Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Sprjng    10/07/2013    40 recensioni
"Vuoi sapere qual'è il mio problema?" mi chiese Harry.
"Tu vuoi conoscermi. Nessuno ha mai voluto conoscermi."
-
"Credevo che.. fossimo amici."
"Amici." disse solamente.
"Sei seria?" mi chiese poi.
"Faith, non voglio una cazzo di amica del cuore, capiscilo."
"Sei troppo ottuso per accettare il fatto che qualcuno ti voglia bene."
-
"Dobbiamo parlare."
"Tu mi piaci, io ti piaccio. Ci piacciamo." disse Louis divertito.
-
"Credo di essermi innamorato di te."
-
Una storia tormentata, romantica e perchè no, anche comica.
La storia di Faith.
Genere: Comico, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

leggereste, per favore, lo SWAAG di questo capitolo?

almeno la parte “IMPORTANTE”.

beh, perchè.. è importante.

AHAHAHAHAHAHAH sul serio, per favore :)



«I thought you loved me.»




Approfittai del fatto che avevo le mani sul suo petto, per spingerlo via da me.

Mi guardò quasi male.

Scossi la testa, ancora scioccata per quello che era appena successo.

Che cosa avevo appena fatto?

Scesi dal tavolo, facendolo allontanare ancora di più dal mio corpo.

Poi presi la mia giacca e lo guardai.

"S-scusami Harry.. devo andare." riuscii a dire, prima di fuggire letteralmente dalla palestra.




Che cazzo era successo?

Incolpavo tanto Louis e Candice e poi.. avevo baciato Harry, lo avevo fatto davvero.

E sapete qual'era la cosa peggiore? Che non riuscivo a pentirmene, perché mi era piaciuto e perché in quel momento, mi vergogno solo a pensarlo, c'eravamo solo io e lui.

Louis e Jazmin non avevano varcato la mia mente neanche per un istante.

E mi sentivo una merda per questo.

Dovevo dirglielo.

Se glielo avessi detto subito, se gli avessi spiegato che era stato uno stupido errore, mi avrebbe perdonata.

Salii di corsa le scale e spalancai la porta della mia stanza.

Liam, Amber ed Emma, si voltarono a guardarmi sorpresi.

"Faith." la bionda si avvicinò a me, guardandomi preoccupata.

"Che hai fatto? Perché stai piangendo?" mi chiese allarmata.

Piangendo?

Stavo piangendo?

Solo in quel momento avvertii una lacrima rigarmi il viso.

Ero in uno stato di shock più totale.

Ero totalmente confusa.

Avevo appena baciato Harry. Com'era potuto succedere?

"Dov'è Louis?" gli chiesi subito.

"È rientrato e quando non ti ha vista in camera è sceso." mi disse Liam.

Mi voltai e uscii di corsa fuori.

"Faith, aspetta!" mi urlò Emma, ma non avevo il tempo di dargli spiegazioni.

Mentre scendevo le scale, sentii dei passi svelti seguirmi.

"Faith, devo parlarti."

Nate.

"Non ora, sono impegnata."

Uscii fuori dal college e lui mi seguì.

Mi guardai intorno.

Erano le nove e mezza di un giorno di dicembre.

Era buio e i lampioni del giardino non illuminavano una mazza.

Decisi di cercarlo alla piscina.

"Faith!"

Mio fratello mi afferrò il polso, bloccandomi.

"Ma che fai?" mi chiese.

"Cerco Louis, devo parlargli." mi liberai della sua presa.

"No, ora no." mi agguantò di nuovo.

"Perché no?" lo guardai male.

Ma cosa gliene fregava a lui?

"Perché non voglio." mi disse.

Lo guardai confusa, poi il mio sguardo diventò minaccioso.

"Nate, non è il momento. Vattene."

Voltai l'angolo e lo vidi.

Finalmente.

Era seduto su una delle sdraio attorno alla piscina.

Feci per avvicinarmi, ma un'altra persona mi precedette.

Una ragazza.

Era Candice.

Ero confusa. Che facevano li?

Lui si alzò, io indietreggiai, cercando di non farmi vedere.

Con la coda dell'occhio vidi mio fratello che osservava la scena immobile.

Prima che succedesse tutto quanto, capii.

Mio fratello sapeva tutto, per questo non voleva che andassi in piscina.

Continuai a guardarli, stavano solo parlando.

Lui sembrava ancora nervoso, ma poi gli posò le mani sui fianchi e la baciò.

Nel momento esatto in cui le loro labbra si toccarono, mi sentii sbiancare.

Mi portai una mano alla bocca.

Aveva sempre avuto ragione Harry.

Mi tradiva con Candice e io lo avevo sempre saputo, solo che non ero mai riuscita ad ammetterlo a me stessa.

Proprio io, che avevo appena baciato un altro, non potevo criticarlo.

Ma lui mi tradiva fin dal viaggio a New York, erano passate settimane e lui non me lo aveva mai detto.

