CAPITOLO 3 - ARRIVI
Vedo Elena irrigidirsi ulteriormente e smettere di respirare
di botto. Gli occhi le si riempiono di lacrime.
“Oh, cazzo.”
Vengo di
nuovo strappata via dal mio posto dalla forza di un tornado, che mi prende e mi
sconvolge l’equilibrio cosmico finché non mi trovo contro una parete con Damon
che mi tiene per il collo.
«Se sai
tutto, come fai a non sapere che Jeremy è morto? Sentiamo un po’ cosa ti
inventi questa volta.»
Stringo la
verbena fino a farmi male.
«No, no,
io…»
«Ci hai
raccontato un bel po’ di storie. Ho abbassato la guardia ed è stata una pessima
idea, ma ferire Elena? Un’idea ancora peggiore.»
Stringe la
presa sul collo.
«No, no, è
vivo, lo giuro!» tossisco.
«Cosa?»
sbotta.
«È… è
v-vivo… B-Bonnie lo ha riportato in vita quando ha chiuso il velo.»
«Se me lo
stai dicendo solo perché speri che ti risparmi la vita, ti sbagli di grosso.»
«No, no, lo
giuro! Guarda…» apro timidamente la mano. Gli mostro la verbena. Molto, molto
lentamente avvicino la mano al camino.
“IL CAMINO! SONO
VICINA AL CAMINO!”
«Adesso
appoggio lì la verbena, e poi puoi chiedermelo di nuovo.»
Cambia
posizione con la testa e mi guarda stringendo gli occhi.
«Stai
citando una scena del telefilm?»
Mi blocco e
smetto di respirare. Azzardo: «Ehm… dipende. Sta funzionando?»
Sento che
stringe la presa e il mondo comincia piano piano a diventare nero…
«Damon,
aspetta.» Elena si avvicina. «È vero? Jeremy è vivo?»
«No, Elena,
non è vero. Ci ha riempiti di stronzate. Se credi anche solo per un secondo…»
«Però
potrebbe essere vero, giusto? Potrebbe avere ragione!»
Elena è
sull’orlo della disperazione.
«Come
diavolo può sapere una cosa del genere? Non possiamo crederci, Elena, nessuno
può saperlo.»
«Ma forse
lei sì, lasciala andare!» Elena lo strattona, io vedo solo due sagome
indistinte nel grigio.
«Lasciala
andare, Damon!» Damon non mi molla.
«È vero?
Jeremy è vivo? È vero?» Elena sta urlando.
«Certo che
è vero.» Jeremy appare sulla soglia.
Come tutti
i personaggi nel telefilm. Mai che uno bussi, citofoni o che abbia le chiavi di
casa. La gente appare dal nulla.
Elena, dopo
i primi millesimi di secondo a bocca aperta, corre verso di lui e lo abbraccia.
Si stringono forte, felici.
Damon ha un’espressione indecifrabile. Mi guarda perplesso e lascia andare la
presa. Mi accascio e tossisco aria per svariati minuti.
Non sento quello che dicono, vedo Damon avvicinarsi e salutare Jer con un mezzo
sorriso.
Piano piano
il sonoro torna allo stadio della mia coscienza e sento le prime parole.
«Che cos’è
successo?»
«È stata
Bonnie. Mi ha riportato in vita quando ha chiuso il velo, non so come. Ma come
facevate a saperlo? Ti ho sentita urlare.»
Elena non
sa cosa dire e guarda Damon, che prontamente risponde con un mezzo sorriso
forzato.
«A quanto
pare questa ragazza è una veggente. Non ci parlare troppo, è inquietante.»
Jeremy mi
sorride con le sopracciglia aggrottate e mi fa ciao con la mano.
Con la mano con cui non mi sto tenendo il collo, rispondo al saluto.
Mi cade la
verbena e la riprendo subito, terrorizzata. È l’unica cosa a cui posso
aggrapparmi.
«Verbena?>>
dice Jeremy. «È umana?»
«Sì, così
pare.» dice Damon.
Elena è
troppo occupata a mangiarsi il fratello con gli occhi, troppo felice per
prestare attenzione ad altro.
«Pare?»
risponde, sempre con le sopracciglia aggrottate, e con la sorella aggrappata al
suo enorme braccio come
un koala.
«Sì, pare,
perché è arrivata dal nulla. Senza preavviso, cellulare o documenti. Ho
controllato.»
“Ha
controllato? E quando?”
In quel
preciso momento mi rendo conto che la compagnia dei vampiri risulta molto più
piacevole in televisione. Non fraintendetemi, non ho nulla contro l’immagine di
Damon che mi fruga le tasche, ma avrei voluto almeno rendermene conto, porca
miseria!
“Le sue mani su di
me…”, reprimo un brivido di piacere.
«Posso
usare il bagno?» riesco a gracchiare. “Mi sento un po’ indesiderata, in questo momento.”
Damon mi
indica una porta e mi avvicino piena di riverenza. “Forse potrei vedere delle stanze mai viste nella serie.”
Entro in un bagno ovviamente gigantesco e beh, esattamente come uno se lo
immagina.
