Film > Basil l'Investigatopo
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Autore: Bebbe5    11/07/2013    7 recensioni
Rattigan è tornato in azione e tocca di nuovo a Basil sconfiggerlo. Ci riuscirà anche stavolta? Per tutti i fan dell'argomento. [capitoli e titolo modificati e corretti]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note dell’autrice: so di non aver aggiornato per un mostruoso lasso di tempo e chiedo perdono. Volevo farcela circa un mese fa, ma alla fine il mio libro è stato pubblicato ed ho dovuto seguirne i primi passi (promozione, eventi di presentazione ecc). Mi scuso ancora e vi auguro una buona lettura

CAPITOLO 30

Il mattino seguente Topson si svegliò senza sapere se sentirsi davvero riposato oppure completamente distrutto. Gli eventi e le emozioni del giorno precedente lo avevano completamente spossato, tanto che, per un po’, ponderò seriamente l’idea di restarsene a letto. Su quell’allettante alternativa, però, prevalse la curiosità di sapere come si sarebbe conclusa la conversazione della sera prima, così si alzò. Si accorse di avere ancora indosso gli abiti del giorno precedente e che, avendoci dormito, erano tutti spiegazzati. Sospirando si guardò intorno per trovare qualcosa da mettere indosso, una vestaglia quantomeno, quando si accorse di una pila di vestiti di abiti, perfettamente piegati, lasciati sulla sedia accanto al letto. Ad una seconda occhiata, si accorse con stupore che provenivano direttamente dal suo guardaroba. Peccato che questo si trovasse in Baker Street. Mise mentalmente quell’interrogativo nella lista dei chiarimenti da chiedere al suo amico e, una volta finito di vestirsi, uscì dalla camera e si diresse al piano inferiore. Entrò nel salotto dove erano stati fatti accomodare la sera prima e vi trovò la signora Ansmauser, seduta al tavolo della colazione, con una tazza di tè fumante tra le mani ed un libro aperto davanti agli occhi. Era talmente presa dalla lettura da non essersi accorta dell’ingresso di Topson, che si schiarì la voce per dichiarare la sua presenza.

L’effetto fu immediato. La topolina alzò gli occhi e gli rivolse un sorriso:

“Buongiorno dottore, venga, venga, si sieda e favorisca pure.”

Lui ricambiò il saluto e si sedette dalla parte opposta del tavolo, cominciando a servirsi del cibo presente sul piano. Dopo essersi riempito il piatto, si azzardò a chiedere:

“Dove sono tutti?”

“Mio marito ha già fatto colazione ed ora è su con Brynna per la medicazione mattutina. Non ho ancora visto Sherringford e nemmeno il professore. Ho come l’impressione che non abbiano intenzione di scendere, quindi dovremo portare il cibo ad entrambi.”

“Concordo, vorranno controllarsi a vicenda.” Commentò Topson imburrandosi una fetta di pane tostato. La topolina sorrise e riportò gli occhi sul libro.

Nella stanza calò il silenzio: il dottore mangiava e Selena continuava a leggere sorseggiando il suo tè.

Fu ancora il dottore a parlare per primo: “Ho trovato i miei vestiti in camera stamattina. Grazie per averli recuperati da Baker Street.”

Selena alzò di nuovo gli occhi su di lui e, dopo aver chiuso il libro, disse:

“Non siamo andati a prenderli noi, dottore, è stato Sherringford a farli recapitare.”

Topson sbarrò gli occhi: “Che cosa?!” esclamò. “E quando?”

“Non più tardi della tarda mattinata di ieri.” Rispose lei, calmissima.

“Questa è proprio bella! Quindi voi sapevate che saremmo venuti qui.”

“Certamente, dovevamo pur preparare le camere per gli ospiti.”

Il dottore sbuffò e si appoggiò allo schienale della sua sedia:

“Basil e la sua mania di tenermi all’oscuro di tutto.” Borbottò contrariato, strappando un sorriso alla signora Ansmauser, che replicò.

“Suvvia dottore, non se la prenda. In fondo è andato tutto bene.”

