Can I dream, can I feel, could I know my choice?
Non ci posso ancora credere...
Pensavo quell'epoca per me si fosse chiusa molto tempo fa e
invece eccola rovesciarmisi addosso un'altra volta. In fondo però non mi
dispiace...
Chi l'avrebbe mai detto che sarebbe interessato a qualcuno.
Mi rigiro tra le mani il grosso volume per l'ennesima volta.
Sulla copertina uno splendido tramonto e nove figure in controluce
che avanzano sicure verso il lettore. -Io l'avevo detto che era
la più bella...- Mi ritrovo a sussurrare mentre faccio scorrere il
dito tra le pagine che ancora profumano di nuovo.
Alla televisione c'è uno di quei programmi da mattina in
famiglia. Tanta gente comune che parla di tutto e di niente. In questo caso,
due "esperti letterati" stanno cercando di spiegare al conduttore il
perchè dello sfolgorante successo che ha caratterizzato la pubblicazione di
quello stesso volume, lo stesso che ora ho appoggiato sul mobile accanto
al micronde mentre mi avvio ad incominciare la mia giornata.
-Allora volete muovervi o no?!?!?- Urlo verso le scale
che danno al piano di sopra.
Il caffè borbotta sul fornello e due tazze di latte fumante
si stanno raffreddando sulla tavola.
-Piantala di urlare mamma, sono qui...-
Una ragazzina in piena adolescenza entra dalla porta lasciando
cadere lo zaino già pronto accanto alla sedia e ingoiando di malavoglia un paio
di biscotti.
-Su, che farete tardi!-
-Non più del solito...-
-Spiritosa. E tuo fratello che fine ha fatto?!?!?-
Alza le spalle annoiata, voltandosi verso la tv.
-Ho capito...-
Sto per salire a passo di marcia le scale quando un urlo mi
raggiunge dalla cucina: -MAMMAAAA!!! E questo cos'è!?!??-
Torno di corsa sui miei passi quando vedo mia figlia sulla soglia
con il famoso volume tra le mani.
-Come hai fatto ad averlo?!?!? Le mie amiche ieri hanno girato
tutte le librerie della città senza riuscire a scovarne più una sola
copia!!!!-
Sorrido tranquillizzata.
-Mi hai fatto prendere un colpo...-
-ALLORA!?!??!?-
-Me l'ha spedito un vecchio amico, contenta? E ora muoviti che è
tardi-
-Ok....Ma è per me?!?!?-
-Certo, certo, ma sbrigati!-
Ha già cambiato umore. Ora saltella tutta allegra verso la cucina
canticchiando qualche canzone della sua epoca.
A proposito di musica...
Più mi avvicino alla stanza in fondo al corridoio più mi sembra
che le pareti stiamo tremando.
-MA COME SI FA AD ASCOLTARE LA MUSICA COSI' ALTA A QUEST'ORA
DEL MATTINO?!?!?!? E POI NON E' NEANCHE MUSICA, E' RUMORE!!!!-
Bello il mio discorso da mamma modello?
Mi fermo dietro la porta ad ascoltare un po' quella che un tempo
non molto lontano era il mio genere di musica preferito, e che segretamente lo
è ancora, aspettandomi da un momento all'altro il mio secondo genito comparire
da oltre la porta, con la faccia scura, una maglietta dei Metallica, un
paio di jeans stracciati, uno zaino portato con immane fatica su una sola
spalla e l'immancabile: -Uffa mamma, quanto rompi! E poi di musica non
capisci proprio nulla!-
Sorrido, fingendo di tirargli un calcio e spingendolo giù
dalle scale.
-Muoviti, metallaro dei miei stivali, che siete in ritardo come al
solito!-
Li osservo dalla finestra mentre corrono verso il pullman che si
ferma per aspettarli come tutte le sante mattine.
Ok, non è che io fossi mai stata proprio puntuale di carattere,
tuttavia loro due sono moooolto peggio di me...
Mi avvicino al piano della cucina per cercare di dare un vero
inizio alla mia giornata.
Fortunatamente questa mattina non devo andare al lavoro, così ho
un po' di tempo per me.
Prima di iniziare qualunque cosa mi intrufolo nella camera di
quello scaperstrato di mio figlio e do un'occhiata ai nuovi cd che tiene sparsi
per la stanza.
-Eccolo!- Proprio quello che cercavo.
