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Autore: Louise98    12/07/2013    3 recensioni
[Storia inventata ispirata al mondo degli anime/manga]
Un piccolo elfo, l'unico sopravvissuto del suo villaggio. L'unico parente che le è rimasto è suo cugino Jack che, essendo morto 10 mesi prima, è diventato lo spirito dell'inverno. Ora l'elfo è sotto l'effetto di un incantesimo che la terrà in vita finché non eliminerà il suo avversario, dopodiché potrà tornare a vivere normalmente. Nel frattempo si allenerà per ucciderlo nella Scuola di Magia e Stregoneria di Lafyon. Riuscirà a non far capire agli studenti di essere un elfo? Riuscirà a compiere la sua vendetta?
[Dal capitolo 15 in poi sono presenti solamente disegni! :D]
Genere: Azione, Fantasy, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fuoco, fuoco ovunque. In qualsiasi direzione si guardasse, si vedevano solo fiamme, e nell’aria si poteva sentire solo quell’acre odore di sangue. Tutto attorno era rosso. In mezzo a questo cerchio di fuoco c’era una piccola bambina seduta a terra. Aveva i capelli lungi e rossi raccolti in una coda alta, degli occhi arancioni che riflettevano tutto l’orrore che la circondava. Aveva delle strane orecchie, non erano umane: erano appuntite, come quelle di un elfo. La sua bocca tremolava, voleva urlare, ma sembrava che qualcosa la bloccasse. Indossava dei semplici pantaloni di seta color sabbia e una maglia lunga blu, mentre ai piedi portava sandali anche questi color sabbia. Tutto ciò che indossava era bruciato in alcuni punti dalle fiamme, persino il suo corpo era pieno di bruciature e tagli. A prima vista poteva sembrare una bambina che non sa badare a sé stessa, ma in realtà aveva un carattere che si addice più ad una persona adulta che ad una bambina di appena 6 anni.
<< Mamma!! Papà!! >> urlò la piccolina con le lacrime agli occhi.
<< E’ inutile che gridi, non ti possono sentire: sono tutti morti! >>
La bambina rabbrividì.
<< E tu? Perché respiri ancora? Beh, sei solo una mocciosa. Non puoi fare niente contro il Grande Demone!! >> La figura oscura mostrò il dorso della mano alla bambina. << Quello che voi definivate “il più potente del villaggio” è riuscito solamente a farmi questo graffietto. >> detto questo il demone scoppiò in una malefica risata.
L’elfo incominciò a non vederci più dal dolore così si alzò, prese la spada che era vicino a lei, e si avvicinò a fatica verso l’essere.
<< La Spada Celeste... >> sussurrò il demone. << Avanti, dammela bamboccia!! >>
<< B-bamboccia… Mocciosa… Ti credi grande solo perché ti chiamano Grande Demone? >>
<< C-co-che cosa!?! >>
<< A prima vista sembri un cittadino comune. Hai l’aspetto di un umano, non quello di un demone… >> disse con un tono da “so-tutto-io” mentre tratteneva le lacrime.
<< Come ti permetti?!? Pensavo di risparmiarti la tua sporca e inutile vita perché eri una bambinetta da niente, ma ora mi hai veramente stancato!!! >> detto questo cominciò a lanciare sfere di fuoco contro l’elfo, che però, avendo la leggendaria Spada Celeste in mano, neutralizzò gli attacchi.
<< Allora è vero… >> disse il demone incredulo.
Nel frattempo la piccolina corse con le poche forze che aveva verso il demone ancora sorpreso per la Spada Celeste e gli graffiò l’addome.
<< Dannata marmocchia!! >> gridò premendo le mani sulla ferita. << Fortunatamente voi elfi non avete vita eterna, quindi tornerò per prendermi la spada!! Addio
nanerottola!! >> il Grande Demone sparì con uno schiocco di dita. << Addiooo… >> quella parola rimase nell’aria per qualche lungo e interminabile secondo e poi svanì anch’essa.
La piccolina incominciò ad urlare e a piangere tutte le lacrime che aveva in corpo fino a quando gli occhi non le caddero sulla lama della spada.
<< C’è il sangue di quel, quel maledetto demone. >> Si fermò a riflettere. << Tornerà quando sarò morta, e se non morissi? Ma certo!!! Speriamo che questo sangue basti… Prima però sarebbe meglio spegnere il fuoco. Ghost Rider! >> dopo aver pronunciato questa formula elfica, si manifestò un potentissimo vento che allargò il cerchio di fuoco attorno alla bambina. << Jack Frost! >> a queste ultime parole di fronte all’elfo apparì una figura. Era un ragazzo fantasma. Aveva dei grandissimi occhi del colore del ghiaccio e dei capelli bianchi candidi. Indossava una felpa blu con dei piccoli decori invernali bianchi sul petto e alle estremità delle maniche, un paio di pantaloni stretti marroni che arrivavano poco sopra alla caviglia, ed era scalzo. In mano teneva un bastone di legno alto tanto quanto lui con un semicerchio alla fine, nel punto in cui lo teneva si vedeva del ghiaccio.
<< Ehilà cuginetta! >> disse la nuova figura.
<< Ciao c-cugino! Potres- >>
<< Non dire altro, ho capito. >> la interruppe il cugino e, vedendo ciò che li circondava agitò il bastone creando una un vortice d’aria potentissimo che spense le fiamme.
<< Grazie. >> disse sorridendo la bambina.
<< Questo e di più per la mia cuginetta! >> esclamò facendole un sorriso. << Ehi, come mai è sporca di sangue quella Spada? >> disse preoccupato.