Lui le rivolse un’occhiata e commentò:

“Ammiro la tranquillità e la fede cieca di lei e di suo marito. Avete deciso di ospitare tre individui, uno dei quali è un pericolosissimo criminale, con un esiguo preavviso, sulla base della parola di Basil.”

“Non solo sulla sua. Ricordi che dietro a tutto questo c’è principalmente Brynna. E’ soprattutto questa la ragione per cui ho acconsentito.”

Topson sorseggiò un po’ del tè che si era precedentemente versato in una tazza e non aggiunse altro, ma rimase con lo sguardo fermo sul tavolo di fronte a lui. Selena lo guardò poi disse:

“C’è qualcos’altro che la turba dottore, vero?”

Lui la ricambiò, sospirò, e rispose:

“Solo sciocchezze, signora, non si preoccupi.”

Lei gli sorrise.

“Dottor Topson” cominciò “comprendo cosa sta provando: del resto anch’io frequento un membro della famiglia Basil da parecchi anni. Le do un consiglio: si sbrighi a finire la sua colazione e vada su da Tobias e Brynna. Sarà un’ottima occasione per farsi raccontare come sono andate le cose.”

“Non credo che risolverebbe il problema” rispose il dottore “Mi piacerebbe essere informato prima degli eventi, non dopo. Come fa ad accettarlo con così tanta serenità?”

“Non lo accetto” replicò tranquillamente Selena “Ma lo prendo come un utile esercizio per applicare i loro metodi e cercare di capire in anticipo cosa hanno in mente di fare.”

“E ci riesce?” chiese Topson alzandosi dalla tavola.

“Diciamo che sto facendo dei progressi.” Rispose lei, sorridendogli, mentre lui si chinava per baciarle la mano. “Buona giornata dottore.”

“Anche a lei” fu la risposta di Topson che uscì dalla stanza. Dopo essersi chiuso la porta alle spalle, salì al piano di sopra e, dopo essere giunto alla porta della stanza di Brynna, bussò e si annunciò. La voce del dottor Ansmauser lo invitò ad entrare e lui fece il suo ingresso nella stanza. Una volta dentro, vide Brynna stesa sul letto con il dottore che stava terminando di fasciarle un braccio.

“Come si sente stamani?” chiese Topson rivolgendosi alla topolina.

“Tutto sommato abbastanza bene, dottore, e potrei provarglielo se solo Tobias acconsentisse a farmi camminare un po’.”

“Lo sapevo, ieri ti ho dato una mano ed oggi ti prendi il braccio. Ne abbiamo già discusso Brynna, non risollevare l’argomento o sarò costretto a legarti e sai che non è una minaccia a vuoto.” Replicò il dottor Ansmauser, ultimando il suo lavoro.

Brynna sbuffò, suscitando un sorrisetto sul volto di Tobias che stava riponendo i suoi attrezzi.

“Devi pazientare ancora un paio di giorni” le disse “Le ferite sono quasi rimarginate, dopodiché potrai cominciare ad alzarti da sola.”

Lei sbuffò nuovamente e stavolta Ansmauser rise davvero.

“Starei qui a tenerti compagnia, ma sai che ho delle visite da fare tra meno di mezz’ora. Se vuoi ti mando Selena.”

“Non credo che sarà necessario.” Rispose lei, lanciando un’occhiata a Topson.

Ansmauser seguì lo sguardo di lei, poi annuì leggermente con il capo ed uscì dalla stanza. Brynna allora si rivolse a Topson che era rimasto ai piedi del letto.

“Venga dottore, si sieda.” Gli disse indicandogli una sedia accanto al letto.

Lui fece quanto gli era stato detto, quasi meccanicamente. Brynna lo osservò, aspettando di sentirgli dire qualcosa, ma quando lui rimase in silenzio, con un sospiro decise di parlare per prima:

“Immagino che si aspetti una spiegazione su quanto è accaduto.”

“Non aspettiamo Basil?” chiese il dottore.

Brynna lo guardò in modo eloquente:

“E’ stato sveglio a rimuginare tutta la notte, pensa che non abbia capito come sono andate le cose? Inoltre ho come l’impressione che lei abbia qualcosa in più da dirmi e che la presenza di mio fratello potrebbe inibire la sua intraprendenza.”