Poco dopo dallo stereo del salotto le note di una voce familiare
invadono tutta la casa e io finalmente posso sedermi a godermi il mio libro.
A tutti
i personaggi di questa storia,
visto che
alla fine ce l'ho fatta?
Sorrido e inizio il primo capitolo.
-MAMMA SIAMO A CASA!!!!-
D'un tratto vengo riportata alla realtà dalla voci delle miei due
pesti.
La maggiore come mi vede mi si fionda addosso:-Il mio libro!!!!!-
-L'ho iniziato intanto che non c'eri. Non è affatto
male...-
-Certo che non lo è! E' in testa alle clessifiche dei best seller
dal giorno che è uscito!!!-
-Hei mamma, ma dov'è finito il mio nuovo cd degli
Zanifer!?!?!?- Un urlo dal piano di sopra.
-Credo sia in salotto...- confesso.
-Mamma ma?!?!?- mia figlia mi guarda allibita.
Alzo le spalle avviandomi verso la cucina.
Finalmente è domenica, è stata una lunga settimana.
Sono intenta a smistare la posta, mentre Sammy sdraiata sul
divano continua a leggere imperterrita.
-Hai notato ma, che uno dei protagonisti della storia si chiama
Kei come il leader degli Zanifer?!?!? Che concidenza, vero?!?!?
-Già- Sorrido tornando alle mie faccende.
-Mi piace. Sembra un bel tipo...-
-Già-
-Mi piace anche Elien, mi assomiglia, sai?!? E' divertente, un po'
pasticciona, ma è in gamba, bellissima e ...-
-...e irascibile, piagnucolona, ... - sto per scoppiarle a
ridere in faccia davanti alla sua espressione offesa.
-Tuttavia è forte e ha un grande senso di responsabilità e ...- si
interrompe non appena nota il mio viso farsi per un secondo di pietra -mamma,
cos'hai?-
-Niente- sorrido. -Niente, non ti preoccupare. Vieni qui- La
abbraccio forte quasi avessi paura scappi via e poi me la accomodo in grembo
come quando era ancora piccola.
Lei scuote la testa sconsolata e inizia a rovistare tra
la posta sparsa sul tavolo.
-Hei ma, e questo cos'è?-
-Sarà pubblicità-
-A me non sembra...- Sammy si rigira tra le mani un elegante
busta bianca, al posto del mittente c'è il logo di una società...anzi
...di una casa editrice...
L'apriamo curiose.
-Non ci posso credere mamma!!!! Sai cos'è questo?!?!?-
Scuoto la testa.
-E' l'invito per una serata di gala al Plaza per la consegna di un
importate premio letterario all'autore del nostro romanzo!!!-
-Oh...-
-E come mai sei tra gli invitati?- E ora che le dico?!?!
-Ti ho mai detto di quel mio vecchio amico...-
-...che lavora nella casa editrice?!?!?-
-Non proprio...-
-...cosa stai cercando di dirmi ma?!?!-
-Hai presente l'autore?!?-
-NON DIRMI CHE TU CONOSCI DI PERSONA LUKE FOSTER!?!?!?!?!?-
-Tanto tempo fa....- Perchè diavolo sono così imbarazzata a
raccontare a mia figlia la verità?!?!? Forse perchè non è proprio tutta
la verità...
-Quindi vuoi dirmi che quel tuo "vecchio amico" che ti
ha inviato la copia, non è altro che Luke Foster in persona?!?!?-
Annuisco.
-E che quindi quello scarabocchio sulla prima pagina
è... -
-No, non è uno scarabocchio...-
-Mamma, ma io ti adoro!!!!- Mi salta al collo cercando di
strozzarmi (!?!?).
-Vero che mi ci porti a quella festa?!?!?-
Ecco dove voleva arrivare...
Guardalo là, in televisione in mezzo a una sacco di giornalisti
che non fanno altro che porgli domande sciocche... Certo che però è cambiato un
sacco, una volta era così timido e ora non perde un'occasione per
ribattere a tono ad ogni battuta.
Quanta strada ha fatto... Chi l'avrebbe detto... Certo che in
tutti questi anni ne sono cambiate di cose...
Ora quel ragazzino che dovevo tormentare per lasciarmi leggere le
bozze dei suoi racconti è uno scrittore di best seller e io, che all'epoca ero
quella con i progetti più grandi e la strada spianata davanti, ora sono
qui a fare la mamma single in una villetta in periferia.