L’elfo guardò il fantasma dritto negli occhi, e quest’ultimo capì.
<< Andiamo via, vieni con me. >> disse porgendole la mano.
<< Aspetta, devo fare una cosa… >>
<< Beh, almeno dammi la spada, rischieresti di ferirti. >> disse lui avvicinandosi alla spada.
<< Fermo! >>
<< C-cosa? >> disse il fantasma ritraendo la mano.
<< Mi serve… >>
<< Come sarebbe a dire ti serve? E’ pericolosa! >> disse lui riavvicinandosi a lei.
Lei protese la mano destra verso il cugino.
<< Motionless! >> pronunciata questa formula il fantasma si bloccò e in quell’istante il bastone cadde.
<< Perché? >>
<< Non ti preoccupare, non dovresti rimanere fermo molto a lungo, giusto il tempo per finire… >> dicendo questo si strappò la manica sinistra.
<< F-finire cosa? >>
La piccolina impugnò l’elsa della Spada Celeste con la mano destra, tese il braccio in’avanti e mise delicatamente la mano sinistra a metà della lama. A questo punto mollò la presa a destra e con la sinistra girò la spada in modo che la punta della lama fosse rivolta verso di lei. In questo modo il sangue del Grande Demone si spostò lentamente all’estremità dell’arma. Mise la mano destra al posto di quella sinistra e fece scivolare quest’ultima sul fianco. Chiuse gli occhi e fece un respiro profondo. Avvicinò la punta della spada sul petto, poi la spostò con movimenti lenti verso la spalla, si abbassò di qualche centimetro e appoggiò la punta alla carne. Fece pressione fino al punto da far uscire il suo stesso sangue e poi incominciò a disegnare una delta greca in carattere minuscolo grande quanto l’indice, il medio e l’anulare quando sono attaccati. In questo modo il sangue della belva entrò nelle ferita che l’elfo subito coprì con la mano destra lasciando cadere la spada.
<< Bond of blood! >> pronunciata questa formula cadde prona con la mano ancora ferma sulla ferita, e in quell’istante l’incantesimo lanciato precedentemente al cugino si ruppe. Il fantasma corse verso la bambina e l’abbracciò forte incominciando a singhiozzare.
<< Piccolina mia… Perché l’hai fatto? >> le scostò la frangetta dal viso,le guardò il viso, le tolse la mano destra della ferita e vide quel segno. Rabbrividì e le strinse forte la mano.
<< So che il mio potere non riesce a curare completamente altre persone, ma cerco di fare quello che posso… Ice Flame!! >>
I loro corpi vennero circondati da un vortice di fuoco azzurro che curò le ferite e risistemò i vestiti della bambina. Era tornata normale, non aveva più nessuna bruciatura o tagli, nulla. Il fantasma alzò la manica dell’elfo e vide che la ferita che si era inferta non sanguinava più, ma era rimasta una bruttissima cicatrice rossiccia.
<< Ti proteggerò io, non ti abbandonerò mai. >> sussurrò piangendo. << Ora andiamo al villaggio qui vicino, in modo che tu possa farti una nuova vita insieme ad elfi della tua età. Mi chiedo perché continuino ad insegnare incantesimi di questo tipo a dei bambini piccoli come loro… >> prese la Spada Celeste, fece un respiro profondo e aprì un portale per il villaggio accanto.
Arrivato alle porte del villaggio Ninji, Jack cercò Tanaka, il capo del villaggio, per chiedergli una capanna per la sua cuginetta.
<< Jack! >> esclamò una voce un po’ roca.
<< Uh? Ciao Tanaka, stavo proprio cercando te… >>
<< Davvero? E a che proposito? >>
<< Ecco, questa e mia cugina. Il nostro villaggio è stato attaccato dal Grande Demone e lei è l’unica sopravvissuta. >>
<< Ma è terribile… >> disse portandosi una mano di fronte alla bocca.
<< Hai per caso una piccola capanna libera per farla riposare per un po’? >> chiese il fantasma.
<< Certamente, te la mostro subito. Oh, aspetta, come si chiama la piccolina? >>
<< Lascio a lei la parte delle presentazioni.  >>
<< Oh, ok..>> Dopo un paio di minuti arrivarono alla capanna.
<< Ecco, è questa entra pure.>
<< E’ bellissima! Guarda che non serviva così tanto… >>
<< Ah, figurati! Questo è poco in confronto a quello che hai fatto tu per mia figlia… >>
Dopo queste parole piombò un silenzio imbarazzante tra i due.
<< B-beh, questa è la camera da letto, fate come se foste a casa vostra. Se avete bisogno di qualcosa, non esitate a chiamarmi! >>
<< Certo. Grazie ancora Tanaka. >>
<< Di niente. >> il capo villaggio uscì, chiudendosi la porta d’ingresso alle spalle.
Jack appoggiò delicatamente il corpo della sua amata cuginetta e si sedette a mezz’aria vicino a lei.
<< Riprenditi piccola mia, riprenditi ti prego! >>

ANGOLO AUTRICE:

Ciao a tutti! Ho rimesso a posto questa mia storia perché mi sono accorta che le impostaioni che avevo precedentemente selezionato non erano adatte a questa fanfiction. So che la ragazzina è molto piccola, però questa età mi ispirava, e poi (come ha detto Jack) gli elfi sono molto capaci e intelligenti, quindi a quell'età ci si può aspettare di tutto ;D
Spero che questa fanfiction vi piaccia, e recensite, mi raccomando! :D
Alla prossima,
Louise98
  
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