damon" sorrisi maliziosa

"Si..." sussurrò ancora soffiando sul mio collo

"Non possiamo tornare in quel resort di San Diego?" dissi ansimando mentre Damon continuava a lasciare una scia di baci roventi sul mio corpo

"Possiamo fare ciò che vuoi, ma perchè fare tanta strada quando possiamo continuare la nostra vacanza nel resort Salvatore"

Risi e mi alzai dal mio posto, sedendomi sulle sue gambe.

Ci guardammo per qualche istante, e il pensiero andò immediatamente alla notte precedente. L'avrei baciato di nuovo, questa volta per finzione, o almeno così doveva essere. La verità era che in quel bacio ci sarebbe stata solo Nina, nessun Elena Gilbert.

Presi il suo volto tra le mani e affondai la mia bocca sulla sua, baciandolo con tutta la passione che avevo in corpo.

Sentii la sua lingua farsi spazio rovente dentro di me, e sussultai.
Per qualche strano motivo avevo pensato che mi avrebbe baciato in modo cinematografico, ma in quel bacio c'era tutto tranne che finzione.

Mi lasciai andare, baciandolo con irruenza

"Aspetta " ansimai mentre Ian continuava a baciarmi

"Che c'è?" sentivo l'eccitazione nella sua voce, e dentro di me, sapevo che non stava recitando

"Siamo scomodi qua" sussurrai

Scomodi? Si vede che Julie e i suoi collaboratori non avevano mai baciato Ian in una macchina. Avrei potuto continuare per ore.

Lo trascinai fuori dalla macchina, consapevole che al computer avrebbero reso quella scena almeno tre volte più veloce e a quel punto il regista gridò "Stop!"

Un applauso partì da tutto lo staff che ci era attorno.

Io cercai di ricompormi, passandomi una mano fra i capelli scompligliati, poi il mio sguardo si posò inevitabilmente su Ian.

Aveva le labbra arrossate, e gli occhi lucidi, persi in chissà quali pensieri, probabilmente li stessi miei.

Sentii le gambe farsi leggere, troppo per reggermi, e gli occhi offuscarsi, così quando Julie si avvicinò a noi due per complimentarsi della riuscita perfetta della scena, riuscii a sussurrare solo uno "scusatemi" prima di correre via verso il mio camerino, in lacrime.




Pov. Ian

Non sapevo bene ciò che stavo per fare, ma sentivo che non potevo lasciarla da sola.

Bussai più volte alla porta del camerino di Nina, ma non avendo risposta, decisi di entrare lo stesso.

Aprii piano, quasi timoroso, e la trovai di spalle, che guardava fuori dalla finestra, così entrai e chiusi la porta dietro di me.

Lei rimase immobile, e mi soffermai a guardarla, si teneva stretta nelle braccia, mentre i capelli le ricadevano morbidi da un lato.

Mi avvicinai piano, e finalmente trovai il coraggio di posarle dolcemente una mano sul braccio.

La sentivo respirare piano, nel silenzio della stanza, quando finalmente aprì bocca, senza però voltarsi.

"Io non ce la faccio" disse con la voce rotta dal pianto

"Si che ce la fai, ce l'abbiamo fatta, tutti sul set erano entusiasti" dissi cercando si sembrare il più convincente possibile

Nina si voltò verso di me, aveva gli occhi velati di lacrime, ma cercava di non piangere.

"Tutto questo mi consuma" disse

"Lo so" risposi, consapevole di provare le stesse sensazioni

"Vieni qua" aggiunsi dopo qualche secondo di silenzio

La tirai verso di me, e l'abbracciai forte finchè sentii il suo corpo rilassarsi fra le mie braccia.

"Sei una ragazza forte Dobrev, quando te ne renderai conto?"

"Tu eri la mia forza" disse singhiozzando

Chiusi gli occhi, senza sapere bene cosa fare. Stare lontani ci faceva male, ma continuare la nostra relazione sembrava impossibile.

"Perchè mi hai baciato così?" mi chiese rompendo il silenzio

"Perchè ti amo" risposi tutto d'un fiato

Lei si staccò dall'abbraccio, e mi guardò stupita

"Perchè stai con Jen se ami me?"