Mi sentivo come se il mio cuore stesse cercando di uscirmi dal petto, era straziante.

Anche il mio stomaco era in subbuglio.

Quella scena mi aveva fatto capire che era tutto finito, lo avevo perso, noi non eravamo più niente.

Le lacrime cominciarono a scendere senza sosta.

Dovetti tornare indietro per non farmi vedere.

Volevo scappare.

Nate mi guardò dispiaciuto.

Lui aveva provato a dirmelo, ecco perché aveva litigato con Louis.

Perché quel bastardo gli aveva chiesto di mentirmi.

"Mi fate schifo." riuscii a dirgli, con un filo di voce.

"Faith." provò a toccarmi, ma lo scansai.

"Faith, una beata minchia."




Louis si sedette sulla sdraio vicino la piscina, era li che si era dato appuntamento con Candice.

Si sentiva in colpa per quello che stava facendo a Faith, ma la verità era che non riusciva a smettere di pensare a Candice.

Andò tutto bene fin quando i due non si ritrovarono in stanza insieme a New York.

Li Louis non poté più resistergli.

Nate, che condivideva la camera con loro, ne era venuto a conoscenza e gli era stato imposto di non dire niente alla sorella.

Voleva essere Louis stesso a dirglielo, anche se non sapeva ancora come.

Alzò lo sguardo e incontrò quello di Candice.

Le andò incontro.

"Ehi." gli sorrise lei.

"Non ce la faccio più." disse lui nervoso.

Era in quello stato da tre giorni.

Il rimorso di tradire Faith, lo stava uccidendo.

"Allora diglielo." lo incitò Candice.

"Non credo di riuscirci, ogni volta che la guardo, mi blocco." abbassò lo sguardo.

"Dai, c'è la farai." gli sorrise lei.

Louis le mise le mani sui fianchi e la baciò.


 


Scappai nell'archivio della scuola.

Almeno sapevo che li non mi avrebbe cercato nessuno.

Ci passai la notte.

La passai tra pianti e lunghi periodi di riflessione.

Esistevano un’infinità di modi per suicidarsi senza morire. Uno era stato vederlo con le labbra su quelle di una ragazza che non ero io.

E questo mi fece sentire ancora più in colpa per aver baciato Harry.

Sentii l'ennesima lacrima attraversarmi il viso.

Mi aveva detto che erano solo amici, che amava solo me.

E invece aveva sempre avuto ragione Harry, mi prendeva solamente in giro.

Non potevo crederci, non ci riuscivo.

Louis, che era così dolce con me.

Sembrava il ragazzo perfetto.

Ma ben presto mi resi conto che la perfezione esisteva solo nei film e che dovevo smettere di sognare come una tredicenne.

La vita reale era questa, non mi potevo fidare di nessuno.

All'improvviso sentii la porta sbattere.

Dei passi veloci percorrere le scale.

"Che cazzo stai facendo?" la voce severa di Harry, mi fece sobbalzare.

Non lo vedevo da quando.. beh, fa strano dirlo, ma da quando ci eravamo baciati.

Si riferiva alla sigaretta che tenevo fra le dita, ma la sua espressione peggiorò ancora di più quando notò che stavo piangendo.

Con passo svelto mi raggiunse.

Ero a sedere per terra, per questo si chinò di fronte a me.

Mi prese la sigaretta di mano e la spense, strofinandola contro il pavimento.

Poi prese il mio viso tra le sue mani e mi guardò preoccupato.

"Che ti è successo?" sussurrò, adesso dolcemente.

La preoccupazione si era impossessata del suo sguardo.

Singhiozzai.

"Avevi ragione tu." riuscii a dire, con un filo di voce.

Lui sembrò non capire e continuò a guardarmi allarmato.

Ma poi fu come se gli si fosse accesa una lampadina.

"Li hai visti insieme?" mi chiese.

Annuii, portandomi una mano alla bocca, cercando di controllare i singhiozzi.

Si sedette al mio fianco e mi attirò a lui, abbracciandomi.

Mi lasciai andare tra le sue braccia come una bambina.

Cercando di dimenticare tutto.

Compreso il nostro bacio.




Mi ero leggermente calmata.

Adesso ero sdraiata, con la testa appoggiata sulle gambe di Harry.

Avevo gli occhi chiusi e lui mi stava accarezzando i capelli da diversi minuti.

"Va bene, capisco. È più magra, è più divertente, è più carina. È normale. Nemmeno io mi sceglierei." dissi all'improvviso.

Era logico che Louis la preferisse a me.

"Io ti sceglierei." disse.

Spalancai gli occhi.

Mi sorrise.

"Faith, non hai niente da invidiare a Candice." disse poi.

A parte Louis.

"Harry.." iniziai.

"Dimmi."

"Avevi detto che non mi avresti leccato le ferite se avessi scoperto la verità." dissi, ricordandomene.

Sospirò.

