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Autore: Akisan    10/07/2013    13 recensioni
A volte il destino riserva sorprese mozzafiato, ricche di avventure e compagni formidabili.
A volte, invece, decide semplicemente di prenderti per i fondelli.
Così, senza neanche sapere bene il perché, Alex si ritrova suo malgrado a fare comunella con un Arrancar con seri problemi di gestione della rabbia, una ragazzina logorroica totalmente priva di buonsenso, e un individuo subdolo che, secondo lei, ha buone probabilità di discendere direttamente dal demonio.
Il tutto in un ambiente ricco di Hollow, gatti, sarcasmo allo stato brado e situazioni equivoche.
Mooolto equivoche.
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Jaggerjack Grimmjow, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Aki: «…»

Alex: «…»

Liz: «…»

Aki: «… Beh? Che avete da fissarmi così? No, non ho nulla di divertente da dire.»

Grimmjow: «Grazie mondo, ti amo!»

Aki: «Questo ovviamente perché ho ancora due segni zodiacali da leggere.»

Grimmjow: «Ma porca di quella pu…»

Alex: «E smettila una buona volta di imprecare»

Liz: «Sì, dai! Cominciamo da Aramis, scommetto che il grado di affinità tra i nostri due segni è perfetto!»

Aramis: «Mmm, questa sì che è una prospettiva interessante…»

Alex: «Cos…? TIENI A BADA GLI ORMONI, BRUTTO *filtro innocenza*!»

Aki: «Bambini! Basta casino! *coff coff* Allora: “Scorpione:le persone con posizioni di rilievo in questo segno sono misteriose, ambiziose e dotate di un fascino a volte sinistro. Testarde e permalose, possiedono un'ironia sferzante e un intuito profondo”»

Aramis: «Sì, mi sembra abbastanza accurato. Soprattutto la parte sul fascino»

Alex: «Hai dimenticato ambigue»

Liz: «E snervanti»

Grimmjow: «E tritapalle»

Aramis: «E circondate da persone mediocri che celano la loro invidia dietro ad insulti banali e infondati»

Liz: «Ehi!»

Aramis: «Bionde presenti escluse»

Liz: «Yay!»

Aki: «“Sia il sesso che l'erotismo hanno un ruolo centrale nella loro vita”»

Grimmjow: «Nel suo caso io parlerei più di una patologia mentale incurabile»

Alex: «Da che pulpito…»

Aki: «Aspetta, c’è dell’altro: “Ma le loro relazioni amorose si rivelano a volte particolarmente complesse. Infatti tendono a dominare, soprattutto psichicamente, le persone che amano»

Liz: «Non l’avrei mai detto»

Aramis: «Coniglietto… è sarcasmo quello che percepisco? Mi ferisci…»

Meiko: «Piantala di molestare le ragazzine, Aramis»

Alex: «Ma sei ancora qui?!»

Aki: «“Esigenti e contraddittorie, pretendono molto dagli altri, ma sanno dare altrettanto, spesso facendolo solo intuire. Orgogliose e consapevoli delle proprie qualità, nascondono una sensibilità profonda che può mettere a rischio le loro sicurezze e renderli preda del dubbio”»

Alex: «Sì, ma la nasconde proprio bene»

Grimmjow: «Ma chi, questo qui? Il massimo del conflitto interiore che può aver mai provato è se continuare a spiare la bionda mentre si fa il bagno o levarsi i vestiti e raggiungerla, per una volta»

Alex: «Cooosa?!»

Aramis: «…. Ops»


 
Un enorme giga grazie a Super_Wolf, mrwriter, timetosaybyebye, g_d_g, mirai del futuro e GreyLion (bel nick! Io li shippavo questi due una volta! *fine momento racconto-cose-che-non-interessano-a-nessuno*) per aver messo questa storia tra le preferite, a equiderma, Sweet_Nanami, Jacquelyn, Loveanimals, Super_Wolf e Little Nightingale per averla messa tra le seguite, a British_Girl_Alice,  JacquelynReila Uzumaki per averla messa tra le ricordate, a TooSixy,  Super_Wolf,  Nue, mrwriterE l i z a per avermi messa tra gli autori preferiti, e a chi legge e basta. Se mai aveste bisogno di un bendaggio funzionale o una doccia gessata, venite pure da me!
 