Topson si trovò ad annuire.

“Bene.” Disse lei. “Da dove devo cominciare?”

“Può cominciare dal momento in cui è morta, sempre ammesso che lo fosse.” Il dottore non riuscì ad evitare che ci fosse un po’ di irritazione nel suo tono di voce. La topolina sorrise prima di rispondere:

“A mia discolpa posso dire che non era stato tutto interamente previsto e che gli ordini che avevo dato per simili evenienze sono stati seguiti fin troppo alla lettera. Sappia che ciò che le riferirò mi è stato raccontato da altri, in quanto non sono stata propriamente cosciente durante gli eventi. Intanto, le posso dire che i suoi sensi di medico non l’hanno ingannata, avevo davvero smesso di respirare e me ne stavo andando. Ora, lei comprenderà che prima di intraprendere la mia missione dall’interno ho voluto coprirmi le spalle facendomi sorvegliare continuamente da alcuni topi a me fedeli. Non sarebbero dovuti intervenire se non in caso di estrema necessità, cosa che è avvenuta quando mi hanno vista in serio pericolo. L’hanno stordita e mi hanno portata qui a casa Ansmauser con una carrozza a bordo della quale sono stata temporaneamente rianimata. Per farla breve sono stata curata tempestivamente da Tobias, rimanendo comunque tra la vita e la morte per un paio di giorni, dopodiché ho cominciato a svegliarmi. Non appena sono stata abbastanza in grado di intendere e di volere ho cercato di mettermi in contatto con Sherringford. Ricorderà sicuramente la visita di Selena circa quattro giorni dopo gli eventi.”

Topson annuì, mentre gli eventi cominciavano a farsi man mano più chiari.

“Bene, il vero scopo della sua venuta a Baker Street era la consegna di un messaggio da parte mia. Tra una lacrima e l’altra ha infilato il biglietto nella vestaglia di Sherri in modo da fornirgli il punto di partenza per procedere.”

“Ecco come ha fatto Basil a sapere che lei era sopravvissuta.” Disse Topson, sempre con una punta di amarezza.

Brynna gli sorrise:

“Non se la prenda dottore, sa com’è fatto Basil.”

“Mi sa che è un tratto di famiglia” fu la secca replica.

La topolina rise.

“Vedo che ha parlato prima con Selena. Avete lo stesso punto di vista.”

“Signorina Basil” riprese Topson “Per quale ragione sono stato tramortito? Non potevano semplicemente dirmi che vi avrebbero portato qui? Perché farmi credere la sua morte? Perché non portarla via prima, quando ci trovavamo al locale?”

Brynna tornò seria.

“Come le dicevo prima” cominciò “mi dispiace che i miei ordini siano stati eseguiti fin troppo alla lettera. Non che mi aspettassi diversamente, ma non volevo che andasse a suo discapito. Vede, dottore, quando ho stabilito il piano di azione ho chiesto ai miei aiutanti la massima segretezza, in modo da poterli salvaguardare da qualsiasi azione punitiva da parte di Rattigan. Loro hanno ovviamente acconsentito. Questo risponde praticamente a tutte le sue domande: non mi hanno soccorsa al locale perché sarebbero stati immancabilmente notati e riconosciuti. Per quanto riguarda il colpo in testa che ha ricevuto, e per il quale le esprimo un’altra volta la mia mortificazione, la mia morte e tutto il resto.. beh, può immaginarlo: lei non avrebbe saputo chi mi aveva presa e così nemmeno Basil e Rattigan. Entrambi avrebbero creduto che il responsabile fosse l’altro, un mezzo estremamente utile per nascondermi e riprendermi con calma. Mi dispiace che lei abbia dubitato dei suoi sensi di medico, non era mia intenzione: anche noi Basil facciamo degli errori qualche volta, sa?” concluse poi, con un piccolo sorriso sul volto ancora segnato dai colpi di Rattigan.

