Epilogo : Le ali
del vento
Legolas fu presto
convocato al Consiglio di Elrond per rendere conto della fuga di Gollum, e da
lì ebbe inizio la sua grande avventura con la Compagnia dell’Anello.
Dopo la definitiva
sconfitta di Sauron e l’ascesa di Aragorn al trono di Gondor al fianco di
Arwen, Legolas mantenne la promessa fatta al suo grande amico Gimli, e si recò
con lui a visitare le Caverne Scintillanti, orgoglio del popolo dei Nani, e la
foresta di Fangorn. Ma il suo cuore era inquieto, e si calmò solamente il
giorno in cui, finalmente, tornò ai Porti Grigi e partì alla volta dell’Isola
Solitaria con il nano, il quale aveva accettato con piacere di seguirlo in quel
breve viaggio per mare.
Quel giorno l’aria era
fresca e sferzava il viso di Legolas che, a prua, guardava dritto davanti a sé,
mentre il mare leggermente mosso faceva ondeggiare la barca.
- Se avessi saputo che avrei
dovuto subire una tortura del genere, sarei rimasto ad aspettarti più che
volentieri ai Rifugi Oscuri... - borbottò Gimli aggrappandosi forte al bordo dell’imbarcazione
- Mi sembra di sentire un’orda di orchi saltare e ballare nel mio stomaco... -
- Forse non avresti
dovuto concederti quei due boccali di birra come ultimo ricordo della terraferma !
- disse Legolas ridendo.
- Bah, sciocchezze !
- esclamò Gimli, cercando di ricomporsi - Un’onda non può certo piegare un
Nano, figuriamoci un boccale di birra... - Un improvviso cavallone fece
sussultare violentemente la barca. - ...forse ! - continuò Gimli
impallidendo.
Legolas non badò alle
parole dell’amico, ma continuò a guardare verso l’orizzonte mentre la barca
viaggiava veloce. Ad un tratto, vide in lontananza delinearsi il profilo di una
verde isola e del piccolo porto che li avrebbe accolti.
- Guarda, Gimli ! -
esclamò Legolas - Ecco Tol Eressëa ! -
- Dove ? Io non
vedo nulla... - bofonchiò il nano in preda ad un’atroce nausea, ma l’elfo non
gli rispose.
La barca si avvicinò
sempre di più, cullata dalle ali del vento, fino a quando Legolas scorse una
figura vestita di bianco che, sulla banchina del porto, guardava nella sua
direzione. Man mano quella figura assunse contorni sempre più definiti, e il cuore
di Legolas traboccò di gioia quando riconobbe la cascata di riccioli castani
mossi dall’aria e il corpo sottile di Grainne Skylark. Non poteva vederla in
viso, ma era certo che sorridesse.
L’elfo sorrise a sua
volta e alzò un braccio in segno di saluto, anche se gli occhi della fanciulla,
a differenza dei suoi, non potevano certamente giungere a quella distanza.
Sono tornato da te, disse tra sé e sé, ho mantenuto la mia promessa...
Gimli fece appello a
tutte le sue forze e si trascinò barcollando accanto all’amico.
- Hai visto qualcosa ?
- gli domandò.
- Sì - rispose Legolas
mentre la barca entrava finalmente nel porto - Ho visto il vento. -
FINE