Avevo detto così tanti no da giovane a chi invece si sarebbe
meritato uno, dieci, cento, mille sì, perchè ero stupida e
orgogliosa e volevo conquistare il mondo. Per poi ritrovarmi qualche anno
dopo, cieca e innamorata, a dire sì al più stupido degli idioti, che mi aveva
mollato dopo poco con due bambini da crescere e i miei sogni di
gloria a pezzi dentro un cassetto di cui non potevo far altro che buttare
la chiave.
Tuttavia in fondo non me l'ero cavata male, no?!? Avevo trovato un
ottimo lavoro e fatto una folgorante carriera per la mia età e la mia
"condizione", avevo comprato una bella casa, una bella macchina e
avevo cresciuto due figli spendidi; nonostante l'adolescenza ribelle...
Chissà che fine avevano fatto gli altri?
Mark lo sapevo, come non saperlo... Julia aveva aperto una
palestra a quanto mi avevano detto, David era diventato socio di un importante
studio legale, Jim aveva una società di software e gli altri.... non ne avevo
idea... l'unico con cui ero rimasta in contatto era David, che si era
preso a cuore la nostra situazione senza farci mai mancare il suo appoggio.
E' sempre stato troppo buono quel ragazzo... come fa a fare
l'avvocato non l'ho proprio mai capito.
Sono ancora persa nelle mie riflessioni quando sento squillare il
telefono.
-Pronto-
-Alex sei tu?-
-Chi parla?-
-Come chi parla?!?! Non dirmi che non mi riconosci più!-
-LUKE!?!?!?-
-In persona-
-Oh mio Dio, quindi vuoi dirmi che sto parlando con uno degli
uomini più ricercati del pianeta!?!?!??- Lo prendo in giro.
-Così suona male, sai?-
Sorrido.
-Ti ho chiamato per sapere se ti era arrivato il mio invito-
-Certo, l'ha aperto mia figlia proprio l'altro ieri. A proposito,
è una tua fan sfegatata sai?-
-Wow, quale onore...-
-Credo che si metterebbe a piangere se sapesse che sono al
telefono con te-
-Non sapevo di fare quest'effetto...-
-I giovani d'oggi sono strani-
-Anche quelli di una volta...- Lo so che sta per scoppiare a
ridere.
-Non ti dispiace se la porto con me, vero?!?-
-Nessun problema. Non sono ancora molto abituato alle fan, ma per
la tua... Samantha, vero?-
-Si...-
-...farò un'eccezione.-
-Cercherò di tenerla a bada...- scherzo.
-Grazie.-
-Ci saranno anche gli altri?-
-Tutti-
-Sono secoli che non li vedo!-
-In realtà qualcuno ancora non sono riuscito a contattarlo...-
-E chi è che non potresti contattare ora che sei una delle persone
più importanti del mondo!- Mi piace metterlo in imbarazzo...
-Piantala di prendermi in giro! Piuttosto ti ho telefonato anche
per questo-
-Dimmi...- sono curiosa.
-Hai visto la posta di oggi?-
-No, aspetta un secondo... ecco è qui...bolletta, pubblicità,
publicità, lettera da...te-
-Perfetto. Aprila-
-Un attimo...-
-Ci sono dentro dei biglietti. Sabato ci sarà un mega
concerto allo stadio della tua città. Diglielo tu. Quell'imbecille del mio
segretario non riesce a trovare un modo di superare l'harem di assistenti
maggiorate che si trascia in tournet e farmi parlare con
lui!!! Sono più che convinta che tu non mi deluderai-
Scoppio a ridere davanti alla sua esasperazione.
-E poi sappiamo tutti e due che non riesce a dirti di no-
-Sempre che riesca a parlargli...-
-Ti conosco, troverai un modo. Ora devo lascirti o QUELL'IMBECILLE
FINIRA' PER DAR FUOCO ALLA CASA SE NON SPEGNE IL CAFFE'!!!! Ma ti sembra
possibile lavorare con un assistente così!?!??! Vabbe', scappo cara, fammi
sapere, ok?!?!?-
-Ok...-
-Allora ciao-
-Ciao- balbetto mentre sento il classico tuuu tuuu dall'altra
parte del filo. Ho ancora la cornetta in una mano e i tre biglietti
nell'altra. Quant'è strana la vita. Fino a qualche giorno fa ero una mamma
come mille altre e ora non solo sono invitata ad una serata di gala al Plaza,
ma devo anche trascinarci una delle star della musica metal mondiale.