"Ci sarò sempre per te, Faith." disse, senza smettere di giocare con i miei capelli.

Sorrisi a quella nuova certezza.

"Ti devo delle scuse." dissi poi.

Ma lui scosse la testa sorridendomi.

"Si invece. Ultimamente abbiamo spesso litigato perché tu mi dicevi che Louis mi tradiva con.. Candice ed io lo difendevo. Sono stata una stupida a non crederti fin da subito."

"Non sei stata stupida, eri solo innamorata."

"Non mi andava bene il fatto che tu parlassi male di lui."

"Dicono che pensare male delle persone è peccato, ma quasi sempre ci indovino." disse.

Sospirai.

"Come ti senti ora?" mi chiese.

"Voglio uccidermi."

Rise.

Una parte di me sapeva benissimo cosa era successo. L’altra faceva finta di niente per poter vivere lo stesso.

Poi si fece improvvisamente serio.

"Faith.." distolse lo sguardo.

"Scusami per prima.. per il bacio." continuò.

Sentii le guance colorarsi di bordeaux solo al ricordo.

"Non avrei dovuto, non so cosa mi è preso. Dimenticalo, ok?"

Mi guardò.

Mi sentii improvvisamente triste.

Si, dimenticarlo era già nella mia lista di cose da fare, ma per quanto potesse essere stato un errore, non volevo farlo.

In tutta sincerità, era stato il bacio più bello che mi avessero mai dato.

Come poteva chiedermi di dimenticalo?

"Si, certo." riuscii a dire.

Lui mi sorrise, talmente tanto che vidi addirittura le sue fossette.

"Però baci bene, ragazzina." disse poi, spingendomi giocosamente il braccio.

Il mio imbarazzo arrivò alle stelle.

"Harry!" dissi, alzandomi a sedere.

Lui rise.

"Era un complimento." disse divertito.

Scossi la testa, ridendo imbarazzata.

"Faith, abbiamo passato la notte a parlare, è mattina." disse, guardando fuori dalla finestra, c'era già la luce.

"Dovremmo uscire, iniziano le lezioni."

Annuii e ci alzammo.




Ci rendemmo conto di essere davvero in ritardo.

Erano già tutti in classe, ma ancora non era iniziata la lezione.

Per fortuna.

Alla prima ora avremmo avuto recitazione e l'idea di dovermi sorbire le performance del professor Turner, mi uccideva.

Io ed Harry entrammo in classe insieme.

Il mio sguardo balenò sui nostri soliti posti.

In seconda fila, Amber, Emma, Louis, Liam, Niall, Zayn e Nate mi guardarono.

Erano confusi, probabilmente si chiedevano dove avessi passato la notte.

Ma non Nate.

Lui abbassò lo sguardo, colpevole di aver tradito sua sorella.

Harry si accorse del mio passo riluttante, per questo mi prese la mano e mi trascinò a sedere negli ultimi posti, lasciando i miei amici basiti.

Louis si voltò.

Sinceramente, vedere la sua faccia dopo la sera prima, mi faceva venir voglia di prenderlo a schiaffi.

Aprì la bocca per dirmi qualcosa, ma il professore entrò, attirando l'attenzione di tutti.




Quando l'ultima campanella suonò, io ed Harry ci alzammo, dirigendoci in corridoio.

"Faith! Ehi Faith, aspetta." mi sentii chiamare.

Mi voltai.

Vidi Louis farsi spazio tra la gente.

La sua faccia mi riapriva nella mente il ricordo delle sue labbra su quelle di Candice.

Non ce la potevo fare.

Sentivo gli occhi pizzicarmi.

Non volevo piangere, volevo essere forte.

O perlomeno, sembrarlo.

Harry lo sapeva bene, per questo si posizionò in modo imponente al mio fianco.

"Faith, possiamo parlare?" mi chiese.

Sapevo che prima o poi avrei dovuto affrontare l'argomento e forse era meglio farlo il prima possibile.

Annuii impercettibilmente.

"Da soli."

Il suo sguardo volò per un momento sul volto teso di Harry, il quale mi guardò.

"Ci vediamo dopo, Harry." gli dissi, forse sperando nel profondo che non se ne sarebbe andato.

Mi guardò qualche altro secondo, probabilmente aspettandosi un mio ripensamento.

Poi guardò Louis, come per metterlo in guardia.

Sfiorò il suo corpo contro il mio, quando si voltò per andarsene.

Adesso eravamo soli e questo non mi tranquillizzava affatto.

"Hai passato la notte da lui?" mi chiese, quasi scocciato.

Il tono di voce che usò, mi fece imbestialire.

Era l'ultima persona che poteva farmi scenate di gelosia.

"E tu, da Candice?" riuscii a tenergli testa, cercando di sopprimere il mio lato vulnerabile.

Vidi la sua mascella contrarsi e lessi nei suoi occhi il panico.

Forse sperava che fossi così stupida da non scoprirlo mai.

Ingoiò rumorosamente.