A proposito, è vergognoso che io me lo sia ricordata solo all’alba del 34esimo capitolo, ma in teoria la seguente è una cosa che andrebbe fatta…
Dunque: io non posseggo assolutamente Bleach. Se così fosse i suoi poveri personaggi avrebbero più storie d’amore nella loro vita, Ulquiorra sarebbe vivo e da sporca yaoista quale sono renderei la GrimmIchi canon. Allo stesso modo non posseggo Grimmjow, per sua fortuna: lui, Urahara, Aizen e tutto il mondo di Bleach appartengono a Tite Kubo. Beato lui.
Aki, Alex, Liz e Aramis appartengono a me, e francamente non so se sia una cosa di cui vantarsi.
Lady Gaga e le sue canzoni appartengono a lei stessa.
Nessun barattolo di Nutella è stato maltrattato durante la stesura di questo capitolo.
Qualche Hollow forse sì.
 
 

Capitolo 34: Narrami o Lady Gaga l’Arrancar dai pantaloni criminali
 
Aramis.

Un Arrancar, un perché.

Alex non lo vedeva certo di buon occhio, anzi.

E Grimmjow, beh, Grimmjow gli sarebbe passato volentieri sopra con un tir e poi avrebbe fatto per sicurezza retro marcia. Quattro volte.

Perfino lei a volte percepiva il suo eterno buonumore venire pericolosamente incrinato dalla sua faccia da schiaffi.

No, di certo nessuno si sarebbe mai sognato di accusarlo di essere una persona simpatica.

O anche solo lontanamente accomodante, se era per questo.

Eppure si fidava di lui, segno inequivocabile che tutte quelle battute sulle bionde forse qualche fondamento ce l’avevano, dopo tutto.

In effetti, si ritrovò a rimuginare Liz mentre borbottava tra sé parole indefinibili e soprattutto irripetibili, lei proprio non riusciva a capire da dove arrivasse tutta la sua accecante fiducia verso Aramis, contando che non faceva certo Mr. Affidabilità di secondo nome.  

Di certo non dal suo amabile carattere.

O dalla sua indole angelica e pura.

No, probabilmente erano altri i dettagli che le offuscavano la mente.

Come il modo in cui i suoi fantastici pantaloni di pelle fasciavano il suo fondoschiena, ad esempio.

Anche adesso, mollata lì da sola in quella landa oscura in attesa di cadere vittima dei bruti, non poteva fare a meno di essere certa che lui sarebbe sicuramente ritornato da lei a momenti.

E lei ovviamente avrebbe salutato tutte le sue giuste e onorevoli proteste mentre venivano brutalmente calciorotate da un sorrisino ebete causato dal sollievo per il suo ritorno.

Stupida, stupida, stupida Liz!

E stupidi pantaloni di pelle superfascianti, anche!

Alex l’avrebbe sicuramente fustigata sulla schiena con la cinghia di quei pantaloni se l’avesse sentita pensare certe cose, ma Liz non poteva farci niente se l’abitudine di Aramis di indossare capi d’abbigliamento che erano praticamente un’ode allo stupro tendeva a farle perdere la concentrazione in sua presenza.

Era un po’ come pretendere di recitare una poesia a memoria con Grimmjow e i suoi pettorali scoperti nei paraggi e poi stupirsi di essere continuamente distratti.

O come cercare di concentrarsi su latte e cereali sapendo di avere un barattolo di Nutella sul primo ripiano del frigo.

Ecco, Aramis era esattamente il suo barattolo di Nutella personale.

Un barattolo sexy.

A tratti snervante, certo.

Ma molto, molto sexy.

Argh, stupida Liz, stupida!” inveì tempestandosi la testa di pugni.

Sospirò profondamente, cercando di allontanare la mente da quel terreno pericoloso.

Era da sola, al buio, non vedeva niente, forse era contornata da bestie immonde pronte a infilzarla come uno spiedino e aveva una stupida catena che le usciva dal petto, e tutto quello a cui riusciva a pensare era un abito di pelle probabilmente rubato dalla vetrina di un sexy shop e il modo in cui il suddetto fasciava in maniera perfetta un certo fondoschiena….

Aaargh!