Come il
bagno dove Damon nascose la pietra di luna. O forse è proprio quello, ma sono
troppo frastornata per ricordare.
Mi siedo
sulla tazza e comincio a tremare dalla testa ai piedi. Cerco di calmarmi, ma
riesco solo a peggiorare la situazione, mettendomi a piangere. Cerco allora di
pensare ad altro, qualcosa di piacevole.
“Sono
arrivata a tanto così da toccare il camino.”
Comincio a ridere
istericamente.
Dopo
svariati minuti di pazzia totale, espiro e mi asciugo le lacrime, anche se ogni
tanto mi si rialzano le spalle per degli ultimi spasmi di ridarella. Decido di
alzarmi e di sciacquarmi il viso.
“Ok,
ci siamo. Adesso torno di là e faccio finta di niente. Che poi, come potevo
sapere il momento esatto in cui sono capitata nella serie? Jeremy non era
ancora tornato a casa, ma io non potevo saperlo. Tra l’altro quando sono
arrivata, stamani, potrei aver interrotto dei momenti intimi… Ci credo che
Damon non è particolarmente socievole con me. Vabbè. Torno.
Mi devo solo ricordare di non dire niente su Bonnie. Se gli dico che è morta… è
la volta buona che la raggiungo.”
Prendo il
coraggio a due mani ed esco. Arrivata in sala, c’è Damon da solo vicino al
tavolo dei liquori. Elena e Jeremy devono essere andati altrove per stare un
po’ da soli.
“Non
riesco a godermi nemmeno un momento di felicità per la vicinanza a loro, visto
che sono in continuo timore per la mia vita.”
Cammino a
testa bassa verso la “mia” poltrona, unico punto fermo della mia visita fino ad
ora. Con la coda dell’occhio vedo che Damon mi lancia un’occhiata. Non sono
sicura di che cosa veda.
Versa un
altro bicchiere e me lo porta. Lo ringrazio con un cenno senza guardarlo.
Si accomoda sempre davanti alla mia poltrona, distante.
Silenzio.
«Non mi
devi dire niente. Hai fatto quello che dovevi fare, d’altronde non sai chi
sono. Anch’io sarei sospettosa se arrivasse un estraneo alla mia porta con la
pretesa di sapere tutto sulla mia vita. Hai fatto solo quel che è necessario
fare per proteggerla. E per proteggerti.»
Alza le
sopracciglia con fare beffardo. «Io non stavo per dire niente.»
Mi faccio
una risata, la prima vera risata da quando sono arrivata. Lui guarda dentro il
bicchiere mentre sogghigna.
Quasi quasi
mi si scalda il cuore… finché non sento una voce provenire dalla soglia.
Un altro
personaggio è apparso dal nulla, come Jeremy.
«Ehi.»
dice.
«Ehi,
Stefan.» dice Damon.
Solo che io
so che quello non è Stefan.
**
Istantaneamente mi irrigidisco, quasi mi va di traverso il
Bourbon. Damon si alza e va incontro a quello che crede sia suo fratello.
«Hai scaricato il corpo? Tutto bene?»
Do un’occhiata veloce e vedo che Stefan… cioè, Silas, se ne
sta appoggiato alla soglia con le mani in tasca.
Penso stia cercando il modo migliore di imitare il
comportamento di Stefan. Fallendo.
«Certo, tutto bene.»
Vorrei annegare nel mio bicchiere. Sparire. Materializzarmi
in un’altra stanza e urlare. Diventare invulnerabile, avvertire tutti e
gridare: “Fuggite, schiocchi!” [1], senza poi dover morire un secondo dopo
averlo detto. Invece cerco disperatamente di diventare invisibile.
Nel frattempo mi sono persa un frammento di conversazione
tra i due. Finché…
«Giulia?»
“DAMON
SALVATORE HA PRONUNCIATO IL MIO NOME.”
“Ma
perché questi momenti sono sempre rovinati da una minaccia di morte imminente?”
Cerco di
ritrovare la dignità, mentre i due mi fissano.
«Sì?» dico,
fingendo indifferenza. Mica come se DAMON AVESSE APPENA DETTO IL MIO NOME.
«Mio
fratello vorrebbe saperne di più sulle tue doti di veggente.»
«Oh, non
c’è molto da dire.» guardo il bicchiere per evitare di incrociare il loro
sguardo. Sono una pessima bugiarda.
«Ah, no?
Niente più Delena, Stelena, 15x18 e altri numeri detti a caso?»
«No, vedi,
sai già tutto tu. Puoi aggiornarlo tu stesso.»
«Che cosa
vuol dire Stelena?» chiede Silas.
“Ahah.
Spiega le ship al mago vampiro millenario cazzuto. Vai.”
«Niente di
importante, non preoccuparti. Puoi scusarci un secondo?»
Silas
annuisce.
Damon mi si
avvicina e istintivamente mi ritraggo. Lui non fa una piega, mi prende per un
braccio e mi trascina in una stanza mentre io non riesco a fare a meno di
restare a bocca aperta a fissare la sua mano sul mio braccio.