"Di cosa parli?" mi chiese, cercando di rimanere il più tranquillo possibile.

Risi amaramente.

"Hai persino avuto il coraggio di chiedere a mio fratello di mentirmi." dissi sprezzante.

Una delle cose che mi aveva più delusa di tutta questa storia, era proprio il colpo basso di Nate.

"Faith."

Si avvicinò, allungando una mano, che scansai, prima che potesse sfiorarmi.

"Io mi fidavo di te." dissi, con un filo di voce.

Avevo provato ad essere forte, ma non era mai stata una mia dote.

Il mio carattere era fragile, vulnerabile.

Per questo non mi sorpresi quando sentii gli occhi pienarsi di lacrime, anche contro la mia volontà.

"Io ti amo, cazzo." sbottai.

Potevo leggere la tristezza nei suoi occhi, ma se non voleva vedermi così, doveva pensarci prima.

"Non volevo, mi dispiace." disse amaramente.

Le due cazzate più grosse che avessi mai sentito.

Se non voleva, non lo doveva fare.

E la sera prima, mentre la baciava sotto i miei occhi, non mi sembrava affatto dispiaciuto.

"Credevo mi amassi, mi hai solamente presa in giro."

Abbassò la testa.

"Mi sono innamorato di lei, non ho potuto evitarlo." sussurrò.

Questa era la pugnalata al cuore più dolorosa.

Trattenni un singhiozzo.

Ma una parte lo capivo.

Sono una fanatica convinta del "al cuor non si comanda".

Ma doveva lasciarmi, se non mi amava più.

Doveva dirmelo, invece di mentirmi.

Poteva evitare di tradirmi.

Asciugai velocemente una lacrima scappata inevitabilmente dal mio occhio.

"Io non voglio più vederti." dissi con voce rotta, scuotendo lentamente la testa.

"Faith."

Nuovamente scansai la mano con cui provò a prendere la mia.

"Mi hai rovinato l'infanzia, ti ho odiato, ti ho dovuto sopportare al college, mi sono innamorata di te, mi hai tradita senza pudore."

Abbasso il viso colpevole.

"Basta, Louis. Voglio che sparisci dalla mia vita, per sempre."

Prima che potesse dire qualcosa, mi voltai e corsi su per le scale, lasciandomelo alle spalle.




Aprii la porta della mia stanza.

La scena che vidi mi fece provare un dolore assurdo.

Mi ero ripresa da poco dalla discussione avuta con Louis e adesso erano li, attorno al nostro tavolo.

Emma, Niall, Amber, Liam, Louis e Candice chiacchieravano e ridevano indisturbati.

Si zittirono quando mi videro sulla porta.

Dalle mie amiche non potevo accettarlo.

Ero sicura che sapessero ciò che era successo e nonostante tutto, invece di stare al mio fianco, socializzavano con Candice.

Rimasi alquanto scioccata, quando nessuna delle due mi disse niente.

Ma poi capii che quando avevo realizzato che non potevo più fidarmi di nessuno, intendevo esattamente nessuno.

Neppure di loro.

Per questo, a passo deciso, mi avvicinai al letto e sotto lo sguardo silenzioso e attento di tutti, ne sfilai la valigia da sotto e la misi sopra, aprendola.

"Che stai facendo?"

Amber si decise a parlare.

Ma la ignorai.

Aprii l'armadio e senza ripiegarli, cominciai a buttare i miei vestiti all'interno della valigia.

"Faith?" mi chiamò Emma.

Aprii i cassetti, dove gli snervanti boxer di Liam avevano per l'ennesima volta preso il predomino sulle mie cose, le quali adesso, erano state buttate in valigia.

Sentii il rumore di una sedia strusciare sul pavimento.

Una mano mi cinse poco dopo la spalla.

Mi voltai, inchiodando con lo sguardo Louis.

"Dove stai andando?" mi chiese.

Dopo quella scena, mi ero resa conto che in quella stanza, non c'era nessuno che tenesse a me.

Per questo, decisi di accettare l'offerta di Harry, trasferirmi nella sua stanza.

Anche se a Jazmin non avrebbe fatto piacere.

"Non sono affari tuoi." dissi duramente.

"E non mi toccare."

Mi divincolai dalla sua presa.

Ritrasse la mano, voltandosi verso gli altri.

"Faith, ragiona." disse Liam.

"Liam, non cominciare." lo zittii nervosamente.

Andai in bagno a prendere le mie cose.

"Non andartene." disse Amber, appena tornai nella stanza.

"Non preoccuparti, il letto non rimarrà vuoto. Ci sarà Candice a tenervi compagnia. Tanto ho visto che vi sta simpatica." ironizzai.

Armeggiai per riuscire a chiudere la valigia.

La ragazza si alzò e venne di fronte a me.

"Faith.. io devo chiederti scusa. Non avremmo dovuto.."

Non la lasciai finire.