Niente di più facile...
-Hei Rick, lo sapevi del concerto di sabato?-
-Certo ma, la città è tappezzata dei manifesti... Ma sta pur
tranquilla non ho intenzione di sgattaiolare dalla finestra per andarci di
nascosto, i biglietti sono finiti mesi fa- sembra deluso... non è che se avesse
trovato i biglietti l'avrebbe fatto sul serio?!?!?
-Be' visto che allora non hai altri impegni ti andrebbe di uscire
con me e tua sorella?-
-Piuttosto studio...-
-Vabbe' vorrà dire allora che l'ultimo biglietto Sammy lo possiamo
dare alla tua amica-
Sembra accendersi per un secondo.
-Hai detto ultimo biglietto?!?!?-
Si alza di colpo e mi strappa di mano il pezzo di carta che gli
sto sventolando sotto il naso da alcuni minuti-
-Ma come?!?!??-
-Un amico...- Scambio con Sammy uno sguardo complice, prima di
continuare -Allora hai cambiato idea?-
-Sulla luna con voi, mamma!!!!- che figli ruffiani...
Stiamo andando verso lo stadio, il traffico è impossibile.
Rick sul sedile posteriore non sta più nella pelle. Anche Sammy è
piuttosto agitata anche se cerca di fare la superiore.
-Sai, ma, in un'intervista sul giornale al tuo amico Luke, ho
letto che il libro racconta una storia vera.-
-Mi sembra una sciocchezza-
-No, aspetta, non vera nel senso di realmente accaduta, ma
vera nel senso che i personaggi esistono sul serio...-
Sorrido.
-...diceva che Zack, Fey, Unor, Elien e tutti gli
altri sono persone reali. Così ho pensato che anche Key...è un nome
d'arte, no?!? Non è che?!?-
-Oh, un posto! Mamma, fermati, un posto!!!-
Un bel concerto... certo, non ci sono più abituata e credo di
essere diventata sorda tutta d'un botto, tuttavia mi sento giovane di almeno
vent'anni. Anche se tutti questi ragazzini che mi guardano storto ci mettono
poco a farmeli ripiombare addosso tutti quanti...
-Su, è quasi finito, è ora di avviarsi verso il back stage-
Faccio cenno a Rick che mi segue eccitato e trascino praticamente
di peso Sammy impegnata a fare gli occhi dolci ad un bel
ragazzone con la maglietta strappata. Beata gioventù...
La porta che da sul back stage è già invasa da mille e più fans
esaltate e urlanti. Ma possibile che le cose non cambino mai?!?!?
Estraggo dalla borsa un singola rosellina blu che ha
miracolosamente superato quasi illesa le due ore di concerto. Apro il
bigliettino e ci scarabocchio poche parole. Non appena vedo passare un
giovanotto con dei cavi a tracolla e un auricolare all'orecchio lo fermo
con decisione. Sorrido, gli metto il fiore in una mano e un biglietto
da cinquanta nell'altra. -Lo può far avere a Key in persona, per
cortesia?- Gli strizzo l'occhio prima di girare i tacchi e tornare per la mia
strada.
-Andiamo a mangiare qualcosa ragazzi-
-Ma come?!?!? Mamma!!!-
-Su, muovetevi, non crederete davvero uscirà di qui in
mezzo a questo branco di scalmanati?!?!? Ma non vi ho proprio
insegnato niente?!?!?-
Un'ora dopo siamo davanti ad una porticina laterale che dà sul
parcheggio degli autobus.
-Mamma, ecco, hai visto?!?!? Non c'è più nessuno!!!!-
-Piantala di frignare e aspetta-
-Vedo che non sei cambiata di una virgola-
Quella voce...
Mi volto ed eccolo lì davanti a me, vestito di stracci e borchie,
capelli lunghi e sorriso luminoso.
-Nemmeno tu- sorrido, mentre mi lancio ad abbracciarlo.
Mi stringe a sè come faceva tanti anni prima.
-Mi sei mancata-
-Anche tu-
Per un secondo ci perdiamo nei ricordi e sembra non esista più
niente intorno a noi.
Poi, purtroppo però siamo costretti a tornare alla realtà. Si
stacca da me e mi sorride, mette una mano nella tasca della giacca e ne tira
fuori la rosellina sempre più malconcia.