 

**
 

Io detesto gli Hollow!

Non che un pensiero del genere fosse una novità per Alex, ma le ultime ore le avevano fatto toccare vette di irritazione verso quella specie mai viste, e questo ovviamente comprendeva anche il suo amorevole compagno di viaggio.

Il fatto era che quegli stupidi esseri molesti continuavano a sciamare su di loro come mosche, rendendo loro impossibile localizzare l’aura di Aramis per capire in che direzione andare.

E soprattutto non finivano mai!

Spappola un verme di qua, abbatti un ragno di là, dribbla tra le gambe di un Menos, scappa da una pianta carnivora laggiù, ehi no fermo Grimmjow, quella è una cimice, non schiacciar…!



Porca miseria!

Io detesto gli Hollow!

 

**


Capì di non essere più sola grazie ad un lieve spostamento d’aria dietro di lei, tuttavia al tocco leggero che si posò sulle sue spalle si rilassò di nuovo.

Come previsto, mentre mani familiari le scorrevano giù per le braccia e poi lungo il profilo delle costole, un lieve sorriso di sollievo le increspò le labbra.

Intanto, all’interno della sua testa, il buon senso, la cui voce assomigliava terribilmente a quella di Alex, alzava gli occhi al cielo.

«A cosa stai pensando?»le sussurrò Aramis nell’orecchio, avvolgendole infine le braccia attorno ai fianchi.

In quel preciso istante Liz comprese che le aveva spiato nella testa fino a quel momento, ascoltando tutte le sue elucubrazioni su vestiti di pelle, Nutella e tir in retromarcia, e che stava ancora una volta impietosamente giocando con lei.

E Liz aveva il forte sospetto che non avrebbe affatto dovuto trovare la cosa tanto piacevole.

Deglutì, cercando pateticamente di tenere a bada la tempesta ormonale che al momento stava tenendo un rave party all’interno del suo stomaco, per non parlare di altre zone situate ben più in basso.

Contemporaneamente, il suo buon senso spaccò una bottiglia di vetro contro un tavolo, e, puntandole addosso le punte aguzze, la avvertì minacciosamente:“Attenta a ciò che dici!” 

«Sto pensando che sono molto arrabbiata con te, e che le tue lusinghe da ruffiano non hanno alcun effetto sulla mia persona» mentì spudoratamente, in un’imitazione di indignazione così poco convincente da assicurarsi una foto segnaletica completa di mandato d’omicidio in tutte le scuole teatrali del globo terrestre.

Al che i suoi ormoni si diedero di gomito a vicenda e cominciarono a sfottere allegramente il buon senso, gavettonandolo di uova marce e intonando slogan e cori da stadio molto poco lusinghieri.

Del tutto ignaro dei vergognosi atti di bullismo che stavano avendo luogo nella sua testa, ma a pensarci bene forse anche no, Aramis strinse la presa sui suoi fianchi e si abbassò lievemente, andando a posarle le labbra sul collo.

«Davvero?» commentò divertito, tracciando lenti ghirigori sulla sua pelle con la punta della lingua. «E poi?»

Ok Liz, calma, inspira, espira, e tieni le mani a posto” cercò di concentrarsi lei, tentando di scongiurare il rischio di iperventilazione.

«E poi… pensavo alla Nutella…» si lasciò sfuggire con un sospiro, inclinando di lato la testa sotto alla scia di baci che le veniva tracciata su e giù per il collo. 

E bisognava ammettere che in quel preciso istante le si stavano anche affacciando alla mente aspetti alquanto interessanti e forse un po’ meno usuali sul contenuto di quel bel barattolo…

«Un barattolo molto, molto sexy, ricordiamolo» sussurrò Aramis, afferrandole il lobo dell’orecchio tra i denti.

“Meidei, meidei, codice rosso, Houston, abbiamo un problema!” cominciarono a strillare nel panico gli ormoni di Liz.

Il buon senso cercò inutilmente di tenerli a bada a schiocchi di frusta, infine si vide costretto a gettare la spugna e si allontanò imprecando sonoramente.

«Vero… ma nel mio cuore la persona più sexy in assoluto rimarrà sempre e solo Alex, meglio ancora se in versione maschile, e non c’è barattolo di crema alle nocciole o biancheria di pelle che possa farmi cambiare idea» gli rispose fingendo un tono serio e solenne.