La sua
mano.
Il mio
braccio.
La sua
mano.
Il mio
braccio.
La sua
mano.
Il mio
braccio.
Ossigeno?
Anyone?
«Oook, che
succede?»
Semi-riprendo
conoscenza.
Lo guardo.
Guardo il mio braccio, dove prima c’era la sua mano.
Lui
incrocia le braccia, io sono ancora indecisa se urlare e buttarmi fuori dalla
finestra o aggrapparmi a lui e piangere. Decido di dimostrare di avere 26 anni
e mi ricompongo. Chiudo la bocca.
Mi guardo
intorno, mi ha portato in una camera da letto a me sconosciuta. Mai vista sullo
schermo. Il portante del letto è di legno scuro, le coperte sono tipo arancione
salmone. Non sono brava con le sfumature dei colori.
La maggior
parte dello spazio è occupata da un armadio di legno marrone scuro ENORME.
Lui nota il
mio sguardo e deve intuire che sto prendendo tempo guardando in giro, quindi mi
incalza.
«Che
succede?» insiste.
«Nulla, è
una bella camera.»
«Sì, piaceva
anche a Rebekah.»
«Ma pensa!»
“Il
punto dove mi ha afferrato il braccio mi brucia. È normale?”
«Cosa c’è
che non va?» ripete, duro, allargando un po’ gli occhi.
«Niente,
perché improvvisamente ti interessa quello che penso?»
«Diciamo
che mi hai convinto. Non so quali siano le tue fonti, ma sicuramente qualcosa
la sai. La storia di Jeremy è una prova sufficiente, per me.»
“Sono
in una camera, da sola, con Damon. E lui mi sta guardando. Mi sta parlando. E
io riesco a reggere il suo sguardo. Ho il batticuore e le gambe sono di
gelatina, ma riesco a guardarlo negli occhi.”
Sono così
azzurri… e profondi…
«Quindi,
vuoi dirmi perché mio fratello ti fa così tanta paura?»
Ops, mi ero
persa e mi ero scordata la nostra conversazione. “Ma è possibile per le altre persone sostenere delle
conversazioni con lui guardandolo negli occhi? Non servono, non so, minimo
degli occhiali da sole?”
Mi faccio
forza e mi concentro.
«Non mi fa
paura.» “TU MENTI, GIULIA,
TU MENTI.”
«Certo.
Perché accelerare le pulsazioni, sbiancare, dilatare le pupille, respirare
affannosamente e assumere l’espressione di un cerbiatto in autostrada non è
considerata paura, da dove vieni tu?»
«Non sono
affatto sbiancata.»
Damon
sbuffa, scocciato.
«Devo
proprio strapparti di mano la verbena?»
Sussulto.
Mi porto le mani al petto e stringo il mio mazzetto-ancora. “Devo trovare un posto
sicuro dove nascondermela addosso.”
Senza fare
movimenti bruschi che potrebbero insospettirlo, faccio qualche passo indietro.
Mi fingo spaventata. Mi giro e faccio finta di singhiozzare. Intanto mi infilo
una mano nella poca scollatura che ho e metto la verbena nel reggiseno. “Tiè.”
Lui non si
è mosso. Mi giro con fare disinvolto.
Gli mostro
le mani, trionfante. Messaggio: “Verbena? Quale verbena?”
Lui non fa
una piega.
«Hai
finito?» dice.
Lo guardo
con fare interrogativo. Non so se si nota, ma la mia capacità di comunicazione
svanisce quasi totalmente in sua presenza. Guardarlo e parlare insieme… mi ci
vorrà un po’ prima di trovare la padronanza di sostenere delle intere
conversazioni.
«Lo sai,
vero, che niente potrebbe impedirmi di avere quella verbena, se decidessi di
prenderla.»
Spalanco
gli occhi. «Damon Salvatore, mi meraviglio di te! Tu hai una fidanzata! Una
quasi-moglie! E metteresti le mani addosso ad un’altra donna?»
Finalmente
si scompone, scioglie le braccia conserte e si acciglia.
«No, no,
no, non saltare subito alle conclusioni. E soprattutto, nessuno ha detto che mi
dovrebbe piacere, se lo facessi.»
Ouch!
Grande colpo al mio ego.
Sto per
dargli una risposta piuttosto risentita, quando sentiamo un urlo di donna
provenire dal salotto.
NOTE GENERALI:
[1]
Citazione di Gandalf del Signore degli Anelli.
Note dell'autrice
Eccoci qua!
Questi primi capitoli sono i miei preferiti, perché adoro le interazioni con
Damon e tra Damon ed Elena (capitan ovvio, lo so XD).
Comunque mi sono molto divertita a scriverli.
Volevo rendere la diversità con cui Damon si relaziona a personaggi che non
hanno niente a che vedere con il loro mondo.
Voglio dire, non è che arriva questa fresca fresca e Damon è tutto gentile e
carino e ospitale. Per qual motivo dovrebbe esserlo?
Fatemi sapere se non vi torna qualcosa. Alla prossima!