Alza le spalle divertito e stacca il bocciolo dal resto del gambo
per mettermela tra i capelli. Mi sorride spostandomi una ciocca dietro
l'orecchio.
-Sei sempre bellissima-
Sorrido scuotendo il capo divertita.
Tra le mani ha ancora il bigliettino, lo apre e me lo rilegge:
"Complimenti per il concerto al Key che è solo mio,
ti aspetto tra un'ora con i miei due "angeli" custodi
davanti alla porticina nel parcheggio dei pullman.
Un bacio.
la Tua Principessa"
-Solo tuo, eh?!?!?-
-Vuoi dire di no?!?- Chiedo sbattendo le ciglia.
Scoppia a ridere sollevandomi per aria.
Sembriamo due ragazzini...
E forse lo siamo tornati sul serio.
-Mamma....-
O cavoli... me ne stavo dimenticando...
All'improvviso mi stacco da Mark e faccio cenno ai miei due angeli
di avvicinarsi.
-Ragazzi, vi presento Mark Sullivan, in arte Key degli Zanifer-
-Piacere signore...- Sammy si fa avanti rossa in volto per
l'emozione mentre Rick è completamente inebetito...
-Mark, questi invece sono i miei due tesori, i miei angeli custodi
-sorrido -Samatha e Fredrick-
-Hai detto Samatha e Fredrick?!?-
Arrossisco tentando di trovare una qualche scusa per l'assonanza,
ma accetto la sconfitta alzando le spalle rassegnata e scatenendo un'altra sua
fragorosa risata.
-Non cambierai mai...- Si avvicina e stringe
calorosamente la mano ai due, riservando al piò piccolo anche un'arruffata
alla zazzeragià non proprio pettinata.
-Allora, che mi racconti?-
-Hai saputo di Luke?-
-Certo, so che ti stupirò ma la tv la guardiamo anche noi
rockstar...-
-Sarà, però pare non rispondiate al telefono-
-Ho uno stuolo di assistenti per questo...-
-Be' un consiglio da amica, la prossima volta assumine
almeno una con meno forme e un pochino più di cervello...-
-Questa sembra gelosia...-
-Sempre il solito!-
-Cerchi un lavoro?!?-
-No. Volevo solo dirti che sono settimane che l'assistente di
Luke cerca di contattarti per invitarti alla serata al Plaza questo venerdì per
la consegna del premio a Luke. Ci saremo tutti. Come ai vecchi tempi-
Mi guarda in silenzio.
-Non puoi mancare- Ricambio lo sguardo perdendomi nelle profondità
del cielo senza stelle che sono ancora i suoi occhi.
-D'accordo. Ci sarò.-
Sorrido.
-Allora ci vediamo là- Lo bacio sulla guancia e mi
avvio verso l'auto trascinandomi dietro i miei tesori.
Avevo passato l'intera settimana circondata dai miei figli che
saltellando eccitati mi tormentavano su come avevo fatto a conoscere i loro
idoli, sul perchè non glieli avevo mai presentati prima, su cosa dovevano
mettersi venerdì e su quando sarebbe arrivato venerdì...
Sammy ogni tanto mi squadrava sospettosa ogni volta che mi scovava
leggere le pagine del suo libro o perdermi davanti allo specchio
cercando di farmi stare a posto i capelli o di controllare lo stato
della mia pelle non più da ventenne.
Rick al contrario sembrava non abitare più su questa terra.
Da che aveva incontrato il suo idolo passeggiava canticchiando e
fingendo di suonare un'immaginaria chitarra elettrica rivolgendomi dopo
anni di assenza raggianti sorrisi orgogliosi.
Finalmente era giunta la grande serata, non so quanto avremmo
potuto resistere ancora in quel clima di pazzia collettiva.
Non appena il campanello suonò Sammy si precipitò alla porta di
gran carriera, lei era pronta da un pezzo, al contrario di qualcun altro...
-ALLORA RICK VUOI STARE FERMO O NO?!?!??!?!-
Le urla provenienti dal piano di sopra bloccarono l'uomo ancora
sulla porta.