Poi si ritrovò inevitabilmente distratta dal surriscaldamento delle sue povere sinapsi cerebrali per via dell’immagine evocata dall’unione delle parole crema e biancheria di pelle con Aramis come soggetto sottinteso.

E meno male che era stata tanto brava da non aggiungere anche frustino e manette.



Cavolo.

Aramis sospirò, fingendosi a sua volta dispiaciuto.

«L’ho sempre detto che una cosa a tre sarebbe stata la soluzione migliore»

 

**


Nel bel mezzo della mischia, Alex si sentì accapponare la pelle e starnutì sonoramente, mentre un brivido agghiacciante le strisciava su per la spina dorsale.

«Che c’è, qualcuno che parla male di te?» le chiese Grimmjow alle sue spalle.

Rabbrividì di nuovo.

«No, qualcuno che mi immagina nel bel mezzo di un’orgia, credo»

 

**


«Ma come sei crudele, perché vuoi escludere il povero Grimmjow?» lo provocò Liz, girandosi verso di lui e allacciandogli le braccia attorno al collo, senza lasciarsi sfuggire come le sue spalle fossero stranamente tese e rigide.

Era agitato?

Era forse successo qualcosa mentre era via?

Oddio, non era mica ferito?!

O magari aveva sbattuto la testa…

«Allora mi correggo: l’ho sempre detto che una cosa a quattro sarebbe stata la soluzione migliore» commentò Aramis, sfiorandole le labbra con le proprie.

… no, decisamente le sembrava il solito Aramis, quindi il trauma cranico aggravato plurimo poteva essere escluso.

Mmm, eppure Liz era sicura al mille per mille che le avesse appena letto nella mente le sue domande, quindi qualsiasi cosa fosse successa a quanto pareva non aveva nessuna voglia di rivelargliela.

Come al solito.

Scuotendo la testa con aria accondiscendente, come se avesse avuto a che fare con un bambino capriccioso, Liz cominciò ad accarezzargli con movimenti lenti il collo e le spalle.

La cosa sortì l’effetto sperato, e la tensione dei muscoli al di sotto del suo tocco cominciò ad allentarsi progressivamente, mentre Aramis continuava ad esalare caldi respiri contro le sue labbra.

Liz non aveva la minima idea di cosa gli fosse successo e per quale motivo improvvisamente i suoi ormoni Arrancar si fossero risvegliati in quel modo, ma non sarebbe certo stata lei a lamentarsi.

Non con i propri ormoni umani e adolescenti che intonavano a gola spiegata Bad Romance di Lady Gaga.

Decise quindi di passare all’attacco, e, sollevandosi leggermente sulle punte dei piedi, premette la bocca su quella di Aramis, per nulla stupita di trovarlo già pronto ad approfondire il bacio.

Uh, a quanto pareva il passaggio da Bad Romance a Monster era alquanto vicino…

E in effetti, sentendo la lingua dell’Arrancar insinuarsi tra le sue labbra, le sembrava quasi di sentire nella sua testa l’eco di He ate my heart, he ate my heart…

E mentre la colonna sonora procedeva a vele spiegate in tutta la sua gloria, le mani di Aramis cominciarono a scorrere lungo la sua schiena in modo a dir poco criminale, provocandole brividi incandescenti che le mozzarono il respiro in gola, respiro che poi rilasciò con un sospiro tremolante contro le sue labbra.

«Aramis…»

Ma non poté elaborare ulteriormente il suo pensiero, perché quella bocca dannata scese a posarle un ennesimo bacio incandescente tra il collo e la spalla.

«Liz…» mormorò contro la sua pelle.

La scia di baci continuò fino alla spalla e poi giù lungo il braccio; nel frattempo le tolse una mano dal fianco per afferrarle la sua, ancora intrecciata ai suoi capelli neri.

«Liz…» sussurrò di nuovo, posandole un bacio sul palmo e cominciando a lambirle piano le dita con la lingua.

Liz avvampò: il buio quasi totale non faceva altro che acuire tutti i suoi sensi, sottolineando in modo cristallino come la voce di Aramis avesse perso la sua calma abituale e qualsiasi parvenza di scherno.