La mia mano sembrò avere un cervello distaccato dal resto del mio corpo, quando si alzò per colpirla in pieno viso.

Si portò una mano sulla guancia arrossata, guardandomi sorpresa.

Ma non disse niente, infondo sapeva di meritarselo.

Per quanto quel gesto fu liberatorio, non mi riportò indietro Louis.

E neanche i miei amici.

Nessun altro osò dire mezza parola.

"Faith, rimani." sussurrò Emma, rompendo il silenzio.

"Non rivolgetemi mai più la parola." dissi arrabbiata.

Scesi la valigia dal letto.

Ci misi poco a promettermi di non rientrare mai più in quella stanza, per poi varcarne la porta per l'ultima volta.




Bussai.

Mi aprì Harry, il quale mi sorrise.

Ma presto vide la valigia che tenevo tra le mani e riportò il suo sguardo serio sul mio viso.

"Hai deciso?" mi chiese.

Io annuii debolmente.

Il mio umore era a terra, avevo appena scoperto di aver perso ogni certezza.

Non avevo più un ragazzo, un fratello e degli amici.

Una merda.

Spalancò la porta, permettendomi di entrare.

La richiuse poco dopo alle nostre spalle.

"Dormirai nell'altra stanza, te la ricordi?" mi chiese.

Si che me la ricordavo.

Ci avevo dormito con Louis, la notte del nostro primo appuntamento.

Sospirai e annuii.

"Che ci fai tu qui?" chiese Jazmin, uscendo dal bagno.

La guardai, non sapendo cosa rispondergli.

"E perché hai la valigia?" chiese preoccupata, probabilmente immaginandosi la ovvia risposta.

"Rimarrà da noi per un po'." disse Harry, portando le mie borse nella stanza a fianco alla loro.

"Ah." disse Jaz, ovviamente per niente entusiasta della notizia.

"Non vi darò fastidio, qua dormirò e basta. Cercherò di farmi vedere il meno possibile." dissi, cercando di tranquillizzare la ragazza di Harry, prima che decidesse di saltarmi addosso e di eliminarmi dalla faccia della Terra.

"Non dire scemenze, fa come se fosse la tua stanza." disse Harry, tornando da noi.

"Sono seria, non voglio intromettermi nelle vostre vite." dissi.

"Faith, fai già parte della mia vita, non fare la moralista." disse ridendo, sotto gli occhi fulminei di Jazmin.

"Chi vuole mangiare?" chiese poi.

"A me è passata la fame." disse Jaz, gettandosi a peso morto sul divano.

"Faith?" mi guardò.

Annuii.

"Andiamo allora."




Prendemmo le ordinazioni a Tyler, il quale mi accolse sorridente, nonostante fossi con Harry.

Stavamo mangiando tranquillamente una pizza, quando una sedia del nostro tavolo, venne spostata rumorosamente.

Una ragazza si sedette a cavalcioni su di essa, appoggiando i gomiti sullo schienale.

Non conoscendola, rimasi sorpresa.

Non l'avevo mai vista, neanche per sbaglio, in giro per il college.

Era a dir poco stupenda.

Era mora, aveva i capelli lunghi e lisci.

Portava la frangia.

La pelle abbronzata.

Un corpo tonico e longilineo.

Un viso dolce, due occhi scuri e un sorriso mozzafiato.

Aveva molto trucco in viso.

Ma ero sicura che, anche senza, sarebbe stata ugualmente bella.

"Haz." disse sorridente, lasciandomi intendere che conoscesse Harry.

Il quale diede un morso di pizza, guardandola svogliatamente.

"Che vuoi, Nicole?" gli chiese masticando.

Lei sorrise furbamente.

"Sai che ti voglio bene, no?" disse lei.

Harry sospirò, lasciando il triangolo di pizza cadere nel piatto.

Si pulì la bocca con un tovagliolo e la guardò.

"Di cosa hai bisogno sta volta?" le chiese.

"Sigarette. Dimmi che ne hai." disse disperata.

"Nicole, sai che non fumo." disse lui scocciato.

"Speravo che avessi cominciato, le ho finite e nessuno ne ha una da darmi." disse lei, scocciata.

"Se vuoi, le ho io." mi intromisi.

I suoi occhi si illuminarono, mentre quelli di Harry si voltarono a guardarmi in cagnesco.

"Grazie, saresti gentilissima." disse lei speranzosa.

Gli sorrisi, prima di aprire la borsa e tirarne fuori un pacchetto quasi pieno.

Lei lo aprì, sfilandone una.

"Tienilo tutto." dissi, quando fece per restituirmelo.

Lei mi guardò sorpresa.

"Io sto cercando di smettere." aggiunsi.

Un sorriso soddisfatto si aprì sul viso di Harry, fu talmente grosso che spuntarono anche le fossette.

"Te le ripago." mi disse lei.

"Non preoccuparti, non mi interessa." le sorrisi.

"Beh, allora grazie." ricambiò il sorriso.