-Tranquillo zio David, è tutto a posto, arrivano subito...-
-MA PERCHE' DEVO VESTIRMI IN QUESTO MODO RIDICOLO?!?!??!-
-NON SEI RIDICOLO STAI BENISSIMO E ORA SCENDI IMMEDIATAMENTE-
-MI VERGOGNO!-
-PIANTALA DI FARE IL BAMBINO SARANNO VESTITI TUTTI COSI' QUESTA
SERA-
-SCOMMETTO CHE KEY LO NON SE L'E' MESSO LO SMOKING!!!-
-CERTO CHE SE LO METTE!!!- non ci credo neanche se lo vedo...-E
ORA MUOVITI O TI LASCIAMO QUI!-
-Heilà ragazzi...- Fermo ai piedi della scalinata accanto alla mia
bambina David sorrideva a proprio agio nel suo smoking di alta sartoria.
-Ciao David... Scusaci per il casino...-
-Non c'è problema Alex, lo sai che adoro le tue piccole pesti-
-Hei!!! Io non sono più piccola!- Sammy guardava minacciosa il
vichingo in smoking davanti a lei dal basso all'alto.
-Già, ormai sei una sgnorina...- Sorrise inchinando la testa in
cenno di scuse.
In effetti la mia bambina tutta agghindata in quell'abitino rosso
fuoco, corto fino alle ginocchia, non sembrava più così piccola...
Al contrario di qualcun altro...
-Allora, vogliamo andare?!?!?- I capelli arruffati in contrasto
con l'abito che era stato costretto ad indossare lo facevano sembrare un
pulcino bagnato... mi veniva da ridere, ero così tentata di farlo tornare in
camera per lasciarlo vestire come voleva, ma che mamma sarei se glielo
avessi permesso?!?!?!
Arrivammo all'hotel in perfetto orario. L'ingresso era invaso
da fotografi e paparazzi e la hall era già gremita. David venne bloccato dal
sindaco per alcune questioni di lavoro così ci avviammo da soli all'avventurosa
ricerca del nostro tavolo.
D'un tratto sento il calore di mano sulla schiena, di
un'inconfondibile mano sulla schiena... Mi volto e eccolo lì: lavato,
pettinato, stirato nel suo smoking firmato faccio fatica a riconoscerlo. Però,
quegli occhi, quel sorriso, quanto mi sono mancati in tutti questi anni...
-Oh mio Dio signor Key!!!!- Rick cerca di balbettare qualcosa di
sensato in maniera abbastanza ridicola...
-Ragazzi-
-Hai visto che è in smoking?- sussurro a mio figlio mentre Key ci
fa strada verso il nostro tavolo.
-Credo non me lo toglierò più...- Ma perchè è così difficile fare
la mamma...
Al tavolo ci sono proprio tutti.
Julia in uno splendido abito d'oro che mette in risalto le sue
curve perfette da sportiva e la sua cascata di riccioli rossi illumina il
gruppo di uomini in completo scuro. Accanto a lei Steve troneggiava con la sua
mole sopra tutti gli altri, sapevo avesse giocato per anni nella
squadra di football dell'università ma non immaginavo continuasse
tutt'ora. Ian, decisamente più basso, ma sicuramente non meno muscoloso
continuava a borbottare come una pentola a pressione stretto in quell'odioso
completo che era stato costretto dalla moglie ad indossare. Disse di aver messo
in piedi un'attività di trasporti e che era vissuto più che bene fino a quel
giorno senza essere mai stato obbligato a conciarsi così fino a quella
sera. Kevin e Robbie accanto a lui sogghignavano divertiti a proprio
agio nei completi firmati che parevano cucitigli addosso. Jim fu il primo
che si accorse di noi e ci venne incontro allargando le braccia per
abbracciarmi. Ricambiai assaporando l'inconfondibile profumo di shampoo alla
pesca che ora come allora il suoi riccioli biondi emanavano ad ogni suo
movimento, divertendo me e Julia e inorridendo tutti gli altri.
Dopo alcuni minuti in cui tutti, come si usa fare dopo anni di
lontananza, raccontarono in breve le loro vite, compresi David e Luke che
alla fine erano riusciti a raggiungerci, riuscimmo a prendere posto e iniziare
la cena.
Chi l'avrebbe detto, ma eravamo tutti quanti seduti nel tavolo
d'onore, proprio ai piedi del palco... Io ero rossa di vergogna mentre
fotografi e paparazzi continuavano impreterriti a scattare le foto che il
giorno successivo avrebbero fatto bella figura sui vari giornali da
parrucchiere.
E devo dire che il fatto di essere seduta proprio accanto a Mark
non aiutava di certo a passare nell'anonimato...