Era quasi… affamata.

«Liz…»

Infine Aramis catturò di nuovo le sue labbra in un bacio profondo, affondando una mano nei suoi capelli e avvinghiandola se possibile ancora più stretta a sé con l’altra.

E ciò non fece altro che sottolineare quanto le sue spalle non fossero l’unica parte del suo corpo tutt’altro che rilassata.

“Porca miseria, se questa è l’antifona forse è il caso di passare direttamente a Rude boy di Rihanna!” commentò entusiasta la curva sud dei Liz-ormoni.

Quella nord invece era ancora tutta rapita da concetti profondi e coerenti quali Nutella, pantaloni di pelle e miseria, ma è davvero tutta roba sua, questa?

Quando il bacio finì, decisamente troppo presto per i suoi gusti, Aramis non si staccò da lei, e, anche se il suo exploit di passione sembrava essersi arginato almeno un po’, continuò a tenerla stretta a sé, premendole la bocca sui capelli.

«Coniglietto… hai paura?»

Eh?

«… Hai la febbre, per caso?»

Le risa represse di Aramis le scompigliarono leggermente una ciocca di capelli.

«Cercavo solo di essere gentile»

«Disse dopo avermi lasciata sola al buio per ore»

«Uh, è forse rimprovero quello che percepisco?»

«Ah… già, sì, certo! Rimprovero! Perché io in realtà sono molto arrabbiata con te, chiaro? Se ho pensato quelle cose era solo per distrarmi dal buio in cui mi hai lasciata, quindi sono molto, molto arrabbiata. Molto»

“Brava così Liz, mantieni la posizione, non perdere terreno!” tornò alla carica il buon senso.

«Quali cose?» chiese Aramis con tono innocente.

«Ugh.. no, non mi distrarrai di nuovo! Ora le faccio io le domande! Perché ci hai messo così tanto, Aramis? Cos’è successo là fuori?»

A quella domanda il corpo dell’Arrancar si irrigidì, e la sua voce era parecchio più glaciale quando rispose con un secco: «Nulla»

Al che Liz si imbronciò, e resistette a malapena all’impulso di pestare un piede per terra dalla frustrazione. «Nulla “nulla”, o nulla “smettila di chiedermelo perché tanto non te lo dirò mai”?»

«Nulla “la tua preoccupazione è commovente ma inutile, perché non è successo nulla”» le rispose sulla difensiva. Sembrava quasi che tutte le sue doti recitative fossero scomparse di botto.

Mentre parlava l’aveva lasciata andare, ma non doveva essersi allontanato molto, perché Liz sentiva ancora il suo respiro caldo sul volto.

«Sei un bugiardo! Perché non ti fidi mai di me? Hai paura che svenga dal terrore o che vada a spifferare in giro tutti i tuoi segreti? Non sono forse la tua… compagna di nascondiglio?» si corresse all’ultimo momento.

Non sapeva bene neanche lei come stava per finire la frase.

Amica?

Sì beh, quello che ultimamente loro due condividevano non era esattamente l’atteggiamento di due amici.

Anche perché in quel caso Liz sperava fortemente che Aramis non ne avesse molte altre, di amiche.

Fidanzata?

Eccessivo. Liz non era deficiente e non aveva la minima intenzione di farsi illusioni su un loro ipotetico e idilliaco rapporto futuro da pubblicità dei biscotti.

Tra di loro c’erano stati baci, certo, ma nulla più.

Niente dichiarazioni d’amore strappalacrime e giuramenti di fedeltà eterna e duratura.

E niente spupazzamento di primo livello, oltretutto.

In più Aramis sembrava considerarla più un curioso e bizzarro animaletto domestico da studiare, che altro.

In quanto a lei, beh, lei era in bilico sull’orlo del baratro.

Indecisa se fare un passo indietro sul più sicuro terreno del “toccare ma non affezionarsi” o saltare a piedi uniti nel tortuoso “innamorarsi perdutamente del bel ragazzo con i capelli neri e un fondoschiena da favola

E questo non faceva altro che aumentare la sua frustrazione, sapendo che lui era ben conscio di tutte queste sue lotte interiori e nonostante tutto non si degnava mai di raccontarle anche la più misera cosa su di sé.