La sua domanda era legittima. Perchè frequentavo Jen?
Per avere una distrazione? Per ripicca nei confronti di Nina? Per farle vedere che potevo andare avanti senza di lei?
Forse all'inizio era stato così, ero talmente ferito che volevo fargliela pagare, e quello sembrava l'unico modo possibile, ma adesso, non riuscivo a trovare alcun senso a quella specie di relazione.

"Non lo so" mi limitai a rispondere

Nina abbassò lo sguardo, e scosse la testa

"Non è lei il problema fra di noi" aggiunsi e lei mi guardò

"Lo so" sussurrò "Ma intanto lei può averti"

"Lo sai che puoi avermi anche tu"

Lei abbassò nuovamente lo sguardo e in quel momento bussarono alla porta.

Julie entrò nel camerino.

"Volevo essere sicura che fosse tutto apposto" sorrise

"Si" Nina si schiarì la voce "scusa se sono corsa via prima" aggiunse

"Tranquilla piccola, oggi avete fatto un lavoro eccellente, così abbiamo deciso di lasciarvi il resto della giornata libero, domani vi voglio carichi per la scena dentro casa" disse


"Ah Ian, potresti venire con me in ufficio, ci sono delle carte da firmare" aggiunse Julie

"Si arrivo"

La Plec uscì dalla stanza lasciandoci soli.

"Devo andare, cerca di non pensare troppo" sorrisi

"Non abbiamo finito" mi rispose Nina

"Io si, il prossimo passo è il tuo, lo sai che tornerei con te in un secondo, ma sai anche quali sono le mie condizioni"

Lei sospirò e io uscii dalla stanza lasciandola sola con i suoi pensieri.





Buona sera mie care lettrici :)
Ho mantenuto ben due promesse questa volta, la prima di aggiornare presto, la seconda di fare capitoli più lunghi, sono stata brava? Ora come minimo mi merito un premio di tante recensini ahaha
Ovviamente scherzo (più o meno) ma ci tenevo a ringraziarvi per aver recensito veramente in tante lo scorso capitolo, è stato un grande incentivo per me per continuare la storia, spero continuerete ad essere così numerose.

Dopo le mie lunghe premesse parliamo del capitolo, visto che sono successe un bel po' di cose.

Intanto c'è stato un risveglio molto turbolento, spero di non aver stravolto troppo il personaggio di Ian, che in realtà era solo esasperato dall'insistenza di Nina, e di non aver fatto passare troppo lei per una bimbetta vogliosa >.<
La verità (come dice lei) non è che voleva fare l'amore con Ian così, per capriccio, ma ingenuamente sperava di fargli cambiare idea, facendogli vedere come potevano essere felici insieme.


Poi è arrivata Jen e su di lei ho poco da dire, anche perchè non voglio che le diate troppa importanza, perchè semplicemente... non ce l'ha.
Detto questo la vedremo ancora, ma non per molto (come ha detto Ian, non è lei il problema)

Per quanto riguarda le amicizie, lo so, non ho approfondito molto i problemi fra Nina, Candice e Kat ma è stata una scelta voluta, questa fanfiction parla dei Nian, tutto il resto fa solo da contorno.

Ed infine
ho voluto inserire una scena Delena, spero nel leggerla non vi siate incasinati troppo, mi piaceva l'idea di vederli anche nei panni di Damon ed Elena.


Il finale ha visto i nostri due amati di nuovo insieme, Ian per quanto si sforza non riesce a stare lontano da Nina, anche se è tormentato dai suoi sentimenti, non vuole cedere, lui VUOLE sposarsi, ma la ama troppo per stare lontano da lei. So che così facendo Ian sembra un pazzo che un momento fa una cosa e un attimo dopo un altra, ma questo è dovuto al fatto che è assolutamente in balia dei suoi sentimenti che al momento sono un totale casino.

Se ve lo state chiedendo, più avanti ci sarà modo di spiegare il perchè per Ian sia così importante il matrimonio, e perchè invece Nina non ne sente la necessità.


Mi sono dilungata tantissimo, vi chiedo scusa, ma vorrei che tutto vi fosse ben chiaro, in ogni caso, se avete domande, sono qua ^^

Ultimissima cosa, se vi va iscrivetevi al gruppo, per chiacchierare un po' della fanfiction e per avere qualche anteprima sui capitoli:
Keytvd fanfiction

A presto
Key






  
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