“Lo so perfettamente” rispose Topson sospirando. “Sono felice che stia bene, Basil era davvero affranto.”

“Posso immaginare. E chissà che pazienza deve aver avuto lei per sopportare lui e la Blackwood messi insieme.” Disse Brynna.

“In effetti sono stati giorni un po’ tesi. Se posso chiederlo, perché c’è così tanto astio tra lei e Cornelia?” domandò Topson

Brynna fece spallucce.

“Vecchie antipatie, suppongo. Non ci sopportiamo dai tempi della scuola e tale inimicizia, se così si può definire, è rimasta negli anni. Se ci aggiunge poi il fatto che io collaboro attivamente con mio fratello mentre lei resta esclusa la maggior parte delle volte.. capirà che i rapporti non possono essere proprio idilliaci.”

“Mi sembra una guerra stupida.” Commentò il dottore.

“Condivido la sua opinione ed ammetto parte delle mie colpe, ma avrà notato che ho cercato di non aggiungere altri ceppi al focolare.”

“Sì, ha ragione” ammise Topson. “Anzi, forse ha fatto anche più di quello che doveva.” Aggiunse poi, strappando l’ennesimo mezzo sorriso a Brynna. Incoraggiato da ciò, decise di esternare un’altra curiosità che aveva da un po’ di tempo: “E non è la prima volta che lo fa, vero?” chiese, notando che la topolina aveva inarcato un sopracciglio con fare interrogativo.

“Basil mi ha accennato qualcosa riguardo a sua marito…” interruppe a metà la sua domanda quando vide che il viso di Brynna si era rabbuiato in un modo improvviso e, non gli venne in mente altro termine, pericoloso. “Come non detto.” Provò a risolvere.

“A titolo informativo” cominciò Brynna in tono cupo “non amo parlare di questo argomento. Avrà sentito quello che ha detto Rattigan quella sera, provi a trarne le sue conclusioni, ma per quanto riguarda i dettagli temo che rimarrà a bocca asciutta e che non potrà pubblicare la mia storia in uno dei suoi raccontini sul giornale.”

“Non avevo intenzione di..” provò a difendersi Topson, ma fu interrotto da Basil che aveva fatto il suo ingresso nella stanza.

“Lo sappiamo che non ne aveva intenzione, caro dottore, ma deve capire che questo è un nervo scoperto e che Brynna tende a reagire in modo un po’ brusco quando lo si tocca.” Disse l’Investigatopo, avvicinandosi al letto per baciare la fronte della sorella e per prenderle le mani che, il dottore notò, stavano tremando.

“Mi scusi, dottore” mormorò Brynna.

“Sono io che devo scusarmi, le prometto che non accennerò più all’argomento.”

La topolina annuì, poi si rivolse a Basil.

“Buongiorno, cosa è successo?”

Una smorfia comparve sul viso dell’investigatopo.

“Rattigan ci vuole vedere tutti, lo faccio entrare?”

Brynna scosse la testa.

“Andiamo nella biblioteca qui al primo piano.” Disse tirandosi a sedere e facendo per alzarsi in piedi, solo per essere fermata dal fratello.

“Mi permetta, madame” disse lui, prendendola in braccio, guadagnandosi uno sbuffo da parte della topolina, che poi si rivolse a Topson: “Dottore, potrebbe chiedere alla cameriera di portare qualcosa da mangiare in biblioteca?”

Neanche cinque minuti dopo, tutti e tre insieme a Rattigan si trovavano nella biblioteca, seduti sulle sedie lì presenti, tranne Brynna, che Basil aveva messo su un divano in modo che potesse stare sdraiata.

Dopo che la cameriera ebbe portato un vassoio su cui erano stati posti del cibo e del tè e se ne fu andata, Rattigan si decise a parlare:

“Considerata la situazione nel suo insieme, ho deciso di accettare la vostra proposta.”

“Era l’unica scelta logica” commentò Brynna. “Bene, stabilito questo, come agiamo?”

“Qualcuno è a conoscenza di raduni importanti o riunioni particolari delle Camere?” chiese Basil. Gli altri scossero la testa. “Allora non possiamo fare altro che aspettare.”