Che nervi!

Aramis sospirò esasperato, dandole uno dei suoi abituali buffetti sulla testa e scompigliandole i capelli.

«Povero me, non è da tutti i giorni assistere all’ira di un coniglietto. Ma sei sicura di quello che hai appena detto? Forse non ti voglio dire niente perché ho fatto qualcosa che la tua ingenua morale umana disapproverebbe. Magari ho preso a calci dei cuccioli. Magari ho ucciso qualcuno. Mi guarderesti ancora con quegli occhioni pieni di fiducia, in quel caso?»

Stavolta fu il turno di Liz di sospirare con esasperazione.

«Io rinchiudo regolarmente il barboncino della mia vicina di casa nei cestini dell’immondizia. Un paio di volte, dopo che aveva litigato di brutto con Alex, ho messo dei lassativi nel piatto di Grimmjow. Stamattina ho rubato i biscotti al cioccolato di Alex. Come vedi neanche io sono una persona rispettabile»

Ci fu un attimo di attonito silenzio, durante il quale le sue parole aleggiarono nell’aria aspettando di essere completamente assimilate, poi Aramis scoppiò a ridere.

«Ecco bravo, ora prendimi pure in giro, ma io a volte mi sento davvero in colpa per queste cose!» borbottò Liz indignata.

Questo non fece altro che aumentare il volume delle risate, cosa che la lasciò un attimo nell’incertezza su come reagire.

Alla fine però si arrese e scoppiò a ridere a sua volta.

 

**


Alex, dal canto suo, aveva invece ben poca voglia di ridere.

Grimmjow era la loro unica speranza di salvezza, per quanto la cosa suonasse assurda, e Alex sperava fortemente che combattere contro tutti quegli Hollow non gli consumasse troppo le energie, perché in quel caso si sarebbero trovati davvero nei guai.

Per non dire di peggio.

E non solo.

La battaglia e la preoccupazione la stavano stancando e agitando, e stanchezza e agitazione non erano di certo una tisana della salute per la catena che le spuntava dal petto, che continuava allegramente ad accorciarsi ed ad avvicinarla sempre più al momento della sua trasformazione in Hollow.

Un bel programmino per la giornata, davvero.

Tra l’altro Grimmjow non aveva ancora espresso alcun commento su quell’eventualità, e Alex aveva seriamente paura a richiedere la sua opinione al riguardo.

Paura che lui sarebbe stato perfino contento della sua trasformazione, ad esempio.

Perché no?

In fondo, da valido rappresentante della specie, Grimmjow sapeva benissimo cosa la aspettava dopo la trasformazione, e doveva aver già tirato le sue conclusioni.

Le sembrava quasi di vedere galleggiare sopra alla sua testa azzurra un fumetto, con sopra disegnata una bilancia chiamata “evoluzione Hollow di Alex”: sul piatto degli svantaggi stavano “cambio di personalità”, “cambio di aspetto” e “niente sesso”, mentre su quello dei vantaggi campeggiava un gigantesco “sete di sangue e combattimenti illimitati, fuck yeah”.

Se poi si aggiungeva il fatto che, se fosse riuscita a scalare indenne la catena alimentare Hollow, avrebbe riacquistato, si sperava, un aspetto simil-umano, allora non c’era davvero nient’altro da dire.

Era altamente improbabile che Grimmjow si strappasse i capelli di fronte a quella prospettiva.

Anzi.

Argh, se solo avessero saputo da che parte andare per raggiungere Liz e Aramis, accidenti!

Così almeno sarebbero potuti ritornare indietro, e forse Urahara avrebbe trovato una soluzione che non comprendesse la sua trasformazione in un’aberrazione animale assetata di sangue.

Sì, certo, e poi forse Grimmjow le avrebbe chiesto di sposarlo e di andare a vivere insieme in un appartamento umano, Aizen avrebbe dato loro la sua benedizione e avrebbe inaugurato una carriera da floricultore e Aramis si sarebbe fatto prete.

Per cortesia!

«Così non va, non risolviamo niente in questo modo!» sbottò frustrata, crollando seduta a terra in un attimo di tregua tra una carneficina e l’altra.
Grimmjow era in piedi di fronte a lei, intento a passarsi le mani sulla divisa bianca per pulirsele dal sangue residuo.