Tuttavia la serata procedette tranquilla e piacevole, il tempo
sembrava essersi bloccato e tornato almeno una ventina d'anni indietro... Dopo
i primi momenti di imbarazzo, infatti, e soprattutto dopo i primi bicchieri di
champagne eccoci tornare ragazzini, annoiati e divertenti, impegnati nella
scoperta del mondo e nel superamento delle difficoltà dell'adolescenza.
Accanto a me Mark stava raccontando a Rick, che finalmente era
riuscito a sciogliersi un po', la sua vita da star e il suo inizio di carriera,
dall'altro lato Sammy chiacchierava con Robbie e Luke.
Jim teneva con naturalezza la mano di Julia, ascoltando le
prodezze di Steve e Ian, Mentre David parlava con Kevin di questioni di
lavoro. Possibile che non riusciva a tranquillizzarsi un attimo? Il senso
del dovere di que ragazzo era qualcosa di spaventoso... al contrario di
quello del fratello che, infatti, pareva sopravvivesse con l'eredità di
famiglia, passando le giornate tra campi da tennis, locali, scommesse e belle
donne...
A proposito...
-Hei Robbie, lo sai quanti anni ha la mia Sammy,
vero?!?!?-
Alzò lo sguardo verso di me colpevole come un bambino colto con le
dita nella marmellata....
-Meno di diciotto?-
Annuii.
-Oh...- Scoppiarono tutti a ridere davanti al siparietto
domestico, tranne Sammy e Rick, che ovviamente non avevano capito gran che.
Al momento del dolce le luci si spensero e un uomo comparve sul
palco. Era il momento della premiazione.
Luke ci lasciò per salire a ritirare il suo premio. Aveva gli
occhi lucidi e credo li avessi anch'io...
-Be' che posso dire, a parte ...grazie. Un Grazie di cuore a tutti
quelli che hanno letto questo libro, a quelli che hanno dato fiducia e
hanno deciso di publicarlo, a tutti quelli che hanno pensato di darmi questo
importante premio, ma soprattutto grazie ai miei personaggi... Che poi in fondo
non sono solamente miei.- Ci guardò ad uno ad uno sorridendo. Il mio
sguardo seguendo il suo vide l'oro del vestito di Julia farsi di pelle, e
le orecchie sembrare più a punta, i capelli di Jim risplendere come fiamme
vive, lo smoking di David trasformarsi in una lucente armatura, la carnagione
di Kevin sbiancare, gli occhi di Robbie diventare rossi, la barba di Ian
sembrò allungarsi e i capelli di Steve arruffarsi. Sentii Key strongermi la mano
mentre con lo sguardo fiero e le labbra serrate osservava il palco.
Dentro di me assaporai la strana sensazione della magia che tornava a fluirmi nelle vene
come un fiume impetuoso... Sorrisi ricambiando la stretta e imitando gli
altri inchinai la testa al Master in segno di
ringraziamento.
Quando alla fine Luke terminò il suo discorso e le luci
tornarono su tutta la sala, ci guardammo intorno spaesati, ma felici.
Sammy accanto a me, stava contando con il dito i presenti:
-...sette, otto e nove-
La guardai sorridendo.
-...Nove, come ...-
-Come?- la imboccai.
-...come la compagnia...-
-Già-
-Quindi, volete dire che...-
-Già-
-ELIEN!!!!-
Sorrisi.
-Mamma quindi tu sei...Elien?!?!?-
-A quanto pare...-
-Key, Betel, Unor, Zack, Ryaner, Fey, Rafel e Miko...-
-Per servirla, principessa- Zack, ops, volevo dire David, come al
solito aveva parlato per tutti.
-Io non ci capisco niente...- Rick si intromise scatenendo la
risata generale.
La cena ormai era finita e la gente si stava spostando verso
la pista da ballo allestita ai piedi del palco. La musica suonava già da un
po', quando d'un tratto sentii la mia sedia spostarsi indietro e Mark alle mie
spalle che mi faceva cenno di alzarmi.
Lo guardai curiosa.
-Mi concede l'onore di questo ballo, principessa?-
-Con piacere, generale-
Sorrise, appoggiandomi una mano sulla schiena e accompagnandomi
verso la pista da ballo.
Presto la mia sedia venne occupata da Kevin, da vampiro a
giornalista d'assalto,... ne aveva fatta di strada in questi anni...
-Hei Robbie, allora che ti avevo detto?!?!?-
-Non vale, io contavo sul fatto che quell'imbecille
dell'assistente di Luke non riuscisse a mettersi in contatto con Mark e che lui
non venisse nemmeno. Così era fin troppo facile!-
-Ma possibile che non ti ho insegnato niente in questi anni?!?!?