Le cose però non andarono propriamente come si erano aspettati. Passarono i giorni, Brynna recuperava lentamente ma costantemente, seguita passo passo da Tobias e Selena, Rattigan e Basil passavano la maggior parte del tempo nelle loro rispettive camere o a controllarsi a vicenda, mentre Topson cercava di intrattenersi come meglio poteva: conversava con i coniugi Ansmauser e con Brynna per lo più, oppure leggeva qualche libro preso dalla biblioteca della casa.

Passò così una settimana e gli animi cominciavano a surriscaldarsi. Basil era sempre più in pensiero per Cornelia, Rattigan sembrava una tigre in gabbia ed in generale la tensione si tagliava con il coltello.

“Ma insomma, che aspetta?” esclamò una sera il professore.

“Vorrei saperlo anch’io” rincarò Basil “ci sono stati almeno quattro incontri importanti, abbiamo fatto fare degli appostamenti, ma niente. Brynna, comincio a pensare che ti sia sbagliata.”

“Probabilmente ci è sfuggito qualcosa” replicò lei, mentre camminava per la stanza appoggiandosi al braccio di Selena.

“TI è sfuggito qualcosa.” Precisò Rattigan, guadagnandosi un’occhiataccia dalla topolina. “Comincio a chiedermi perché non vi ho ancora uccisi tutti e non me ne sono andato. Inizio a seccarmi Brynna.” Continuò minaccioso.

“Forse stavolta è quella buona” provò ad inserirsi Topson “il sorvegliante di turno non ci ha ancora portato alcuna notizia.”

“Io non credo che lo farà, come non lo farà nemmeno domani ed io mi sto seriamente stancando.” Replicò Rattigan.

“Non c’è problema” esclamò Basil “Se ti vuoi tirare indietro, professore, dillo subito così possiamo mandarti in cella e chiudere questa ridicola storia.”

“Ci andrò non prima di averti fatto a pezzi.” Ribatté Rattigan.

La situazione si stava surriscaldando e Topson stava già pensando di andare a prendere la pistola che aveva lasciato in camera sua quando il suono del campanello fece scendere il silenzio nella stanza. I presenti sentirono la porta di ingresso aprire e chiudersi, poi udirono un lieve bussare alla porta. Dopo che Rattigan si fu nascosto dietro una tenda, la cameriera entrò nella biblioteca, annunciando il topo che aveva appena finito il suo turno di ronda al Parlamento.

“Ebbene?” chiese Brynna senza troppi giri di parole.

“Tutto tranquillo signora, niente di insolito, niente riunioni speciali, niente decisioni, niente rapimenti, nulla.”

L’atmosfera di silenzio pregnante di tensione causata da quel momento fu disturbata da Tobias, che deposto il giornale che stava leggendo, commentò:

“Niente riunioni speciali, niente decisioni… alle volte mi chiedo cosa ci stiano a fare là.”

“Beh signore” rispose il topo “per quel poco che ne so, non possono prendere decisioni se non sono al completo o quasi.”

Basil drizzò le orecchie.

“Vuoi dire che mancava qualcuno all’appello e non ce l’hai riferito?”

“Non l’ho riferito perché sono tutti in qualche modo giustificati. Da quello che ne so, sono fuori città per le vacanze di Natale.”

“Il che spiega l’assenza di alcuni, ma non di un numero tale da non permettere ai Parlamentari di prendere delle decisioni.” Commentò Brynna “Ce la fai a farmi avere un elenco di tutti quelli che sono fuori città?”

“Ci provo signora” rispose il topo, uscendo dalla stanza.

I due fratelli si guardarono.

“Forse abbiamo fatto un errore di calcolo.” Commentò Brynna.

“Già” fece Basil.

“In che senso?” chiese Topson, che ancora non aveva ben capito la situazione.

“Quello che vogliono dire i fratellini” rispose Rattigan che era uscito da dietro la tenda “è che con ogni probabilità Moriarty non ha mai avuto intenzione di prelevarli tutti insieme: lo sta facendo uno alla volta.”

FINE DEL CAPITOLO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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