Alex si ritrovò a chiedersi con un filo di sconcerto il perché non ci trovasse nulla di disturbante in quella scena.

«Allora cambia strategia» le rispose con una semplicità disarmante, come se stessero discutendo su come vincere una partitina a briscola.

«E come?» ribatté lei, cercando di tenere l’irritazione nella sua voce sotto controllo. «L’unica energia spirituale a cui possiamo agganciarci è quella di Aramis, ma è troppo bassa e troppo lontana per individuarla in mezzo a tutti questi Hollow!»

Per tutta risposta Grimmjow scrollò le spalle e le rivolse un irritante sorriso di assoluta e completa superiorità. «Appunto»

Alex lo guardò stralunata.

Chissà perché le sembrava più inquietante adesso di quando aveva usato la propria divisa per pulirsi le mani grondanti di sangue.

Non era un buon segno.

«Che cos’hai in mente?»

 
 




Angolo delirazioni
 
Liz: «Yay, tocca a me!»

Grimmjow: «Si può sapere perché sei così eccitata solo per uno stupido oroscopo?»

Liz: «Ehi, non è colpa mia se quando facciamo queste cose mi lasciate sempre per ultima! È successo anche con le interviste, comincio a pensare che Aki mi consideri poco importante…»

Aki: «Ma che dici, tenerezza del mio cuore! Non hai visto che bei paragrafi che ti ho dedicato? Non ti capita spesso di essere la voce narrante per quasi un intero capitolo!»

Liz: «Appunto!»

Aki: «Ehm, sì, direi che possiamo procedere. Alex? Meiko? Avete finito di mutilare e demolire psicologicamente Aramis? Vorrei finire in fretta, se non vi dispiace»

Alex: «Va bene, ascoltiamo, basta che prometti di non chiamarmi mai “tenerezza del mio cuore”»

Aki: «Dolce fiorellino della mia anima?»

Alex: «No»

Aki: «Come sei arida… Va bene signori, ecco qui il gran finale: “Pesci: le persone con posizioni di rilievo in questo segno zodiacale sono creative, sognatrici, idealiste e naturalmente portate a lasciarsi assorbire in dimensioni mistiche”»

Liz: «Giusto! Anche perché cosa c’è di più mistico di un’amica che vede i fantasmi e due anime dannate a forma di bocconcini ad alto tasso di testosterone?»

Alex: «… Ora capite perché non volevo coinvolgerla in questa storia?»

Aki: «“Tendono a cercare la stabilità affettiva e lavorativa come una forma di contrappeso alla loro instabilità emotiva”»

Grimmjow: «E questo finalmente spiega la tua abitudine di attaccarti come un polipo alla gente!»

Aramis: «Grimmjow Grimmjow Grimmjow, tutto quello che ho sentito è stato: “bla bla bla, e piantala di prenderti troppe confidenze con Alex solo perché sei sua amica”»

Grimmjow: «… tu desideri ardentemente la morte, non è vero?»

Aki: « “Il loro universo interiore resta tuttavia inafferrabile e, in particolare, si mantiene refrattario all'indagine razionale”»

Aramis: «Parole sante»

Liz: «Mmm, dite che è una buona cosa?»

Alex: «Qualunque cosa possa tenere Aramis lontano dalla tua mente (e non solo da quella) è una buona cosa »

Grimmjow: «Oppure vuol dire che sei semplicemente pazza. Congratulazioni»

Liz: «Fico!»

Aki: « “Solitamente dotati di senso artistico, possiedono soprattutto una spiccata sensibilità per la musica”»

Liz: «Ah! Ecco perché continuo a canticchiare quella canzoncina!»

Alex: «Ma non hai detto che non ti ricordi le parole?»

Liz: «Dettagli»

Aki: «E con questo pezzo concludo: “L'instabilità emotiva è raffigurata nell'iconografia del segno. Due pesci legati reciprocamente, dove uno punta verso il basso e il buio, mentre l'altro punta verso l'alto e la luce. A volte prende il sopravvento uno, a volte l'altro”»

Alex: «…»

Aramis: «…»

Grimmjow: «…»

*si guardano straniti*

«Cosa avrà voluto dire??»

 

  
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