"Io sono Nicole." disse poi, allungando una mano in mia direzione.

"Una vecchia amica di Harry." aggiunse poi.

"Io Faith." le strinsi la mano sorridendole.

"Ti prego, dimmi che questo cretino ha lasciato Jazmin per te." mi guardò supplichevole, facendomi ridere.

Mi rincuorai, non ero l'unica amica di Harry a detestare la sua ragazza.

"Nicole, siamo solo amici. Sto ancora con Jaz." disse lui, deludendola.

Sospirò scuotendo la testa.

"Peccato, non la reggo proprio." disse lei, alzandosi.

"Ci vediamo, Haz. Grazie mille, Faith." disse sorridendo a entrambi.

"Al prossimo favore di cui avrai bisogno, Nicky." disse lui, ridendo, provocando un occhiolino divertito da parte della mora.

"Simpatica." affermai, portandomi il bicchiere, contenente il succo alla pesca, alla bocca.




Jazimin aprì violentemente la porta di camera mia, facendomi sobbalzare sul letto.

"C'è una persona per te." mi disse svogliatamente, andandosene senza neanche aspettare una mia risposta.

Mi alzai e uscii, ritrovandomi Zayn fermo sulla porta.

"Ehi." mi sorrise, senza troppo entusiasmo.

"Che fai qui?" gli chiesi, facendogli segno di entrare, ed è quello che fece.

Harry, seduto attorno alla tavola, alzò lo sguardo per un secondo, prima di riportarlo sul suo telefono.

"Devo parlarti." mi disse.

"Va bene, è una cosa che devi dirmi in privato?" gli chiesi.

"Riguarda la storia di Louis." mi disse.

Mi irrigidii al solo ricordo.

"Possiamo parlarne anche qui." dissi, andandomi a sedere al fianco di Harry, invitando Zayn a sedersi con noi.

Lui si avvicinò e si sedette.

"Faith, so che hai litigato con tutti quanti." mi disse cautamente, forse cercando di non farmi innervosire.

"Si, è vero." abbassai lo sguardo.

"Li ho trovati tutti insieme e mi è sembrato che Candice non avesse preso il mio posto solo come ragazza di Louis, ma anche come amica di tutti quanti. Ne Amber e ne Emma si sono preoccupate per me." gli spiegai.

Adesso anche Harry mi ascoltava, anche perché a lui non le avevo raccontate queste cose.

"Per questo ho deciso di venire qui da Harry, non voglio più vederli."

"Io volevo solo dirti che forse hai ragione. Non sarà rincuorante, ma credo che Candice stia simpatica a tutti." mi disse Zayn, demoralizzandomi ancora di più.

"Ma voglio che tu sappia che la detesto e che a me manchi." mi sorrise.

"Zayn." dissi, posando la mia mano sulla sua, ringraziando Dio di avermi dato almeno un amico con un cuore e un cervello.

"Ho litigato con Louis. Gli ho detto che aveva fatto una stronzata e che non ti meritavi un trattamento simile, se l'è presa a male e abbiamo litigato." mi disse.

"Mi dispiace." dissi sinceramente.

"Faith, sono dalla tua parte, ok? Su di me puoi contare." disse serio.

Harry lo guardò, poi sposto lo sguardo su di me.

"Grazie, lo apprezzo." gli sorrisi.




La mattina dopo, appena entrai in classe, sentii lo sguardo dei miei "amici", bruciare sulla mia pelle.

Cercai di ignorarli, ma la verità era che mi faceva male sapere che preferivano Candice a me.

Ero delusa dal comportamento di Amber ed Emma, ma sopratutto da quello di Nate.

Non li guardai, ma mi accorsi lo stesso che accanto a Louis, cioè al mio posto, c'era Candice.

Harry si fermò di colpo e io, distratta dai miei pensieri, gli andai a sbattere contro.

Alzai lo sguardo, incrociando i suoi occhi che scrutavano seri il mio viso.

"Tutto bene?" mi chiese, quasi leggendomi nel pensiero.

Annuii incerta.

Prima che uno dei due potesse aggiungere altro, una mano si posò sulla mia spalla.

"Buongiorno." ci sorrise Zayn.

Andammo a sedere nelle ultime file.

Harry accanto a Jaz e io accanto a Zayn.

Passai l'ora di arte a farmi spiegare ogni tatuaggio sulla sua pelle.

Amavo le due dita incrociate.

Quando glielo dissi, sorrise.

Quelle cinque ore volarono in sua compagnia.

Sapeva come farmi ridere e mi fece dimenticare il vuoto che avevo sentito quando mi ero lasciata con Louis.

Quando suonò l'ultima campanella, quasi fui triste di dovermi alzare.

Uscimmo tutti e quattro insieme, ignorando gli occhi degli altri che ci scrutavano in modo poco amichevole.

"Nicky."

Sentii dire ad Harry alle mie spalle.

Mi voltai.

"Che vuoi oggi?" disse poi, ridendo.