Chi credi che li abbia recuperati i biglietti per il concerto e abbia
suggerito a Luke di mandarci Alex?!?!?-
-Questo vuol dire barare...-
-Questo vuol dire saper giocare, ragazzino, e ne deve passare
ancora di acqua sotto i ponti prima che tu riesca a battermi-
-Hei, un momento, mi volete spiegare che sta succedendo?!?!?-
Sammy si era intromessa nel discorso.
-Non lo vedi con i tuoi occhi piccola?- Lo sguardo della
ragazzina si spostò seguendo gli altri sulla pista da ballo dove sua madre
e una delle più famose rock star degli ultimi anni stavano ballavano un
lento.
-Volete dirmi che quei due una volta stavano insieme?!?!?-
Sembrava schioccata.
-No, non sono mai stati insieme, almeno non nella realtà
come la conosci tu- che stava cercando di dirle?!?!?
-Allora non potevano di certo. Avevano altri progetti,
altre strade da percorrere. Lui era uno scapestrato, un poco d buono, lei
al contrario, era la ragazza perfetta. La più bella della scuola, la
presidentessa del comitato degli studenti.-
-MIA MADRE?!??!?!?
-Proprio lei. Non ve lo ha mai detto?-
-No- Quante altre cose non le aveva raccontato?
Sorrise prima di continuare -Nessuno gli avrebbe mai permesso
di stare insieme. Solo con noi, un gruppo male assortito di nerd, secchioni
e lupi solitari, gente che non giudicava perchè non voleva esserlo, in
un'altra vita, in un'altro mondo, in un altro tempo potevano essere loro stessi
e stare insieme...-
-Non credo di capire...-
-Non lo avrebbero mai ammesso neanche sotto totrura,
nemmeno con noi, ma si volevano bene lo sapevamo tutti-
-Ma?!?-
-Guardali. E poi dimmi se non abbiamo ragione-
Persi tra le note di una lento dopo l'altro non riuscivo a
smettere di fissare gli occhi profondi di Mark, che mi osservava con
un'espressione stranamente serena.
Nonostante non lo incontrassi da secoli non mi ero mai persa una
sua apparizione in tv e ogni volta mi ritrovavo a chiedemi dove fosse finito il
mio Key. Non c'era più quella luce nei suoi occhi, quella luce che si accendeva
ogni volta che tirava fuori la chitarra e si metteva a strimpellare la sua
nuova canzone, quella luce che brillava sotto l'elmo di Key ogni
volta che sfoderava al spada, quella luce che amavo così tanto. Ed
ora eccola lì, ancora una volta, ad illuminargli lo sguardo.
Mi dispiace, sai?-
-...?-
-Di essere stato un idiota-
-Scusa?!?-
-Ti ho lasciato andare,
allora...-
-....-
-Sapevo di
non essere all'altezza-
Ho smesso di respirare,
cosa sta tentando di dirmi?!?-
-...e ho capito che dovevo
dimostrarti che non ero solo un incapace buono a nulla. E se lo avessi fatto un
giorno forse...-
-No, è stata tutta colpa
mia del mio orgoglio e del mio egoismo. Avrei dovuto combattere per quello che
credevo, non farmi condizionare da tutti gli altri... sono io che ho sbagl...-
-Zitta...- Sento la punta
del suo dito sulle mie labbra, mi sta guardano dritta negli occhi, come quella
volta. E come quella volta mi sento incatenata a lui. Completamente e
totalmente dipendente da lui. Sento piano il suo dito scorrere sulle mie labbra
e vedo le sue piegarsi in un sorriso. Come allora, esattamente -...come
allora...- lo sento sussurrare. Mi si avvicina piano. La sua mano lascia le mie
labbra per appoggiarsi, assieme alla compagna, ai lati del mio viso ormai
incandescente. Mentre appoggia la fronte sulla mia, ritrovo la forza di
parlare.
-L'ultima volta è qui che
ci hanno interrotto.-
Il suo sorriso si allarga
ancora.
-E' proprio per questo che
ho voluto diventare quello che sono. Ora più nessuno oserebbe farlo...-
Non faccio in tempo a
rispondere al sorriso che le sue labbra sono sulle mie e, per la prima volta
dopo così tanti anni, so di essere al posto giusto.