"Da te assolutamente niente."

Lo sorpassò, sorridendogli divertita.

"Volevo Faith." disse avvicinandosi a me.

La guardai sorpresa.

"Volevo offrirle il pranzo, dato che ieri è stata molto gentile con me." disse lei, guardandomi, ma continuando a parlare con Harry.

Rimasi un po' spiazzata, davvero non me l'aspettavo.

Infondo le avevo solo regalato un pacchetto di sigarette.

Neanche totalmente pieno.

"Grazie, ma non è necessario." le sorrisi.

"Non lo faccio perché mi sento in debito, mi va e basta." mi sorrise.

"Beh, allora ok."

Se proprio insisteva.




Tyler alzò gli occhi al cielo quando ordinai per l'ennesima volta il succo alla pesca e poi se ne andò ridendo.

"Conosci da molto Harry?" le chiesi, tanto per instaurare una conversazione.

"Oh si, siamo cresciuti insieme." mi disse.

"E tu?" chiese poi.

"Da quest'anno. Siamo finiti in detenzione insieme."

Sorrisi al ricordo, che ormai sembrava così lontano.

"Si è comportato bene con te?" disse ridendo.

Capii che la sapeva lunga sul carattere di Harry.

"All'inizio no." ammisi.

"Adesso tiene molto a te, gli si legge negli occhi." mi confidò.

"Davvero?"

Non potei fare a meno di chiederglielo.

Lei rise della mia reazione e io mi sentii in imbarazzo.

"Si, sembra un padre alle prese con il primo figlio. Guarda ogni tua azione, controlla ogni tuo movimento. E sono sicura che non ci penserebbe due volte a difenderti, se ce ne fosse il bisogno." mi spiegò.

Abbassai il viso, cercando di nascondere l'inevitabile sorriso che minacciava di spuntarmi in pieno viso.

"Tu hai il ragazzo?" mi chiese.

Alzai il viso, il quale assunse un'espressione sofferente.

Lei si accorse di aver toccato un tasto dolente.

"Lo avevo fino a pochi giorni fa." ammisi, tristemente.

"Capisco." mi disse comprensiva.

Poi mi sorrise.

Aveva un sorriso talmente bello, che dovetti ricambiarlo.

La sedia vuota, venne spostata rumorosamente e Tyler si sedette con noi.

"Di che si parla ragazze?" ci chiese, facendoci ridere.

"Tyler, voglio presentarti Nicole." dissi.

Loro si strinsero la mano, sorridendosi a vicenda.




"Faith."

Sentii una voce femminile chiamarmi alle spalle.

Mi ero appena salutata con Nicole lasciandola con Tyler, dato che sembravano andare d'accordo.

Stavo tornando in camera, ma appunto mi sentii chiamare, quindi mi voltai, incontrando lo sguardo serio di Amber.

"Che c'è?" le chiesi, in modo poco cortese.

Si avvicinò a me.

"Possiamo parlare?" mi chiese speranzosa.

"Non ho niente da dirti." cercai di liquidarla.

Anche se infondo, dovetti trattenermi dall'abbracciarla.

Mi mancava.

Non ero abituata a litigare con loro, lo facevamo raramente e per delle sciocchezze.

Ma questa volta ero davvero ferita dal loro comportamento.

"Ma io si."

Rimasi in silenzio, aspettando che parlasse.

"Nessuno ti vuole rimpiazzare con Candice." iniziò, provocando in me una risata ironica.

Era quello che avevano fatto.

Come poteva negarlo?

"Ok, Louis lo ha fatto. Ma.."

La interruppi.

"Amber, non ho tempo da perdere. Sei qui solo per dirmi che mi volete ancora bene, che dovrei perdonare Louis e che dovrei tornare in camera con voi?" tagliai corto, sapendo dove voleva andare a parare.

Lei annuì cautamente.

"Credo che tu già conosca la risposta allora." dissi, voltandomi e continuando a camminare.




Mi sedetti a tavola bruscamente, attirando l'attenzione di Jazmin, la quale stava leggendo una rivista di gossip.

"Ti devo dire una cosa" dissi.

Lei alzò svogliatamente lo sguardo che aveva appena riabbassato.

"So di non starti particolarmente simpatica.." iniziai.

Lei annuì energicamente.

Perfetto.

"Si, dicevo.. lo so. Però, dato che resterò qui per un po' e che non ho intenzione di intromettermi nella tua relazione con Harry, che ne dici di fare una specie di tregua?"

Non ce la potevo più fare a sopportare le sue occhiatacce o le sue battutine.

Sospirò e dopo aver alzato gli occhi al cielo, annuì.

Mi alzai sorridente, felice per essere riuscita a sistemare almeno una cosa.

"Ma.." iniziò.

Mi voltai per guardarla.

"Dovrai lasciarci la camera libera, quando te lo chiederò." mi disse.

Rimasi immobile sul mio posto, immaginandomi loro due da soli, magari abbracciati, mentre si baciano o forse in situazioni più intime, che rifiutavo di visualizzare nella mia mente.

Una punta di gelosia si fece spazio nel mio stomaco, ma dovetti annuire per ottenere finalmente una tregua.




Mi scontrai con qualcuno e i libri che la professoressa mi aveva chiesto di portarle in aula, caddero rovinosamente a Terra.

Mi abbassai a raccoglierli, piuttosto scocciata.

Alzai immediatamente lo sguardo, quando riconobbi la sua risata.

"Invece di ridere, potesti aiutarmi." dissi infastidita.

"O magari guardare dove metti i piedi." lo rimproverai.

"Aspetta, te li prendo io." si abbassò, continuando a ridere.

Una cascata di ricci spettinati gli ricoprì la fronte in seguito a quell'azione.

"Dove devi portarli?" mi chiese, alzandosi.

"Nell'aula di scienze." gli dissi.

"Andiamo." mi sorrise.




"Posali li." gli indicai la cattedra.

Poi mi andai a sedere su uno dei banchi in prima fila.

"Com'è andata con Nicole?" mi chiese, avvicinandosi.

"Bene, è una ragazza simpaticissima." dissi sinceramente.

"Ti ha raccontato qualche fatto imbarazzante su di me?" chiese, ridendo.

"No, solo che vi conoscete da tanto."

"Già." sorrise.

"Le vuoi molto bene, vero?" chiesi, nonostante fossi già certa della risposta.

Lui annuì distogliendo lo sguardo.

"È stata l'unica che mi è sempre rimasta accanto."

Gli spostai i riccioli che scivolarono in avanti, quando abbassò il viso.

Lo rialzò poco dopo, facendo incontrare i nostri sguardi.

Si avvicinò ancora di più a me.

Aprii le gambe, lasciando che si posizionasse tra le mie cosce.

Appoggiò le mani ai lati dei miei fianchi, tenendole salde sul banco su cui ero seduta.

Solo quando entrambi alzammo lo sguardo, mi accorsi che la distanza che ci divideva era veramente minima.

"Ti ha detto altro di me?" mi chiese, quasi in un sussurro.

"Secondo lei, tieni molto a me." dissi.

Lui mi spostò una ciocca ribelle e la costrinse dietro il mio orecchio.

Senza una reale ragione, il mio cuore accellerò i battiti.

"Ha detto che se ne avessi bisogno, non ci penseresti due volte a difendermi."

Si avvicinò lentamente.

Quando i nostri nasi si sfiorarono, deviò, lasciandomi un dolce bacio sulla guancia.

Poi si spostò, baciandomi la mascella.

"Ha ragione." sussurrò, quando arrivò al mio orecchio.

Sentii il suo respiro schiantarsi sul mio collo, seguito da un bacio umido, che provocò dei brividi lungo tutto il mio corpo.

Appoggiai delicatamente le mani sulle sue spalle e lo allontanai.

"Harry." lo richiamai.

I suoi occhi si persero nei miei, quando alzò il viso.

Ci guardammo, per quelli che sembrarono minuti interminabili.

Poi scosse la testa, come per ritornare in se.

"E' meglio se andiamo." disse infine.
 








(so che ho scritto un poema, ma fate un ultimo sforzo e leggete sotto, per favore.)



SWAAG.

Non sono morta, come poteva sembrare, dato che sono tipo “sparita”.

But now I’M HEEEEERE e sono riuscita ad aggiornare (strano ma vero).

Colpo di scena.

Anche se ormai era più scontato di Harry che si intossica con il fumo durante i concerti,

ma va beh.

Ormai è noto, Louis l’ha tradita con Candice, eh già.

Non so perchè ho deciso di farla litigare con praticamente tutti, sono depressa io lo deve essere anche lei.

AHAHAHAHAHAHAHAHA no.

Pure Harry che le chiede di dimenticare il bacio stratosferico che le ha dato.

Comunque, la parte (che io preferisco) della storia, arriverà tra due o tre capitoli.

e non vedo l’ora jbujbuirbnjk.





IMPORTANTE:

(per favore, leggete tutto.)

Voglio rivolgermi alle mie “lettrici silenziose”.

Sono curiosa di sapere quante siete e di cosa pensate della storia.

Quindi, se non è troppo di disturbo, mi scrivereste cosa ne pensate?

Basta una recensione di due righe, davvero. Anche minuscola, misera.

Voglio solo rendermi conto di quante siete e di cosa pensate di Starlight.

Per me è fondamentale ricevere pareri e ne sarei molto felice, sul serio.

Cosa vi costa lasciarmi una recensione? Anche invisibile, mi accontenterei comunque.

 

Ok adesso la smetto, ma spero di avervi convinte.

Infondo io scrivo, oltre che per me stessa, solo per voi.

Un bacio,

Michi x



Link:

Livejournal

Pagina Facebook

Twitter

   
 
Leggi le 40 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Sprjng